sabato 30 novembre 2019

Natale a Thompson Hall (e altri racconti) di Anthony Trollope


Natale a Thompson Hall
(e altri racconti) 
di Anthony Trollope




Trama
«Non preciserò l'anno esatto per evitare che i più curiosi indaghino sulle circostanze di questa storia, venendo così a conoscenza di dettagli che non desidero siano divulgati». Ecco come Anthony Trollope, uno dei grandi vittoriani assieme a Dickens e Thackeray, introduce i lettori nel suo piacevole, riposante conversare. L'immagine che offre è quella di un arguto signore che riferisce intricati fatti altrui come se non fosse lui ad inventarseli, ma ne venisse informato solo grazie a precisi rapporti, anche un po' pettegoli. E la nascosta perfidia, che insinua dentro la tolleranza verso i difetti di tutti, è forse più percepibile a noi posteri che non ai suoi contemporanei. In questi racconti la lente dell'analisi sociale si concentra di più sulle classi dei piccoli possidenti. Specialmente sulle donne, che erano le sue grandi lettrici. La signora Brown (Thompson da nubile) è entrata per errore nella stanza di un estraneo mentre dorme, applicandogli in viso un unguento destinato al marito: da qui un catastrofico sviluppo di complicazioni. Il giovane Maurice ha detto, per leggerezza, che il Natale è una noia e questo, la pia Isabel, che lo ama alla follia, non potrebbe accettarlo. Elizabeth è convinta che una brava ragazza non può essere felice, per questo rifiuta il suo adorato Godfrey. E altri quadretti, tutti ambientati nel Natale, che rappresentano senza ammetterlo com'era inutilmente arzigogolato essere donna e per bene in età vittoriana.

Pagine libro: pag. 212
Titolo originale : Christmas at Thompson Hall and other Christmas stories
Traduzione italiana: Chiara Rizzuto

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Senape. Tutto il primo racconto di Natale ruota, che ci crediate o meno, attorno a un barattolo di Senape e un fazzoletto incriminato.

La signora e il signor Brown devo andare dai Thompson per passare le feste assieme, dato che la lontananza è probabilmente la pigrizia, li aveva tenuti lontani da Londra, e quel Natale era importante dato che la sorella della signora Brown doveva far conoscere a tutti il presto e futuro marito a chiunque della famiglia.

Il racconto è alquanto divertente e fa vedere come una situazione di quiete e noia possa diventare un disastro di etichette vittoriane e dell'ego delle donne dell'epoca che sovrasta la scena con il voler apparire in una determinata maniera, celandosi dietro i buoni costumi e le buone maniere.

Alla fine si arriverà per un soffio a Thompson Hall, ma non senza un buffo e assurdo aneddoto che vede coinvolti sia i Brown che un "misterioso" giovanotto al quale toccò per disavventura un impacco di Senape destinata al signor Brown....

Lascio a voi il piacere di questo racconto, a cui seguiranno altre quattro narrazioni riguardanti la vigilia del 24 dicembre e il giorno di Natale:


  1. Natale a Kirkby Cottage in cui si ha una curiosa visione di come l'amore alla fine non sia scontato e non sia solo affare della prima impazienza di una bocca femminile, ma al contrario, possa essere un fiammella piena di novità portate dalla schiettezza di una conversazioni. Una semplice frase presa e interpretata per ciò che non è.  "Dopo tutto, il Natale é una noia " sarà la frase iniziale che darà vita a questo racconto in cui la bontà alla fine avrà il sopravvento sulle piccolezze della vera noiosità a cui si riferiva il giovane che l'ha espresso. 
  1. Il ramo di vischio é incentrato sull'amore represso, indotto al tacere, che si scontra contro l'epoca in cui una donna doveva per forza  donare il suo cuore ed essere devota al marito, ma la nostra Bessy non era in accordo e dunque prese la decisione di soffrire, piuttosto che ammettere il suo amore e lasciare che questo la segnasse per la vita. "Io non penso che ogni donna debba essere come l'edera, che segue la direzione di ogni ramo dell'albero sul quale si abarbica. Se lo fa quale mai potrà essere il suo carattere!?" 
  2. I due generali - una storia di Natale della guerra in Kentucky ci porta a incontrare due fratelli, divisi per ideali in una delle guerre che vedeva l'america de sud in lotta con quella del nord e il Kentucky nel mezzo di tutto ciò.  "La minaccia era stata come un'imprecazione senza significato: l'arma più pronta per la passione quando la passione è impotente" 
  3. Neanche per sogno  è la conclusione di questo libro che insegna come l'ascolto vero sia più importante dell'interpretazione personale a ciò che diamo noi. E non vi è frase detta, più appropriata di quell detta in questo fimo racconto "Come diavolo fa un uomo ad andare d'accordo coi suoi parenti, se non può dire neanche una parola ad alta voce!?“

