mercoledì 27 dicembre 2017

La risposta è la domanda di Alejandro Jodorowshy

La risposta è la domanda 

(Novantadue favole di saggezza)

di Alejandro Jodorowshy








Trama:

Nelle storie l'uomo nasconde la sua sapienza. Dentro dei semplici racconti incastona i suoi valori e i suoi insegnamenti, risponde ai suoi interrogativi più potenti.
In questo libro Jodorowsky ha scelto il meglio delle favole di saggezza delle culture di tutto il mondo: sufi, mediorientale, ebraica, indù, cinese, buddhismo... E con la sua lettura e la sua interpretazione ne ha tirato fuori gli aspetti più mistici e quelli più quotidiani.
Perchè anche gli adulti, qualche volta, hanno bisogno di favole.

"Ognuno dei racconti che riporto in questo libro mi ha aiutato a placare la mia fame e la mia sete. Sono tutti delle metà che ci vengono offerte dalla tradizione orale. Le altre metà abitano già nella nostra anima. Unendo ogni racconto con la sua interpretazione, plachiamo un poco la nostra fame. "

Pagine del Libro : 239 pag
Traduttore Italiano: Maria Nicola
Titolo Originale:  La sabidurìa de los cuentos
    ___________________________________________________________________



''L'uomo più stupido del mondo:

C'erano una volta due fratelli. Uno aveva sempre fortuna, l'altro non ne aveva mai.
Quello che non aveva fortuna, e che era poverissimo,
un giorno andò a trovare l'altro, che abitava in un palazzo.
Sulla porta vide uno gnomo azzurro.
Gli domandò:
-Chi sei?
-Sono la fortuna di tuo fratello!-
-Ti prego, entra al mio servizio! - lo implorò lo sventurato.
-Tu mi chiedi l'impossibile- replicò lo gnomo azzurro.
-Io sono la fortuna di tuo fratello, non potrei mai essere la tua..-
-E la mia dov'è?- domandò il giovane.
-E' un piccolo gnomo verde che vive in cima a quella montagna. Và a cercarlo!-
-Ci vado di corsa!!!- disse il poveretto, che non stava più nella pella 
all'idea di poter avere la fortuna anche lui.
Cominciò ad arrampicarsi sulla montagna,
ma, dietro un'enorme roccia, si imbattè in un leone minaccioso.
Allora, con voce supplichevole, disse all'animale:
-Leoncino caro, non sbranarmi proprio adesso! 
Sto andando a svegliare la mia fortuna.
Fammi la domanda che vuoi e lei ti risponderà, 
perchè è piena di saggezza.-
-Va bene, ti lascio passare- replicò il leone.
-Ad ogni modo, dovrai necessariamente ripassare da qui.La mia domanda è la seguente, 
perchè ho sempre fame, e quando sarò saziato?-
Il bravo giovane riprese dunque il cammino e , 
in cima alla montagna,
trovò il suo gnomo verde addormentato.
Svegliatolo gli disse:
-Per prima cosa, devo rispondere alla domanda del leone.
Dimmi, quando sarà saziata la sua fame?-
-Quando mangerà il cervello dell'uomo più stupido del mondo- rispose lo gnomo.
E il giovane, lasciando lì la sua fortuna,corse subito in cerca del leone.
-Ho la risposta!- esclamò no appena lo vide.
-Quando mangerai il cervello dell'uomo più stupido del mondo, finalmente sarai sazio!-
-Benissimo! Allora ti mangio subito, visto che, di sicuro, 
il più stupido del mondo sei tu!- disse il leone,
avventandosi su di lui e mangiandoselo in due bocconi.

In questa storia troviamo un giovane geloso del fratello, del quale invidia la fortuna. 
Ma , come dice lo gnomo azzurro, ognuno ha la fortuna che ha. 
Nel suo caso, la fortuna non gli è di nessun aiuto.
E' troppo stupido per trarne vantaggio.
Uno stupido non dovrebbe aspirare ad avere ciò che possiede un altro.
E' meglio per lui adattarsi a quello che gli è toccato.
Se fai dei confronti può uscirne distrutto, mentre se accetta la propria sorte
può darsi che le cose gli vadano abbastanza bene.
Se qualcun altro riceve un premio e io no,
no ci rimango male.
A ciascuno la sua fortuna!
Se qualcun altro ha successo, e io no, sono fatti suoi. ,,




Attraverso questo libro l'autore quasi sorridendo assieme a noi, ci fa capire quanto a volte  quello che ci viene posto come aneddoto, racconto, fiaba, favola, possa regalarci attimi di lucidità in un mondo e in un contesto a noi a volte oscurato dalla folle brama di vivere.

Non ci si ferma mai, convinti che questo voglia dire farlo, che voglia dire essere vivi proprio perchè si corre tutto il tempo... eppure non ci soffermiamo mai a pensare realmente a quello che i racconti possono insegnarci, non prendendoci mai realmente il tempo di capire a fondo chi possiamo realmente essere se solo riuscissimo ad agire  guardando dentro noi stessi.
Per nulla banale, questo libro può anche dare piccoli punti di riflessione anche per chi vi sta attorno

Molto interessanti a mio avviso la storia :
 '' La zuppa di Hassan''a pag.25  in cui  attraverso una giornata di lavoro diversa dalle altre, Hassan che è un uomo ricco, impara dal suo maestro Abdul, come la dignità di un uomo non venga valuta attraverso le sue vesti molte volte, ma  attraverso le sue gesta quotidiane.

''Il grammatico'' a pag.99 che alla fine ci insegna come dobbiamo applicare alla vita, ciò che impariamo oppure non ha senso.

''Ogni cosa può essere per noi maestro'' a pag 181 dove ogni cosa ove posiamo lo sguardo racchiude il divino e un insegnamento, e non basta sapere poggiare il nostro cuore a volte, bisogna anche saper vedere dove lo poggiano e non dimenticarcene.


Quante volte da bambini vi sarà capito di ascoltare anche voi  delle storie o anche dei semplici esempi di vita, e magari non capire in effetti cosa caspita volessero intendere gli adulti... dato a voi la vita pareva così chiara e limpida... Si certo alcune cose non le si capiva ma  cosa importava al momento?!
Ebbene , crescendo  torna a galla il dubbio.
Magari non eran solo cose tanto per dire, ma erano storie , attimi, momenti di realizzazione personale che  ci coglievano soltanto al momento sbagliato.
Possiamo sempre imparare... a qualsiasi età.

