sabato 28 dicembre 2019

Le figlie di Salem di Thomas Gilbert



LE FIGLIE DI SALEM
di Thomas Gilbert




Trama: Mi chiamo Abigail Hobbs. Ho quattordici anni. Vivo con i miei genitori a Salem Village. Ho avuto un infanzia serena, al riparo dalle preoccupazioni. Senza nuvole all'orizzonte. Poi è arrivato quel giorno. Avevo tredici anni. Me lo ricordo nei dettagli...il giorno in cui tutto è cominciato.

Titolo Originale : Les filles de Salem
Traduzione italiana: Elisabetta Tramacere
Pagine libro: pag.198

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"Governatore? 
È curioso 
[..]
 è come  se metà villaggio accusasse di stregoneria l'altra metà. 
Vicino contro vicino, 
parente contro parente. "


La memoria può insegnare.
La memoria è dolore.
La memoria può fare a pezzi anche l'anima dei vivi.
La memoria può salvarci da ciò che non deve più riaver vita per colpa dell'ignoranza.
Un emozionante  scossone di ciò fu realmente la tragedia, per molte donne, nella Colonia si Salem  a New England nel 1692.. un mondo in cui il Dio Denaro ha lasciato sì che si mascherasse da Dio per portare distruzione attraverso una croce imposta.
 Ancora questa ferita è aperta e pulsa dentro ai cuori di noi esseri umani, di noi donne, che scegliamo semplicemente di vivere al di fuori della norma.
Illustrazioni come queste ci portano ad affrontare il tema della paura e del sacrificio che hanno dovuto subire  le donne di Salem, realmente, per il solo fatto di essere donne ed essere al mondo.
Anche il solo danzare , era visto come in realtà un danzare per il demonio assieme a orge di demoni... Un accusare e inventare , un rinnegare le tradizioni pagane per poi manipolarle per uccidere...
Un bellissimo libro di testo illustrato  che dovrebbe essere tra i banchi dei più piccoli per insegnare loro che la libertà di quelle donne è stata decisa da un cappio troppo prematuro, figlio dell'ignoranza e della cattiveria dell'uomo che impone il suo Dio per denaro e meschinità.

venerdì 27 dicembre 2019

La voce delle ombre di Frances Hardinge

La voce delle ombre

di Frances Hardinge




Trama:
In una notte cupa e fredda, Makepeace viene costretta a dormire nella gelida cappella di un cimitero: lì nessuno potrà sentirla gridare terrorizzata nel sonno. Perché lei è molto diversa dalle ragazze che, nell'Inghilterra della metà del Seicento, vivono nel suo villaggio. Makepeace ha un dono, che è anche una maledizione: può accogliere gli spiriti dei morti che vagano alla ricerca di un nuovo corpo. E una sera, per la prima volta, è il fantasma di un orso a trovare rifugio dentro di lei. Quando intorno scoppia la guerra civile e Makepeace viene rapita da una famiglia nobile e misteriosa, l'orso diventa l'unico amico di cui può fidarsi. Insieme potrebbero cambiare le sorti del conflitto. Ma altri spiriti malvagi e potenti vorrebbero piegarla alla loro crudele volontà, per annientare il re e sconvolgere tutta l'Inghilterra.

Pagine del Libro: pag. 362
Titolo Originale: A Skinful of Shadows
Traduttore Italiano: Giuseppe Iacobaci

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"Fosti un errore, ragazzina"
disse semplicemente. 
"Ma un errore commesso con le migliori intenzioni "



Ci troviamo di fronte a una tragica perdita in cui la protagonista viene lasciata sola a sé stessa, senza alcuna risposta. 
La madre morta sotto ai suoi occhi durante una rivolta cittadina, era per lei un tormento. 
Per anni Makepeace aveva creduto di essere odiata da sua madre e invece non era così che davvero fu, negli anni che visse l'aveva voluta proteggere, facendo errori e non, da quella che era la sua discendenza : i Fellmotte di Grizehayes. 

Si sa che alle volte la folle ragione delle nostre convinzioni può venirci contro: fu ciò che scoprì Makepeace ben presto. 

Nei mesi successivi alla perdita della madre, la stessa obbligó per più volte è più anni, Makepeace a restare rinchiusa in una cappella del cimitero, per poter riuscire a combattere gli spiriti che infestavano quel luogo. 
Un domani questo le avrebbe permesso di riuscire a lottare contro i "lupi", i fantasmi dei quali la madre aveva il terrore e dai quali, la voleva addestrare, in caso di necessità,  difendersi. 
A quanto pare questa maledizione però non aveva avuto spiegazione da parte di nessuno.. 
Fu così che dopo la perdita della madre, Makepeace aveva il terrore dello spirito della madre... 
Si imbatte però in uno spirito alquanto strano, che alla fine sarebbe rimasto aggrappato a lei per l'eternità : un orso. 
Questa cosa la spaventava, perché era la prima volta uno spirito le abitava in corpo e lo nascose con tutte le sue forze, in primis perché aveva paura e in secondo luogo non voleva potessero fare a quello spirito del male. 

Con la morte e l'orso giunse anche il viaggio verso i Fellmotte e la supposta ricerca di una felicità che non avrebbe trovato fondamento. 

Arrivata a Grizehayes scoprì che anche suo padre era morto, ma già da tempo e sua madre scappò con lei in grembo per non lasciarla in mano a chi un domani l'avrebbe usata come contenitore. 
Le scappatelle dei Fellmotte erano riconoscibili dalla fossetta sul mento a cui Makepeace non si escludeva, per cui anche se la sua fu una nascita furtiva, alla fine fu accolta a Grizehayes per poter essere utile in un secondo momento. 

Gli unici alleati che aveva li erano l'orso che le faceva compagnia e James, che altri non era che un fratello di due anni più grande di lei, che aveva deciso sin dal primo momento che l'aveva vista, che avrebbe protetto Makepeace come la  sua sorellina minore. 

La storia si basa sul  voler scappare per sempre dal podere di Grizehayes e non tornare mai più. 
Ogni Fellmotte veniva preparato come lo può essere un involucro vuoto, per poter far spazio agli spiriti Anziani della stirpe dei Fellmotte. 
Nessuno aveva una propria vita e la schiavitù a cui erano e decidevano di legare i membri della famiglia era ineluttabile. 
Un destino orribile... 
Ecco perché sia la nostra  protagonista che James  cercarono più volte di andarsene, fallendo molte volte, ma sempre portando più esperienze al loro piano finale di lasciarsi alle spalle quell'abominio di posto. 
Purtroppo peró James  venne posseduto da  5 degli Anziani. 
Makepeace scappó alla ricerca di un medico, che avevo sentito sapeva curare le persone possedute da presenze esterne. 
Il viaggio di Makepeace inizia in realtà qui... Un viaggio che la porterà alla scoperta di sé stessa, di nuovi amici-spiriti, di come alla fine il suo dono possa in realtà essere per gli spiriti una Seconda, opportunità di vita. 


Il libro è strutturato in maniera intelligente, all'inizio del Seicento tra Inghilterra e Scozia, ma lascia molti imput e nozioni date, un poco sospese, in alcuni passaggi, non dandoci modo di indagare ulteriormente sui fatti che hanno portato a determinate situazioni o dettagli inerenti ai personaggi. 
Però ho davvero apprezzato la crescita del personaggio di Makepeace, e di come sia riuscita a non aver più paura di vivere, trovando nella figura dell'orso un motivo significativo nel lottare per qualcuno. 
Una simbiosi di esperienze, un dare e avere che l'ha portata a non vergognarsi di ciò che l'orso rappresentava e le ricordava: l'orso era stato ucciso dai suoi padroni del circo, costretto a orribili sofferenze per danzare a piacimento umano su due zampe, senza famiglia o compagni.

Le ombre che si insinuano dentro di noi, pericolose, pronte a distruggere i nostri pensieri e la nostra anima, per sopravvivere loro stesse in eterno... Questa cosa è molto macabra eppure un lieto fine di opportunità e speranza ci viene dato dall'autrice.
Alla fine non tutti gli spiriti mirano alla distruzione delle anime viventi, e si può  vivere in simbiosi, aiutandosi a vicenda, facendo del bene. Questo messaggio che inizialmente non vede luce, a poco a poco leggendo le pagine di questo libro, si fa spazio nella mente del lettore, lasciando un sorriso nell'immaginare  questo meraviglioso viaggio di vita di James e di Makepeace.

Mi piacerebbe davvero un secondo libro di questo bel testo.. 

martedì 17 dicembre 2019

Diphylleia e Distruttori di felicità di Elia Bonci (Progetto di collaborazione con l'autore)










Diphylleia  e Distruttori di felicità

di Elia Bonci



Ci sono alcune battaglie che sono pugni fin dentro all'anima, pugni fatti di piccoli sassolini che ci facciamo tirare addosso da tutta una vita.
Alla fine tutto ciò che si accumula diviene una mastodontica montagna che ci pesa addosso e noi, ignorandola, speriamo che prima o poi crolli.
La gente crede che la montagna si sposti.
La gente crede che la montagna sia un luogo sicuro dove continuare, non solo, a farsi gettare addosso quei sassolini scomodi, ma di potercenebuttare anche di propri di sassolini...
Non funziona così. Può funzionare così, ma cosa accade poi!?
In questo progetto di sensibilizzazione Elia si è messo in gioco, mostrando la sua storia online, e per puro caso alla fine siamo giunti a parlarci su instagram.
Sto seguendo il suo lavoro per capire come si approcciava alla vita, al parlare alle persone e ho amato il suo essere se stesso, nonostante ancora non sia semplice riuscire a esser padroni della propria felicità ogni istante.
Ma questo per tutti, sebbene con vissuti diversi e lotte interiori altrettanto simili e non.
Ma iniziamo a parlare delle sue opere:
"Distruttori di felicità" è un breve racconto che è un pugno allo stomaco per chiunque abbia un cuore. Un breve racconto in cui ci si ritrova spiazzati. Un uomo che viene pedinato e picchiato a sangue perché di fatto non è il classico schema imposto "uomo-donna" ma "uomo-uomo".
Vite spezzate e distrutte per non poter essere liberi di seguire il cuore ..

