lunedì 16 novembre 2020

Il mago di W.Somerset Maugham

 Il mago 

di W.Somerset Maugham


Trama: Corpulento, teatrale, sfrontato, gli occhi che sembrano trapassare l'interlocutore, Oliver Haddo ha l'aria di «un prete sensuale, malvagio». Conosce come pochi la letteratura alchemica e la magia nera, si definisce Fratello dell'Ombra ed è ossessionato dal desiderio di vedere «una sostanza inerte prendere vita» grazie ai suoi incantesimi - dal desiderio «di essere come Dio». Arthur Burdon, il brillante chirurgo che lo incontra a Parigi, non ha dubbi: è uno spregevole ciarlatano, un impostore, forse un pazzo. Ma quando Margaret, la giovane dalla bellezza perfetta che sta per sposare, e che per il mago provava all'inizio un violento disgusto, comincia a esserne morbosamente attratta - come se «nel suo cuore fosse stata seminata una pianta infestante, che insinuava i lunghi tentacoli velenosi in ogni arteria» - e fugge con lui in Inghilterra, comprende che dovrà misurarsi con forze immani, di cui sinora ha voluto ignorare l'esistenza. Dalla sua parte si schiereranno il dottor Porhoet, appassionato di alchimia, e la fedele amica e protettrice di Margaret, Susie, ma lo scontro - che Maugham trasforma in una spirale di irresistibile tensione - sarà aspro, tenebroso, lacerante: perché il male che il pragmatico dottor Burdon dovrà combattere è in fondo un'oscura «fame dell'anima», fame di una vita infinitamente viva, di rischiose avventure, di conoscenza soprannaturale e di ignota bellezza.

Titolo Originale: The Magician

Traduttore italiano: Paola Faini

Pagine Libro: pag.254 

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"Eppure la magia non è altro che l’arte di impiegare consapevolmente mezzi invisibili per produrre effetti visibili. Volontà, amore, immaginazione sono poteri magici che chiunque possiede; chi sa come svilupparli appieno è un mago. La magia ha un solo dogma, ovvero che il visibile è la misura dell’invisibile"


Ho letto molti articoli inerenti a quest'opera e all'autore, tanto da volerne leggere anche io in prima persona le pagine del libro, per scoprire quale fosse l'incantevole storia che Maugham ebbe modo di creare, ispirandosi all'incontro avuto con Aleister Crowley agli inizi del '900.

Come molti di voi sanno e altrettanti no, Crowley fu ed è a tutt'ora, una figura molto controversa su alcuni aspetti,  perché la sua, è una presenza storica misteriosa, esoterica; mago nelle arti oscure ed esperto di quello che è uno dei movimenti di dottrina da lui nato, che ha preso il nome di Thelema. 

È molto interessante però, come l'ispirazione abbia sfociato in ben altro nella formazione del personaggio di Haddo, mostrandolo sgradevole di fisico, grasso e stomachevole, ma con il potere di "ammaliare leoni", tanto da farli morire con la sola sua presenza di spirito e soggiogare la mente delle persone.

Tutta la storia è un cammino verso noi stessi, nel credere nella magia, nel credere che ci sia altro al di là della verità che conosciamo, per poter guardare oltre alla vita terrena e comprendere non esistiamo solo in questo arco di tempo e, senza connessione con ciò che ci sta intorno.

L'ossessione di Haddo per il prodigio della vita, della morte e della manipolazione del protoplasma primitivo, dell'essere Dio, è l'ambizione della sua intera esistenza, e molte volte citerà anche gli studi di Paracelso ai quali si ispira.


"Lei pensa che io sia un ciarlatano

perché mi occupo di cose che lei non conosce.

Non vuole cercare di capire. 

Non mi riconosce il merito di lottare con tutto me stesso

per uno scopo assai nobile"


Arthur è un chirurgo, non crede nelle forze occulte o nella magia e si scontra con Haddo, non solo verbalmente, tanto che quest'ultimo pianificherà la sua vendetta silenziosa: prenderà Margaret (futura sposa di Arthur).

Mi ha ricordato un pò il Conte di Montecristo quel suo macchinare silenzioso di Haddo, in cui tutto è connesso ma nessuno vede. 

Nessuno vede ciò che succede a Margaret,  fino a che le cose non sono palesemente chiare a tutti per mano dello stesso artefice.

Porhoët e Susie saranno "le stampelle" sulle quali Arthur  potrà trovare la forza e sopratutto l'equilibrio per scovare la verità e alla fine riuscire ad eliminare l'ingiustizia subita.

La scrittura di Maugham per me è deliziosa perché colma di parole rigogliose che sanno colmare ogni  domanda che viene leggendo, ogni dettaglio dei personaggi e di ciò che provano, rendendo la lettura del libro bellissima. Difficilmente il suo modo di scrivere si ritrova nei libri odierni e in alcuni di quelli passati .

Delizioso. 

Delizioso, è l'aggettivo che meglio descrive per me l'esperienza di questa lettura.


mercoledì 23 settembre 2020

L'inverno della Strega di Katherine Arden (terzo ed ultimo libro del Ciclo La Notte dell'Inverno)

 L'inverno della strega

 di Katherine Arden 

(Terzo ed ultimo libro del Ciclo La Notte dell'Inverno)




Trama:

Una ragazza può fare la differenza...
Mosca è in preda alle fiamme, e per salvarsi Vasja deve fuggire via, inseguita da tutti coloro che la accusano di morte e distruzione. Raggiunge così il regno della Mezzanotte, una terra magica fatta di ogni mezzanotte passata, presente e futura.
Ma rimanere lì sarebbe una condanna a morte per tutta la sua famiglia e per le sue terre... Intanto il Gran principe di Mosca è in preda alla rabbia e alla frustrazione, e sceglie alleati che lo condurranno su un percorso di guerra e rovina. E, mentre Medved, il fratello gemello di Morozko, sta scatenando il caos nella città stanca, un esercito di Tatari si sta preparando ad attaccare e minacciare i confini della Rus.
Vasja si ritroverà nel mezzo di una guerra tra due Stati, tra religione e folklore e tra antichi fratelli.
Sarà in grado di salvare la Russia, Morozko e il magico mondo che custodisce?

Titolo Originale: The Winter of the witch
Pagine Libro: pag.384
Traduzione italiana: Maria Teresa Feo

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"Per quanto ho potuto, ti ho amato"


Eccoci giunti all'ultimo romanzo della saga di K. Arden facente parte del Ciclo la Notte dell'inverno, che vede come protagonista principale Vasilisa Petrovna e l'essere una strega in un mondo conteso tra il popolo dei Chyerty e quello cristiano ortodosso, in una Russia che vede anche Mosca contro i Tatari e un conflitto che va oltre il tempo tra i due gemelli , ovvero Morozko e Medved.


Non si era resa conto di quanto l'avessero segnata
 la violenza e il dolore di quegli ultimi giorni;
 non si era resa conto che lo portava ancora dentro di sé,
 aggrovigliati e pronti ad esplodere in qualunque momento. 
<<Perdonami>> ribadì.


Questo libro l'ho divorato in una giornata e mi ha emozionata davvero molto, facendomi capire bene sia le emozioni di Vasja che di suo fratello Saša.

In questo ultimo libro ci troviamo esattamente dopo l'incendio avvenuto in città: Vasja viene accusata di essere una strega per poi esser destinata al rogo, con l'accusa  di esser stata lei ad aver appiccato il fuoco a Mosca e le viene tolto per sempre Solovej, ucciso brutalmente.. 

Il tutto per mano di un uomo che con l'arco narrativo io stessa ho molto odiato per la sua follia cristiana : Padre Konstantin .
Da qui le prime pagine cominciano a metter davvero molto in gioco sin da subito, per quel che riguarda le dinamiche che si verranno a formare per l'ultimo atto narrativo di questa storia straordinaria.

Mi sono ritrovata immersa in questa terra Russa di altri tempi, ancora una volta, per altre 384 pagine, viaggiando anche io nelle terre di Mezzanotte, amando e odiando Inverno e Caos, e capendo come equilibri sottili  siano inevitabilmente legati, ma che le direzioni che le unisce sono delineate da una lotta eterna oppure legate nel collaborare, per avere qualcosa di più che la solita eternità fatta di certezze presenti e mai futuri nuovi.

L'eternità come vedremo per ognuna delle creature magiche può essere eterna, certamente, ma non per questo felice.

Ciò che in tutto il resto della saga e , soprattutto in questo ultimo libro che la chiude, si mette in evidenza è il rispetto per il dolore: 
esso non viene definito dal pianto e dunque dalle lacrime, ma un dolore silenzioso e forte che tiene in piedi il mondo, e che solo alla fine si permette di uscire sotto forma di lacrime per crescere in una gioia infinita di consapevolezza e coraggio maggiore.

Nessuno deve fingere di essere forte ma al contrario arriva al limite cercando di fare del proprio meglio, crolla e così comprende come il dolore sia giusto perché conseguenza  di azioni fatte e dunque inevitabile, per poi, da questa piena consapevolezza della propria anima  agire e trovare un nuovo luogo di speranza .

Vi è anche l'urgenza narrativa secondo me oltre che morale , di far sí che non esista bene e male ma solo il giusto modo di procedere in cui ognuno ha tutte le sfaccettature dell'uno e dell'altro, a propria disposizione sin dalla nascita. Senza distinzione tra uomini e/o Chyerty.
Cercare di distruggere qualcosa solo perché diverso senza cercare un equilibrio/compromesso che permetta di coesistere è solo un danno che arreca solitudine e oblio.