L'unico rammarico è che se gli adulti vedessero il potenziale dei bambini e lo nutrissero adeguatamente, gli adulti che poi questi stessi bambini diventerebbero, riuscirebbero a realizzare molte più cose e avrebbero meno paure di usare il loro vero potenziale.


venerdì 8 dicembre 2017

Billy Nebbia di Guillaume Bianco

Billy Nebbia

- il bambino che non credeva più a Babbo Natale -

Volume 2   




Trama: 
Quindi volume è  la seconda avventura del bambino che diventa esperto dell'occulto, e parla di lui  che cerca di riportare in vita il gatto ormai morto. Se nemmeno Babbo Natale però può esaudire il suo desiderio, allora Billy incomincia a dubitare l'esistenza, del vecchietto che porta i doni ai bambini nella notte di Natale.
Dovrà andare a fondo della questione - esiste o no Babbo natale?-



Pagine del Libro : 103pag
Traduttore Italiano: Francesco Savino
Titolo Originale:  Billy Brouilard - le petit garcon quine  ne croyait plus au Père Nöel


             _______________________________________________________________

Billy Nebbia è un bambino di 7 anni, e ha perso il suo micio di nome Tarzan.
La morte se lo è portato via...  ma una piccola speranza forse la si trova..

''Dicono che l'inverno sia provocato dalla tristezza della Dea Demetra 
che piange la figlia Persefone,
rapita da Ade, il Dio degli Inferi..
[...]
quest'anno però,
la neve non è scesa.. ''

Billy attraverso i suoi sogni reali, trova la vita e raccoglie il Dente del Diavolo, uno dei quattro amuleti che gli permetteranno di riportare indietro Tarzan.
Purtroppo Babbo Natale è  una favola raccontata ai bambini per tenerli in pugno tutto il tempo, con scuse come '' Babbo Natale vede qualsiasi cosa e tutto sa di te, se non fai il bravo, e non credi in lui, non avrai nulla sotto l'albero''...

Non credeva in quell'uomo vestito di rosso, con stivali, guanti, cappello e renne e tutto il resto...

Billy attraverso l'onirico e non, si mise in viaggio alla ricerca dei quattro amuleti :
Il Dente di Diavolo ( trovato in sogno e che si materializzò nella realtà)
L'uovo di Sirena
La maschera della peste
L'uccello del malaugurio.

''Le cose non esistono perchè le vedi, 
ma perchè ci credi''

Purtroppo Tarzan non c'era più, il uso micio era morto e per provare l'esistenza di Babbo Natale o la sua smentita, chiese in silenzio più volte, un silenzio che si sentiva riecheggiare ovunque, che Tarzan gli fosse restituito..
Attraverso i sogni viveva il percorso che lo avrebbe riportato al suo amico.
Grazie al dormiveglia passava da vari luoghi e situazioni, ma più cercava gli amuleti più il pensiero di dover dire addio lo feriva.

Era la vigilia di Natale e tutto poteva capitare... 

Billy doveva comunque crescere, e questo significava lasciare che tutto quello che gli altri non vedevano, tutto ciò che lui faceva vivere , non lo avrebbe rivisto più... incluso Tarzan.

Tutti dobbiamo crescere e non possiamo fare finta di nulla , cercando di aggrapparci al niente...
e Billy attraverso il suo non credere in Babbo Natale, perdendo la certezza ancor prima di un segno, stava scoprendo l'andara avanti e il crescere.


Tra gli incontri più carini in questo percorso mi è piaciuto molto quello con la sirena, molto molto divertente e amorevole.
Il libro racconta come tutto possa accadere la notte prima della vigilia di Natale, e come Babbo Natale e l'uomo nero, in fondo siano parte di una crescita personale che prima o poi amaramente tutti dobbiamo affrontare, ma non necessariamente abbandonando i  nostri sogni: 
chi riesce a vivere di sogni e non morire senza di essi continua a vivere con un senso per se stesso.
Perchè la morte è una compagna fedele, e non la si deve temere, ci accompagna sin da subito, in ogni momento della nostra vita... 

Anche attraverso una vigilia di Natale......


giovedì 23 novembre 2017

Dodici Racconti di Natale di Jeanette Winterson

Dodici racconti di Natale di Jeanette Einterson




Trama del Libro :
Fantasmi irriverenti e spiriti del Natale; incontri d'amore e trabocchetti; ghiaccioli e slitte e rane d'argento; case stregate e mamme di neve; zuppa inglese allo sherry di papà Winterson e ravioli della -Shakespeare and Company-.
Dodici racconti di Natale e dodici ricette natalizie.


Se avevo preso questo libro con un idea, bè, l'ho cambiata subito dopo le prime pagine del libro.
Questo libro è rilegato e la copertina è molto bella come piace a me, rigida e dai bei colori.
Tra meno di un mese è Natale e il mio bisogno di immergermi  in questo caldo tepore delle feste si fa sentire, dunque fui spinta a comperare questo libro.
Credevo che le storie fossero leggende che si sussurrano dai tempi andati e fossero storie natalizie classiche, invece mi ha stupito non poco le prime pagine dedicate da Jeanette Winterson, alla descrizione del Natale e di questo libro per come è nato.
Ci rivela 12 racconti piu' uno, accompagnando il lettore, in quello che è lo spirito delle feste che sta arrivando; attraverso i suoi racconti, scritti da Jeanette stessa, troviamo a intervalli ,una storia carica di significato emotivo e poi  una ricetta che prende memoria dalle esperienze familiari e non, dell'autrice... e così ci ritroviamo a leggere  questo libro in un alternarsi di 12 racconti e 12 ricette per 12 giorni  .


Pagine del Libro : 293
Traduttore Italiano: Spallino Rocca C.
Titolo Originale:  Christmas Days: 12 Stories and 12 Feasts for 12 Days


_______________________________________________________________________________

Come si capisce sin dalle prime battute del libro, il Natale non è un qualcosa di religioso cattolico-cristiano, ma affonda le sue radici nei riti pagani, trasformata dai cristiani in un qualcosa di  accettabile per tutti e ben nascosta agli occhi di molti.