Per ciò che riguarda l'autore vi è una bellissima introduzione della Caravaggio Editori,  che trovate al seguente link che vi lascio :

https://www.caravaggioeditore.it/2019/04/03/diphylleia-di-elia-bonci-un-libro-contro-lomofobia-che-parte-da-lontano/


Ma tornando e mai smettendo di esserci, a ciò che Elia vuole farci capire, bisogna anche parlare del bellissimo libro che ha scritto "Diphylleia".
Mentre scrivo, ho finito da pochissimo di divorare ogni pagina, finendo per leggerlo tutto con il cuore colmo di amore. Mi è piaciuto tantissimo. Mi ha stupita. Mi ha capita. Si esatto, dico che mi ha capita, il suo libro e le parole che ne compongono l'opera, mi hanno capita..
Se un libro sa capirti e entrare nel tuo cuore allora è un gran bel libro.

E ringrazio davvero tanto Elia.

Inizialmente mi ha stupito molto il titolo del libro perché non sapevo da dove prendesse il nome e  sapevo che di sicuro avrei trovato la spiegazione all'interno, leggendo.

"Un fiore bianco che a contatto con l'acqua diventa trasparente. 
Un fiore che,
quando piove, 
si trasforma. 
Sotto la pioggia i petali di questo fiore sembrano trasformarsi in cristalli scintillanti. 
Per via di questa particolarità viene chiamato Sketelon Flower, 
cioé fiore scheletro, 
ma il suo nome scientifico è Diphylleia grayi. "

 Mi ha lasciata a bocca aperta e già l'inizio mi ha fatto capire che avrei divorato letteralmente le pagine.
Quello che ho provato è stato esattamente ciò che può provare quel fiore a contatto con la pioggia.
Come la stessa Diphylleia, (questo è quel che ho percepito e spero lo facciate tutti voi lettori) le persone appaiono in un modo e per proteggersi si imbandiscono di strati e strati di maschere, per sfuggire al proprio Sé..ma a contatto con le umili gocce di pioggia che cadono sul fiore e dunque con il puro sentimento quale è Amore, tutto diventa anima, e ci si ritrova nudi, si riscopre se stessi.

E quanto può essere bello svelarsi e vivere in quell'amore che dovrebbe essere sempre attaccato a noi!?


"a chi è morto dentro : innamorati"

Un progetto quello di Elia che parte prima di tutto dal suo essere sé stesso, in un mondo che ti fa a pezzi dalla nascita (o almeno vorrebbe ) per manipolare ciò che la vita in realtà mai ci nega : l'essere liberi e Amore.
Il suo progetto merita di essere ascoltato tramite le sue parole scritte, portandole avanti noi stessi lettori per diffondere il coraggio con cui tutto questo è venuto alla luce.

Le persone.
Persone.
Cosa ci rende tali, e come affrontiamo l'esser delle persone?! In questa seconda edizione del libro, si ha un ristrutturato di emozioni, in cui la stesura appare come la vita stessa si svolge, ovvero scorrevole e piena di emozioni improvvise che ci travolgono. Senza avvisare. Senza dirci nulla. Avvengono.
Avvengono e ci fanno male.. avvengono e ci fanno gioire.
Al di là di questo però vi è anche una lotta interiore che non si ferma alle pagine del libro che Elia ci porta a comprendere :
Cosa rende una persona "più " o "meno" , nella scala dell'importanza?! Chi decide queste etichette?!  Chi o cosa ci porta ai pregiudizi e all'odio?!
Ne converrete con me che sicuramente non è Amore che distrugge ma a farlo sono gli aridi di cuore. Quelli con il deserto dentro... Quelli che si fanno manipolare come neanche lo schiame  della Regina delle Api farebbe.  Ci vuole senso di unione, di far parte di qualcosa che a noi umani ancora in parte manca.


Avere accanto qualcuno che possa amarti  per ciò che sei, amarti dal primo battito di ciglia in cui l'aria di rimando tocca i tuoi occhi e ne rimani estasiato, percependo lo scuotimento che avviene nella tua esistenza... Ecco che allora si può amare ed essere amati senza dolore.
Nella mia vita ho avuto modo di conoscere molte persone.

Ho avuto modo di amare donne e uomini e mai nessuno ha potuto evitare questo.
Perché Amore è forza di trovare un posto in cui riuscire a non avere paura di ciò che siamo nel bene e nel male..che poi tutto fa parte dell'Uno. 

Nella trama del libro troviamo la protagonista che svegliatasi dal coma, provocato da una violenta e non accidentale violenza, ha perso a sua vita  e non ricorda nulla.
Ciò che le resta è pian piano solo un nome di donna e un tatuaggio che sa voler significare qualcosa.. ma non vi da alcun senso.
Ma qualcosa ritorna... Qualcosa che viene dal cuore, un emozione e un sentimento .
Allo stesso tempo tornano le paure di essere non accettati e di essere odiati..
E due visioni ci vengono poi date alla fine dall'autore: vi è sempre una scelta , sembra volerci dire, e siamo noi con le nostre azioni a metterle in atto e farle succedere.

Molte persone  hanno paura o addirittura sono letteralmente schifate da chi ama qualcuno del suo stesso sesso.
Molte persone odiano chi decide semplicemente vivere.
Qua tocchiamo un argomento che non è solo Lgtb ma va oltre riconducendomi alla domanda postavi più in su nella recensione : cosa fa sì, che noi possiamo essere, come individui singoli, considerate persone?!

La differenza la facciamo noi ogni singolo istante con le scelte di pensiero.
E qui non si parla di simpatia, perché uno può esser simpatico o state sulle scatole indipendentemente dal suo gusto sessuale/scelte di vita/modo di vestire/chi si porta a letto o meno ecc ecc...
Quella è un altra cosa e si rischia di non guardare la cosa seriamente.

Ci sono persone che alla nascita semplicemente hanno un anima approdata nel corpo sbagliato e vi è chi trova soluzione in questo, in modo felici oppure tristi oppure in nessun modo o ancora togliendosi la vita perché la gente al posto di capire, affronta il tutto odiando e allontanando l'amore da chi ne fa richiesta.

Conobbi tempo fa una famiglia.
Lui era chiaramente dolce, si vedeva il cambiamento che aveva addosso eppure cercava di nasconderlo con la sua voce mascolina di un tempo e le vesti da uomo.. 
Io lo vedevo spesso (all'epoca ero socia di un attività per cui veniva in negozio da me) assieme alla figlioletta e alla moglie.
Ammiravo tutto quello che avevo intuito..
Lui aveva dentro di sé una  bellissima Lei che stava finalmente prendendo vita, in maniera reale.
Ammiravo la moglie che aveva accettato e amato quel cambiamento nel marito, anche dopo la nascita della figlia.
Ma qualche mese più tardi all'improvviso venne Lei, quella meravigliosa creatura che si nascondeva dietro ai vestiti da uomo e la voce grossa...
Mi disse dal nulla grazie. Mi disse grazie per aver sempre capito, taciuto e fattili sentire  bene nonostante quello che vedevo.
Io ciò che vedevo vi era un amore infinito e quel grazie non doveva nemmeno dirlo.. e poi cosa dire?! È la vita e  io ho solo avuto un comportamento normale, ma perché non  ci ho mai visto altro se non una famiglia che stava lottando per avere qualcosa assieme. Anche se so perfettamente quanto questo cambiamento possa costare, tra cui perdere amici, a volte parenti, lavoro e dignità (per colpa di qualche schifoso senza cuore).
Scoprii parlando però una cosa.
Lei cominciò il trattamento per essere sé stessa senza dirlo alla moglie.
Per me fu un colpo al cuore... 
Vi dico questo perché tutti sbagliamo e allontaniamo le persone. 
Eppure vicino abbiamo chi lotta per noi, magari anche arrabbiandosi certo ma restando.
Il cambiamento parte da noi ma se amiamo bisogna anche saper rischiare e affidarci a chi abbiamo accanto.

Le emozioni date da questo libro sono così tante... Che non basta solo questa recensione per parlarne.
E non può che venirmi alla mente  "Il rilegatore" di Bridget Collins, un libro che ha mille corrispondenza con il progetto di Elia e che consiglio allo stesso autore per il significato profondo che nasconde 

Trovate la recensione anche di quel libro sul mio blog

Grazie di cuore Elia per tutte queste emozioni.







lunedì 9 dicembre 2019

C'era una volta il Natale a cura di Christian Delorenzo

C'era una volta il Natale 

a cura di Christian Delorenzo




Trama:
Un’antologia di racconti tra fiaba e realtà, tra sogno e leggenda, per ricordarci la magia della festa piú amata. Perché anche quando tutto cambia Natale rimane sempre Natale.