"Non esistono" ripetè l'Orso.
Non esistono mostri,
in questo mondo,
e nemmeno santi.
Esistono solo infinite tonalità,
unite per formare un unico chiaroscuro mosaico.
Il mostro di un uomo è l'amante di un altro.
I sapienti sanno riconoscere questa verità."
Pag.72


Medved e tutto ciò che rappresenta mi ha colpita molto in questo capitolo finale, lasciando ben capire come  le mie ultime considerazioni abbiano avuto nascita.

In conclusione, posso solo che elogiare questo lavoro fatto in anni di ricerche, passione e storia del folklore russo e di ciò che la Russia ha subito, da parte  dell'autrice.

Libri così intensi che ti fanno sentire  parte di essi sono un qualcosa di davvero prezioso come le perle.








mercoledì 9 settembre 2020

Choiceless di Dario Fedeli

Choiceless

di Dario Fedeli




Trama:
"..scoppiò la guerra.
Dopo molti estenuanti combattimenti siamo riusciti ad avere la meglio sui nostri avversari, ma con gravi perdite. Ci rendemmo conto di essere rimasti in pochi per poter dar vita velocemente a una nuova società e sopravvivere. Per rimuovere quest'ostacolo, in molti si impegnarono a studiare un metodo che permettesse loro di far sviluppare delle nuove capacità al corpo umano. Venne creato un siero che permise a ogni persona di far progredire una particolare area del corpo, amplificandone le prestazioni."

Pagine Libro: 452 pag.

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"Kyle,
io non so cosa succederà domani o il giorno della Raccolta,
ma so che devi essere coraggioso,
perché è nel momento in cui non hai più speranze,
è in quel preciso istante.. 
che muori veramente"

In un mondo perfetto, in cui tutto è sotto controllo come anche le imperfezioni, ci si può sentire in due modi: al sicuro o morti.

Quello che Dario ci ha portato nel suo primo romanzo, è la storia di Kai (Kyle)un ragazzo di 16 anni, che come tanti vive la sua adolescenza e soccombe all'idea di doversi adattare alle leggi del mondo in cui vive: Diverem.

La città si basa su leggi fondate per proteggere le persone, in un mondo utopico distorto, uniformandole sin dalla tenera età, facendo di ognuno un numero utile alla comunità e un morto non appena qualcosa fosse stato troppo ribelle per il sistema.

La linea sottile tra uguaglianza e ibrido era da anni vissuta in maniera chi più,  chi meno, molto pesantemente.

È la volta di Kyle e Derek però, a essere sottoposti alla prova governativa che avrebbe fatto di loro dei futuri uomini o morti.

La prova consiste nell'ignettamento di un siero che sviluppa nell'individuo una tra le cinque abilità create dal sistema di Diverem ( telecinesi, vista amplificatata, super forza, udito o super velocità) che caratterizza tutti i cittadini,.ma si manifestano facendo leva sulla paura e le aspettative di sottomissione di chi governa : Thorne.

Purtroppo per la crescita del personaggio (come in ogni magnifica storia della Disney da piccoli ci insegna, o  almeno a me ha insegnato) è necessario passare attraverso un dolore forte.

Chi viene sottoposto al siero non ha scampo..

Derek sarà la fiaccola Olimpica che ritroveremo come colonna portante per tutto quello che riguarda le scelte ed anche lo sviluppo della vita di Kyle!

La cosa che non vi ho detto ma è molto importante per farvi capire anche le dinamiche nelle quali il romanzo di svolge, è che Diverem cresce e prospera all'interno di una cupola che avvolge la città e la isola dal resto del mondo.
Un mondo che per i cittadini al di fuori di essa è polvere e cenere.. (ma sarà davvero così?!) mentre all'interno è un teatro di potenza alla quale non sempre è facile adempiere.
Le guerre sono sempre politiche, per soldi e potere e come nel libro anche nella vita che viviamo noi:
tante persone  usano la libertà altrui a loro piacimento, sfruttando le masse ineducate al ragionamento, ineducate ad avere un proprio pensiero  e così manipolano il "greggie" .
Appena una "pecora" esce dal sistema viene fatta saltare in aria, senza scrupoli o con scrupolosità nel farla morire prima mentalmente, poi fisicamente e poi tra atroci sofferenze portarla alla fine.
Credete sia cambiato qualcosa in questi secoli?!  Eppure ancora è così.
Sono cambiate le dinamiche in molti popoli ..ma in altri no.
La comodità fa sì che non ci sia scampo per la ragione.
Le regole, se fatte per proteggere vanno bene, ma ci sarà sempre il modo di farle in maniera tale da manipolare l'innocenza e del  non concedere una scelta pensata.
Nel 2020 la parola "libertà", per me non ha valore per come la si usa e preferisco usare la parola "Freiheit" che in tedesco ha significati profondi e mille  sfaccettature che in italiano non si possono esprimere.


Nel percorso di tutto il romanzo si vedrà come lo stesso Kyle dovrà capire cosa davvero significa essere liberi e, come il giocare con il credere di essere pronti , porti a conseguenze davvero tragiche.
Non è "da grandi poteri derivano grandi responsabilitá" per me, e non lo sarà mai, ma al contrario sarà sempre ed è tutt'oggi per me un "da grandi scoperte, derivano grandi responsabilitá e dunque la saggezza di possedere il potere e l'intelligenza per cambiare le cose". Questo è quello che io penso, e alla fine del romanzo suppongo lo abbia capito anche Kyle.. perché ci è andato sbattere e ri-sbattere per ben più di una volta.


Nel sistema cittadino, nascosti, se pur in bella vista nel fare il dovere del cittadino perfetto, vi sono i ribelli, quelli che cercano di distruggere la barriera che blocca ogni possibilità di scelta.

Kyle alla fine del libro è nonostante tutto ancora acerbo per quel che riguarda la responsabilità di pensare a più vite, e alla concezione del "ribelle", nonostante abbia capito finalmente come sia importante non pensare per Uno ma per Tanti.. e spero in un secondo romanzo dell'autore, in cui si possa prendere in considerazione lo sviluppo del protagonista e assieme anche alla figura di Dylan, altro personaggio che mi è molto piaciuto, capire bene cosa accadrà.
 Ammetto che l'unica nota che faccio all'autore è quella della rivelazione finale: avrei scelto qualcosa di similare, non in contrasto ma di una linea parallela all'accaduto, ma tolto questo rimane un bello scritto che mi ha dato sicuramente un lascito importante di ragionamenti, una volta conclusosi.

Tra le cose che ho amato c'è il rapporto con Derek : un amore vero di amicizia in cui estendi una parte di te nell'altro, in cui si va oltre la fratellanza, oltre l'amore di un'amicizia , ma ci si collega con l'anima e tolta quella poi nulla sarà come prima.
Infatti il rapporto tra Kyle e Derek io l'ho vissuto in prima linea.
So cosa vuol dire non poter più avere una parte del tuo cuore, la prima persona che lascia tu possa essere ciò anche vuoi in ogni forma... E come non sia importante avere  foto, frasi scritte ecc ecc per ricordare,sentire, provare  ancora quell'amore fraterno: basta chiudere gli occhi o portare il cuore lí, tra la felicità che quella persona è ed è stata per noi, per avere nuovamente il tutto lì con noi!


"Mi ricorderò di te ogni giorno fino a che vivrò,
te lo prometto.

Conserverò ogni singolo momento passato assieme.
E mi ricorderò di quello che ti hanno fatto.
(...)
Derek, 
tu sei mio fratello,
e questo nessuno potrà portarmelo via"


Parecchi spunti di riflessione nascono da questo romanzo e in primis la voglia di ritrovarsi, ritrovarsi inteso come trovare chi realmente si è e come intendiamo procedere per lavorare su noi stessi.
Viene da ragionare anche sulla società... In quanto molte persone al giorno d'oggi giustificano, estraniandosene, comportamenti cattivi e meschini perché facenti parte di una fetta di società.. quando invero  quella che viviamo È la società e ci siamo dentro tutti.

Diventare una società basata  sull'eggregora ad esempio come in Diverem o nella vita reale, non è bene, perché annullare l'individualizazzione è un abominio, ma credo sia importante la parità e l'uguaglianza riconoscendone i limiti oltre i quali non tutti possono eccellere.

Durante il periodo che stiamo vivendo oggi questo è molto importante...


domenica 23 agosto 2020

Il mago di Oz di L.Frank Baum (edizione 1978)


Il mago di Oz 
di Lyman Frank Baum 



✨Il Libro è del 1978✨

Trama:  Dorothy è una bambina che vive in Kansas assieme agli zii e il suo cagnolino Toto.
Un giorno un poderoso tornado però si abbattè su di loro, sollevò la casa con la bambina e il cagnolino ancora all'interno e li trasportò in volo fino alla città di Oz.
Nell'atterraggio la casa schiacciò la malvagia strega dell'Est, liberando i Biaschichini  dal suo potere e rendendoli liberi.
La strega buona del Nord le donò le scarpette d'argento della defunta strega cattiva spiegandole le dinamiche del mondo di Oz e dandole indicazioni per arrivare alla città di Smeraldo, ove dovrà chiedre udienza al Grande e Potente Mago di Oz che l'aiuterà a tornare in Kansas.

Pagine Libro : 277
Traduzione italiana: Nini Agosti Castellani

Titolo Originale: The Wonderful Wizard of Oz

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Oggi girando per il mercatino dei libri antichi, o datati , mi è capitato per le mani questa edizione e come minimo gli ho ridato una casa in cui stare.