In conclusione posso affermare che questo libro è davvero brillante nel porci vicende quotidiane, quasi come un racconto riportato da un amica, cronache sentite e riportare in un contesto divertente, pungente, riflessivo e a volte pungente come ci si aspetta in quell'epoca vittoriana.
Ogni storia ci riporta al Natale, alla quasi conclusione di un anno, in cui è bene stare con chi si ama, festeggiando con parenti e amici,  cercando di regalare una nuova promessa di comprensione e generosità verso il prossimo senza sottostare all'ego o ciò che gli altri vorrebbero, ma semplicemente per essere gentili di cuore.


È davvero strano a pensarci come le emozioni delle donne di quell'epoca alla fine che si voglia o meno siano anche (se in maniera differente per l'epoca in cui siamo) rimaste intatte.
Ci sono film come il classico "Via col Vento"  che mi riporta al cuore quanto mi stesse antipatica Rossella con il suo amor straziante e lo stesso tempo la sua civettuoleria e dovuta prepotenza... Oppure Orgoglio e Pregiudizio, Ragione e Sentimento,  Il Conte di Montecristo, il Gattopardo.. Insomma un sacco di situazioni in cui le donne  volte sono più personaggio che loro stesse e quindi l'imposizione di etichetta, della l società, impone loro mentalmebte di non poter uscire dagli schemi..
E quando il cuore si espone, vedono come un debolezza anche solo la spontaneità con cui l'amore arriva: a volte esagerando, a volte rifiutandolo per far scenette madre e etiquette campate dalla società.
Molto molto interessante, specie per il periodo natalizio in cui tutte queste storie si manifestano, tra ritrovi e cene familiari.



domenica 24 novembre 2019

Metamorfosi - una nuova Via, una nuova Era, una nuova Specie di Carlo Dorofatti




Metamorfosi



 una nuova Via, una nuova Era, una nuova Specie

 di Carlo Dorofatti


Trama: 
Semplice, diretto e immediato, questo saggio introduce il lettore ad una disciplina personale basata sulla presenza a se stessi e alla realtà, attraverso pratiche rituali di centratura e di armonizzazione che possono essere adottate in quanto tali, rielaborate in forma soggettiva e altresì collocate nell’ambito di discipline e pratiche già adottate.
L’Autore esorta ad una presa di coscienza radicale per rendersi permeabili ad un cambiamento inevitabile, necessario e selettivo, dipingendo scenari evolutivi nuovi e avvincenti.
Metamorfosi è un compendio di pratiche personali utili per disciplinare la propria vita e orientarla in sintonia con energie e dinamiche cosmiche, contemporaneamente trascendenti e latenti nelle profondità dell’anima umana.
Sviluppando gli approcci e contenuti del cosiddetto “percorso endoterico” e ribadendo in appendice il ruolo fondamentale della meditazione, le pratiche di ritualità quotidiana descritte sono contenute all’interno di uno scenario etico di motivazioni e prese di coscienza che permettono all’Autore di indicare sbocchi esistenziali molto concreti, nonché scenari evolutivi – sul piano spirituale ma più propriamente psico-biologico – del tutto nuovi e avvincenti.

Quella che ci attende – sostiene Carlo Dorofatti – è una vera e propria metamorfosi che, se siamo consapevoli e pronti ad essere totali, ci permetterà di superare positivamente questo momento di grande cambiamento inevitabile e necessario, mettendoci nelle condizioni di determinare nuovi orizzonti di vita e di coscienza.