Si dice che a inventare il Natale, il Natale per come lo conosciamo noi, sia stato Charles Dickens. Musiche da cantare tutti insieme, prima di trovarsi a tavola con la famiglia, per il cenone della vigilia o per il pranzo. Regali da nascondere sotto un albero che brilla di luci, accanto a un presepe da salotto, sperando di strappare un sorriso. Profumo di neve che cade, da mettersi al caldo davanti al camino, raccontando storie di fantasmi fino a suscitare altri brividi, ma di paura, e farsi ancora più vicini. Senza dimenticare il rito della messa di mezzanotte, i baci da dare sotto il vischio appeso alla porta, i bambini che non vogliono andare a dormire perché in cielo c'è una slitta piena di doni per loro. In una parola: Natale. Un florilegio di racconti per vivere appieno, tra fiaba e realtà, tra sogno e leggenda, tra aneddoti e ricordi, la magia della festa più amata. E scoprire magari, piccole nostalgie a parte, che il Natale di ieri non è poi così diverso dal Natale di oggi. Perché anche quando tutto il resto cambia, Natale rimane sempre Natale, con la sua meraviglia. Da Charles Dickens a O. Henry, dai fratelli Grimm a Thomas Hardy, da Anton Cechov a Truman Capote. Un'antologia di racconti per un Natale da fiaba.
Pagine Libro:


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"Il Natale non comincia a Natale. 
Il Natale comincia prima, 
con i preparativi, 
con le decorazioni, 
con gli addobbi."

Cominciamo la lettura nei migliori dei modi, trovando il classico dei classici sul Natale, ovvero il racconto di Charles Dickens intitolato Canto di Natale, per poi via via incontrare nella nostra lettura vari racconti ognuno dei quali diviso per categoria. 

Abbiamo in totale sei categorie natalizie:
Di alberi, presepi e altri addobbi (con 4 racconti) 
Storie di una notte (con 4 racconti) 
Brividi da caminetto (con 2 racconti) 
Santa e i suoi aiutanti (con 3 racconti) 
Il senso del dono (con 4 racconti) 
Tra fiaba e leggenda (con 4 racconti) 

Il libro viene strutturato in modo tale che la lettura ci porti ad approfondire le parti più nascoste o in vista, del nostro essere, della nostra persona, del nostro riflettere più importante quale la vita. 
Si parte da storie che fanno riflettere sull'importanza di goderci il nostro presente ed essere grati per ciò che abbiamo e/o diamo per scontato ( perchè anche se il Natale viene festeggiato un solo giorno, il suo spirito di bontà per esser poi goduto a pieno in una sola notte, deve essere capace di estendersi 365 giorni l'anno) a storie riguardanti il perdono e la comprensione.
Ci sono storie che volano come la notte di Natale in sentimenti che fuggono alla nostra comprensione e storie fantastiche che ci inducono a sognare.

In alcuni racconti di queste breve storie che si scolgono ta la vigilia di Natale e la notte santa invece non abbiamo che dei frammenti di vita che ci portano a pensare al cambiamento o alle nuove svolte di una prospettiva che ci si pone d'innanzi.

Uno tra i racconti più carini secondo me è quella di Hans Christian Andersen intitolata ''L'Abete'', in cui questo albero si ritrova alla fine della sua vita a guardare indietro e capire come il tempo perso a desiderare la futilità di ciò che non desiderava, ma voleva solo per gelosia, gli si è ritorto contro.. facendo si che la sua vita fosse piena di  ciò che non ha goduto a pieno, anzichè della gioia di ogni istante per quello che aveva attorno

«Se almeno mi fossi rallegrato quando potevo! finito! finito!»

Il Natale infatti è così, non deve essere il centro della bontà, ma il raccoglimento di ciò che nel corso dell'anno si è fatto, per poi riunirsi con chi si ama e celebrare  un giorno speciale di speranza, un simbolo di amore per ciò che rinascerà con l'anno nuovo..

Altro bel racconto è quello di  G.Lenotre dal titolo ''Caduto dal cielo'' in cui una nonna dice ai suoi nipotini, che non bisogna perdere la facoltà di desiderare qualcosa con tutto il cuore, perchè è possibile che alla fine arrivi sempre qualcosa.. raccontando così come arrivò ''dal cielo'' il loro nonno.

''Stavo là, trasognata, coi piedi nella babbucce, quand'ecco che timidamente, quasi con vergogna, mi avviciani al camino e  ci appoggiai gli scarponcini che tenevo in mano:
un idea folle, il desiderio ingenuo, ridicolo, di provare per un ultima volta quelle sensazioni  da bambina, che non avrei più avuto la possibilità, mai più, di rivivere.''


Insomma, ogni storia natalizia ha da insegnarci qualcosa di prezioso , e non da utilizzare solo per le festività.









martedì 3 dicembre 2019

Canto di Natale di Charles Dickens

Canto di Natale

di Charles Dickens 




Trama:
Nella gelida notte della vigilia di Natale il vecchio Scrooge, che ha passato tutta la sua vita ad accumulare denaro, riceve la visita terrificante del fantasma del suo socio. Ma è solo l'inizio: ben presto appariranno altri 3 spiriti per trasportarlo in un vorticoso viaggio attraverso il Natale passato, presente e futuro. Un viaggio che metterà Scrooge di fronte a quello che realmente è diventato: un vecchio tirchio insensibile e odiato da tutti, che ama solo la compagnia della sua cassaforte. Riuscirà la magia del Natale a operare un miracolo sul suo cuore inaridito!?
Titolo Originale: A Christmas Carol
Pagine Libro: pag. 144
Traduzione Italiana: Davide Sala

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Da bambina amavo profondamente la versione di Canto di Natale, animata di Topolino: ricordo ogni anno riproducevano alla vigilia di Natale il cartone è io piangevo sempre di gioia tanto mi piaceva.
Arrivata ad oggi è ancora così,  e lo stesso effetto sortisce la versione film dei Muppets intitolata appunto Muppets and the Christmas Carol.

Il libro ha la stessa forza del cuore del Natale con cui sono cresciuta, rappresentando l'origine di questo meraviglioso racconto a cui tutti poi si sono ispirati.

Se ci mettessimo tutti a riflettere, capendo quanto un sorriso possa davvero cambiare la giornata delle persone che incontriamo, oppure che un nostro gesto è il classico sbattere d'ali di una farfalla che provoca un terremoto.. Bè, allora, è solo allora potremmo davvero riuscire a fare parte del tutto ed amare il prossimo.

Scrooge é un vecchio uomo a cui la vita non ha portato nulla se non a insegnargli quanto sia importante il denaro. 
Viviamo ancora oggi paradossalmente in una società ove il denaro è la chiave della felicità, eppure non era così nell'età vittoriana e non lo è certamente adesso. 
Ssonp dell'opinione che io denaro sia sì importante, ma che lo sia abbianato in un giusto contesto e in una giusta necessità. 

Il socio oramai morto di Scrooge, provando affettività per colui che in vita era come un fratello e un suo affine in fatto di sentimenti per il denaro e sdegno per le persone, gli apparì per avvertirlo del pericolo che la sua vita priva di amore, stava corrodendolo e facendolo marcire sin dentro l'anima; cosa da non poco conto é l'aiuto del suo socio morto che gli manda in aiuto, per cercare una redenzione, di tre Spiriti :passato , presente e futuro. 

Ogni Spirito ha una sua dinamica, un suo modo di raccontarsi e raccontare ciò che il nostro protagonista cela all'interno del suo cuore o, che semplicemente non è mai uscito allo scoperto. 


" Su questa tua terra
<rispose lo Spirito> 
vivono alcuni che si immaginano di conoscerci, 
 e compiono a nome nostro le loro azioni di ira, 
di orgoglio, 
di malvagità, 
di odio, 
invidia,
 ipocrisia, 
egoismo.
Proprio loro sono estranei a noi e a tutta la nostra famiglia 
come se non fossero mai venuti al mondo.
Ricordatelo, 
e addebita le loro azioni a loro, 
non a noi. "

Accusiamo spesso gli altri per ciò che ci accade, accanendoci con la vita è tutto ciò che ci toglie.. Ma non è forse vero che diamo 0 riceviamo in eugual misura zero!? Eppure ci stupiamo ancora.
Il donare, anche solo una parola di conforto, deve venirci dal cuore, dalla nostra parte buona e senza  vergogna.

" Io onoreró sempre il Natale nel mio cuore,
Ne serveró il culto tutto l'anno. 
Vivrò nel passato, 
Nel presente e nel futuro 
Tutti e tre gli Spiriti parleranno dentro di me, 
E non dimenticherò le loro lezioni. 
Ma dimmi, 
Dimmi che mi sarà dato di cancellare la scritta su quella pietra!"

Lo Spirito che ho sempre amato più di tutti è quello del Presente. Anche quest'anno è la figura del Futuro che mi coglie più che mai, per il semplice motivo che il suo Silenzio è il suo modo di far vedere ciò che può svolgersi è dettato dal darci una Scelta.
Dal darci, una possibilità di redenzione con noi stessi.

Alla fine della notte, il nostro protagonista ha oramai capito che vivere la propria esistenza disprezzano tutto e tutti non fa male che a sé stesso.: le persone vivono anche se qualcuno le detesta, le persone vanno avanti anche senza le approvazioni o le disapprovazioni altrui.
Ci precludiamo tante volte delle gioie perché crediamo di aver tempo, di essere in possesso di qualcosa che può a lungo termine arrivare in più, ma il tempo non è clemente con il nostro ego.
Natale rappresenta la famiglia.
Natale rappresenta la bontà che deve esserci ogni giorno nei nostri cuori.
La generosità portata a tutti, non perché debba esistere solo quei giorni, ma come simbolo di una magia in cui tutto può avverarsi e che se tutti siamo disposti a esser felici  allora lo saranno anche le persone che incontreremo e sarà una ruota d'amore che alla fine tornerà da noi con il massimo del bene.