Andiamo alla ricerca di frammenti d'anima tra le pagine dei libri e alla fine quando ci si ricongiunge con piccole cose come questa, non si può che sorridere completamente.

Il film del 1939 è passato alla storia, e quella tristissima e toccante canzone "over the rainbow" cantata dall'incantevole Julie Garland rimarrà per sempre nella storia del cinema. Se devo soffermarmi sul film, alle volte trovo ancora oggi delle "note" di pesantezza per i mancanti pezzi della trama del libro, nonostante tutto, ma per l'epoca non gli si può dire nulla, perché hanno fatto un bellissimo lavoro.Tornando un attimo alla canzone, questa è ritenuta oramai un simbolo universale del movimento #LGBT, dato il testo ha infatti ispirato la bandiera arcobaleno, adottata per la prima volta nel 1970 ed ancora in uso per la battaglia della parità dei diritti umani (qualsiasi sia la natura/forma/sentire/cambiamento).

In associazione a questo mi viene da citare la canzone di Todrick Hall creata apposta per lo spettacolo teatrale ( geniale a mio parere, per le battaglie e le lotte che lo stesso artista porta avanti da qualche anno) su Oz che ha cantato in duetto con RuPaul intitolata "Low"

Adoro, in una maniera spropositata il passaggio in cui dice "Is you a good witch or just a bad bitch? "

La trovo geniale come retorica da porre nella vita di tutti i giorni .

Invero, sulla storia di Oz è ancora in corso uno studio di analisi a distanza di anni, in cui si dice che Baum abbia scritto il libro con l'intenzione di scuotere gli animi del popolo statunitense, attraverso un simbolismo politico che si ritrova analizzando i personaggi, i luoghi e le vicende narrate.

Possono essere spese ore su questo libro.

Perché è pieno d'amore, e io ho empatizzato tantissimo con il Boscaiolo , che tutti conoscono come Uomo di Latta : una persona ferita, che però lotta per le cose buone tutti i giorni, nonostante abbia avuto molto dolore.
Nonostante il dolore lo accompagnerà nella sua vita come amico lontano.


''Non importa quanto triste e grigia sia la nostra casa, 
noi gente di carne e ossa preferiamo vivere lì 
piuttsto che in un altro Paese.
Non esiste al mondo posto migliore della propria casa.,,





Amo molto le illustrazioni originali di W.W. Denslow.
Una delle illustrazioni che mi è piaciuta di più è quando Dorothy incontra il Leone Codardo, e gli da una bella sberla sul naso per salvare il suo piccolo Toto . 


Alcune immagini del libro:


Siamo abituati a pensare a Dorothy con le scarpette rosse, ma al contrario sono scarpette d'argento.
Il grande classico portato su schermo nel 1939 rappresenta bene il racconto ma ovviamente non si sofferma sulle storie dei personaggi.

Ogni personaggio ha una storia dietro ben più significativa e il libro in versione integrale è stupendo.

Dorothy viveva in Kansas con zia Em e zio Henry, in una casa di sole quattro mura, in cui vi era l'essenziale per poter vivere:
il Kansas è un posto grigio in cui non vi sono colori a portare gioia nelle giornate che si susseguono ma Toto il suo cagnolino le faceva compagnia e non le faceva dimenticare i sorrisi, che oramai erano ben spariti dai visi delle persone che abitavano in Kansas.

Ma un giorno un tornado si abattè su di loro.
Solo gli zii riuscirono a mettersi in salvo, mentre Dorothy per salvare Toto non seguì gli zii  e  si ritrovò all'interno della casa che venne sollevata in aria dal tornado.

Il tornado fece arrivare Dorothy in un  posto molto distante dal Kansas, un posto in cui le persone erano alte come lei  e con vestiti molto strani e  buffi.
C'erano  un sacco di colori che la circondavano, rendendola molto molto  felice, perchè aveva sempre voluto vedere nuovi posti.

Scoprì  grazie ai Biaschichini ( popolo che abitava quelle terre e che corsero ad accoglierla una volta avvistata) che grazie alla sua casa portata dal tornado  la cattiva strega dell'est era defunta e loro erano così, finalmente  liberi:
la casa cadendo dall'alto, centrò in pieno la strega cattiva  uccidendola e lasciando penzolare fuori solo i piedi.

Un'altra figura, che altri non era che la strega buona del Nord, le consegnò le scarpette d'argento  appartenute alla defunta strega cattiva e le comunicò in tutto era 4 le streghe, di cui lei e la strega del Sud buone, mentre la defunta e quella dell'Ovest malvagie.

Le disse anche che se voleva ritornare nel Kansas avrebbe dovuto percorrere la strada di mattonelle d'oro innanzi a lei, e arrivare alla città di Smeraldo dove viveva il grande e potente mago di Oz, il quale certamente aveva potere di esaudire il suo desiderio.

Nel salutarsi , Dorothy fu baciata in fronte dalla strega buona del Nord così che chiunque vedendola avrebbe riconosciuto che la bambina era sotto la sua protezione e non le sarebbe stato fatto del male:
il bacio rimase in uno stampo luminoso.

Nel suo cammino verso Oz, la bambina con a seguito il suo fedele amico Toto, incontrò per primo lo Spaventapasseri( pag.26) , poi incontrò l'uomo di latta( pag.38  ) e infine il leone codardo (pa.47).

Assieme si misero in viaggio verso Oz per poter ritrovar se stessi e capire che nella vita molte cose che crediamo irragiungibili o all'infuori della nostra portata, sono cose che in verità affrontiamo tutti i giorni.

Una storia di semplicità e vita quotidiana, in cui ognuno di noi ha percorso quelle mattonelle gialle oro, per arrivare al cuore della città di smeraldo e scoprire che  ogni giorno possiamo fare grandi cose, anche nel nostro piccolo.


Una cosa che mi ha colpito è il racconto dell 'uomo di latta come già vi ho accennato in precedenza:
L'uomo era innamorato della sua Biascichina e insieme avrebbero voluto sposarsi e restare per sempre insieme.
Il problema era la madre della sua amata che in pratica lo odiava a tal punto che non ritenendolo degno della figlia, andò dall'allora strega cattiva dell'Est e in cambio dei due pecore e una mucca le chiese di sbarazzarsi del pover uomo.

L'uomo, che era un taglialegna, nonostante l'aver subito molte amputazioni da parte di incidenti incantati con l'ascia, che gli furono provocati dalla strega, non si perse mai di animo e alla fine però si ritrovò con il corpo di latta, tranne che il torace.
Purtroppo la strega ancora di più imbestialita dalla forza di volontà dell'uomo, decise come ultimo attacco di farlo tranciare in due.
Cosi facendo, se pur un amico lo rimise a nuovo per l'ennesima volta, perse il cuore, e al risveglio,si ritrovò  interamente  di latta , e senza più amore per la sua Biaschichina.

Come già vi spiegai, ma lo ripeto ben volentieri, la volontà dell'uomo di latta fu nonostante tutto, quella di non nuocere a nessuno, e prendersi cura del prossimo... una persona ferita, ha scelto di lottate per le cose buone anche se inizialmente possono essere "cause perse" per molti.
Nonostante il dolore lo accompagnerà nella sua vita come amico lontano..
E' un messaggio importante e mi è molto piaciuto.

Parecchie persone non leggono il libro del mondo di Oz, e secondo me sbagliano.
Sono i racconti originali che ci fanno crescere, perchè sono la fonte di quello che sappiamo di base.









#chridheofthebooks

giovedì 30 luglio 2020

La casa della foresta (il ciclo di Avalon-libro 2) di Marion Zimmer Bradley


La casa della foresta 

(il ciclo di Avalon-libro 2) 

di Marion Zimmer Bradley




Trama:
Il suo nome è Eilan, figlia di una famiglia druidica e dotata della Vista. Il suo fato, da sempre, è quello di diventare sacerdotessa della Dea, custode della Casa della Foresta e dell’Isola Sacra, il futuro regno di Avalon. Ma Eilan, durante le celebrazioni di Beltane, ha scelto una strada diversa. La strada della ribellione e dell’amore. Si è infatti innamorata di Gaius, un soldato di sangue misto che è arrivato in Britannia con le truppe romane per soggiogare l’antica terra dei Druidi. Ma quando la Somma Sacerdotessa muore, Eilan è designata come sua erede. Dovrà diventare Signora della Casa della Foresta o seguire il suo cuore? Solo il potere della Dea potrà aiutarla a districarsi nel crudele destino che il Fato sembra aver disegnato per lei… Il secondo volume del Ciclo di Avalon, ambientato ai tempi dell’invasione romana in Britannia nel I secolo d.C., narra eventi avvenuti circa quattrocento anni prima rispetto ai fatti di Le nebbie di Avalon. Dopo Le nebbie di Avalon, anche La Casa della Foresta, precedentemente intitolato Le querce di Albion, è ripubblicato per la prima volta in versione integrale nella nuova traduzione di Flavio Santi, che restituisce all’opera il suo splendore originario e conserva il titolo voluto dall’autrice.


Titolo Originale: The forest house

Traduzione Italiana: Flavio Santi

Pagine Libro: pag.499


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"Ascolta,
 sorella cara
[...]
Ognuno dei modi in cui uomini e donne vedono i loro Dei,
o le loro Dee,
è una parte della verità.
Noi che viviamo nella Casa della Foresta abbiamo il privilegio di vedere la Dea in molte maniere e di chiamarla con molti nomi,
ma conosciamo il primo e il più grande di tutti i segreti:
gli Dei,
comunque siano chiamati,
sono Uno."