Pagine Libro: pag. 86 più indice

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"l'illusione di stare lavorando tende a sostituirsi al Lavoro vero come, 
la legge  di Gresham, 
la  cattiva moneta tende a rimpiazzare la buona.
  L'illusione di stare lavorando é ovunque,
 prolifera come un cancro, 
é sottile e assume molte forme, 
 genera nuovi sistemi illusori per rimpiazzare quelli vecchi, 
impedisce il vero lavoro e offre sogni al suo posto. 
Molta gente accetta contenta questi posti, 
 che prevengono i sognatori dal fare serri sforzi per svegliarsi, 
perché sognano di esser già svegli''


Troppo abituati a collezionare emozioni piuttosto che viverle,  facendone solo un tesoro anziché realtà pura e dell'oggi, non ci rendiamo conto di quanto una costante di pensiero, piano piano, giorno per giorno, possa aiutarci a svegliarci dal torpore del nostro Io. Ecco che questo libricino può aiutare a prender molti spunti di esercizi per portare a galla il proprio Sé.


Carlo Dorofatti lo spiega molto chiamente qui, nel suo libro "La Metamorfosi". 

Un ottimo spunto che solitamente perdiamo col tempo, è quello di annotare pensieri, opinioni, impressioni, frasi su cui lavorare in meditazione, parole e sogni ; il diario se scritto in terza persona nel momento di metter inchiostro su carta, potrà essere riletto in una nuova forma di chiave per l'accesso alla nostra mente e al nostro inconscio. 

Dobbiamo rendere reale ciò che ci appaga, che ci fa riscoprire di essere felici, il che non significa imparare a memoria grandi nozioni che poi si perdono nel resto della giornata, ma contrariamente, apprendere ed applicare anche cose più piccole e meno complesse da poter mettere nel nostro quotidiano. 
Piccoli riti, piccoli gesti, che pian piano integreranno maggiori forme di Arte e di appagamento dell'anima per poter progredire al risveglio di ciò che siamo realmente. 

È un libricino che fa molto riflettere e da considerare l'ormai amata schiettezza di Carlo che non le manda certo a dire, ma porta il lettore a riflettere su ciò che ha appena detto.



martedì 19 novembre 2019

Essere ciò che siamo (ricerca interiore, sessualità e meditazione) di Carlo Dorofatti

Essere ciò che siamo

 (ricerca interiore, sessualità e meditazione) di Carlo Dorofatti




Trama: Capire che non c'è più tempo per diventare ciò che siamo: attraverso quest'opera Carlo Dorofatti mostra infatti l'urgenza di incarnare fin da subito ciò che si è, senza più attendere un Maestro o la salvezza. Crollata la fiducia nelle religioni, nella politica e nell'etica, quello che resta è l'affinamento personale dello spirito.

Nell'interazione tra le antiche tradizioni sapienziali e le recenti scoperte sulla coscienza si palesa l'esigenza di alimentarsi finalmente con un sano esoterismo; per fare ciò, diventa necessario eliminare dal pasto evolutivo tutta le dolcezze della New Age, autrice di scandalose scopiazzature dai grandi Maestri del passato, da cui sono state rubate soltanto le pietanze fast-food, ossia quelle più semplici, comode e gradevoli da vedere.

L'Autore descrive, con precisione e leggerezza, gli strumenti per lo sviluppo armonico dell'individuo, adatti a chiunque sia interessato a vivere, in una maniera sorprendentemente nuova, la quotidiana discesa nel mondo.

Pagine Libro: pag. 112

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''Non dobbiamo riempirci la mente di nozioni perfette, 
che tanto appagano il nostro ego e il nostro bisogno di certezze:
noi dobbiamo fare!''

Essere ciò che siamo realmente, cercando di raggiungerci per davvero, e non solo collezionando libri, conferenze, corsi e quant'altro, ma attraverso una cosciente pratica di ciò che impariamo e che costruiamo ogni giorno..
Parole facili da leggere, eppure, quanto applichiamo realmente di ciò che incanaliamo?

Un libro formato in maniera tale da avere un botta e risposta ( molto più profondo della sola domanda e risposta breve) che ha avuto lo stesso Carlo attraverso le sue conferenze e/o domande arrivategli per email.

(Grazie a questo libro ho anche scoperto il movimento a me prima ignoto del Cerchio Firenze 77 che ha avuto un importanza non da poco:  si occupa della medianità e di una raccolta in ordine cronologico e super dettagliato di tutti gli eventi  spiritici accaduti negli anni, ben ''38 anni di fenomeni straordinari entrati nella leggenda'') .

