domenica 30 dicembre 2018

La Bussola d'oro di Philip Pullman ( Primo Libro della trilogia)



La Bussola D'oro

( Primo libro della trilogia)
di Philip Pullman






Trama: Lyra vive al Jordan College di Oxford. Oxford non è lontana da Londra, e Londra è in Inghilterra. Il mondo di Lyra però è ben diverso dal nostro. Oltre l'Oceano c'è l'America, ma lo stato più importante di quel continente si chiama Nuova Francia; giganteschi orsi corazzati regnano sull'Artico e ogni essere umano ha il suo daimon: una parte di sè stesso opposto al proprio, grazie al quale nessuno deve temere la solitudine. Questo mondo attraversa un periodo critico: nella luce misteriosa dell'Aurora Boreale cade una Polvere di provenienza ignota, dalle proprietà oscure. Uomini di scienza, autorità civili e religiose se ne interessano e ne hanno paura. L'intrepida Lyra, a soli undici anni, si trova al centro degli intrighi e, quando intuisce segreti pericolosi e inquietanti, decide di andare alla ricerca della verità grazie anche all'aiuto di una sorta di bussola d'oro, che serve appunto a misurarla, quella verità… Una storia straordinaria, una fantasmagoria di incredibili invenzioni che procede a ritmo incalzante in una lussureggiante molteplicità di toni: il favoloso e l'immaginifico, l'epico e il drammatico, il lirico e il mistico… Il romanzo di Pullman è un'allegoria della condizione umana che riesce a proporre in un'avventura mozzafiato i grandi temi della riflessione filosofica conpenetrandoli alla narrazione, riuscendo così a far vibrare le nostre corde più profonde, a emozionarci e a rinnovare in noi i grandi interrogativi fondamentali.

Pagine libro : 360
Titolo Originale: The Golden Compass
Traduzione italiana:Marina Astrologo e Arturo Tutino

__________________________________________________________________________________________


Di questo libro, conobbi la versione del film prima di tutto, nel 2007 e mi piacque in una maniera incredibile la storia che nel film purtroppo mancava di comprensione ma che sapevo nei libri avrei scovato.
Ovviamente molte sottigliezze sono diverse nella trasposizione da libro al grande schermo ma hanno avuto un cast che si è comunque.. Impegnato.. Si dai..


Purtroppo poi non continuarono con la saga dicendo non aveva avuto molto successo, e io ci rimasi, ammetto, molto molto molto male volendo sapere dove avrebbero potuto andare a parare nel film. (Alla fine fu probabilmente meglio così comunque onde evitare di rovinare ulteriormente l'anima dei libri attraverso la trasposizione in altri ulteriori film..)
Ma c'erano i libri, e questo mi ha dato una grande gioia, anche se ancora oggi, dopo 11 anni ogni tanto ci penso e credo ancora sia un peccato .

Come è giunta voce fuori dai media, gli argomenti trattati da Philip Pullman andavano a toccare temi che forse erano troppo vicini alla realtà se pur in chiave fantasy romanzata... e si sa che ancora oggi, ci sono gravi problemi del parlare di religioni e verità con la Chiesa in mezzo a tutto.

No, non ne siamo immuni nemmeno ora che è il 2018..... ma avrò sicuramente modo più avanti di parlarne per ora diamo inizio alla trama del primo libro.

Si vive in un mondo in cui scienza e fisica vengono studiate da molti Accademici e il termine esatto per definire questi studi è espressa con : Teologia Sperimentale.

Lyra è una ragazzina di 11 anni e la conosceremo in un modo un poco strano, perchè già dalle prime pagine si caccia ''apparentemente '' nei guai; il mio dire apparentemente e metterlo virgolettato, è perchè a volte, ci sono guai che ci fanno conoscere alcune cose che altrimenti ignoreremmo o non potremmo mai assorbire per poi poterci salvare o aggiustare situazione inizialmente acerbe.