Ed eccoci finalmente giunti al secondo libro del "Ciclo di Avalon" della bravissima autrice Marion Z.Bradley , infatti l'altro libro fu diviso in due volumi.

In questa Casa della Foresta vivono le sacerdotesse dell'antica religione, che seguendo gli antichi riti e le usanze tramandate da secoli dai popoli che hanno vissuto su quelle terre, e  assieme ai Druidi, guidano quella che è la pace, o che dir si voglia collaborazione del quieto vivere coi romani che hanno invaso le loro terre.
Onde per cui possiamo collocare tranquillamente questo romanzo ben 4 secoli prima/400anni prima  di quella che tutti conoscono come la storia di Avalon/Re Artù.


Ma cosa troviamo in questo libro? :

Due destini che intrecciandosi hanno avuto il potere di manifestare  la Volontà di un bene superiore al nostro, un bene collettivo che si è potuto manifestare solo attraverso l'esperienza umana: Gaius  ed Eilan che come manifestazione del Dio e della Dea hanno poi dato al mondo Gawen, il bambino che costruirà nuove basi per Avalon.

L'autrice riesce sempre a stupire con i fili che muovono segretamente i nostri protagonisti e i fili che al contempo si creano in noi lettori, al di fuori del libro, se pur, proiettati a percorrere le vite dei protagonisti stessi, durante la letture .. come se potessimo anticipare e vedere con chiarezza come tutto sia stato Necessario al compimento di qualcosa di più grande, ancora prima di arrivarci.

L'amore muove  questo romanzo sin dalle prime pagine, e sappiamo che con M.Z.Bradley il grande amore si accompagna alla tragedia necessaria alla crescita della collettività e della memoria.

"Ogni sacerdotessa è prigioniera dei suoi Dei"

Le prime pagine danno inizio alle danze che intrapoleranno i destini del mondo per come lo conosciamo ora, attraverso una semplice trappola per cinghiali che farà incontrare e innamorare Gaius ed Eilan.
Sarà la Somma Sacerdotessa di Avalon , Caillean a dare una fine e un nuovo inizio attraverso questo racconto.
A inizio romanzo e fine romanzo abbiamo infatti alcune pagine che la vedono narratrice della storia che si andrà pian piano definendo per tutto il romanzo, perché ella è una testimone di ciò che è avvenuto e l'unica Sacerdotessa rimasta  per il compimento di quello che noi sappiamo poi essere Avalon.

Per quel che riguarda i protagonisti chiave :
Se pur con sangue misto (romano da parte di padre e druido da parte di madre) Gaius sarà portato ad assecondare il suo ego di far carriera tra gli ufficiali romani,sino ad arrivare a Roma, mentre Eilan asseconderà il suo  voler sentirsi parte di un mondo più grande di lei diventando somma sacerdotessa e dunque Oracolo del popolo sotto la guida.dei druidi.

In tutto questo però si deve sapere che i due innamorati a mio dire, per quanto ognuno creda sia stato abbandonato dall'altro, in un loop sbagliato di scelte tra l'altro fatte dagli stessi, hanno concepito un bambino che è destinato a grandi cose, di nome Gawen.

Ovvie ragioni fanno sì che questo bambino cresca senza l'uno o l'altro genitore e nel frattempo Gaius vada a nozze con un'altra donna la quale ignara dell'esser solo un" prurito " anche col  passare degli anni, si mortificherá cercando di dare un maschio alla luce come erede, ma avrà solo che femmine su femmine e una verrà anche a mancare per annegamento.

La cosa che mi fatto ridere è che darà di matto divenendo nazarena e successivamente cristiana, per cui siamo proprio a posto così..


Insomma cosa non fa il voler arrivare in alto mi chiedo io...
Certo è che un personaggio che invece ho molto amato è Dieda che alla fine diventò un bardo donna e secondo me è una delle poche in tutta questa storia ad aver un briciolo di amor proprio pur avendo assecondato e voluto illudersi di alcune cose che solo così l'hanno fatta andare avanti pur aggrappandosi al passato.


I punti di riflessione sono molti a partire dal
"Che senso ha essere magnanimi e voler che tutte le persone, nella propria terra  possano esser libere di credere nel Dio che vogliono, se poi gli stessi vogliono dominare gli altri ?"

"come si può credere nei valori fasulli. Creati a tavolino per contrastare ciò che non si vuol conoscere?"

" Come poter sperare nell'umanità se la stessa ha versato sangue su sangue in nome di qualcuno che ha sempre chiesto tutt'altro ?"

"Come si può vivere nel continuo cercare onore e morte giusta, se non si sa riconoscere il valore della vita e del vivere con i dolori della vita?!"


Tante sono come vedete qui le domande giuste da porsi alle risposte ovvie che anche il libro ci dona.
Tutti sono utili ma nessuno è indispensabile nella vita e per quanto possa parere crudele come frase, è la realtà dei fatti e ogni protagonista  de La casa della Foresta ce lo dimostra, pagina dopo pagina, incontro dopo perdita.

Tra le tante realtà ad ogni modo si vede come gli equilibri del mondo siano sempre stati fragili, e come ognuno veda attraverso nuove forme di credo lo stesso Dio che si manifesta tramite gli Dei o una Trinità derivata dalla triade .

Dell'autrice mi sento di dire, che è (come diremmo noi ad oggi ) una vera #dramaQueen dell'amore ... Hahah


Chissà a quando gli altri libri, non vedo l'ora del refresh della Harpen Collins


venerdì 26 giugno 2020

Cosa accadrebbe se?! [What if ?] di Randall Munroe

Cosa accadrebbe se?!
 [What if ?] 

Risposte scientifiche 
A domande ipotetiche assurde

di Randall Munroe



Per la Trama, sono solito riportarvi quello. He dice esattamente il retro copertina, ma questa volta a mio avviso non bastava il solo mettermi lì a riportarvi il testo sul blog, ma vi mostrerò direttamente la bellezza del retro  :




Titolo originale: What if? Serious scientific answer to absurd hypothetical questions
Traduzione italiana: Salvatore Serú
Pagine Libro: pag 295

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Questo bellissimo libro dalle tante risposte risale al 2014 e ancora oggi è sempre bello ogni tanto prendere e rileggere alcune pagine.


"cosa accadrebbe  se si  costruisse una tavola degli elementi con mattoni a forma di cubo, dove ciascun mattone fosse costituito dall'elemento che rappresenta? "

Se volete ridere un po', e imparare a non fare domande che sfiorano a volte l'imbecillità umana e cercate spiegazioni scientificamente plausibili alle domande più assurde, allora questo libro fa per voi!

Randall Munroe  è un ex ingegnere robotico della NASA che risponde alla  posta dei lettori, che arriva ogni giorno dal sito xkcd.com , creato proprio da lui, e lo fa con delle divertentissime vignette e argomentazioni.
Scrive in maniera capibile da tutti ma con molta intelligenza e accuratezza, facendo ragionamenti logici in cui si vede che usa oltre al lato comico anche il cervello e a volte si capisce come l'immaginazione umana nel porre domande è davvero strabiliante (devo ancora comprendere se in positivo hahaha) infatti il libro è composto da due parti se così vogliamo dire, una in cui vi sono le domande a cui l'autore risponde con magari anche 5 pagine di ragionamenti e vignette , e un'altra in cui  le domande sono ..così assurde e illogiche anche per  un cretino  dichiarato, che l'autore mette in vista la domanda sulla pagina così come è stata posta  e la lascia lì... per probabilmente tenerezza nel pensare che il mondo deve sapere cosa una persona adulta crea a volte. Una domanda che mi ha fatto molto ridere però è stata questa :



Molto intelligenti invece domande a cui risponde con veramente tanta maestria nello stupirci è quella a pagina 119, in cui gli viene chiesto " Cosa accadrebbe se un bicchiere d'acqua fosse, improvvisamente, letteralmente, mezzo vuoto?"

In cui ci pone il vero problema della questione che non è come noi lo vediamo, non è una questione di filosofia di vita e dunque non la si butta a ridere ma al contrario  pone la nostra attenzione su "Quale metà è vuota?"
E così ci porta un ragionamento spiazzante e logico con tre bicchieri posti l'uno accanto all'altro di cui uno è mezzo acqua /aria posto al centro, a sinistra uno mezzo acqua/vuoto e uno a destra mezzo aria/vuoto.

Alla ricerca di risposte, Munroe esegue molte  simulazioni al computer,  prese da appunti di ricerca anche militari, risolve equazioni differenziali e consulta operatori di reattori nucleari. Le sue risposte sono capolavori di chiarezza e ilarità, integrate dai suoi fumetti. Spesso predicono il completo annientamento del genere umano, o almeno un'esplosione davvero grande.

Questa piccola chicca bisogna averla nella propria libreria assolutamente.



sabato 13 giugno 2020

Il codice dell'anima di James Hillman

Il codice dell'anima 

(carattere, vocazione, destino)

di James Hillman





Trama: "Per decifrare il codice dell'anima e capire il carattere, la vocazione, il destino, nel suo best seller Hillman si ispira al mito platonico di Er: l'anima di ciascuno di noi sceglie un "compagno segreto" (daimon lo chiamavano i greci, genius i latini, angelo custode i cristiani). Sarà lui a guidarci nel cammino terreno. Eminenti modelli sfilano sotto l'occhio stregonesco di Hillman ... Il suo set è affollatissimo. Judy Garland, Joséphine Baker, Woody Allen, Quentin Tarantino, Hannah Arendt, Manuel Manolete, Henry Kissinger, Richard Nixon, Truman Ca-pote, Gandhi, Yehudi Menuhin, Elias Canetti e tanti altri, con le loro storie d'infanzia e maturità abilmente sezionate dal bisturi analitico, testimoniano apoteosi e disastri. Ma nell'età della psicopatia il ruolo del protagonista spetta a Hitler: il suo demone gli ha cucito addosso la divisa di un prototipo, il criminale dei tempi moderni. Forse di tutti i tempi." (Enzo Golino)

Titolo Originale: TheSoul's Code: In Search of Character and Calling
Traduzione libro: Adriana Bottini
Pagine Libro:410
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Comincerò con il dire che il Daimon come figura è già stata portata tante volte alla nostra attenzione, basti pensare all'autore  della saga di Queste Oscure Materie, meglio nota come la saga de La bussola d'oro di Philip Pullman.