Da pag 11 a pag 21 Iniziamo subito con un avere una precisa nozione di come nasce e cosa non è mai stato il Natale, Babbo Natale e tutto quello che vi è dietro.
Nel 1629 fu abolito il Natale dai puritani  perchè considerato troppo allegro...

''Il Natale 
[ ..] 
aveva origini pagane, ed era troppo allegro,
troppo piacevole 
(perchè essere felici quando si puo' essere tristi?! ). ''

Yule(21 dicembre), la vera festa, oramai conosciuta per lo più da chi si avvicina al paganesimo, o alla wicca  in primo luogo: La vera festività che segna un altro passo importante per la vita...

La chiesa arrivò alla conclusione che per avere tutti in pugno, ed eliminare le festività pagane ( qualunque esse siano) non si poteva fare guerra a un nemico potente e vivo in ogni persona sin dalla nascita... ecco perchè riuscì a capire fortunatamente per lei, che se non puoi sconfiggere qualcuno è bene allearcisi.

Incominciò a togliere alla gente le proprie origini integrandone altre sotto forma di bugia, riuscendo nel proprio intento di soggiogare tutti con  le proprie menzogne, ingraziandosi  le persone in un semplice modo :   mantenne canti ,sempreverdi, scambi di doni e festa.. facendo sì che tutte le feste a partire dall'equinozio di primavera (21 aprile) al Natale, con la nascita dello stesso Cristo, riuscissero a giustificare molte delle loro folli invenzioni per soggiogare e tenere in pugno tutti.

Anche Babbo Natale, il Signor Nicola...  diventò simbolo di  felicità, e di buoni propositi. 
Una persona realmente esistita, che in ogni paese veniva rappresentato diversamente e associato  in compagnia di renne o di slitta o altro...
Fece del buono donando alle persone soldi o giocattoli costruiti a mano per alleviare i dolori e il buio dei cuori.. divenuto leggenda man mano che la sua storia si narrava..

1931: la ditta della Coca-Cola  affido' a uno svedese il compito di stupirli con un qualcosa di innovativo riguardante Santa Claus... e così fece, dando il via a il Babbo Natale che tutti conosciamo, vestito di rosso , con  slitta e renne che volano, a portare doni... eh sì.Ottima trovata ed ottimo rafforzamento del tutto.
Perchè se non tutti lo sanno, ''Babbo Natale'' vestiva di verde, ma il verde per farla breve era sempre un colore pagano.. ci voleva qualcos'altro che si abbinasse bene ai falsi doni da re magio.. ma con colore di impatto e diverso.

Badate bene, io amo il Natale. Per me non ha valore cristiano, sono agnostica e sbattezzata per scelta.
Come ho detto in precedenza,  presi questo libro credendo di trovare storie portate dal tempo, e invece mi sono ritrovata con mio grande stupore storie che sono state create con il passare degli anni dalla stessa Jeanette. 

Stupore perchè l'autrice ha saputo spiegare nel dettaglio cosa non sia il Natale, e che la Chiesa, fa schifo e non dovrebbe esistere per come è davvero..
Da dire anche che Babbo Natale non mi piace vederlo come un qualcosa di commerciale, ma così è ''stato cresciuto '' dopo una buona azione compiuta tanti anni orsono da  un reale Nicholas.

Il Natale pero' resta magico. Rappresenta la bontà che ognuno di noi ha dentro al cuore, è una festa pagana, che  si presta a far crescere la speranza.

Il contributo vittoriano  al Natale fu il piu' eclatante comunque , e nacquero un sacco di storie di fantasmi, e molto altro inerenti allo spirito di questa festa  e alla bontà d'animo e di misericordia verso i bisognosi.. ricordiamoci di Charles D. con ''Canto di Natale'', il simbolo del folklore natalizio. 
Dobbiamo ricordare che dai puritani veniva lo stesso vista male e questa festa era un elogio al non fare nulla.. dato nessuno lavorava per le feste, dedicandosi cuore e anima alle famiglie.

Alla fine di tutto, Yule, il Natale, e' la nascita e la morte al tempo stesso, delle  stagioni che si preparano  a vivere nuovamente con la bella stagione, nascondendosi e restando dormienti per qualche mese... portando anche la Luce con se'.
Lo trovo magnifico,



''So che il Natale è diventato un cinico accaparramento di merci,
ma è nostro dovere,
come individui e come collettività,
opporre resistenza.
Il Natale è festeggiato in tutto il mondo da persone di tutte le religioni e da chi non ne ha nessuna.
E' un ritrovarsi,
uno stare insieme,
mettendo da parte le differenze.
Nell'epoca pagana e romana era  una celebrazione del potere della luce e della presenza della natura nella vita umana.
Il denaro non era importante.
[...]
In qualunque modo decidiamo di festeggiare il Natale,
dobbiamo farlo a modo nostro,
 non in modo preconfezionato.''


Lascio a voi il piacere di scoprire questo libro, e leggere dopo la premessa di cosa è o non è , questa festivita' di nome Natale.

Incontrerete come abbiamo fatto tutti, e anche io , la mamma di neve e gli spiriti  del Natale e non, e le ricette di un tempo , il tutto restando sempre colpiti da come ogni cosa  possa avere un significato anche per noi stessi e le nostre esperienze.

Non abbiate timore di abbandonare le vostre paure, fate sì che riempiano il sacco di Santa Claus e vi abbandonino per sempre, allegerendo questi giorni di festa... proprio come ha fatto la protagonista della prima storia che l'autrice va narrandoci...

Natale è simbolo del donare, ma donare non vuol dire sempre dare, ma anche rinunciare  a dare, per dare a se stessi qualcosa,
Qualsiasi sia la forma, troveremo sempre la maniera.