Il libro incomincia con Lyra e il suo Daimon che cerca una via di fuga per uscire dalla sala adibita a salotto privato degli Accademici del Jordan College di Oxford.
Nel tentativo però si accorge che è troppo tardi per sgattaiolare via e quindi si nasconde: sente e vede una cosa che non le piace, il Maestro sta predisponendo tutto per l'arrivo di un ospite di nome Lord Asriel e nell'istruire il personale per i preparativi, senza pensare di essere visto mette un veleno destinato proprio a quest'ultimo.
Doveva sembrare un incidente non premeditato ma c'era un dettaglio che non aveva considerato, ovvero che Lyra era lì e aveva visto quello che era successo e in più quell'uomo che sarebbe dovuto morire era suo Zio.
Dovete sapere che la ragazzina è stata cresciuta al Jordan College, per tutta la vita e che i suoi genitori erano dei conti ,ma che al mondo le era rimasto solo suo zio Asriel che era sempre occupato nei suoi viaggi al Nord perchè era un ricercatore-esploratore.
Poco dopo dell'uscita dalla Sala del Maestro, entrò lo zio Asriel che beccò sul posto sua nipote, ma al contrario di cacciarla dato le aveva salvato la vita dal veleno, la nascose dentro un armadio dicendole di guardare e ascoltare tutto ciò che avrebbe detto.
Grazie a questo Lyra venne a conoscenza che su a Nord vi era una strana 'Polvere' che poteva toccare solo gli adulti. I bambini ne erano immuni .
Questa rivelazione resa possibile da prove tangibili,tramite degli scatti fotografici, fece si che il momento in cui questa polvere toccava e non toccava un corpo umano, potesse essere vista da tutti gli Accademici e dallo stesso Maestro. In piu un ultimo fotogramma mostrava un Aurora Boreale ma diversa da quelle conosciute... PerxhP attraverso questa Aurora si vedeva chiaramente un altro mondo, un altra città.. sospesa e ricca di particolari.....


Nel libro si capisce che questa scoperta è molto pericolosa perchè mette in discussione ciò che il Magisterium invece nega: che possano esserci cose che non conosce e anche l'esistenza di altre realtà oltre la loro, come scopriremo più avanti leggendo la trilogia.

Perchè il Maestro tenta di avvelenare Asriel? Per Lyra. Lei è l'ultima ''erede della verità'' del loro mondo e Asriel portando alla luce alcune scoperte, volontariamente, stava dando inizio a una lotta contro il Magisterium e la sua autorità....... Ma la ragazzina di tutto questo non ne era a conoscenza.
Lyra era una ragazzina, a detta di tutti ''selvaggia''.
Uno dei suoi amici più cari che era Roger un suo coetaneo che lavorava nelle cucine del Jordan e altri bambini gyziani tra cui Billy, erano sempre lì a farli la ''guerra'' , con scherzi e giochi di ogni genere.
Diatribe tra bande e via discorrendo...
Ma ultimamente stava salendo la preoccupazione per alcune sparizioni specialmente tra il popolo dei gyziani, che era il popolo più povero della città: era gente di mare, si occupava di scambi e vendita di merci tramite le loro imbarcazioni.
Le sparizioni venivano collegate agli Ingoiatori. La donna a capo di queste sparizioni era una bellissima dama dal daimon con sembianze di scimmia dal manto dorato, che offriva cioccolata calda per rincuorare gli animi e come fosse un pifferaio magico, li attirava a sè con l'inganno a partire dai loro daimon.
I Daimon in questo libro altri non so no che la personificazione dell'anima delle persone, e in questo mondo chiunque ne ha uno sin dalla nascita, e uomo e daimon sono legati tra vita e morte. Questo è molto importante perchè chi detiene il controllo del daimon può comandare purtroppo anche la persona... il dolore, la felicità e le conseguenze delle proprie azioni vengono dunque condivisi da entrambi.