In questo libro non si dice che tutto verrà cancellato e che le cattive azioni verranno eliminate dalla memoria. Nessuna ipocrisia.
Al contrario a mio dire, viene messo in risalto come il passato non debba influire su ciò  che siamo e vogliamo essere, perché il bene può essere fatto nonostante tutto, anche se in passato si sono fatti errori.
In questo libro vi è la speranza di una condivisione di felicità, in cui il Bene viene riconosciuto, indipendentemente da ciò che si era.
Il presente definisce il nostro domani.
Il domani è il nostro passato.
Ma il presente è oggi, è ogni nostro giorno e dobbiamo prenderne coscienza.

" Alcuni risero del suo cambiamento, 
ma lui li lasciava fare e non ci badava, 
perché sapeva che le cose buone, 
su questa terra, 
iniziano sempre col suscitare il riso di certa gente" 

Essere gentili, buoni, dare affetto, non deve essere una finzione ma al contrario debbono esser gesti fatti con la coscienza di donare qualcosa di positivo.
Ho sentito l una frase intelligente qualche giorno fa di ua persona che diceva a tutti che bisogna diffidare di chi parla troppo, e guardare invece le sue azioni, per capir chi abbiamo davanti.

sabato 30 novembre 2019

Natale a Thompson Hall (e altri racconti) di Anthony Trollope


Natale a Thompson Hall
(e altri racconti) 
di Anthony Trollope




Trama
«Non preciserò l'anno esatto per evitare che i più curiosi indaghino sulle circostanze di questa storia, venendo così a conoscenza di dettagli che non desidero siano divulgati». Ecco come Anthony Trollope, uno dei grandi vittoriani assieme a Dickens e Thackeray, introduce i lettori nel suo piacevole, riposante conversare. L'immagine che offre è quella di un arguto signore che riferisce intricati fatti altrui come se non fosse lui ad inventarseli, ma ne venisse informato solo grazie a precisi rapporti, anche un po' pettegoli. E la nascosta perfidia, che insinua dentro la tolleranza verso i difetti di tutti, è forse più percepibile a noi posteri che non ai suoi contemporanei. In questi racconti la lente dell'analisi sociale si concentra di più sulle classi dei piccoli possidenti. Specialmente sulle donne, che erano le sue grandi lettrici. La signora Brown (Thompson da nubile) è entrata per errore nella stanza di un estraneo mentre dorme, applicandogli in viso un unguento destinato al marito: da qui un catastrofico sviluppo di complicazioni. Il giovane Maurice ha detto, per leggerezza, che il Natale è una noia e questo, la pia Isabel, che lo ama alla follia, non potrebbe accettarlo. Elizabeth è convinta che una brava ragazza non può essere felice, per questo rifiuta il suo adorato Godfrey. E altri quadretti, tutti ambientati nel Natale, che rappresentano senza ammetterlo com'era inutilmente arzigogolato essere donna e per bene in età vittoriana.

Pagine libro: pag. 212
Titolo originale : Christmas at Thompson Hall and other Christmas stories
Traduzione italiana: Chiara Rizzuto

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Senape. Tutto il primo racconto di Natale ruota, che ci crediate o meno, attorno a un barattolo di Senape e un fazzoletto incriminato.

La signora e il signor Brown devo andare dai Thompson per passare le feste assieme, dato che la lontananza è probabilmente la pigrizia, li aveva tenuti lontani da Londra, e quel Natale era importante dato che la sorella della signora Brown doveva far conoscere a tutti il presto e futuro marito a chiunque della famiglia.

Il racconto è alquanto divertente e fa vedere come una situazione di quiete e noia possa diventare un disastro di etichette vittoriane e dell'ego delle donne dell'epoca che sovrasta la scena con il voler apparire in una determinata maniera, celandosi dietro i buoni costumi e le buone maniere.

Alla fine si arriverà per un soffio a Thompson Hall, ma non senza un buffo e assurdo aneddoto che vede coinvolti sia i Brown che un "misterioso" giovanotto al quale toccò per disavventura un impacco di Senape destinata al signor Brown....

Lascio a voi il piacere di questo racconto, a cui seguiranno altre quattro narrazioni riguardanti la vigilia del 24 dicembre e il giorno di Natale:


  1. Natale a Kirkby Cottage in cui si ha una curiosa visione di come l'amore alla fine non sia scontato e non sia solo affare della prima impazienza di una bocca femminile, ma al contrario, possa essere un fiammella piena di novità portate dalla schiettezza di una conversazioni. Una semplice frase presa e interpretata per ciò che non è.  "Dopo tutto, il Natale é una noia " sarà la frase iniziale che darà vita a questo racconto in cui la bontà alla fine avrà il sopravvento sulle piccolezze della vera noiosità a cui si riferiva il giovane che l'ha espresso. 
  1. Il ramo di vischio é incentrato sull'amore represso, indotto al tacere, che si scontra contro l'epoca in cui una donna doveva per forza  donare il suo cuore ed essere devota al marito, ma la nostra Bessy non era in accordo e dunque prese la decisione di soffrire, piuttosto che ammettere il suo amore e lasciare che questo la segnasse per la vita. "Io non penso che ogni donna debba essere come l'edera, che segue la direzione di ogni ramo dell'albero sul quale si abarbica. Se lo fa quale mai potrà essere il suo carattere!?" 
  2. I due generali - una storia di Natale della guerra in Kentucky ci porta a incontrare due fratelli, divisi per ideali in una delle guerre che vedeva l'america de sud in lotta con quella del nord e il Kentucky nel mezzo di tutto ciò.  "La minaccia era stata come un'imprecazione senza significato: l'arma più pronta per la passione quando la passione è impotente" 
  3. Neanche per sogno  è la conclusione di questo libro che insegna come l'ascolto vero sia più importante dell'interpretazione personale a ciò che diamo noi. E non vi è frase detta, più appropriata di quell detta in questo fimo racconto "Come diavolo fa un uomo ad andare d'accordo coi suoi parenti, se non può dire neanche una parola ad alta voce!?“

In conclusione posso affermare che questo libro è davvero brillante nel porci vicende quotidiane, quasi come un racconto riportato da un amica, cronache sentite e riportare in un contesto divertente, pungente, riflessivo e a volte pungente come ci si aspetta in quell'epoca vittoriana.
Ogni storia ci riporta al Natale, alla quasi conclusione di un anno, in cui è bene stare con chi si ama, festeggiando con parenti e amici,  cercando di regalare una nuova promessa di comprensione e generosità verso il prossimo senza sottostare all'ego o ciò che gli altri vorrebbero, ma semplicemente per essere gentili di cuore.


È davvero strano a pensarci come le emozioni delle donne di quell'epoca alla fine che si voglia o meno siano anche (se in maniera differente per l'epoca in cui siamo) rimaste intatte.
Ci sono film come il classico "Via col Vento"  che mi riporta al cuore quanto mi stesse antipatica Rossella con il suo amor straziante e lo stesso tempo la sua civettuoleria e dovuta prepotenza... Oppure Orgoglio e Pregiudizio, Ragione e Sentimento,  Il Conte di Montecristo, il Gattopardo.. Insomma un sacco di situazioni in cui le donne  volte sono più personaggio che loro stesse e quindi l'imposizione di etichetta, della l società, impone loro mentalmebte di non poter uscire dagli schemi..
E quando il cuore si espone, vedono come un debolezza anche solo la spontaneità con cui l'amore arriva: a volte esagerando, a volte rifiutandolo per far scenette madre e etiquette campate dalla società.
Molto molto interessante, specie per il periodo natalizio in cui tutte queste storie si manifestano, tra ritrovi e cene familiari.



domenica 24 novembre 2019

Metamorfosi - una nuova Via, una nuova Era, una nuova Specie di Carlo Dorofatti




Metamorfosi



 una nuova Via, una nuova Era, una nuova Specie

 di Carlo Dorofatti


Trama: 
Semplice, diretto e immediato, questo saggio introduce il lettore ad una disciplina personale basata sulla presenza a se stessi e alla realtà, attraverso pratiche rituali di centratura e di armonizzazione che possono essere adottate in quanto tali, rielaborate in forma soggettiva e altresì collocate nell’ambito di discipline e pratiche già adottate.
L’Autore esorta ad una presa di coscienza radicale per rendersi permeabili ad un cambiamento inevitabile, necessario e selettivo, dipingendo scenari evolutivi nuovi e avvincenti.
Metamorfosi è un compendio di pratiche personali utili per disciplinare la propria vita e orientarla in sintonia con energie e dinamiche cosmiche, contemporaneamente trascendenti e latenti nelle profondità dell’anima umana.
Sviluppando gli approcci e contenuti del cosiddetto “percorso endoterico” e ribadendo in appendice il ruolo fondamentale della meditazione, le pratiche di ritualità quotidiana descritte sono contenute all’interno di uno scenario etico di motivazioni e prese di coscienza che permettono all’Autore di indicare sbocchi esistenziali molto concreti, nonché scenari evolutivi – sul piano spirituale ma più propriamente psico-biologico – del tutto nuovi e avvincenti.

Quella che ci attende – sostiene Carlo Dorofatti – è una vera e propria metamorfosi che, se siamo consapevoli e pronti ad essere totali, ci permetterà di superare positivamente questo momento di grande cambiamento inevitabile e necessario, mettendoci nelle condizioni di determinare nuovi orizzonti di vita e di coscienza.