Buon inizio feste a tutti .




giovedì 2 novembre 2017

La ragazza dell'altra riva di Mitsuyo Kakuta

La ragazza dell'altra riva 

di Mitsuyo Kakuta




Trama del libro:
Sayoko ha trentacinque anni, un marito ligio alla tradizione materna che vuole la donna chiusa tra le pareti di casa, a occuparsi con saggezza delle faccende domestiche, una figlia di tre anni, Akari, che nel parco, dove Sayoko di tanto in tanto la conduce, se ne sta a giocare da sola in un angolo, discosta dagli altri bambini. Anche Sayoko è sola, ma soffre terribilmente della sua solitudine. La routine quotidiana è per lei un peso che, giorno dopo giorno, si accresce a dismisura e minaccia di soffocarla. La donna decide così di rispondere a svariati annunci di offerte di lavoro. Dopo aver collezionato una marea di rifiuti, riceve la chiamata di Aoi, titolare di una società, la Platinum Planet, che offre un servizio di sorveglianza e un aiuto domestico alle persone che si avventurano in viaggi di lunga durata. Il lavoro è semplice, si tratta di annaffiare le piante, strappare le erbacce in giardino, ritirare la posta e fare le pulizie. Sayoko accetta con entusiasmo. Si ritrova così a dividere il tempo con una donna che ha la sua stessa età, ha frequentato la sua stessa università, e ostenta una personalità e uno stile di vita completamente diversi dai suoi, se non addirittura agli antipodi. Lei vive in funzione dell'opprimente marito e della figlia. L'altra dirige una piccola azienda e si gode la propria libertà pur celando, dietro un'apparente sicurezza di sé, un passato difficile con cui fare i conti. Durante i turni le due donne si studiano, si confidano e si domandano segretamente come sarebbe potuta essere la loro vita, se avessero fatto l'una le scelte dell'altra. Mentre Sayoko inizia a rinascere, riscoprendo la voglia di uscire e di avventurarsi nel mondo, Aoi percepisce dentro di sé un sottile cambiamento, come se quella donna conosciuta, per caso fosse una "ragazza dell'altra riva", venuta direttamente dal suo passato per dirle che non è troppo tardi per ricominciare a vivere.

Pagine del libro: 320 (di libro, se parliamo di libro con indice 331)
Traduttore italiano: Gianluca Coci
Titolo originale: Taigan no Kakuta



Ci guardiamo attraverso lo specchio, e a volte non capiamo chi vi sia riflesso, e credo che sia successo anche a Sayoko e Aoi.
Molte volte dimentichiamo tutto e anche i sogni che si distruggono attraverso i nostri passi verso i giorni che passano.
Abbiamo molto da imparare dalla vita e molte volte, credo che siano necessarie le scelte sbagliate per poter fare la cosa giusta, e spero di non essere l'unica a pensarla così.

Nel libro la psicologia dei personaggi viene spiegata ampiamente, che mi ha coinvolto a pieno, sopratutto la prospettiva in cui Aoi viene raccontata attraverso la sua adolescenza.
Sayoko viene conosciuta sopratutto attraverso la sua vita attuale, in cui capisce che deve muoversi per non annullare se stessa.
Per Aoi i discorso è molto diverso e radicato in altro.
_________________________________________________________________________________

All'inizio del libro vediamo come la condizione casalinga  rappresenti a pieno la problematica delle condizioni femminili in una società che pero' non è solo giapponese talvolta, ma che fa parte di tutto il mondo. Chi più, chi meno.
Sayoko da giovane sposò Shuji, e come dicono alcune parole nel libro per descrivere il tutto ''5 anni di matrimonio e 3 dalla nascita della loro figlia '' Akari ( detta A-chan).
All'inizio Shuji non è come nella descrizione della trama, che dice lui non voleva  la moglie lavorasse, ma al contrario ci rimase male quando Lei stessa volle fare come tutte le altre ed essere una buona moglie e una perfetta casalinga rinunciando al suo lavoro.

Sayoko si laureò al dipartimento di lingua e letteratura all'Università per poi andare a lavorare  nella distribuzione cimatografica , occupandosi dei sottotitoli dei film asiatici ed anche del merchandising.
(pag.21)

Sua suocera non fu molto felice quanto Sayoko cominciò a lasciarle A-chan per lavoro le prime volte, e nemmeno quando gliela lasciava per andare a colloqui di lavoro.. a pag 46 vediamo  la reazione evidente con :

''Non capisco cosa avete nella testa voi donne di oggi, volete lavorare a tutti i costi e non vi fate scrupolo di abbandonare i vostri figli''

A pag. 24 invece finalmente Sayoko riesce ad avere un colloquio di lavoro e poi in seguito ad essere assunta.
Il marito, Shuji come dicevo sopra, all'inizio del matrimonio restò male nel vedere la moglie rinunciare al proprio impiego ma non disse nulla perchè era Lei a dover scegliere... e solo in seguito si abituò all'idea che fosse probabilmente giusto così e a sviluppare una sorta di velo su quello che è giusto e quello che è imposto dalla società.
Daltronde fu felice che Lei decidesse di trovare un lavoro nuovamente, ma è anche vero che con l'andare del tempo le cose un poco cambiarono, a maggior ragione con una figlia di 3 anni e nuove responsabilità. 

Sayoko, passava da casalinga molto tempo a cercare nuovi parchi in cui sostare con la figlia per far sì che A-chan instaurasse un rapporto di amicizia con gli altri bambini, ma la piccola non si inseriva, forse troppo introversa per prender seriamente coraggio e così si stava ripetendo nella piccola ciò che accadeva alla madre: 
nessun dialogo, isolamento e sconforto.

Con la decisione di tornare a mettersi in gioco Sayoko ha dato anche alla figlia , bene o male, l'opportunità di andare all'asilo e incominciare relazioni forzate per tutti i bambini in un certo senso, così da integrarsi, o almeno provarci.
 Sayoko non è che voleva lavorare  ma fondamentalmente doveva, per se stessa.

Quando incominciò il lavoro di  nell'agenzia di pulizie fu molto dura. Ogni mattina il furgoncino passava a prenderla, prendere sia lei che le altre donne, per esser lasciata sul luogo del lavoro ed essere riportata a casa a fine turno.

Il lavoro che svolgeva le fu dato da Aoi Narahashi,  titolare della Platinum Planet che la ingaggiò per un servizio di pulizie  che avrebbe svolto per l'agenzia di Viaggi ( In pratica si puntava ai clienti che volevano mantenere in ordine la casa anche in assenze prolungate dalla stessa, con cura del giardino e tante piccole/grandi altre cose.)