Il libro  si apre con un intelligente prefazione di Claudio Marucchi, per poi avere un introduzione argomentale e una premessa in cui si dice come le persone non possono che Essere, Essere e crearsi la propria verità ricercata, il proprio contesto, il proprio mondo in cui poter sentirsi a casa;
i primi argomenti che ritroviamo sono  questi , così divisi per andar meglio in categorie( se così possiamo dire):
Il mio Viaggio, Channeling, Meditazione, Fenomeni, Fisica Esoterica, Esoterismo-storia e tradizioni, Sessualità,  Pratiche Spirituali e di Vita.

''Spesso dico che la facoltà paranormale più importante da recuperare è il buon senso: 
tutto il resto viene da sè.
Abbiamo troppa paura dell'incertezza,
 è questo che ci frega.
Eppure diventare adulti significa proprio saper sopportare l'incertezza.''


Carlo come molti di noi, ha iniziato ad approcciarsi al "nuovo" modo di pensare da un libro. 
Il suo Imput iniziale fu il libro "Iniziazione all'alta Magia". 
Da lì nella sua crescita personale avrà modo di arrivare all'oggi, consapevole di dover agire nel quotidiano, nell'immediato e dar modo, se si vuole, anche a noi di svegliarci e avere una crescita personale che vada oltre il teorico. 

Molto interessante capire i diversi argomenti e le diverse opinioni di Carlo a riguardo. 
Un uomo intelligente che alla fine ha saputo riuscire a collegare il suo Io al suo Sé Superiore non cascando nel classico "esser fedeli a sé stessi", non stagnando il suo Io nell'ego e rivoluzionando la sua vita in meglio. 
Lo ammiro molto perché è una persona che insegna attraverso la sua esperienza, dicendo schiettamente le cose come stanno. 
Poi giuste o meno, ognuno ha la decisione di farsene un idea, eppure è sempre corretto e per quanto percepisco io da anni,  seguendolo sempre, é una persona luminosa e che sa far "svegliare" le persone. 

Sempre tra le pagine del libro si parla dei vari percorsi possibili per avere un opportunità di crescita e di pratiche come la meditazione (per centrarsi, equilibrarsi e canalizzare), e la diversità tra la via della mano destra( il percorso tantrico) e la via della mano sinistra (che è lo stesso un percorso tantrico ma con le vie yogiche e ascetiche di astinenza e castità).

Un attenzione più che doverosa verso noi stessi, cercando di non essere più solo allievi e di non restare per pigrizia solo ad ascoltare i maestri, ma esser noi stessi la via, il maestro che ci guida a migliorare. 

Attraverso queste domande e risposte si combina sia la saggezza ottenuta dalla costanza di Carlo, che la potenza delle sue parole che a volte schiaffeggiano l'anima, in senso sempre positivo,  sia chiaro, in maniera tale da darci delle basi se si vuole davvero ritrovare il nostro essere noi. 







lunedì 11 novembre 2019

Il rilegatore di Bridget Collins

Il rilegatore

di Bridget Collins




Trama:Immagina di poter cancellare per sempre un ricordo, una colpa, un segreto. Per sempre. È esistito un tempo in cui era possibile. È questa l'arte di antichi rilegatori che nelle loro polverose botteghe, oltre a modellare la pelle e incollare fogli, aiutano le persone a dimenticare. Seduti con un libro in mano ascoltano le esperienze del passato che vengono raccontate loro. Parola dopo parola, le cuciono tra le pagine, le intrappolano tra i fili dei risguardi. Così il ricordo sparisce per sempre dalla memoria. Catturato sulla carta non ce n'è più traccia. Per anni l'anziana Seredith ha portato avanti questo affascinante mestiere, ma è arrivato il momento di trovare un apprendista. Qualcuno che rappresenti il futuro. La sua scelta cade su Emmet. Sarà lui il nuovo rilegatore.

Titolo Originale: The Binding
Pagine Libro:  pag. 371
Traduzione italiana: Roberta Scarabelli

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"Ci fu un silenzio. Feci un passo verso di lui. Nello stesso momento lui si mosse verso di me, così che inciampammo e quasi ci scontrammo.
Gli presi la faccia tra le mani. 
Ci baciammo come se potessimo fermare la rotazione della terra, come se fossimo nemici oltre che amanti, come se non ci dovessimo vedere mai più.
Sapevo cosa volevo dire; 
ma mi costrinsi a lasciarlo senza un'altra parola. "


Inaspettato come la prima felicità di un sorriso non contemplato, non cercato, ma arrivato all'improvviso.