Per nostra concezione è molto più semplice accettare Luce ed Ombra ma non la concezione di Anima.
Hillman parla dei Daimon, come un prolungamento di noi stessi: la nostra Anima, la quale sa ogni cosa della sorte che abbiamo deciso di vivere e ci aiuta ad adempiere alla nostra missione di crescita, perché sarà la nostra vocazione.

Alla nostra attenzione viene portata :
La  teoria della ghianda, nella quale ognuno di noi incarna l'idea di stesso, e come la quercia nasce dalla piccola ghianda, anche la persona porta dentro di sé un parte di verità, o un'immagine, in attesa di essere vissuta ma è invisibile agli occhi.. quella piccola ghianda non a caso rappresenta la nostra chiamata personale sulla Terra.
Ogni ghianda può diventate una quercia, proprio come la nostra anima può portarci a compimento del nostro destino sulla Terra, aspirando a una ragione per la quale siamo e viviamo.

L'umanità ha smesso di comunicare con la propria anima e dunque sono sorti molteplici problemi e ad oggi molti ancora sbagliano nella loro visione che è solo il corpo a dover essere preso in considerazione.
È proprio con questo approccio sbagliato che ci si ammala e non solo fisicamente.

Infatti Hillman ci dice subito :

"Voglio rovesciare il modo di pensare della psicologia quale è insegnata e praticata oggi, 
nel tentativo ambizioso di redimere alcuni dei suoi peccati."

Ciò che  impariamo leggendo questo libro è che due sono le spinte verso questa vita che poi raggiunge il compimento iniziale, una volta venuti al mondo : Ragione(Nous, la mente ) e Necessità (Ananke).

Per quanto la ragione tenti di sovrastare e  sia sempre stata più forte, nell'essere ascoltata, alla fine sarà sempre necessario vivere ciò che viviamo e quindi, avremo una causa mutevole  che rompe gli schemi nel momento stesso in cui non ce lo aspettavamo: la nostra parte irrazionale ci parla e piu non viene ascoltata, più premerà per esserlo.

"Ciò che facciamo, 
è solo ciò che poteva essere.
Ciò che poteva essere è un' astrazione 
che resta una possibilità perpetua 
solo nel mondo delle ipotesi.
Ciò che potrà essere e ciò che è stato..
Tendono a un solo fine,
che è sempre presente" cit.T.S.Elliot



Platone in un suo scritto disse infatti che :
ciascuna anima ricevente la sorte a lei assegnata (e scelta)  grazie alle Moire.
Queste divinità altri non erano che Ananke ( Necessità o anche chiamata Atropo) che sedeva sul trono con alla sua sinistra la figlia Clòto e alla sua destra la figlia Lachèsi che l'aiutavano  a rendere il passaggio dell'anima sulla Terra irreversibile, su una tela.
Ananke infatti stabilisce la sorte scelta dal Daimon donando la necessità ... né cattiva né buona, né garante né vuota, solo necessaria al percorso che inevitabilmente dovrà affrontare.

Un tema che tocca particolarmente le prime pagine, e che ci porta a una propria visione romantica del divenire attraverso il nostro ascolto del Daimon (o se avete più piacere angelo custode, parte di noi, cuore, ecc) è  che ci dà strumenti adatti per capire che so
guardando al bambino/a che si era, si potrà vedere e capire che era già tutto scritto e che tutto quello che è stato è stato necessario.


Una cosa che è molto importante e Hillman ce la fa capire bene è che non si deve definire noi stessi in base a come gli altri ci definiscono.
Non e importante quante che sia le cose che possano sembrarci disgrazie o dolori o gioie, ma è importante il comprenderci e riuscire ad andare di pari passo con il proprio Daimon.

Dobbiamo ricominciare a comprenderci.. non di andare in terapia o soffocare con qualche pillolina il nostro Essere e cercare le risposte al di fuori  di noi stessi.
E soprattutto nei bambini, parte principale di questo libro meraviglioso, non bisogna fermarsi a vedere i loro disturbi comportamentali come sintomi di malattie incurabili, ma vederle sotto una nuova veste di preparazione per l'adulto che si manifesterà poi nel tempo.
Molti esempi vengono presi e portatici ad esempio e io per prima a pensarci ho trovato svariate manifestazioni della mia volontà nella me stessa bambina che riportano al mio divenire ora, adesso, nel mio presente.


Ma a me non può che venir anche alla mente  una bellissima frase che sentii durante una conferenza in cui si faceva riflettere su come l'uomo sia stato privato della capacità di guardarsi dentro.. su come una volta, gli antichi avessero ben più chiara la cura a molte malattie.. "non consideravano Dio in Cielo, ma nel proprio cielo" ed è una grossissima differenza ,di una differenza non da poco.
Tremenda.
Specie se la si considera per quel che realmente sta a intendere.

Nel libro viene anche detto come esista anche la parte malvagia e non solo quella idilliaca dell'Anima..
Verrà trattata anche la parte più spaventosa della ghianda, quella del "Cattivo Seme" come fu quella di Hitler e altri serial killer

"La ghianda si manifesta non soltanto come angelo che guida, 
ammonisce, 
protegge, 
consiglia, 
esorta, 
e chiama. 
Si esprime anche con una violenza implacabile "


Se è vero che non abbiamo scelta, perché già tutto scelto, non vuol dire che le nostre azioni siano giustificate... 
Ricordiamoci come se pur tutto sia già stato deciso, non è ancora compiuto ed è necessario viver sulla propria pelle la vita, senza guardare a rimpianti o rimorsi che non fanno che bloccare ciò che siamo e stiamo diventando nell'ora.

Insomma.. alla fine questo libro come molti altri di James Hillman   fu un lascito all'umanità preziosissimo.

Vi lascio anche a chi potesse interessare 
Il link per accedere alla homepage dell'istituto James Hillman Italiano.

https://www.istitutojameshillman.org/it/


lunedì 25 maggio 2020

La notte di Samhain di Stefano Lanciotti


La notte di Samhain 
di Stefano Lanciotti



Trama:
Il trasferimento da New York alla cittadina di Ipswich per il giovane Matthew Cox è una specie di incubo fattosi realtà. L’atmosfera sonnacchiosa della provincia, però, si rivela ben diversa da come si era aspettato. Suo malgrado il ragazzo scoprirà che essa nasconde antichi misteri, oscuri segreti e un destino che, a sua insaputa, da secoli gli era riservato. Per risolvere gli enigmi che gli si presentano e tentare di scoprire la verità, dovrà capire perchè tutti sembrano sconvolti dal suo arrivo.

Pagine Libro: pag.356


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"Non ringraziarmi.
[..]
Non ti sto facendo nessuna alcuna concessione,
alcun favore.
Semmai sto,
una volta di più,
approfittando di te e mettendo a rischio la tua vita.
Devi esserne cosciente,
prima di accettare questo dono avvelenato"

Non avere radici e non sapere dei propri antenati a volte ci lascia malinconia e anche molti barcollamenti emotivi sull'origine dei nostri modi di essere, su magari una particolarità fisica che non si sa bene se possa essere ereditata da qualcuno oppure un semplice particolare del carattere che non sappiamo a chi associare. 

Sono cose magari di poca importanza, se consideriamo che ogni essere umano si fa da sé, con la propria esperienza nell'arco di un'intera vita... ma non si può negare che sia bello sapere la storia della propria famiglia.
Non si può fare a meno di aver piacere nel sentirci parte di qualcosa che rappresenta le nostre origini.
È il caso di Matt , un ragazzo di 16 anni che improvvisamente scopre di aver ereditato da suo padre David che non ha mai conosciuto e da suo nonno paterno, un cognome e una villa nel villaggio di Ipswich.

Detto fatto, sua madre Livia vede tutto ciò come un'opportunità e da New York si trasferiscono in questa misteriosa dimora, con un'altrettanto alone di magia e una vicina che probabilmente ha a che fare con la stregoneria.
Matt in questa avventura scoprirà che la casa ha delle Rune nascoste all'interno dei muri, degli infissi della porta e nell'entrata della soffitta, che scoprirá poter visitare solo lui come erede della casa e con all'interno più di 400 volumi che parlano di streghe e magia druidica.


Sin dai primi capitoli e dall'arrivo dei Cox si capisce che di mezzo vi è la caccia alle streghe e devo dire che il modo in cui l'autore ha poi spiegato la discendenza di Matt coi cacciatori di Streghe e il loro divenire poi Guardiani della fonte di potere più distruttiva, per proteggere l'umanità, è stata costruita con estrema cura.


Per niente banale, o superficiale nel fare capire le varie dinamiche che hanno portato alcune donne a portare avanti la pratica oscura della magia; ogni persona lotta per ciò in cui crede ma a volte è facile scivolare e nascondersi dietro errori che non si vuol ammettere per cui si continua per una via che se inizialmente giusta, porta al male.