Aoi aveva la stessa età di Sayoko e frequentò la sua stessa scuola , ma con indirizzo diverso infatti lei si laureò  in Filosofia al Dipartimento filosofico.

A pag.33 incominciamo a vedere come l'autrice , incominciando proprio da Aoi, cominci a tracciarne il profilo psicologico attraverso la sua adolescenza: in particolar modo in uno di quelle vicende che diventeranno fondamentali  e significativi nello svilippo del carattere.
Aoi e famiglia abitavano a Yokohama ( stesso paese guardacaso dell'autrice stessa :) eh già! ), ma dati i ripetuti atti di bullismo subiti dalla ragazza a scuola, a un certo punto i genitori prenderanno la decisione di trasferirsi, e lo faranno andando a Gunma.

Peccato che la madre in cuor suo non le abbia mai perdonato il doversene andare, e inconsciamente  lo faceva pesare parecchio.
Mise anche in dubbio che la colpa fosse della figlia, perchè per esser presa di mira doveva aver fatto qualcosa no?! Un pensiero che fa molto male in fondo, da figlia, sentirselo dire.
Sta di fatto che come ho già detto ci fu il trasferimento da Tokyo a Gunma  anche perchè ci furono casi di suicidio di giovani che subivano bullismo e altre persone... per motivi di depressione, gli stessi che Aoi alla fine stava subendo , e si decisero a partire.

In realtà la famiglia non era benestante e il trasferimento gravo' molto sulle loro vite , ma servì a salvare Aoi...


Nella nuova scuola Aoi conobbe Nagumi Nanako, che diversamente dalle altre ragazze sembrava non toccarla nulla, come se tutte le parole, le cattiverie, i gruppi, il mondo intero, le scivolasse addosso mentre un sorriso faceva sembrare tutto facile e normale. 
A pag. 36 vediamo un approccio di Aoi e Nanako molto carino mentre spiegano il significato dei loro nomi.
Nella scuola almeno all'inizio non c'erano fazioni di nessun tipo, non c'erano nè buoni, nè cattivi e ognuno ha le proprie preferenze o interessi senza dar fastidio a nessuno: ma piccoli gruppi di ''simpatie'' si formano lo stesso, e Aoi è nei neutri..
 Nanako andava di pala in frasca, saltelalndo ovunque le andasse, in tutti i gruppi, fregandosene di ciò che la circonda, mentre Aoi non vuole che integrarsi, e non esser presa per sfigata.
Con l'andare del tempo in tacito accordo mai detto si incontravano di nascosto fuori scuola, lontano da tutti instaurando una profonda amicizia, diventando migliori amiche.

Tanto da mettere in crisi in un primo periodo Aoi, perchè non sapeva nulla di quella ragazza, eppure quella stessa ragazza aveva interesse sincero per lei, e voleva andare a casa sua , voleva chiaccherare ore al telefono con lei, voleva condividere segreti e conoscerla...

A pag 83 pero' vediamo un Aoi molto preoccupata perchè a distanza di tempo  le fazioni scolastiche si formano ed emergono, prendendo di mira parecchie alunne coetanee.
Espondento a Nanako il suo timore, l'amica per la prima volta, le rispose che nulla doveva ferirla, e per proteggerla, disse ad Aoi che se fosse servito, lei avrebbe dovuto gettare con gli altri fango su fango addosso all'amica, perchè solo così Aoi sarebbe stata trattata bene.


''Se verrà il mio turno, tu non dovrai preoccuparti'' andò avanti Nanako.
''Non serve che tu faccia per me quello che io farei per te.
Se diventerò loro bersaglioe mi isoleranno, non dovrai muovere un dito. 
Anzi, dovrai ignorarmi, e parlare male di me come tutte le altre 
[...]
Possono farmi quello che vogliono,io non ho paura.Non m'importa di queste cose, sono più forte di loro''


Da pag 84 a pag 87 leggiamo infatti un dialogo molto significativo .

A pag 63 vediamo invece una Sayoko che scopre il ''club dei mille mestieri'',  le sta preparando una festa  per darle il benvenuto in azienda, e dato si tiene una volta al mese, la sua presenza è molto gradita. 
Ma per Sayoko cè anche il problema dei colleghi, non le vanno molto a genio tutti, specialmente  una ragazza di 26 anni di nome Iwabuchi, che  di nascosto parla spesso male di Aoi, tirando fuori   pettegolezzi che la riguardano per farla sembrare una persona da segreti compromettenti.
Il alvoro di pulizie era duro, ma non per questo Aoi aveva mentito, fu molto chiara al colloquio con Sayoko, e di certo lo fu anche con gli altri.


A pag 152  invece si incominciano a vedere i primi comportamenti  negativi di Shuji, il marito di Sayoko che fu indispettìto dal fatto che la moglie andò alla festa del Club a festeggiare, mentre lui doveva starsene con A-chan a casa...
La chiamò più di una volta al cellulare, e non fu molto carino per una volta che stava a badare alla bambina.

Aoi e Sayoko stavano cominciando a conoscersi e  vedere l'una nell'altra ciò che non erano e ciò che al contrario una aveva e l'altra non era riuscita ad ottenere.


Da qui lo sviluppo della storia è parecchio intensa e merita attenzione.Non siete curiosi di sapere come si sviluppa?!


Vi lascio con alcune riflessioni che mi hanno portato la lettura del libro...


Avete mai avuto un amicizia tanto profonda da riuscire ad amare la vostra amica, come fosse parte di voi?!
Io si, la mia migliore amica si chiamava Giulia.
Un legame talmente forte, che durò per più di  metà della mia vita, durò 20 anni su per giù..
Un legame forte, un amore sincero, tra più di due sorelle.
In cui ci si sentiva 24h al giorno, in cui  anche i silenzi erano parole, e in dove ogni parola era felicità.

