lunedì 16 novembre 2020

Il mago di W.Somerset Maugham

 Il mago 

di W.Somerset Maugham


Trama: Corpulento, teatrale, sfrontato, gli occhi che sembrano trapassare l'interlocutore, Oliver Haddo ha l'aria di «un prete sensuale, malvagio». Conosce come pochi la letteratura alchemica e la magia nera, si definisce Fratello dell'Ombra ed è ossessionato dal desiderio di vedere «una sostanza inerte prendere vita» grazie ai suoi incantesimi - dal desiderio «di essere come Dio». Arthur Burdon, il brillante chirurgo che lo incontra a Parigi, non ha dubbi: è uno spregevole ciarlatano, un impostore, forse un pazzo. Ma quando Margaret, la giovane dalla bellezza perfetta che sta per sposare, e che per il mago provava all'inizio un violento disgusto, comincia a esserne morbosamente attratta - come se «nel suo cuore fosse stata seminata una pianta infestante, che insinuava i lunghi tentacoli velenosi in ogni arteria» - e fugge con lui in Inghilterra, comprende che dovrà misurarsi con forze immani, di cui sinora ha voluto ignorare l'esistenza. Dalla sua parte si schiereranno il dottor Porhoet, appassionato di alchimia, e la fedele amica e protettrice di Margaret, Susie, ma lo scontro - che Maugham trasforma in una spirale di irresistibile tensione - sarà aspro, tenebroso, lacerante: perché il male che il pragmatico dottor Burdon dovrà combattere è in fondo un'oscura «fame dell'anima», fame di una vita infinitamente viva, di rischiose avventure, di conoscenza soprannaturale e di ignota bellezza.

Titolo Originale: The Magician

Traduttore italiano: Paola Faini

Pagine Libro: pag.254 

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"Eppure la magia non è altro che l’arte di impiegare consapevolmente mezzi invisibili per produrre effetti visibili. Volontà, amore, immaginazione sono poteri magici che chiunque possiede; chi sa come svilupparli appieno è un mago. La magia ha un solo dogma, ovvero che il visibile è la misura dell’invisibile"


Ho letto molti articoli inerenti a quest'opera e all'autore, tanto da volerne leggere anche io in prima persona le pagine del libro, per scoprire quale fosse l'incantevole storia che Maugham ebbe modo di creare, ispirandosi all'incontro avuto con Aleister Crowley agli inizi del '900.

Come molti di voi sanno e altrettanti no, Crowley fu ed è a tutt'ora, una figura molto controversa su alcuni aspetti,  perché la sua, è una presenza storica misteriosa, esoterica; mago nelle arti oscure ed esperto di quello che è uno dei movimenti di dottrina da lui nato, che ha preso il nome di Thelema. 

È molto interessante però, come l'ispirazione abbia sfociato in ben altro nella formazione del personaggio di Haddo, mostrandolo sgradevole di fisico, grasso e stomachevole, ma con il potere di "ammaliare leoni", tanto da farli morire con la sola sua presenza di spirito e soggiogare la mente delle persone.

Tutta la storia è un cammino verso noi stessi, nel credere nella magia, nel credere che ci sia altro al di là della verità che conosciamo, per poter guardare oltre alla vita terrena e comprendere non esistiamo solo in questo arco di tempo e, senza connessione con ciò che ci sta intorno.

L'ossessione di Haddo per il prodigio della vita, della morte e della manipolazione del protoplasma primitivo, dell'essere Dio, è l'ambizione della sua intera esistenza, e molte volte citerà anche gli studi di Paracelso ai quali si ispira.


"Lei pensa che io sia un ciarlatano

perché mi occupo di cose che lei non conosce.

Non vuole cercare di capire. 

Non mi riconosce il merito di lottare con tutto me stesso

per uno scopo assai nobile"


Arthur è un chirurgo, non crede nelle forze occulte o nella magia e si scontra con Haddo, non solo verbalmente, tanto che quest'ultimo pianificherà la sua vendetta silenziosa: prenderà Margaret (futura sposa di Arthur).

Mi ha ricordato un pò il Conte di Montecristo quel suo macchinare silenzioso di Haddo, in cui tutto è connesso ma nessuno vede. 

Nessuno vede ciò che succede a Margaret,  fino a che le cose non sono palesemente chiare a tutti per mano dello stesso artefice.

Porhoët e Susie saranno "le stampelle" sulle quali Arthur  potrà trovare la forza e sopratutto l'equilibrio per scovare la verità e alla fine riuscire ad eliminare l'ingiustizia subita.

La scrittura di Maugham per me è deliziosa perché colma di parole rigogliose che sanno colmare ogni  domanda che viene leggendo, ogni dettaglio dei personaggi e di ciò che provano, rendendo la lettura del libro bellissima. Difficilmente il suo modo di scrivere si ritrova nei libri odierni e in alcuni di quelli passati .

Delizioso. 

Delizioso, è l'aggettivo che meglio descrive per me l'esperienza di questa lettura.