Alla fine vi era bisogno, per legge naturale del bilanciamento del mondo, dei cacciatori di streghe, che riuscissero a tenere testa alle Streghe.

Insomma una bellissima cosa è stata appunto il saper discernere la superstizione con il reale.


In questo libro per essere un poco schematica e farvi capire meglio le mie emozioni, tre sono i punti focali che mi hanno colpito molto

- La fragilità umane nel contesto sociale.
Che si voglia o meno siamo tutti soggetti ai giudizi e tante volte errati al 80% dei casi.
Basti guardare Luis, colui che diverrà un'amico importante di Matt, oppure il nonno stesso del protagonista.
Avremo modo di vedere come sia importante avere qualcuno su cui contare e di come molte volte quel.che dicono gli altri è solo una marea di paura di esser se stessi, gettata addosso ai più deboli, in forma di prepotenza.

- Capire le proprie radici, per poter trovare un senso di appartenenza con ciò che non sappiamo, e non abbiamo potuto vivere per comprendere i legami passati della propria famiglia.

- La storia della stregoneria rappresentata in questo libro con molto rispetto, discernendo in maniera saggia come le Strix non fossero cattive sin dal principio, ma lo divennero a furia degli intenti buoni con le quali erano partite, divenuti oscuri con l'aggiunta del potere incontrollabile dell'abisso che sottilmente separava il bene dal puro male.

A volte abbassare la testa non è segno di debolezza ma di forte coraggio. E chi non si ribella di prepotenza non vuol dire non continui a lottare, ma anzi la lotta avviene in maniera differente.

Chi siamo noi per poter dire cosa sia corretto o meno per gli altri?! Le azioni però sono importanti e ripeto: "scivolare" è molto più semplici a volte della fermezza. E mi ricollego al punto 1 che ho espresso , sull'importanza dell'amicizia.


Un bellissimo libro che è valsa la pena leggere tutto d'un fiato!









sabato 9 maggio 2020

Percorsi di alchimia personale-Mente Respiro Meditazione- Di Erica Holland, Giovanni Gnecchi, Carlo Dorofatti


Percorsi di alchimia personale-Mente Respiro Meditazione-

Di Erica Holland, 
Giovanni Gnecchi, 
Carlo Dorofatti



Trama :
Questo manuale pratico, semplice ed efficace, si suddivide in sezioni perfettamente coerenti tra loro, dedicate alla Mente, al Corpo e allo Spirito e curate rispettivamente dai tre Autori, i quali condividono da anni la passione per la ricerca e la divulgazione

Casa editrice:Anima Edizione
Pagine 228

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Mano a mano che leggeremo comprenderemo sempre meglio la struttura  del libro, che oltre ad essere divisa in tre parti ben definite e oltreche coerenti con i vari collegamenti degli autori, è anche incentrato sull'Io.


Il libro inizia con la prima parte, a cura di E.Holland in cui si viene messo di fronte al problema che noi stessi come individui, inconsapevolmente, e poi quasi per abitudine, ci portiamo dietro per tutta la vita (o quasi) sin da neonati.. ove le etichette che gli altri ci fanno, lasciano agli stessi la possibilità  di definirci o darci per scontato. Senza darci possibilità alcuna, di crescere o di cambiare.

Capiamo attraverso questo primo approccio con il libro che anche la comunicazione verso gli altri è importante: il modo in cui rispondiamo, i nostri toni di voce.
Tutto ciò è una valvola che fa scattare una baruffa, un litigio o un incomprensione e accade quando noi per primi non diamo spazio all'altra persona di esprimersi, di spiegarsi, interpretando e catalogando come vogliamo un espressione o una parola.
"non siamo ciò che crediamo di essere.
Siamo ciò che potenzialmente potremmo diventare"

Nella seconda parte iniziamo con il comprendere gli schemi di pensiero e delle emozioni che influenzano la nostra vita, con il secondo autore, G.Gnecchi.

Nel profondo impariamo il soffio vitale che armonizza mente e corpo con 3 domande che ci aiutano a riequilibrare il proprio respiro se comprese:

1) DOVE : zone di respiro quali petto, ventre, plettro solare

2)QUANDO :
Il volume di aria che respiriamo nei nostri 5-10 anni di vita ci influenzano

3)COME : attraverso l'inspirazione e l'espirazione

Da pag.121 vi è  tutta l'analisi del respiro per proseguire poi con degli esercizi che aiutano a gestire il dolore attraverso la semplice respirazione e aprire attraverso la stessa  ciò che siamo.
Lo scopo del respiro diaframmatico è l'integrazione.
Ciò significa che attraverso la respirazione possono affiorare nel mentre, ricordi, immagini, sensazioni, emozioni represse, idee e/o intuizioni.
Tutto questo ha lo scopo di smuovere le energie stagnanti che generano in noi dei blocchi al nostro sistema fisico, psichico e transpersonale

Accompagnati sino a qui arriva con gran gioia anche il terzo pezzo del puzzle che compone questo libro, con C.Dorofatti che ci dà modo di comprendere la meditazione e la consapevolezza che l'accompagna.

Vediamo chiaramente come sia possibile il cambiamento interiore che fa sì l'Universo stesso possa venirci incontro, trasformando i giudizi in cambiamento.
La sincronicità del nostro Io, questo è ciò che si comprende volere determinare dall'ultima lettura di questo libro veramente ben fatto.

"tutte le bitudini verranno spontaneamente messe in discussione a favore di scelte più coerenti'.

Pratica di presenza: questo è ciò che a livello individuale nella meditazione propostaci si impara per centrare il proprio Io.

Si prende spazio per se stessi e in caso con un gruppo di persone se più avanti ne converremmo il piacere di condivisione.


Un libro estremamente ben fatto.

Seguendo Carlo Dorofatti  e avendo letto tutti i suoi libri e, a ragione seguendone le conferenze online su YouTube oltre che per mail con la newsletter del Centro Studi Ascensione 93/ Accademia Acos  credo sia dovere di tutti cominciare questa lettura se si sta intraprendendo una propria continua ricerca di Sé.



sabato 2 maggio 2020

La ragazza della Torre di Katherine Arden (secondo libro del Ciclo la Notte d'Inverno)

La ragazza della Torre

 di Katherine Arden 

(secondo libro del Ciclo la Notte d'Inverno)




Trama:
Orfana e sola, costretta ad abbandonare il suo villaggio, Vasja dovrà rassegnarsi a trascorrere la vita in un convento o a permettere alla sorella maggiore di darla in sposa a un principe moscovita. Entrambe le strade la condannano a una vita in una torre, tagliata fuori dal vasto mondo che invece desidera esplorare. Così sceglie una terza via: travestendosi da ragazzo cavalca attraverso il bosco per sfuggire a un destino che altri hanno scritto per lei. A Mosca, intanto, la corte imperiale è scossa da lotte di potere e tumulti. Nelle campagne alcuni banditi razziano i campi, bruciano i villaggi e rapiscono le fanciulle. Dopo essere partiti per sconfiggere i briganti, il Gran principe e i suoi boiardi si imbattono in un giovane uomo in groppa a un magnifico destriero. Solo Saša, un monaco guerriero, capisce che il “ragazzo” altri non è che sua sorella, creduta morta dopo la fuga dal suo villaggio in seguito all’accusa di stregoneria. Ma quando Vasja dà prova del suo valore in battaglia, cavalcando con una destrezza eccezionale e con un’inspiegabile forza, Saša realizza che dovrà a tutti i costi mantenere il segreto della sua vera identità, per salvare la vita dell’unica persona in grado di fronteggiare le forze oscure che minacciano di distruggere l’impero…

Traduzione italiana: Maria Teresa De Feo
Pagine Libro: pag.332

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"Le cose sono o non sono Vasja,
se desideri una cosa,
significa che non ce l'hai,
significa che non credi che sia già lì,
e questo vuol dire che non ci sarà mai.
Il fuoco è,
o non è.
Ciò che tu chiami magia è solo non lasciare che il mondo sia altro da ciò che vuoi che sia"



Nel libro precendente "L'orso e L'usignolo", abbiamo lasciato nel finale una Vasya che andava nella foresta con Solovey, per ritrovarsi da Morozko, dopo aver preso la decisione di andarsene via e viaggiare per il mondo, perché non sarebbe mai potuta rimanere nel suo villaggio e sopportare le catene che l'essere nata donna davano sin dalla nascita; il villaggio la additava come strega e se fosse rimasta con la sua sorellastra Irina e suo fratello Alëša, di sicuro le sarebbe toccato si andare in convento o a sfornare figli..oppure come dicevo poco prima il villaggio ancora sotto l'influsso di Konstantin l'avrebbe potuta mettere al rogo.
Ecco perché nonostante tutto, nonostante ne avesse passate tante e le perdite subite le avessero spezzato una parte di anima, non poteva restare ferma, Vasja nel suo cuore aveva la determinazione di poter forgiare il suo futuro, e decise così di viaggiare per la Russia.


In questo secondo libro ritroviamo anche tre personaggi importanti:
la sorella maggiore Ol'ga oramai sposata e con figli, il fratello Saša (il monaco guerriero, figura da me molto amata in questa saga sin dal precedente libro per la sua tempra e il suo carattere) e Konstantin il batjuška(prete) che andando al villaggio di Lesnaja Zemlja si era innamorato di Vasja, ma fu soggiogato dall'Orso, che lo fece impazzire fingendosi la voce del Dio cristiano.