E poi un giorno di svegli e comprendi qualcosa si è spezzato,
Il primo ragazzo che spezza il cuore, la gelosia , le bugie per avere attenzione, parole dette apposta perchè si sta male per tante cose esterne, e interne...e tutto scivola via come un torrente.
Non ho piu' voluto nessun'altra migliore amica, da allora e tutt'ora, nonostante tutto, non  ho più voluto una migliore amica e non ne ho mai avuto intenzione.
Ho vissuto e vivo tutt'ora un rapporto diverso con tutti.
Son cose che ti cambiano dentro.
Avete mai avuto un amicizia tanto profonda, un amicizia d'amore cosi profondoa da sentirti legarti l'anima anche a distanza di tempo e cercare di perdonarsi per non esser riuscito a non gettare tutto al vento?!
Questo libro mi è piaciuto molto, e ha risvegliato ricordi in me, e credo possa piacere anche a voi.
E ci sono un sacco di domande quali :
Perchè crescere e decidere di prendere determinate scelte?!
Abbiamo mai pensato che alla fine gli altri si comportano con noi, in base a ciò che trasmettiamo noi stessi con le nostre scelte?! E come si può riuscire a comunicare con le altre persone, quando le parole possono portare così tante insidie?!

Come si può essere donne felici? Il lavoro non è tutto. E a volte fa stare così male, che anche se fai cio' che ti piace e ti appassiona, vorresti mollare tutto e ricominciare lontano con gente che non ti conosce, e nuovi momenti che non fanno parte della routine...




martedì 17 ottobre 2017

La libreria degli amori inattesi di Lucy Dilon

La libreria degli amori inattesi 


di Lucy Dilon







Trama del libro :

Michelle ha deciso di ricominciare e vuole dare una svolta alla sua vita. Rilevare una libreria con l’amica Anna è il primo passo. Un giorno, mentre è intenta a riordinare gli alti scaffali, all’improvviso dietro uno scatolone colmo di libri spunta un buffo musetto. È Tavish, il cane del vecchio libraio: nessuno può più occuparsi di lui e il negozio è ormai la sua casa. In cerca di un padrone, non ha dubbi e sceglie Michelle. Proprio lei che, dopo il fallimento del suo matrimonio, ha chiuso le porte delle emozioni e ha paura di un nuovo legame. Prendersi cura di un cane è l’ultima cosa di cui ha bisogno ora che l’attività di libraia stenta a decollare. Eppure, dire di no a quei grandi e dolci occhi scuri è impossibile: non c’è altra scelta che tenerlo.
Quando il passato torna a bussare alla sua porta, Michelle scopre la forza di questa nuova amicizia. Perché l’uomo che l’ha fatta soffrire ha deciso di tormentarla ancora e lei sta per sprofondare di nuovo nelle proprie insicurezze. Ma la zampa di Tavish è lì pronta a portarla in salvo. Ormai non è più sola a risanare le ferite del suo cuore.
Giorno dopo giorno l’allegria e la vitalità del cagnolino l’aiutano a non arrendersi e a riscoprire una sensazione che non provava da tempo: la felicità. Michelle deve trovare il coraggio di riprendere in mano la sua vita. Ad attenderla dietro l’angolo c’è qualcosa di inaspettato che ha il sapore dell’amore. E solo Tavish conosce la strada...


Pagine del libro: 477
Traduttore italiano: Sara Caraffini
Titolo originale:  The secret of Happy Ever After


La copertina , come avrete capito, fa intendere che ''La libreria degli amori inattesi'' parli dei cani, in particolare uno.

Tavish è il cagnolino che alla fine di tutto, aiuterà Michelle e Rory a incontrarsi ed affrontare i dolori interni, creati dalla solitudine provata nelle loro vite.
Per quanto i cani appaiano ovviamente non è tutto incentrato su di loro ma ci sono le storie e i rapporti tra persone e vita quotidiana che fanno sì, che tutto sia accomunato al massimo.
C'è chi è rimasto deluso da questo, aspettandosi probabilmente un manuale per cani: ma Lucy Dilon ha saputo scrivere un libro che sa di realtà.
Ha saputo cogliere le vicissitudini di tutti i giorni.

Mi ha dato molti spunti su come ognuno dovrebbe lottare.
Le protagoniste Anna e Michelle hanno 30-31 anni, io ne ho 29 ora , nel 2018 ne farò 30: capite che questi libri finalmente riescono a parlare di persone, donne che hanno la mia fascia di età quando invece da piccola arrivare ad essere donna e leggerne, era un qualcosa di ancora distante e confuso, senza troppe aspettative.
Lo consiglio perché fa riflettere, su come tutti noi dovremmo lasciare che la felicità ci conquisti e non ci faccia sua schiava.

____________________________________________________________________________

Ad ogni capitolo, si inizia con la lettura di poche frasi (che andando avanti si scoprirà essere scritte va varie persone protagoniste del libro) che catturano le sensazioni dei libri che hanno letto, recensendoli con le proprie parole.

Ve ne sono di molto belle e riflessive, come quella che troviamo a pag.23 in cui Anna scrive:

''Adoravo la magica vigilia di Natale descritte nelle pagnine di Katy: desideri spediti su per il camino e famiglie grate ed affettuose.

Un Natale perfetto.''

Il libro a cui Anna fa riferimento è La Notte di Babbo Natale di Katy Jackson , libro illustrato in cui la magia della bontà del Natale prende vita.
Non è facile per nessuno ricominciare a sviluppare e far rifiorire indenni propri turbamenti...

Anna è una donna che ama profondamente la famiglia, il calore del Natale, e vorrebbe una famiglia come quella delle  March in Piccole Donne( romanzo scritto da Louisa May Alcott).

Il Natale è un qualcosa di magico anche per me, e capisco quella voglia di calore, di tepore e amore che Anna vuole.

Nel Libro si inizia con le prime pagine che ci portano a Longhampton, una città che non ha molti negozi e con il centro città non troppo frequentato. Con le strade di un color grigio.

Michelle si era trasferita li da pochi giorni, per investire in un negozio, il suo: La Home Sweet Home.
Andò in un bar, in cui le famiglie si  rilassavano, chiacchieravano e il profumo di  dolci artigianali la invadeva sin dentro le profondità della mente.

Stava seduta tranquilla a scrutare ogni persona , con davanti a sè la sua fetta di torta alle carote, quando un cane  le si avvicinò allegramente, rovesciando il suo caffè per familiarizzare con il suo dolce .