Quando scelsi di voler leggere questa storia fui appassionata già da subito dalla spiegazione che ne precedeva la storia intera. 

Rilegare. 

Riuscite a immaginare, di avere un dolore talmente grande da non essere così coraggiosi da convivere assieme tutta la vita, tanto da decidere di rimuore quella parte di voi, grazie a  qualcuno che sappia rilegarne l'esistenza in un libro, il vostro di libro!?
Ebbene qui impareremo tutti ciò che vorrebbe dire eliminare una parte di sé stessi. 

Il libro struttura così, in tre atti:

1) conosciamo un ragazzo di nome Emmett Farmer, che non riesce più a sentire una parte di sé stesso, che non riesce più, suo malgrado, a contattare una parte della sua anima che sente appartenergli, senza poterla osservare, guardare, interrogare, condividere..
Il mondo è cambiato e lui non è più il ragazzo forte che era dopo "la febbre".
Sia sua sorella Alta che i suoi genitori erano distanti e nonostante tutto non li poteva biasimare, era un qualcosa che andava al di là della sua volontà, aveva svenimenti, sentiva ombre come fossero li a sussurrare spettrali di un pezzo della sua anima che a lui non era dato ricordare.. Non comprendeva il motivo. 

L'arrivo di una lettera a casa sua diede modo al terreno sotto ai suoi piedi, di crollare: 
Il giorno a venire alle prime luci del mattino sarebbe stato mandato a vivere da una donna che lo aveva richiesto personalmente come suo apprendista. 
Un apprendista rilegatore. 

Il mondo piombó in un silenzio tagliente che però pareva sollevare  la sua famiglia, come se fossero ancora lì ad odiare ciò che Emmet aveva provocato alla famiglia con la sua malattia che lo ha cambiato sin dal profondo... 

Suo malgrado, nonostante tutto accettò e pur non capendo come qualcuno che non aveva mai visto poteva avere un tale potere decisionale su un figlio altrui, e sul fatto che scelse proprio qualcuno mai visto prima, bussò alla porta della vecchia donna. 

Esser  l'apprendista di un Rilegatore per divenire un rilegatore lui stesso.... 
Quel mestiere era visto malissimo e nella sua famiglia era vietato come in gran parte del villaggio in cui vivevano, leggere un libro e chiunque li acquistasse o leggesse o li vendesse era una persona spregevole (o almeno era ciò che gli avevano sempre detto e lui non si avvicinò mai più a un libro).

Seredith era una vecchia rilegatrice, e sarebbe davvero potuta sembrare una strega a vederla, vecchia e penosamente scheletrica, coi capelli bianchi, rughe del color della carta ma con gli occhi che erano limpidi e presenti.

" <Ricordi>, disse in fine
<non persone Emmett. Noi prendiamo i ricordi e li rileghiamo. Qualunque cosa con cui riescano a convivere. 
Noi prendiamo quei ricordi e li mettiamo dove non possano più fare del male. 
Solo questo sono i libri >" 


Imparare quel mestiere era tutto ciò che al momento aveva, ma in quel nuovo luogo  col passare dei mesi  la solitudine si era fatta più compatta, e un ombra nella sua testa pulsava e lo faceva perdere in una trance troppo nitida e llo stesso tempo impregnata di foschia per udire o vedere..

Ma come se ci fosse dentro di lui un vaso di Pandora in attesa, una delle persone che in quel suo stare con Seredith apparve alla porta fu un certo Lucian Darnay.
Una sentinella di allarme, niente di importante, lui era niente non significava nulla e allora perché lo temeva così tanto sulla soglia della porta...!?
Il coperchio vacilla e lui dice qualcosa prima di essere portato giù nella stanza ufficiale in cui.. Una rilegatura... Quella persona si voleva fare rilegare... Perché!?
Ma non sente ciò che quel Lucian gli ha detto, che strano, come se avesse detto qualcosa che lui non potesse udire, che lui non potesse (o debba) udire..

Emmett aveva subito una rilegatura.. Lui l'aveva ricevuta dalla stessa donna che lo aveva voluto come suo apprendista..  E la stessa ora si era ammalata  e di pi a poco un altra svolta sarebbe avvenuta nella sua vita al momento piena di solitudine.