Le ambientazioni sia della natura che dell'architettura medioevale russa sono come sempre di una impeccabile e dettagliata realtà, tanto da fare sì che ci si senta parte integrante di ciò che leggiamo, riuscendo a vedere coi nostri stessi occhi il paesaggio/i che incontriamo  nel romanzo; si ha anche un'ottica ben precisa non solo sullo spaccato sociale dell'epoca riguardanti i destini delle donne, ma anche tra le gerarchie sociali degli uomini e delle azioni militari per il dominio di Mosca.
Un tema sempre importante è il peso della religione cristiana e di come le tradizioni pagane furono messe a poco a poco sempre più in ombra dal Cristianesimo, additando ad eretici (finendo così sul rogo) chiunque si opponesse alla nuova politica cristiana; tema davvero toccante se si pensa come sia sottile la linea che ci separa dall'essere ignoranti..

Vasja che in questo caso come sua madre e sua nonna ereditò il potere di vedere gli spiriti e i demoni pagani che abitavano da sempre la terra Russa, e continuò a osservare i ringraziamenti e il dovuto rispetto per le tradizioni, fu additata come sciagura e demone lei stessa; ci fu un tempo in cui invece chiunque avrebbe pagato ciò che non poteva con qualsiasi mezzo, pur di riuscire a vedere quel mondo che agli uomini era precluso alla vista...
(Un po' come Avalon..alla fine sempre quello è il discorso, le religioni sono il male del mondo. La politica governa attraverso la finta fede)
Morozko, donando l'amuleto a Vasja attraverso suo padre, volle legare la sua anima a quella della giovane per non scomparire, infatti se pur immortale non può morire ma solo essere dimenticato e dunque essere impotente al mondo ...
(Mi viene da riportarvi la  storia Disney di Jack Frost ne 'Le 5 leggende' in cui ben si spiegava questa cosa)

Lascio però a voi scoprire chi è La ragazza che sta nella  torre di Mosca e che nesso abbia tutto questo con l'amuleto, con Vasja e il suo destino e Morozko stesso...

Ma dicevamo, alla fine Vasja torna da Morozko, e con il suo aiuto riuscirà a fare la viaggiatrice come tanto sognava, ma alla fine si ritroverà a Mosca, travestita da ragazzo e mettendo a dura prova la pazienza dei ritrovati fratelli Ol'ga e Saša coi quali dovrà per forza di cose affrontare qualcosa che cambierà tutto, ancora.

In una delle conversazioni che Vasja ha con entrambi i fratelli, in momenti differenti, si capisce bene come tutti siano cresciuti e abbiano preso le proprie decisioni, e di come la vita li abbia cambiati.

Ol'ga ringrazia di non avere il potere della veggenza come la madre, la nonna e come Vasja, ma al contrario di come lei possa essere una principessa nonostante tutti i divieti di una vita libera perché così non dovrebbe avere la paura costante del rogo: a pagina 256 c'è infatti una frase che riporta che fa ben capire questo (anche se si capisce ben prima, sin dalle prime pagine in cui la reincontriamo):

" <Tu sei fortunata> mi disse questa anziana donna <a non essere come lei.
Lei era una creatura di fumo e di stelle,
arrivò cavalcando a Mosca nonostante sembrasse che l'inverno la stesse inseguendo in sella a un cavallo grigio.
Sposò Ivan senza indugio e pianse tanto la notte prima del matrimonio.
Cercò di essere una brava moglie,
 e forse lo sarebbe stata se non fosse stato per la sua natura selvaggia.
Soleva camminare nel cortile,
guardare il cielo,
parlava con nostalgia del suo cavallo grigio,
che scomparve la notte del suo matrimonio.
Perché sei rimasta?!,
 le chiedevo,
ma lei non rispondeva mai.
Nel suo cuore era già morta molto tempo prima di morire davvero,
e io fui contenta quando sua figlia,
Marina,
si sposò e andò a vivere lontano dalla città..>
Questo significa che io non sono come mia nonna,
e sono adesso sono una principessa,
padrona della mia casa,
ed è una vita piacevole coi suoi pregi e coi suoi difetti"

Evidente invece come Vasja sia in simbiosi con il fratello Saša, che nel primo libro decise contro il volere del loro Padre di entrare nel monastero e seguire il volere di Dio, anche se in uno dei tanti confronti con Vasca, la stessa capirà come anche lui stesso, che nonostante sia un monaco non riusciva a testare rinchiuso a pregare ma al contrario  amava l'avventura e tramite essa consacrava al suo Dio la vita e aiutava in maniera attiva le persone .

"Il pericolo a cui andava incontro per ogni parola che pronunciava in mezzo a tutte queste persone importanti,
la inebriava,
come il vino nelle vene,
come l'acqua in una terra arida.
Forse,
pensò,
era per questo che Saša aveva lasciato casa.
Non per Dio o per sfidare Padre,
ma perché voleva trovare una novità dietro ogni angolo,
e questo non sarebbe mai successo a Lesnaja Zemlja."

Tematiche molto importanti sono come sempre toccate dall'autrice che mi ha lasciata a bocca aperta molte volte anche in questo secondo romanzo della saga.
Sono assolutamente sicura che molto altro verrà finalmente a galla dal terzo libro e se è come i primi due, sicuramente ci sarà da divertirsi nella lettura che anche se in questo libro è risultata più lenta, è stato uno stato di lettura lenta perché ricco di particolari da assimilare e ho davvero apprezzato tutto ciò.

Una cosa che ho constatato nel primo libro e ho ritrovato nel secondo è come la Arden riesca a destreggiarsi nei caratteri degli spiriti/demoni russi senza cadere nel banale ma facendo venire i brividi nonostante tutto, nell' incontrarli durante la lettura.
Lo stesso Morozko o Mezzanotte o altri riescono a comunicare con la protagonista e con noi lettori, in maniera tale che non ci risulti una farsa ma si crei nella nostra mente un collegamento con il non visibile quasi spettrale e inaspettato, proprio come ci si aspetterebbe da chi non è mortale.

Ho adorato tutto e non vedo l'ora di concludere l'avventura russa con il terzo libro uscito ieri Venerdì 1 maggio 2020.




lunedì 27 aprile 2020

L'orso e l'usignolo di Katherine Arden (primo libro del Ciclo la Notte d'Inverno)

L'orso e l'usignolo 

di Katherine Arden 

(primo libro del Ciclo la Notte dell'Inverno)



Trama:
In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l'inverno dura la maggior parte dell'anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alësa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell'inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può "vedere" e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell'intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l'unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l'Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini. Nell'incantevole scenario della tundra russa, il primo capitolo di una nuova trilogia fantasy.

Traduzione italiana:Maria Teresa De Feo
Pagine libro: pag. 294



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<Ricordo e conosco molto più di te, 
e lo farò per tanto tempo.
Parliamo con pochi
e lo spirito del cavallo non si rivela a nessuno.
C'è della magia dentro di te.
Devi imparare a gestirla.>
<Allora sono dannata?>
<Non comprendo , "dannata".
Tu sei.
 E, 
per tanto, 
puoi andare dove desideri,
nella quiete,
nell'oblio,
o nelle fosse infuocate,
ma dovrai sempre scegliere.>


Avete mai sognato di leggere un libro che riuscisse a farvi provare emozioni delle Fiabe e del Fantasy?! Nel primo libro dell'autrice, sono riuscita a trovare situazioni magiche, epiche e così reali nel leggerle che sono riuscita a provare la sensazione di camminare sulla neve durante l'equinozio invernale, di udire anche dentro al cuore il soffio del gelo di Morozko, lo scoppiettio che fa il ciocco di legno dentro al forno per scaldare la casa, la voce degli alberi, gli spiriti che proteggono tutte le cose che ci circondano, sono riuscita a cavalcare una giumenta assieme alla protagonista.

La Russia è un posto che di per sé ha sempre creato grazie ai suoi miti popolari sogni fatti di fiabe con grandi insegnamenti/ammonimenti dell'anima

L'orso e l'usignolo è una storia che ha origine in un villaggio medioevale russo, Lesnaja Zemlja,  situato molto a Nord, lontano due settimane almeno da Mosca; per sei mesi l'anno quelle terre sono desolate e il gelo non risparmia nessuno se non si è pronti per affrontarlo.

In questa storia si fa inizialmente conoscenza con Marina, una donna dai forti valori, pia alle tradizioni pagane del suo popolo, con  quattro figli; sposa del signore del villaggio di Lesnaja Zemlja, prima di morire da alla luce una bambina a cui da il nome di Vasilisa (Vasja) e nella quale ha riposto un grande fato : la piccola sarà colei che potrà salvare l'anima delle persone, salvare il popolo che abita il bosco e gli antichi spiriti che regnano sul mondo.

Una strega. Una veggente.

Nel corso degli anni la bambina crescerà, selvaggia, libera e sempre con gli occhi puntati addosso perché la gente del villaggio dimenticando  gli spiriti e i demoni che abitavano quei luoghi, non lasciavano più nessuna offerta per avere protezione o anche solo per ringraziare del raccolto, da quando subentrò peggio del gelo, la religione cristiana  e il prete Konstantin,e quindi vedere Vasja comportarsi come l'antico popolo, ringraziare ad esempio il Domovoj che proteggeva la casa, o altri spiriti,  fece si che la additassero come diversa e  figlia del male.

Nel libro si percepisce molto bene come possa fare male essere dimenticati e abbandonati per follie di un nuovo potere che si basa sul terrore ,quale il Cristianesimo.

Il Re dell'inverno, Morozko , avrà un ruolo molto importante perché non era solo Marina a sapere quale destino avrebbe atteso sua figlia; non fu per niente facile perché Morozko  attendeva da tempo il risveglio di suo fratello, l'Orso, che dentro di sé non aveva Morte e rinascita come lui, ma solo distruzione e ira.
Per combatterlo serviva qualcuno di straordinario : Vasja.