Pagine Libro: pag. 86 più indice

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"l'illusione di stare lavorando tende a sostituirsi al Lavoro vero come, 
la legge  di Gresham, 
la  cattiva moneta tende a rimpiazzare la buona.
  L'illusione di stare lavorando é ovunque,
 prolifera come un cancro, 
é sottile e assume molte forme, 
 genera nuovi sistemi illusori per rimpiazzare quelli vecchi, 
impedisce il vero lavoro e offre sogni al suo posto. 
Molta gente accetta contenta questi posti, 
 che prevengono i sognatori dal fare serri sforzi per svegliarsi, 
perché sognano di esser già svegli''


Troppo abituati a collezionare emozioni piuttosto che viverle,  facendone solo un tesoro anziché realtà pura e dell'oggi, non ci rendiamo conto di quanto una costante di pensiero, piano piano, giorno per giorno, possa aiutarci a svegliarci dal torpore del nostro Io. Ecco che questo libricino può aiutare a prender molti spunti di esercizi per portare a galla il proprio Sé.


Carlo Dorofatti lo spiega molto chiamente qui, nel suo libro "La Metamorfosi". 

Un ottimo spunto che solitamente perdiamo col tempo, è quello di annotare pensieri, opinioni, impressioni, frasi su cui lavorare in meditazione, parole e sogni ; il diario se scritto in terza persona nel momento di metter inchiostro su carta, potrà essere riletto in una nuova forma di chiave per l'accesso alla nostra mente e al nostro inconscio. 

Dobbiamo rendere reale ciò che ci appaga, che ci fa riscoprire di essere felici, il che non significa imparare a memoria grandi nozioni che poi si perdono nel resto della giornata, ma contrariamente, apprendere ed applicare anche cose più piccole e meno complesse da poter mettere nel nostro quotidiano. 
Piccoli riti, piccoli gesti, che pian piano integreranno maggiori forme di Arte e di appagamento dell'anima per poter progredire al risveglio di ciò che siamo realmente. 

È un libricino che fa molto riflettere e da considerare l'ormai amata schiettezza di Carlo che non le manda certo a dire, ma porta il lettore a riflettere su ciò che ha appena detto.



martedì 19 novembre 2019

Essere ciò che siamo (ricerca interiore, sessualità e meditazione) di Carlo Dorofatti

Essere ciò che siamo

 (ricerca interiore, sessualità e meditazione) di Carlo Dorofatti




Trama: Capire che non c'è più tempo per diventare ciò che siamo: attraverso quest'opera Carlo Dorofatti mostra infatti l'urgenza di incarnare fin da subito ciò che si è, senza più attendere un Maestro o la salvezza. Crollata la fiducia nelle religioni, nella politica e nell'etica, quello che resta è l'affinamento personale dello spirito.

Nell'interazione tra le antiche tradizioni sapienziali e le recenti scoperte sulla coscienza si palesa l'esigenza di alimentarsi finalmente con un sano esoterismo; per fare ciò, diventa necessario eliminare dal pasto evolutivo tutta le dolcezze della New Age, autrice di scandalose scopiazzature dai grandi Maestri del passato, da cui sono state rubate soltanto le pietanze fast-food, ossia quelle più semplici, comode e gradevoli da vedere.

L'Autore descrive, con precisione e leggerezza, gli strumenti per lo sviluppo armonico dell'individuo, adatti a chiunque sia interessato a vivere, in una maniera sorprendentemente nuova, la quotidiana discesa nel mondo.

Pagine Libro: pag. 112

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''Non dobbiamo riempirci la mente di nozioni perfette, 
che tanto appagano il nostro ego e il nostro bisogno di certezze:
noi dobbiamo fare!''

Essere ciò che siamo realmente, cercando di raggiungerci per davvero, e non solo collezionando libri, conferenze, corsi e quant'altro, ma attraverso una cosciente pratica di ciò che impariamo e che costruiamo ogni giorno..
Parole facili da leggere, eppure, quanto applichiamo realmente di ciò che incanaliamo?

Un libro formato in maniera tale da avere un botta e risposta ( molto più profondo della sola domanda e risposta breve) che ha avuto lo stesso Carlo attraverso le sue conferenze e/o domande arrivategli per email.

(Grazie a questo libro ho anche scoperto il movimento a me prima ignoto del Cerchio Firenze 77 che ha avuto un importanza non da poco:  si occupa della medianità e di una raccolta in ordine cronologico e super dettagliato di tutti gli eventi  spiritici accaduti negli anni, ben ''38 anni di fenomeni straordinari entrati nella leggenda'') .

Il libro  si apre con un intelligente prefazione di Claudio Marucchi, per poi avere un introduzione argomentale e una premessa in cui si dice come le persone non possono che Essere, Essere e crearsi la propria verità ricercata, il proprio contesto, il proprio mondo in cui poter sentirsi a casa;
i primi argomenti che ritroviamo sono  questi , così divisi per andar meglio in categorie( se così possiamo dire):
Il mio Viaggio, Channeling, Meditazione, Fenomeni, Fisica Esoterica, Esoterismo-storia e tradizioni, Sessualità,  Pratiche Spirituali e di Vita.

''Spesso dico che la facoltà paranormale più importante da recuperare è il buon senso: 
tutto il resto viene da sè.
Abbiamo troppa paura dell'incertezza,
 è questo che ci frega.
Eppure diventare adulti significa proprio saper sopportare l'incertezza.''


Carlo come molti di noi, ha iniziato ad approcciarsi al "nuovo" modo di pensare da un libro. 
Il suo Imput iniziale fu il libro "Iniziazione all'alta Magia". 
Da lì nella sua crescita personale avrà modo di arrivare all'oggi, consapevole di dover agire nel quotidiano, nell'immediato e dar modo, se si vuole, anche a noi di svegliarci e avere una crescita personale che vada oltre il teorico. 

Molto interessante capire i diversi argomenti e le diverse opinioni di Carlo a riguardo. 
Un uomo intelligente che alla fine ha saputo riuscire a collegare il suo Io al suo Sé Superiore non cascando nel classico "esser fedeli a sé stessi", non stagnando il suo Io nell'ego e rivoluzionando la sua vita in meglio. 
Lo ammiro molto perché è una persona che insegna attraverso la sua esperienza, dicendo schiettamente le cose come stanno. 
Poi giuste o meno, ognuno ha la decisione di farsene un idea, eppure è sempre corretto e per quanto percepisco io da anni,  seguendolo sempre, é una persona luminosa e che sa far "svegliare" le persone. 

Sempre tra le pagine del libro si parla dei vari percorsi possibili per avere un opportunità di crescita e di pratiche come la meditazione (per centrarsi, equilibrarsi e canalizzare), e la diversità tra la via della mano destra( il percorso tantrico) e la via della mano sinistra (che è lo stesso un percorso tantrico ma con le vie yogiche e ascetiche di astinenza e castità).

Un attenzione più che doverosa verso noi stessi, cercando di non essere più solo allievi e di non restare per pigrizia solo ad ascoltare i maestri, ma esser noi stessi la via, il maestro che ci guida a migliorare. 

Attraverso queste domande e risposte si combina sia la saggezza ottenuta dalla costanza di Carlo, che la potenza delle sue parole che a volte schiaffeggiano l'anima, in senso sempre positivo,  sia chiaro, in maniera tale da darci delle basi se si vuole davvero ritrovare il nostro essere noi. 







lunedì 11 novembre 2019

Il rilegatore di Bridget Collins

Il rilegatore

di Bridget Collins




Trama:Immagina di poter cancellare per sempre un ricordo, una colpa, un segreto. Per sempre. È esistito un tempo in cui era possibile. È questa l'arte di antichi rilegatori che nelle loro polverose botteghe, oltre a modellare la pelle e incollare fogli, aiutano le persone a dimenticare. Seduti con un libro in mano ascoltano le esperienze del passato che vengono raccontate loro. Parola dopo parola, le cuciono tra le pagine, le intrappolano tra i fili dei risguardi. Così il ricordo sparisce per sempre dalla memoria. Catturato sulla carta non ce n'è più traccia. Per anni l'anziana Seredith ha portato avanti questo affascinante mestiere, ma è arrivato il momento di trovare un apprendista. Qualcuno che rappresenti il futuro. La sua scelta cade su Emmet. Sarà lui il nuovo rilegatore.

Titolo Originale: The Binding
Pagine Libro:  pag. 371
Traduzione italiana: Roberta Scarabelli

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"Ci fu un silenzio. Feci un passo verso di lui. Nello stesso momento lui si mosse verso di me, così che inciampammo e quasi ci scontrammo.
Gli presi la faccia tra le mani. 
Ci baciammo come se potessimo fermare la rotazione della terra, come se fossimo nemici oltre che amanti, come se non ci dovessimo vedere mai più.
Sapevo cosa volevo dire; 
ma mi costrinsi a lasciarlo senza un'altra parola. "


Inaspettato come la prima felicità di un sorriso non contemplato, non cercato, ma arrivato all'improvviso.

Quando scelsi di voler leggere questa storia fui appassionata già da subito dalla spiegazione che ne precedeva la storia intera. 

Rilegare. 

Riuscite a immaginare, di avere un dolore talmente grande da non essere così coraggiosi da convivere assieme tutta la vita, tanto da decidere di rimuore quella parte di voi, grazie a  qualcuno che sappia rilegarne l'esistenza in un libro, il vostro di libro!?
Ebbene qui impareremo tutti ciò che vorrebbe dire eliminare una parte di sé stessi. 