In questa prima parte la figura di Lucian viene emarginata come lo stesso Emmett fa o almeno ci si tenta, ritenendo noi stessi che è impossibile sia una persona che possa avere una parte del tutto in questa storia.. Ma nella seconda parte del Libro ho dovuto ricredermi.  Ma è il bello di questo libro, una continua sorpresa, in cui ti immergi e ti ritrovi a pensare  come chi vive nel romanzo.

2) Troviamo improvvisamente un Emmett pieno di forze, la sua vita prima della rilegatura.
Questa parte del libro ci fa vedere e scoprire cosa è successo prima delle malattia di Emmett..
Una vita che viene vissuta.

Lui e Alta conobbero Lucian, un nobile proveniente dalla città, che salva casualmente la vita di sua sorella e da lì i tre vivranno una strana catena di eventi che porterà a una storia d'amore inattesa, fresca come la rugiada alla mattina prima di sciogliersi al Sole.

"<Emmett. Parla con me. Cosa c'è che non va? Se non vuoi.. >
<Ti prego non sposarla > dissi, e nascosti la faccia tra le mani. 
<Va bene>
[...]
Mi prese per un braccio e mi fece girare verso di sé. 
Poi mi baciò.


A questo punto del libro nulla era per me prevedibile  per me è tutto é semplicemente successo e ho compreso come mai io stessa come Emmett provavo la voglia di amare e dimenticare allo stesso tempo Lucian. 
Quella sensazione continua di sapere che la persona è importante ma che non la si deve considerare, come se già si sapesse quanto questo porterebbe sentimenti non gestibili. 

<Lo so perché mi odiavi>, disse. 
<Perché tu mi volevi ed eri spaventato. >" 


Ma l'amore ha le sue spine a volte e così si arriva a scoprire cosa sia successo realmente a Emmett..
E soprattutto cosa gli è stato cancellato dalle memoria, e perché lo ha dovuto fare.

3) In questa terza ed ultima parte del libro, ci ritroviamo nel" dopo", quando Emmett si ritrova a dover essere un Rilegatore in tutto e per tutto.

Lo ritroviamo faccia a faccia con Lucian
Hanno dovuto perdersi  per potersi cercare come fecero la prima volta... Hanno dovuto tornare a volere sapere cosa fosse l'amore.
Eppure l'autrice  c'è lo racconta dalla prospettiva di Lucian; scopriamo quest'ultima  nota dell'inizio di un finale brillante con lui a narrarsi e narrarci.

"<Voi Rilegatori>, disse, con una voce nuova, quasi amichevole, come se fosse il padrone di casa e io il suo ospite.
<Mi fate venire i brividi. Com'è quando siete nella mente di qualcuno?
Quando sono nudi e indifesi e voi siete così vicini da poterli assaggiare?
Dev'essere un pó come  fottere su ordinazione.
È così? >


"il Rilegatore" di Bridget Collins é un opera geniale,   in cui la prima parte si legge in un torpore di quiete e rassegnazione, ma con la consapevolezza che la vita va ricostruita con le proprie forze;
la seconda parte si fa leggere con sentimenti giovani, di lotta, di emozioni che sbocciano e travolgono e stravolgono l'idea di come siamo e di chi siamo, capendo chi potremmo essere se solo lo volessimo ; la terza parte é un tumulto di eventi in velocità che danno modo di vedere come la frustrazione e la vita possa crollati addosso, e tutto per propria mano, per non aver lottato.. Anche se non tutto è perduto.

L'amore vince sempre anche quando viene rilegato, anche se più che l'amore è l'anima a vincere,  vincono le emozioni pure.

Sicuramente è tra i miei libri preferiti del 2019.
Ringrazio  di aver letto questo capolavoro Emozionale.

sabato 2 novembre 2019

La Specialità di Dio di Riccardo Olivieri

La Specialità di Dio 

di Riccardo Olivieri


Trama: un opera innovativa, potente e inattesa.
Un uomo, in un istituto per donne anziane, si troverà via via sempre più coinvolto nelle loro confessioni, spietate e prive di ogni censura. Il passato ritorna con la violenza, la passione, la tenerezza da sempre trattenute nel loro cuore lacerato.
Amore, morte, sesso, rancore, ribellione, rapporto col divino esploderà no in un urlo feroce oppure in un lieve sussurro.
Al protagonista non rimarrà che precipitare in una voragine acida., crudele, comica ed esilarante. 



