giovedì 24 ottobre 2019

La Magia dei Celti di Laura Rangoni

La Magia dei Celti
di Laura Rangoni






Trama: In questo volume sono riportate alcune delle usanze, dei rituali e delle formule magiche della comunità druidica che tuttora vive in Scozia a Old Oak, presso la quale, nel lontano 1980, l'autrice ha iniziato il suo cammino verso la conoscenza della magia della natura. Sono in molti ad occuparsi di magia celtica, perché è un fenomeno che può essere considerato di moda... In realtà non sappiamo quasi nulla di ciò che facevano i Celti, poiché sono un popolo senza scrittura. Le uniche informazioni ci giungono da coloro che li hanno sterminati... Eppure nel nostro immaginario i Celti sono ben presenti e vivi e hanno lasciato ampie tracce del loro modo di pensare e della loro spiritualità...

Pagine Libro: pag. 126

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L'autrice  Laura Rangoni con questo libro ci porta alla scoperta dei valori della civiltà celtica che ha scoperto essere ancora molto molto viva nei cuori e nelle azioni degli abitanti di Old Oak in Scozia.
Ci accompagna attraverso i suoi studi e la sua esperienza nella storia dei Celti : ci ricorda che erano stanziati in Britannia, poi fu la volta dell'espansione in Gallia, Penisola Iberica, Italia settentrionale ecc...

Uno dei ritrovamenti del 1771 fu il famoso calderone di Poolmokoly in Boemia o nel 1824 ad Hallstatt in  Austria con la scoperta di una Necropoli dell'età del ferro..
Insomma ci da qualche nozione attraverso i vari ritrovamenti.

Andando avanti si parla di come
"tra le forze dell'universo e noi si instaura un rapporto stretto di collaborazione e mai di sfruttamento"  praticando la Magia celtica.
Perché essa non è diretta alla santità  ma è atta al bene anche se è da tenere conto che anche il male può far parte del bene; l'oscurità può qui essere contemplata come parte di essa, cosi come in noi ognuno ha sia una parte di luce che una di oscurità  e nessuno la rinnega.
Tranne da quando la Logica è la  razionalità  ha preso il posto dell'Intuito e della Magia.
Non vi è stato un equilibrio per via della tirannia creatasi con le religioni monoteistiche e assolute che vennero imposte col passare del tempo.
Nel libro  si precisa anche come la magia celtica si basi su due punti ben precisi: la terapia ai Mali dell'anima e alla riflessione la quale porta ad un processo di crescita dell'individuo.

Ma proprio come dicevo poc'anzi tra il IV e il V secolo quando i fedeli delle religioni pre cristiane  cominciarono ad essere perseguitati (ad esempio con accusa stregoneria ), la Chiesa ha scientemente inglobato idee, rituali e consuetudini pagane, alcune delle quali di componente magico diciamo per poter avere e adottare una politica di Risemanticazione molto potente (processioni, sacralizzazioni, la dedizione a una figura femminile, rituali funebri).
Ciò che non poteva essere convertito venne messo al bando e così ci furono i primi atti accusatori di stregoneria, portando alla caccia alle streghe e anche al culto del demonio, del diavolo.

L'autrice ci fa anche una nozione dei Pantheon  dedicati alla triade Maschile e a quella Femminile,  soffermandosi sulla figura della Madre Terra, sulle figure delle matronae romane e greche, i datti Parche e Moire come accadeva spesso erano le stesse figure ma con nomi differenti.

Tra i Celti, e la magia che si diceva praticassero, vi era un altro tassello che definì pieno di curiosità quel popolo: i druidi.
All'epoca grazie agli scritti (anche se di parte) di Giulio Cesare e altre figure che ebbero a che fare con questi popoli antichi, sappiamo che il druidismo praticato era non solo volto alla figura maschile del Druido ma che prevedeva anche le Bandrui, delle donne che praticavano i riti.

Ovviamente come ogni magia affascinante vi sono riti che noi ad oggi storceremmo il naso come quella del sacrificio. Vi erano anche quelli e potevano essere umani o animali.  Per noi è impensabile sacrificare una vita oggi, ma all'epoca succedeva e gli stessi uomini cercavano connessioni diverse, con il Divino.

Da Pag 44 alla Pag. 74 si approfondisce ciò che era il calendario celtico basato sulla credenza che l'anno si divideva in due stagioni, quella invernale--Geimredh e quella estiva-Samradh, e che ognuna aveva 4 feste che accompagnavano i due periodi dell'anno (Shamain, Yule, Imbolc, Ostara e Beltane, Litha, Luggnasadh, Mabon) e quello di Ogham che è un calendario lunare e viene diviso in 13 periodi simbolici legati agli alberi sacri ( io ho un mazzo is di tarocchi molto bello che si basa infatti su questi alberi sacri. E credetemi che studiarne la simbologia è affascinante)

È così pian piano ci porta anche a una nozione sulle piante usate dai Celti perché magice, allo studio degli elementi, al potere della divinazione popolare e ai luoghi di potere come i Dolmen, Stonehenge, i megaliti di Avebury ecc sino alla cristianizzazione di questi antichi luoghi sacri.. Con rammarico.

Consiglio la lettura di questo libro perché può dare degli spunti interessantissimi per ricerche personali e studi.




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