Il libro struttura così, in tre atti:

1) conosciamo un ragazzo di nome Emmett Farmer, che non riesce più a sentire una parte di sé stesso, che non riesce più, suo malgrado, a contattare una parte della sua anima che sente appartenergli, senza poterla osservare, guardare, interrogare, condividere..
Il mondo è cambiato e lui non è più il ragazzo forte che era dopo "la febbre".
Sia sua sorella Alta che i suoi genitori erano distanti e nonostante tutto non li poteva biasimare, era un qualcosa che andava al di là della sua volontà, aveva svenimenti, sentiva ombre come fossero li a sussurrare spettrali di un pezzo della sua anima che a lui non era dato ricordare.. Non comprendeva il motivo. 

L'arrivo di una lettera a casa sua diede modo al terreno sotto ai suoi piedi, di crollare: 
Il giorno a venire alle prime luci del mattino sarebbe stato mandato a vivere da una donna che lo aveva richiesto personalmente come suo apprendista. 
Un apprendista rilegatore. 

Il mondo piombó in un silenzio tagliente che però pareva sollevare  la sua famiglia, come se fossero ancora lì ad odiare ciò che Emmet aveva provocato alla famiglia con la sua malattia che lo ha cambiato sin dal profondo... 

Suo malgrado, nonostante tutto accettò e pur non capendo come qualcuno che non aveva mai visto poteva avere un tale potere decisionale su un figlio altrui, e sul fatto che scelse proprio qualcuno mai visto prima, bussò alla porta della vecchia donna. 

Esser  l'apprendista di un Rilegatore per divenire un rilegatore lui stesso.... 
Quel mestiere era visto malissimo e nella sua famiglia era vietato come in gran parte del villaggio in cui vivevano, leggere un libro e chiunque li acquistasse o leggesse o li vendesse era una persona spregevole (o almeno era ciò che gli avevano sempre detto e lui non si avvicinò mai più a un libro).

Seredith era una vecchia rilegatrice, e sarebbe davvero potuta sembrare una strega a vederla, vecchia e penosamente scheletrica, coi capelli bianchi, rughe del color della carta ma con gli occhi che erano limpidi e presenti.

" <Ricordi>, disse in fine
<non persone Emmett. Noi prendiamo i ricordi e li rileghiamo. Qualunque cosa con cui riescano a convivere. 
Noi prendiamo quei ricordi e li mettiamo dove non possano più fare del male. 
Solo questo sono i libri >" 


Imparare quel mestiere era tutto ciò che al momento aveva, ma in quel nuovo luogo  col passare dei mesi  la solitudine si era fatta più compatta, e un ombra nella sua testa pulsava e lo faceva perdere in una trance troppo nitida e llo stesso tempo impregnata di foschia per udire o vedere..

Ma come se ci fosse dentro di lui un vaso di Pandora in attesa, una delle persone che in quel suo stare con Seredith apparve alla porta fu un certo Lucian Darnay.
Una sentinella di allarme, niente di importante, lui era niente non significava nulla e allora perché lo temeva così tanto sulla soglia della porta...!?
Il coperchio vacilla e lui dice qualcosa prima di essere portato giù nella stanza ufficiale in cui.. Una rilegatura... Quella persona si voleva fare rilegare... Perché!?
Ma non sente ciò che quel Lucian gli ha detto, che strano, come se avesse detto qualcosa che lui non potesse udire, che lui non potesse (o debba) udire..

Emmett aveva subito una rilegatura.. Lui l'aveva ricevuta dalla stessa donna che lo aveva voluto come suo apprendista..  E la stessa ora si era ammalata  e di pi a poco un altra svolta sarebbe avvenuta nella sua vita al momento piena di solitudine.

In questa prima parte la figura di Lucian viene emarginata come lo stesso Emmett fa o almeno ci si tenta, ritenendo noi stessi che è impossibile sia una persona che possa avere una parte del tutto in questa storia.. Ma nella seconda parte del Libro ho dovuto ricredermi.  Ma è il bello di questo libro, una continua sorpresa, in cui ti immergi e ti ritrovi a pensare  come chi vive nel romanzo.

2) Troviamo improvvisamente un Emmett pieno di forze, la sua vita prima della rilegatura.
Questa parte del libro ci fa vedere e scoprire cosa è successo prima delle malattia di Emmett..
Una vita che viene vissuta.

Lui e Alta conobbero Lucian, un nobile proveniente dalla città, che salva casualmente la vita di sua sorella e da lì i tre vivranno una strana catena di eventi che porterà a una storia d'amore inattesa, fresca come la rugiada alla mattina prima di sciogliersi al Sole.

"<Emmett. Parla con me. Cosa c'è che non va? Se non vuoi.. >
<Ti prego non sposarla > dissi, e nascosti la faccia tra le mani. 
<Va bene>
[...]
Mi prese per un braccio e mi fece girare verso di sé. 
Poi mi baciò.


A questo punto del libro nulla era per me prevedibile  per me è tutto é semplicemente successo e ho compreso come mai io stessa come Emmett provavo la voglia di amare e dimenticare allo stesso tempo Lucian. 
Quella sensazione continua di sapere che la persona è importante ma che non la si deve considerare, come se già si sapesse quanto questo porterebbe sentimenti non gestibili. 

<Lo so perché mi odiavi>, disse. 
<Perché tu mi volevi ed eri spaventato. >" 


Ma l'amore ha le sue spine a volte e così si arriva a scoprire cosa sia successo realmente a Emmett..
E soprattutto cosa gli è stato cancellato dalle memoria, e perché lo ha dovuto fare.

3) In questa terza ed ultima parte del libro, ci ritroviamo nel" dopo", quando Emmett si ritrova a dover essere un Rilegatore in tutto e per tutto.

Lo ritroviamo faccia a faccia con Lucian
Hanno dovuto perdersi  per potersi cercare come fecero la prima volta... Hanno dovuto tornare a volere sapere cosa fosse l'amore.
Eppure l'autrice  c'è lo racconta dalla prospettiva di Lucian; scopriamo quest'ultima  nota dell'inizio di un finale brillante con lui a narrarsi e narrarci.

"<Voi Rilegatori>, disse, con una voce nuova, quasi amichevole, come se fosse il padrone di casa e io il suo ospite.
<Mi fate venire i brividi. Com'è quando siete nella mente di qualcuno?
Quando sono nudi e indifesi e voi siete così vicini da poterli assaggiare?
Dev'essere un pó come  fottere su ordinazione.
È così? >


"il Rilegatore" di Bridget Collins é un opera geniale,   in cui la prima parte si legge in un torpore di quiete e rassegnazione, ma con la consapevolezza che la vita va ricostruita con le proprie forze;
la seconda parte si fa leggere con sentimenti giovani, di lotta, di emozioni che sbocciano e travolgono e stravolgono l'idea di come siamo e di chi siamo, capendo chi potremmo essere se solo lo volessimo ; la terza parte é un tumulto di eventi in velocità che danno modo di vedere come la frustrazione e la vita possa crollati addosso, e tutto per propria mano, per non aver lottato.. Anche se non tutto è perduto.

L'amore vince sempre anche quando viene rilegato, anche se più che l'amore è l'anima a vincere,  vincono le emozioni pure.

Sicuramente è tra i miei libri preferiti del 2019.
Ringrazio  di aver letto questo capolavoro Emozionale.

sabato 2 novembre 2019

La Specialità di Dio di Riccardo Olivieri

La Specialità di Dio 

di Riccardo Olivieri


Trama: un opera innovativa, potente e inattesa.
Un uomo, in un istituto per donne anziane, si troverà via via sempre più coinvolto nelle loro confessioni, spietate e prive di ogni censura. Il passato ritorna con la violenza, la passione, la tenerezza da sempre trattenute nel loro cuore lacerato.
Amore, morte, sesso, rancore, ribellione, rapporto col divino esploderà no in un urlo feroce oppure in un lieve sussurro.
Al protagonista non rimarrà che precipitare in una voragine acida., crudele, comica ed esilarante. 



Pagine Libro:  pag. 195

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Sono tante le parole suggerite al lettore durante questa lettura e molte sono lì in agguato pronte a travolgere con crudeltà a volte serafica e a volte per epifania ciò che neo dettagli della nostra vita diviene sfuggevole e molte altre volte, obbligatorio.
Un libro di sentimenti scoperti, nascosti, celati nell'anima e nemmeno troppo velati al cuore di una vita oramai arrivata quasi alla fine. 

Donne. 
Semplicemente donne. 

Il libro alla fine inizia con questa bellissima e toccante prefazione :

"Era andato in quella casa di cura per via di certi esami al cuore. E magari aveva pensato di curiosare in quel gineceo di ‘antiche dame’ portandoci l’ironia della sua giovinezza (relativa). Invece il gioco si è invertito. L’uomo, il giovane, si è sorpreso dentro una rete di implacabile cicaleccio femminile, intento a smontare, brandello per brandello la femminilità raffigurata, sognata o degradata dell’immaginario maschile.Ne esce un viaggio acido, spietato, comico, esilarante attraverso le voci della casa di cura, querule, ciarliere, icastiche, divaganti in apparenza e capaci di colpire con il bagliore di improvvise epifanie. "
Cit. Riccardo Bruscagli

 Al contrario di molte storie, queste, non ti colgono subito, ma si insinuano tra ciò che leggiamo e ciò che a prende simbiosità  dai  sentimenti, che a poco a poco emergono dalle parole lette. 