Pagine Libro:  pag. 195

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Sono tante le parole suggerite al lettore durante questa lettura e molte sono lì in agguato pronte a travolgere con crudeltà a volte serafica e a volte per epifania ciò che neo dettagli della nostra vita diviene sfuggevole e molte altre volte, obbligatorio.
Un libro di sentimenti scoperti, nascosti, celati nell'anima e nemmeno troppo velati al cuore di una vita oramai arrivata quasi alla fine. 

Donne. 
Semplicemente donne. 

Il libro alla fine inizia con questa bellissima e toccante prefazione :

"Era andato in quella casa di cura per via di certi esami al cuore. E magari aveva pensato di curiosare in quel gineceo di ‘antiche dame’ portandoci l’ironia della sua giovinezza (relativa). Invece il gioco si è invertito. L’uomo, il giovane, si è sorpreso dentro una rete di implacabile cicaleccio femminile, intento a smontare, brandello per brandello la femminilità raffigurata, sognata o degradata dell’immaginario maschile.Ne esce un viaggio acido, spietato, comico, esilarante attraverso le voci della casa di cura, querule, ciarliere, icastiche, divaganti in apparenza e capaci di colpire con il bagliore di improvvise epifanie. "
Cit. Riccardo Bruscagli

 Al contrario di molte storie, queste, non ti colgono subito, ma si insinuano tra ciò che leggiamo e ciò che a prende simbiosità  dai  sentimenti, che a poco a poco emergono dalle parole lette. 

Riscopriamo il piacere di quei dialoghi che insegnano, che ci stupiscono e ci lasciano basiti senza poter replicare nulla: tutto é già stato vissuto, nulla si può cambiare e a volte ciò che proviamo è solo un eco delle nostre supposizioni. 
Ma alla fine chi può, dopo tutto, capire, comprendere e lasciar scorrere tutto!? Probabilmente queste donne lo hanno fatto. 


<131.La Natura>

ma cosa credi tu che sia questa Natura
che vuol che ci si mangi gli uni gli altri
materialmente mangi, carne con carne
per restare vivi?
Disegno di un Buon Padre?

È solo il gioco di un bambino ricco. 


Per quanto si legga tutto d'un fiato, va riletto  due o tre volte, e bisogna soffermarsi su alcuni dialoghi poesati, perché certe cose sono nascoste all'interno delle parole stesse. 
Ogni donna dentro alla casa di cura,  parla per sentimento o semplicemente per sua sbadataggine, senza voler impressionare, ma per insegnare e a volte solo per continuità . 
Chi come quest'uomo entrato in casa di cura,  suppone di poter essere di più di quelle anime  invecchiate nell'aspetto, alla fine, come il lettore, ne esce dissanguato senza mezzi termini. 
Con questo voglio intenderla non come negatività ma come ricchezza. 

Ogni poesia narrata da queste donne racchiude un mondo che noi per primi ci immaginiamo. 
Il  defecarsi addosso non ha più motivo di imbarazzo, se non per chi sente. 
L'essere andati vergini al matrimonio, solo davanti,  alla maniera cristiana del padre, non ha nulla più che il dubbio di un mistero mai capito. 
E molto altro ancora... 
Una buffa, amara, crudele, intelligente lettura. 

Ogni volta che lo si va a rileggere, questo libro prende nuove forme. 

Quello che sono state queste donne, é molto di più di ciò che la casa di cura  porta le persone a vedere. 
Ogni persona è una donna. Una bambina. Una sposa. Una suicida. Una puttana. Una fedele.  Un'illusa. Una suora. Una madre. Una sorella. Un'amica. Un amante. Una falsa. Una crudele. Una sbadata e molti più... Senza giudizio. 

È un libro profondo, oltre le parole scritte.. 

Credo di dover fare un ringraziamento speciale a Lucrezia Neri per la magnifica cura nella copertina che a mio dire, coglie l'anima del libro, e racchiude il cuore del libro nei minimi dettagli del non detto e delle memorie nascoste.. Adoro! Quel graffio  sulla foto, quasi a volerlo far fuoriuscire dal ricordo per rifluire nel presente. 

Un libro che vale la lettura.