"Dai troppa importanza all'apparenza delle cose.
Devi lasciare che le cose siano ciò che si adatta meglio ai tuoi scopi,
e solo allora lo diventeranno davvero.
[..]
Nulla cambia Vasja,
le cose sono,
o non sono.
La magia è dimenticare che qualcosa sia stato diversod da ciò che volevi che fosse."


Ci sono delle lezioni molto preziose in questo libro:

 -le religioni sono il male del mondo specialmente quando sono imposte e non lasciano che le persone possano credere con il loro cuore e non con il terrore e la redenzione creata dai potenti

- le donne purtroppo erano come delle giumente da spremere, o da mettere in convento .

- dimenticare è male,l nostre origini non vanno dimenticate o sostituite.
Nessuno deve mettere in catene lo spirito degli uomini e tanto meno sputare sul folklore del proprio popolo per una croce imposta, creata per controllare la massa.

- la forza dell'amore, della famiglia può essere la chiave per riuscire a comprendere la tolleranza.

- anche le persone diverse da noi possono esserci amiche, e ognuno, sia nel piano materiale che spirituale può avere del male o del buono. Nessuno può essere luce senza ombra e viceversa, perché non esisterebbe completamente,ignorando una parte di sé.

- abbiamo il libero arbitrio sul nostro destino, ma per farlo bisogna essere consapevoli di chi siamo.

-anche se le persone dubitano di te, il fallimento lo avrai solo ed esclusivamente se sarai tu a pensarlo di te, e la colpa sarà tua non degli altri

- un atto di gentilezza può essere come la  goccia che cadendo continuamente e lentamente sulla dura roccia, riesce a levigarla

Difficilmente riusciremo a percepire dove inizia la fiaba e dove finisce la realtà mano a mano che intraprenderemo la lettura di questo libro.
Un piccolo usignolo, può sconfiggere un orso pieno di ira?! Quanta forza uccellino, per poter vivere, eppure quanta facilità se si è fedeli a sé stessi, riuscendo a crescere e a non disimparare a guardare veramente non solo con gli occhi, ma con tutti i nostri sensi.

Non ho potuto non apprezzare  i tempi di lettura, perché ogni capitolo si prendeva il proprio tempo per fare conoscere i personaggi e le loro emozioni, la loro psicologia fragile e forte, i sentimenti , le paure e la crescita dei loro spiriti.
Ognuno ha un suo sentiero e ognuno va dove lo porta le proprie scelte.

Una cosa è certa, il personaggio che più ho odiato è stata Anna, nonostante inizialmente prima del matrimonio mi facesse pena.. mentre alla fine del libro non ho potuto che ponderare tutti i miei sentimenti e confermare la cosa.

Konstantin, il prete invece nonostante fosse un narcisista con un ego  spaventoso e tutto ciò che faceva lo faceva per sua lussuria personale, mi ha fatto pena. Il suo animo era corrotto dal sentirsi un Dio per i mortali. Come gran parte di chi professa il cristianesimo.

(Oramai penso che dopo tanto tempo chi mi legge sa perfettamente che gli unici che io rispetti, sono i francescani)

Finendo il libro non ho potuto che riguardarmi tutti i cartoni  russi che da piccola guardavo in televisione.
Mi è rimasto nel cuore quello intitolato "i 12 mesi" .. che dejavu meraviglioso per l'animo.

Al prossimo libro


venerdì 17 aprile 2020

Tales of Lights and Shadows “L’amuleto” di Z.D'Aleo



Tales of Lights and Shadows

 “L’amuleto” 
di Z.D'Aleo



Trama: 
I tempi sono difficili, creature mitologiche si stanno risvegliando mentre dal Nord cala una nuova guerra. Il sommo  consigliere del Re propone di ricomporre l'Amuleto in grado di unire eserciti e proteggere il regno. Quattro ragazzi, in grado di seguirne le tracce, vengono scelti per compiere questa missione.
L'amuleto sarà l'unica speranza di restaurare e salvare l'impero.

Pagine libro: pag.423

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"Come  puoi sperare di sconfiggere i tuoi nemici,
se prima non sconfiggi i tuoi fantasmi?!"


Questo meraviglioso fantasy ho avuto l'opportunità di leggerlo in anteprima, grazie a Triskedizioni che è la casa editrice che ha deciso di pubblicare il libro.
Sono stata davvero colta dalla gioia quando sono stata selezionata ed era già da un poco che tenevo d'occhio questa uscita perché dalla presentazione e la cura che mostravano attraverso le foto su Instagram dava da pensare che l'autore fosse uno che avesse scritto qualcosa di davvero bello.

Inizialmente ci troviamo in una situazione in cui  non ho provato empatia con  i personaggi e tutto sembra molto distante.
Nelle prime pagine, a mio avviso, si sono alternate situazioni  di immedesimazione nei personaggi con situazioni di distanze emotive, probabilmente date dal voler spiegare nell'immediato la situazione su cui poi si andrà a formare l'intera narrazione.


Più mi sono addentrata nella storia più capivo che mi stava davvero piacendo, perché chi l'ha scritta è cresciuto anch'egli con i personaggi e con la narrazione.
Non si ha solo un punto di vista ma al contrario ogni  personaggio ha sezioni ben strutturate in cui narra la storia e ci porta con sé in questa avvenuta.
Mi ha fatto riprovare  le emozioni  di tanti e tanti e tanti anni fa, quando lessi per la prima volta  le Cronache del Mondo Emerso della Troisi e anche il fumetto delle  W.i.t.c.h. con il  discorso degli elementi e del portatore dell'Amuleto.


Nella storia incontriamo 3 ragazzi, Samas di Sol, Tarau e Mizu Ston, che mentre si allenano segretamente in una grotta,  restano coinvolti in un salvataggio di una giovane ragazza la quale scoprono stava per andare proprio nella loro città, Sol,  a incontrare il  grande Maestro Yoshikai.
La ragazza si chiama Mayra ed e altri non è che una maga.

I cinque Regni sono in periocolo e si scopre che i quattro ragazzi sono i prescelti (i Domatori) che avranno il compito di riunire i frammenti di un Amuleto distrutto, che potrà, se riunito, salvare i Regni interi dal caos che stava avanzando sotto il comando di Akronn.

"I sigilli vogliono farsi trovare,
l'uno chiamerà l'altro,
 voi ne sentirete l'energia,
saranno loro a trovare voi"


Ogni pezzo dell'Amuleto racchiude un elemento, e ovviamente sarà  fondamentale per poter avere ognuno un maggiore potere.
Dopo un iniziale ricerca nei vari regni,  cominciano i veri guai.

Pareva facile ma riunire tutti i frammenti che compongono l'Amuleto, sarà  parecchio complicato...

Durante il viaggio fecero la conoscenza di Salem, figlio di Omar Growen uno dei capi della Resistenza.

"Per un amico perso, 
un nemico guadagnerete.

Non quattro ma cinque ne attraverserete.

Il tesoro più grande dovrete scortare.

E quando tutto sembrerà finire,
una scelta terribile dovrà avvenire"


Nella loro ricerca saranno altri ad unirsi alla compagnia, e saranno pilastri molto importanti .

Saranno delle avventure davvero da vivere e ci si immergerà in Tolas mano a mano che la storia si delineerá.

Ogni personaggio ha un suo carattere e non è scontato che l'elemento dia una certa caratteristica alla persona che lo detiene; ci sta una linea ovviamente nelle caratteristiche da allineare al possessore dell'elemento, ma non vi è la scontatezza del personaggio e al contrario a mano a mano si scoprono molte informazioni dette e lasciate "libere" dall'autore, per fare sì che ognuno possa impadronirsi di una immagine propria.

Mi è piaciuto molto il fatto che l'elemento racchiuso nel cristallo potesse prender vita solo al tocco del Domatore disignato.
Se devo annorate altri appunti oltre a quelli detti in precedenza...

Ad inizio storia quando i ragazzi scoprono di essere dei Domatori degli elementi,  e viene rivelato loro dal Maestro  di dover affrontare un lungo viaggio attraverso i Regni per recuperare l'Amuleto, mi è sembrato un po' affrettato senza dare tempo al lettore e agli stessi protagonisti, di poter digerire al meglio l'accaduto.

Credo che ci sia una profonda ricerca e interesse dell'autore per la creazione di questo libro, e ne ho avuto piacere, notando i riferimenti all'antica religione, si vede infatti che l'autore ha ben ricercato e studiato il tutto per poterlo riproporre in chiave semplice ed efficace nella storia.

I dettagli dei luoghi mi hanno aiutata molto ad orientarmi nel mondo proposto dall'autore, in particolar luogo ho apprezzato la cura della mappa fornita come supporto a parte.

È un'avventura che mi ha fatto divorare le pagine e a parte le emozioni contrastanti delle primissime pagine come già vi ho detto, lo svolgimento della storia è originale, non c'è nulla che cambierei e anzi si vede la cura e l'amore dell'autore nel portare l'opera a compimento; sono riuscita a viaggiare in un mondo diverso, in luoghi magici, tra draghi e magia, senza sentire il peso della lettura, ma al contrario, vivendo assieme ai protagonisti questa missione.

Mi è piaciuto molto come i protagonisti sono cresciuti col passare del tempo, come gli intrecci d'amore , le lotte e l'amicizia siano state impostate e lasciate crescere in maniera naturale ma non prevedibile.
Non posso che elogiare opere così.