Riscopriamo il piacere di quei dialoghi che insegnano, che ci stupiscono e ci lasciano basiti senza poter replicare nulla: tutto é già stato vissuto, nulla si può cambiare e a volte ciò che proviamo è solo un eco delle nostre supposizioni. 
Ma alla fine chi può, dopo tutto, capire, comprendere e lasciar scorrere tutto!? Probabilmente queste donne lo hanno fatto. 


<131.La Natura>

ma cosa credi tu che sia questa Natura
che vuol che ci si mangi gli uni gli altri
materialmente mangi, carne con carne
per restare vivi?
Disegno di un Buon Padre?

È solo il gioco di un bambino ricco. 


Per quanto si legga tutto d'un fiato, va riletto  due o tre volte, e bisogna soffermarsi su alcuni dialoghi poesati, perché certe cose sono nascoste all'interno delle parole stesse. 
Ogni donna dentro alla casa di cura,  parla per sentimento o semplicemente per sua sbadataggine, senza voler impressionare, ma per insegnare e a volte solo per continuità . 
Chi come quest'uomo entrato in casa di cura,  suppone di poter essere di più di quelle anime  invecchiate nell'aspetto, alla fine, come il lettore, ne esce dissanguato senza mezzi termini. 
Con questo voglio intenderla non come negatività ma come ricchezza. 

Ogni poesia narrata da queste donne racchiude un mondo che noi per primi ci immaginiamo. 
Il  defecarsi addosso non ha più motivo di imbarazzo, se non per chi sente. 
L'essere andati vergini al matrimonio, solo davanti,  alla maniera cristiana del padre, non ha nulla più che il dubbio di un mistero mai capito. 
E molto altro ancora... 
Una buffa, amara, crudele, intelligente lettura. 

Ogni volta che lo si va a rileggere, questo libro prende nuove forme. 

Quello che sono state queste donne, é molto di più di ciò che la casa di cura  porta le persone a vedere. 
Ogni persona è una donna. Una bambina. Una sposa. Una suicida. Una puttana. Una fedele.  Un'illusa. Una suora. Una madre. Una sorella. Un'amica. Un amante. Una falsa. Una crudele. Una sbadata e molti più... Senza giudizio. 

È un libro profondo, oltre le parole scritte.. 

Credo di dover fare un ringraziamento speciale a Lucrezia Neri per la magnifica cura nella copertina che a mio dire, coglie l'anima del libro, e racchiude il cuore del libro nei minimi dettagli del non detto e delle memorie nascoste.. Adoro! Quel graffio  sulla foto, quasi a volerlo far fuoriuscire dal ricordo per rifluire nel presente. 

Un libro che vale la lettura. 


martedì 29 ottobre 2019

Iniziazione al Channeling di Vitaliano Bilotta

Iniziazione al Channeling 

(comunicare con entitàspiriti guida, e Maestri spirituali) 

di Vitaliano Bilotta




Trama: Questo testo raccoglie alcune modalità che possono essere utili a chi vuole aprirsi al channelling con intenzione evolutiva, concependolo cioè come laboratorio spirituale e via alla propria interiorità.

Channelling è un termine inglese che oggi sostituisce l'ottocentesco "spiritismo" e il più recente "medianità" e che da alcuni è tradotto con "canalizzazione". Tutte queste parole indicano le facoltà del "sensitivo", del "medium", del "tramite", del "mezzo", del "canale", dello "strumento". Tali facoltà comportano fenomeni estranei alle normali capacità dell'uomo, come l'automatismo parlante, la scrittura automatica, l'incorporazione, la materializzazione ecc., a cui si sono rivolti per lunghi anni studi scientifici, senza tuttavia pervenire a conclusioni esaurienti. Infatti, già alla fine dell'Ottocento e a partire dai primi decenni del Novecento, eminenti scienziati, titolari di premi Nobel, sottoposero la medianità a indagini rigorose, senza mai ottenere la certezza delle prove di laboratorio.

Pagine Libro: pag. 184

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"Nessuno è come ritiene d'essere, 
così come gli altri non sono 
quelli che riteniamo che siano"

Le esperienze di tutti, si basano sull'evolversi e riuscire ad avere una maggiore coscienza di Sé.
Il Channeling è sicuramente una delle chiavi mastro per essere in grado, se lo si vuole, di collocare nella nostra vita dei nuovi punti fermi su cui poterci conoscere a pieno, partendo da ciò che abbiamo dentro.

Inizialmente nel libro si parla dello Spirito e cosa è il Channeling. 
Abbiamo dunque un dettagliato schema che ci spiega come lo spirito si riveli al mondo tramite il "corpo" fisico, mentale e astrale  assieme al Piano totale del Principio, che costituisce il nostro Io. 
Ricordandoci che :

"Se il ricercatore non  trova la perla,
la colpa non è della perla"  pag. 27

E questo concetto  è il Divenire Vs Essere

Da qui si costruisce il concetto di Aura che è il campo energetico che circonda il nostro corpo fisico, grazie al quale, attraverso le varie vibrazioni che emana ci da modo di leggere il nostro codice eterico" : ecco che tocchiamo l'argomento dei nostri "centri" o come li si chiama molto più spesso, i nostri Chakra. 
L'autore ci dà modo di capire quale sia la meditazione che ne favorisce la centratura per poter praticare il Channeling, tra la Passiva, la Meditativa e quella Riflessiva; nel dettaglio ci riferisce anche come proteggerci durante il nostro percorso di medianità, portandoci a riscoprire gli Elementi (fuoco, aria, terra, aria) che altri non sono che l'energia vitale di Gaia (la nostra Terra).
Molto valido anche il suo spiegare come sia importante  pensare sempre che non esiste un Io singolo e dissociativo ma un Noi, un Tutto.

Altri approfondimenti sono i simboli di protezione oltre agli esercizi di meditazione per lasciare che noi stessi possiamo divenire canali per comunicare con gli spiriti, esercizi con il nostro partner o una persona di fiducia che comprenda il nostro operato e come sia importante, credere.

Credere nel proprio operato perché ha un valore attribuito alla grandezza del nostro crederci.

Nella parte finale vi è un interessante parte Di sfifa del Channeling in cui gli spiriti hanno  risposto alle domande di chi ha cercato un contatto con questa relatà.


Vale sicuramente la lettura, e se avete piacere a Genova vi è l'associazione Umania che svolge un sacco di iniziative atte a far evolvere la persona e farle vedere che l'unico strumento che serve, è dentro ogni  individuo : http://www.associazioneumania.it/


giovedì 24 ottobre 2019

La Magia dei Celti di Laura Rangoni

La Magia dei Celti
di Laura Rangoni






Trama: In questo volume sono riportate alcune delle usanze, dei rituali e delle formule magiche della comunità druidica che tuttora vive in Scozia a Old Oak, presso la quale, nel lontano 1980, l'autrice ha iniziato il suo cammino verso la conoscenza della magia della natura. Sono in molti ad occuparsi di magia celtica, perché è un fenomeno che può essere considerato di moda... In realtà non sappiamo quasi nulla di ciò che facevano i Celti, poiché sono un popolo senza scrittura. Le uniche informazioni ci giungono da coloro che li hanno sterminati... Eppure nel nostro immaginario i Celti sono ben presenti e vivi e hanno lasciato ampie tracce del loro modo di pensare e della loro spiritualità...

Pagine Libro: pag. 126

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L'autrice  Laura Rangoni con questo libro ci porta alla scoperta dei valori della civiltà celtica che ha scoperto essere ancora molto molto viva nei cuori e nelle azioni degli abitanti di Old Oak in Scozia.
Ci accompagna attraverso i suoi studi e la sua esperienza nella storia dei Celti : ci ricorda che erano stanziati in Britannia, poi fu la volta dell'espansione in Gallia, Penisola Iberica, Italia settentrionale ecc...

Uno dei ritrovamenti del 1771 fu il famoso calderone di Poolmokoly in Boemia o nel 1824 ad Hallstatt in  Austria con la scoperta di una Necropoli dell'età del ferro..
Insomma ci da qualche nozione attraverso i vari ritrovamenti.

Andando avanti si parla di come
"tra le forze dell'universo e noi si instaura un rapporto stretto di collaborazione e mai di sfruttamento"  praticando la Magia celtica.
Perché essa non è diretta alla santità  ma è atta al bene anche se è da tenere conto che anche il male può far parte del bene; l'oscurità può qui essere contemplata come parte di essa, cosi come in noi ognuno ha sia una parte di luce che una di oscurità  e nessuno la rinnega.
Tranne da quando la Logica è la  razionalità  ha preso il posto dell'Intuito e della Magia.
Non vi è stato un equilibrio per via della tirannia creatasi con le religioni monoteistiche e assolute che vennero imposte col passare del tempo.
Nel libro  si precisa anche come la magia celtica si basi su due punti ben precisi: la terapia ai Mali dell'anima e alla riflessione la quale porta ad un processo di crescita dell'individuo.

Ma proprio come dicevo poc'anzi tra il IV e il V secolo quando i fedeli delle religioni pre cristiane  cominciarono ad essere perseguitati (ad esempio con accusa stregoneria ), la Chiesa ha scientemente inglobato idee, rituali e consuetudini pagane, alcune delle quali di componente magico diciamo per poter avere e adottare una politica di Risemanticazione molto potente (processioni, sacralizzazioni, la dedizione a una figura femminile, rituali funebri).
Ciò che non poteva essere convertito venne messo al bando e così ci furono i primi atti accusatori di stregoneria, portando alla caccia alle streghe e anche al culto del demonio, del diavolo.