La proprietaria del cane, ad una prima visione generale non era una donna che ne aveva passate di belle, quella mattina, e sembrava molto affaticata, ma gentile: si chiamava Anna e il cane, come nelle migliori delle Fiabe aveva nome Pongo ( eh già come Pongo della carica dei 101)

Michelle decise di non prendersela con Anna, ma al contrario di farla sedere al suo tavolo e dialogarci , per farle capire che era tutto apposto...
Con il passare del tempo le due divennero molto intime.

Anna era sposata con Phil, padre di 3 figlie che a un certo momento andarono ad abitare da loro : la più grande era Becca di diciotto anni che con la sua mente brillante avrebbe voluto andare ad università importanti , poi c'era Clhoe che sognava la vita da cantante di successo  e la piccola  Lily, che era la più piccina e ancora parlava con i pupazzi.

Phil si separò da Sarah( così infatti si chiama l'ex moglie) e trovò Anna, con la quale decise di avere con lei una nuova famiglia, ma non prima che fossero passati 4 anni dal loro matrimonio.
la vita però ha fatto si che Phil passati i 4 anni da quella promessa non volesse avere un bambino.

A pag.114 si incomincia a vedere le certezze di Anna vacillare, quando le figliastre partono per restare con la madre in vacanza, e Lei e Phil restano soli.
Anna vuole un figlio tutto suo da amare, che sia sangue del suo sangue non solo per affetto,  perchè per quanto lei si dedichi alle sue figliastre nel tentativo di farsi accettare, di farsi elogiare ed amare, non mancando in nulla... non sono di lei e suo marito; ma Phil  si considerava vecchio

''..il pensiero dei pannolini fradici ,notti insonni, vomito e il sentirsi uno zombi
 [...] 
Se pensi che Pongo faccia puzzare la casa aspetta di avere un incontro ravvicinato con 20 pannolini al giorno '

'Phil, non hai dimenticato di cosa abbiamo parlato quando ci siamo sposati vero?! Mi riferisco all'avere un figlio dopo 4 anni di matrimonio..''

''Non l'ho dimenticato.''

Non era la risposta che lei aveva sperato di sentire.

E come quella ne giunsero molte altre:
la delusione del non potere essere una madre completa la uccideva poco a poco, facendola diventare quasi egoista nel disagio che provava a vedersi strappare via quello per cui lei si sentiva pronta e desiderosa di condividere nel loro matrimonio: una parte di loro unica in un unica persona, un figlio che fosse solo loro, da poter amare incondizionatamente e da cui ricevere incondizionatamente amore. Qualsiasi situazione di dolore o gioia la vita paresse innanzi a loro.


Michelle invece man mano che il tempo passava aveva trovato un suo spazio a Longhampton e mentre il suo negozio cominciò ad animare le vie  della High Street della città,  la sua mente continuava a progettare nuove idee e non si fermava mai.
Era una donna  che stava facendo carriera e  che fondamentalmente  riuscì a trasformare un luogo come una vecchia pescheria in un qualcosa di stupendo.

''Le  prime cose che Michelle aveva fatto era stata staccare le insegne della pescheria e tinteggiare di un color miele chiaro l'esterno trascurato, 
dando risalto con pittura oro e cremisi alle rose di pietra intagliate lungo la vetrina.
Ormai da decenni nessuno, notava quelle rose.
Nel giro di un mese altri tre negozi sullo stesso lato della strada erano stati ristrutturati.
[...] 
Aveva la capacità di vendere ciò che le donne desideravano: gli oggetti più utili , belli ed originali
[...] 
su ogni angolo c'era qualcosa che sussurrava <Comprami>''


Presto la stessa Michelle si rese conto che le serviva un altro posto per ampliare la sua attività e trovò il posto giusto. 
Accanto al suo.
Ma non sapeva se fosse la sua voglia di ampliamento potesse essere un azzardo...
Scoprì poi che il negozio, e cioè la vecchia Libreria di Quentin, che lei adocchiò in una delle sue passeggiate mattutine, era in vendita.
Quentin era uno degli anziani a cui tra l'altro Anna andava a trovare, assieme alla madre di Phil,
alla casa di riposo Butterfields , per leggere alcuni libri e stimolare in quelle persone ricordi ed emozioni che le tenessero ancora attive mentalmente e le facessero sentire parte di qualcosa, nonostante il luogo.

Fu una sorpresa pero' quando Michelle  dovette parlare con il legale che si occupava della gestione di trattative per affittare la Libreria..
Rory , uno scozzese  che in realtà la irritava molto, probabilmente perchè non sapeva anticiparne in realtà le mosse.
Le disse chiaro che la Libreria sarebbe stata affittata solo se fosse rimasta tale per almeno 2 anni dall'affitto.

Fu un colpo duro perchè Michelle non era amante dei libri mentre Rory come Anna era il classico '' i libri sono la lifa vitale dell'umanità''.
Trovò il giusto compromesso coinvolgento Anna, che aveva sempre sognato gestire una libreria e immergersi in attività che comprendessero libri , storie , passioni : divenne dunque direttrice della Libreria. ( pag.89)

Michelle ebbe modo di avere anche a che fare nuovamente con l'unica persona della sua famiglia con cui avesse ancora un minimo di rapporto confidenziale, Owen, suo fratello di 24 anni.
Un ragazzo molto scapestrato e testa calda oltre che donnaiolo... che Michelle crebbe bene o male come una madre dal momento che la sua di madre, Carole, si rese conto che non aveva tempo e voglia di crescer un altro pargolo... solo dopo averlo messo al mondo.
Ma trovò subito il modo di metterlo al lavoro, facendolo lavorare sul sito della Home Sweet Home e della Libreria.

Un argomento non ancora affrontato è il passato di Michelle, ma lo andremo ad argomentare ora.
Harvey lavorava da anni come spalla nella concessionaria del padre di Michelle, finendo molti anni prima, a sposarla.
Fu un matrimonio voluto e imposto silenziosamente ma non ben predisposto dato che lei era solo il progetto da plasmare a suo gusto.

Ci fu un episodio che nel libro , in cui si capisce molto bene da pag.240  in cui si comprende ancora meglio come Harvey sapesse vendersi bene.