L'autrice ci fa anche una nozione dei Pantheon  dedicati alla triade Maschile e a quella Femminile,  soffermandosi sulla figura della Madre Terra, sulle figure delle matronae romane e greche, i datti Parche e Moire come accadeva spesso erano le stesse figure ma con nomi differenti.

Tra i Celti, e la magia che si diceva praticassero, vi era un altro tassello che definì pieno di curiosità quel popolo: i druidi.
All'epoca grazie agli scritti (anche se di parte) di Giulio Cesare e altre figure che ebbero a che fare con questi popoli antichi, sappiamo che il druidismo praticato era non solo volto alla figura maschile del Druido ma che prevedeva anche le Bandrui, delle donne che praticavano i riti.

Ovviamente come ogni magia affascinante vi sono riti che noi ad oggi storceremmo il naso come quella del sacrificio. Vi erano anche quelli e potevano essere umani o animali.  Per noi è impensabile sacrificare una vita oggi, ma all'epoca succedeva e gli stessi uomini cercavano connessioni diverse, con il Divino.

Da Pag 44 alla Pag. 74 si approfondisce ciò che era il calendario celtico basato sulla credenza che l'anno si divideva in due stagioni, quella invernale--Geimredh e quella estiva-Samradh, e che ognuna aveva 4 feste che accompagnavano i due periodi dell'anno (Shamain, Yule, Imbolc, Ostara e Beltane, Litha, Luggnasadh, Mabon) e quello di Ogham che è un calendario lunare e viene diviso in 13 periodi simbolici legati agli alberi sacri ( io ho un mazzo is di tarocchi molto bello che si basa infatti su questi alberi sacri. E credetemi che studiarne la simbologia è affascinante)

È così pian piano ci porta anche a una nozione sulle piante usate dai Celti perché magice, allo studio degli elementi, al potere della divinazione popolare e ai luoghi di potere come i Dolmen, Stonehenge, i megaliti di Avebury ecc sino alla cristianizzazione di questi antichi luoghi sacri.. Con rammarico.

Consiglio la lettura di questo libro perché può dare degli spunti interessantissimi per ricerche personali e studi.




martedì 22 ottobre 2019

Il Bacio delle Tenebre di Deborah Harkness ( la trilogia delle anime 3di3)

Il Bacio delle Tenebre

 di Deborah Harkness

(saga della la trilogia delle anime)






Trama: Quando la giovane studiosa di alchimia Diana Bishop ritrovò nella biblioteca Bodleiana di Oxford un manoscritto rimasto nascosto da secoli, la sua vita cambiò completamente: non solo perché il potere di quel manoscritto le permise di accettare la sua vera natura di strega, ma anche perché grazie a esso conobbe Matthew Clairmont, vampiro, professore di genetica appassionato di Darwin. Da allora, in un viaggio attraverso un mondo popolato di umani ma anche di creature ultraterrene, hanno condiviso un grande amore proibito, e insieme hanno tentato di scoprire i segreti celati nel manoscritto da cui tutto ebbe inizio. Oggi sono tornati: pronti ad affrontare una nuova minaccia, quella dell’estinzione della loro specie. Sempre più incombente, soprattutto ora che alcune pagine del codice Ashmole 782, in cui è contenuto il segreto della loro sopravvivenza, sono scomparse. Tra dimore cariche di segreti, e antiche e misteriose biblioteche, Diana e Matthew continueranno la loro battaglia. Potere, passione, amore, appartenenza, passato e presente: i temi che i fan di Deborah Harkness hanno amato ci sono tutti in questo trionfale ritorno, terzo capitolo della Trilogia delle Anime, in cui finalmente verità antiche quanto le streghe stesse saranno svelate.

Titolo Originale : The Book of Live
Pagine Libro: pag.699
Traduzione italiana: Cristina Volpi


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''Non respingermi perchè sono scuro e ombroso.
Come io sono la fine,
il mio amato è il principio.
Io abbraccio l' intera opera della creazione
 e tutta la conoscenza si nasconde in me''

Un viaggio nel passato colmo di esperienze, di riscoperta di sé stessi, e di compimento nell'affrontare il passato ci ha accompagnati attraverso le pagine del secondo libro della trilogia, e ora con Il Bacio delle Tenebre finalmente si va a compiere ciò che la vita impone prima o poi a tutti : affrontare noi stessi, guardarci allo specchio e non vergognarci di nulla, restando fedeli a sé stessi bel bene e nel male. Ricordando che nero non è sempre male, e bianco non sempre è bene.


Ma andiamo a vedere più da vicino, attraverso i battuti del cuore di queste pagine del libro cosa si svela alla fine (se così noi lettori vogliamo dirlo) questo terzo è bellissimo libro...

Diana e Matthew sono tornati  al presente, lasciandosi alle spalle molto più di soli giorni ma lasciando indietro la loro famiglia, formatasi in quei mesi nel passato.
Da quando nel passato i due lasciarono spazio al corso del tempo, Philippe aveva fatto in modo che una volta che Diana fosse nata, ci sarebbe stato uno della famiglia a proteggerla, senza sospetti, sino a che non avrebbe conosciuto Matthew, e il corso del tempo sarebbe stato compiuto in un giro di intrecci della vita stessa.

Però ciò che li attendeva nel presente era la scoperta che Em era stata uccisa, e quindi non avrebbe mai potuto accoglierli nel loro viaggio di ritorno..
Non avrebbe mai saputo che i due aspettavano dei gemelli : Rebecca e Philippe.

Per proteggere la famiglia,  dalla Congregazione, furono molte le scelte da fare, tra cui quella di avere più persone dalla loro parte.

Non fu facile negli anni a venire come Philippe avesse intrecciato ogni cosa in favore dell'amore che sapeva ci sarebbe stato tra suo figlio e quella strega dai poteri immensi... eppure riuscì ad essere presente come nel passato, ora più che mai , proteggendo e svelando piani a tutta la famiglia.

La rabbia nel sangue, Le tessitrici , il concepimento : segreti che avevano portato a una decisione ferrea di creare un innesco , ovvero, che finalmente Matthew avrebbe dovuto prendere le redini della sua stirpe, creando un ramo della famiglia tutto suo, riunendo i suoi figli, le sue figlie e i suoi nipoti..

''Sua moglie . il suo cuore, la sua compagna, 
la sua vita, uscì sotto il portico dalle sue braccia. 
Gli occhi di Diana erano dello stesso azzurro dorato del cielo d'estate
 e Matthew non voleva altro che tuffarsi a capofitto nella loro viva profondità,
 non per perdersi ma per ritrovarsi. ''
pag.156


Purtroppo per loro ci fu un altra spiacevole scoperta : un tempo molto lontano uno dei figli di Matthew fu messo in disparte non riconoscendolo più come tale perchè era stato ucciso doppiamente, dalla rabbia che portava nel sangue.
Solitamente, chi era portatore e affetto della rabbia nel sangue, veniva eliminato per la crudeltà che esercitava sulle creature , qualunque esse fossero, di qualunque specie... ma quel figlio, fu risparmiato e soltanto esiliato per mancanza.
Benjamin de Clermont, era un assassino, e purtroppo fu egli stesso a uccidere il povero Philippe dopo i nazisti.. fu lui a uccidere e creare grandi sofferenze negli anni alle streghe, ai demoni, portandosi dietro un orrore infinito, che minacciava di toccare anche Diana e i loro figli......  ingordo di sapere, ingordo di sangue e voglioso di procreare creature mischiandosi alle tessitrici.
Diana una volta impossessatasi dell'Asmole 782 , del cosiddetto Libro della Vita, ne divenne un tutt'uno.
Scoprendo tante più cose che nessuno immaginava... e questo portò al pericolo chiunque.
Nel libro la vita di tutti è tesa su un filo che può essere spezzato con poco e che sta su con nulla.
Solo l'amore e la speranza potranno fare qualcosa, solo non avendo più paura di essere se stessi allora riusciranno a sopravvivere.
Ma di sicuro, Benjiamin avrebbe dovuto esser ucciso al più presto.

Un libro davvvero meraviglioso in cui gli archetipi dei personaggi vengono  a galla e  ritroviamo un caro personaggio, cresciuto, trasformato, importante come gli altri : il piccolo Jack, il ragazzino salvato nel 16° sec da Diana nelle strade di Londra e allevato come un figlio.
Vi starete domandando come sia possibile, immagino... la verità è che fu trasformato in vampiro sui 20 anni per salvarlo dalla peste che lo aveva portato alla morte, da Padre Hubband.


Un intelligenza infinita in questa saga lo è anche a mio dire il modo in cui i personaggi interagiscono tra loro. Si vede che ogni parola, riferimento e luogo sono stati studiati nei minimi dettagli.

La figura di Diana riesce a prendere una collocazione tra il manoscritto e le origini da strega:  è una tessitrice come suo padre e sa usare la magia suprema come sua madre, per cui ha grandi poteri a disposizione, poteri di creazione e anche di distruzione.
La Dea ha voluto molto da lei, come sua figlia, da quando in cambio della vita salvata di Matthew ha richiesto il suo aiuto, eppure aveva anche concesso molto.

Per chi non lo sapesse  nel 2018, grazie Sky One, è stata trasmessa la prima serie tv ispirata al primo libro : A discovery of Witches composta da un cast straordinario, tra cui la mia preferita Alex Kingston , meravigliosa attrice di Doctor Who in cui interpretava River, e qui ha avuto il ruolo di Sarah Bishop, la zia di Diana, e compagna di Emily