La famiglia di Michelle non le avrebbe mai creduto perchè aveva sempre taciuto su cosa realmente le facesse psicologicamente.
Per raccontarvi un episodio, bè, Harvey e Michelle avevano una festa con degli amici, ma lui considerò il suo vestito peggio di un abito da puttana, e la rinchiuse in una stanza andando alla festa e dicendo che invece Michelle no era andata perchè aveva sbagliato il taglio di capelli dal parrucchiere.
La costrinse una volta tornato a casa a farsi un brutto taglio di capelli per essere tutto più realistico...

Nessuno l'aveva ascoltata, e nessuno le aveva mai dato la chance di poter ''scappare'' senza fare rumore : per permettere di mantenere una buona immagine della famiglia dato Harvey era in società con il padre ed ai conoscenti di non intromettersi e credere sia stata una cosa avvenuta con il tempo la loro separazione, Michelle non chiese il divorzio subito, ma decise dopo un tot di anni, di andarsene... ma questa sua scelta passò per un colpo di testa di una ragazzina di 31 anni che faceva i capricci.

''Non sempre, sappiamo cosa succede in un matrimonio''

Per quanto Owen fosse il suo amato fratello, e confidente, nemmeno lui sapeva la verità su Harvey perchè lei si vergognava e non voleva deluderlo.
Troppe bugie emesse per proteggere se stessa dall'errore di non essersi accorta prima della sua ingenua stupidità.

''Harvey aveva fatto affiorare anche altre riflessioni più cupe su di lei e su ciò che era. Lui aveva ragione nel dire che nessuno la conosceva davvero.
Nemmeno Anna, non fino in fondo.
Michelle era stata così meticolosa nel costruirsi una nuova vita, nel ristrutturare seè stessa proprio come aveva ristrutturato la sua casa e il suo negozio, che a volte se ne dimenticava pure lei.
La ricomparsa dell'uomo aveva smosso gli strati di polvere e adesso le si stava agitando dentro qualcosa che la spaventava.''

Ma ben presto una sopresa piacevole avrebbe portato calore alla sua vita.
Tavish, il cane del signor Quentin, un cane anziano che si nascose in Libreria, per tutto il tempo dei lavori, e che aveva conquistato i cuori di tutti.
Era il classico cane da negozio....

Michelle e Rory ne presero l'affidamento congiunto, grazie anche all'approvazione di Rachel che lavorava come supervisore del canile.
Purtroppo uno dei magoni e rimpianti di Michelle fu non lottare per l'affidamento di Flash, il cane che aveva assieme al suo ex marito... e non fu facile decidere di dare attenzioni e cure amorevoli a Tavish, senza pensare al suo vecchio amico a quattro zampe.
Il cagnolino era perfetto, stava acciambellato nel suo angolo in Libreria e sembrava proprio quello il suo posto, in mezzo ai libri, come ha fatto per tutta una vita accogliendo i clienti.

A pag. 351  troviamo una Michelle che dichiara apertamente a se stessa il voler ritrovare l'amore, e il tremolio alle ginocchia travolgerla di passione.
''Avvertì una stretta al cuore
 [..]
<Voglio essere amata>, pensò con un unica,improvvisa e chiara fitta di dolore.
<Voglio essere abbracciata.Voglio perdere al testa per qualcuno. Quando è stata l'ultima volta  in cui qualcuno mi ha baciato e io ho provato qualcosa del genere? >
 [...]
Non sapeva assolutamente da dove arrivasse tutta quella sofferenza, ma aveva il corpo dolorante tanto quanto il cuore, e forti singhiozzi le stavano squassando il petto: erano il genere di singhiozzi da bambino,
 [..]
 che non cessavano fin che  il dolore non si esauriva completamente.''

Ma Rory e il cagnolino Tavish sono li per lei, e finalmente Rory si svela, e racconta di sè.
Oltre ad essere il legale del vecchio libraio Quentin, Rory abita sopra alla libreria stessa, e all'inizio sembra solo uno scozzese brontolone e testardo che ha lasciato la sua ex e suo figlio godendone.
Ma in realtà è solo un apparenza, e Michelle avrebbe dovuto sapere meglio di chiunque altro che bisogna sapere ascoltare anche i silenzi.
Invece veniva accusato di fare volontariato nella casa di riposo ( la stessa di Anna)  solo per il suo giro d'affari, di essere un padre assente ( dato all'inizio scoprirono aveva un figlio e che ha lasciato una donna incinta ), il pensare non sappia prendersi cura di Tavish e il fatto di essere uno stronzo..

La verità su Rory non era quella: è sempre stato un brav' uomo, che come tutti ha i suoi difetti e le sue perplessità , uno di quelli che si innamora di una donna tanto da andarci a vivere insieme per poi scoprire che la stessa invece di mollarlo perchè non accetta di non sposarsi, andava a letto con un altro  di nascosto e alla fine rimase incinta...
 Ma con il passare degli anni  la sua ex fece il test del Dna e scoprì il padre del bambino era Rory e il compagno attuale, per cui Rory si prese le sue responsabilità anche se vide solo 3 volte il piccolo.

''Mi giudichi ancora un bastardo  abbandona neonati?''
''No,uno incasinato e prepotente forse.''

Siete curiosi di scoprire come finisce tra Anna e Phil, come continua la storia di Michelle, Rory e Tavish?! 


Spero  di essere riuscita ad incuriosirvi e darvi come sempre la voglia di prendere un libro in mano, trovare il tempo di leggerlo e il tempo per voi stessi di farlo.


Una storia che intreccia molte vite  quella raccontata da La Libreria degli amori inattesi di Lucy Dilon, che fa capire come a volte l'incontro di un cane possa cambiare il proprio atteggiamento, le proprie abitudini e la propria routine arrivando a farci riflettere su tante piccole cose.





venerdì 13 ottobre 2017

Aggiornamento

Benvenuti!
Questo mio blog sui libri è incentrato sulla spiritualità che ognuno accresce nella propria vita, attraverso la propria esperienza e i libri che legge.

Un blog in cui ogni libro accresce l'anima, e porta ogni tasselli al suo posto.

Un blog in cui ogni libro che lascia qualcosa dentro, riesce a lasciare curiosità di esplorazione in altri contesti e in nuovi libri.


Vi lascio con questa mia dolce foto scattata a Stonehaven ( Scozia) e il logo ufficiale della mia pagina.
Potete seguirmi su Instagram su #Chridheofthebooks