Nel libro si spiega anche che, mentre i daimon dei bambini possono cambiare forma, una volta adulti non avrà modo alcuno di cambiare sembianze, ma che al contrario sarà abbastanza forte da tenere una sola forma, che non cambierà più fino alla fine della loro vita.
Cominciò a sparire Billy, e poi anche Roger e in un solo istante Lyra si ritrovò a una cena con il Maestro e delle donne presigiose tra cui la signora CourCou che voleva prenderla in custodia per insegnarle a navigare, a leggere delle mappe e portarla a Nord, in uno dei suoi viaggi.
La signora in questione era una viaggiatrice de grande Nord, che frequentava una delle accademie femminili in quel vasto mondo e voleva Lyra con sè a tutti i costi .
Dal canto suo, Lyra ne era così ammaliata che accettò di volare a Londra e di trasferirsi da lei, anche perchè diceva di conoscere suo zio Asriel, per il quale lei stessa, provava molto affetto e, con il quale si sarebbe voluta trovare in una delle sue ricerche.

A pagina 70 troviamo il Maestro inquieto , tanto da far chiamare a notte fonda Lyra, nelle sue stanze per consegnarle di nascosto una bussola unica al mondo: era l'ultima bussola d'oro, e ne esistevano solo 6.
Il nome della bussola era Aletiometro, e questo oggetto indicava solo la verità.
Che detta così può suonare molto strano, e continuerà ad esserlo perchè nessuno sa come funzioni e nessuno sa leggerla, ma il Maestro al momento del lascito ha proprio detto a Lyra che lei è l'unica in grado di poterla usare ma che dovrà scoprire da sola come.
Appena i due si lasciano,ho avuto la sensazione che il Maestro attendesse la sua fine, come se fosse scomodo lui restasse in vita... ma magari mi sbaglio.

A pag 105 però troviamo la ragazzina che nonostante sia andata a Londra con la signora Coulter, decide di scappare da quella casa non appena scopre che fa parte degli Ingoiatori, anzi che ne è a capo e il suo daimon, la scimmia dal manto dorato è di una perfidia unica che la rispecchia nonostante la fermezza nel manipolare chiunque.
E così incontra casualmente i Costa, ovvero la famiglia di Billy, uno dei suoi amici scomparso.
Sono gyziani e come tali vagano per il mare, e decidono di portare Lyra con loro nela regione dei Fens una terra selvaggia dell' Anglia Orientale legata all'Olanda.
Ma Costa e Tony, che sono madre e fratello maggiore di Billy stanno aiutanto Lyra a nascondersi però non è semplice, perchè tutti la stanno cercando, e sopratutto, non da poca considerazione, la Courter sa della bussola...
In tutto questo poi suo zio Asriel e tenuto in ostaggio alla fortezza di Svalbard,sotto la guardia degli orsi corazzati: i panserbjørne.
Intendenza Generale per l'Oblazione pag110 Lyra partecipa a un Ropi gyziano in cui 8 capifamiglia dell'intero popolo gyziano avrebbero discusso sul da farsi con Lyra e sul Magisterium.
Lyra racconto tutto a Lord Faa (John Faa) ...
Ma arrivati a questo punto, cosa accade?! Ebbene da pagare 113 scopriremo tutti un colpo di scena che io per prima non avrei mai pensato: Lo zio di Lyra è in realtà suo padre, e Coulter sua madre.
La donna ebbe un storia d'amore furtiva con Asriel, ma nel dare al mondo la piccola non ne voleva piu sapere di lei e dell'uomo, perché già sposata.
Asriel peró per proteggere sua figlie dal marito della donna, intenzionato a farle del male, lo uccise e fini in tribunale.

Lyra che nei primi anni di vita venne data una gyziano per essere allevata, venne portata in un istituto femminile .
Venne poi rapita dal padre e portata al Jordan dove sentiva potesse essere al sicuro e si fece passare per lo Zio, dicendo i suoi genitori erano dei conti in realtà morti in un incidente aereo.
Lyra però era voluta bene dalla donna gyziano che la allevo per cui avendo conoscenze al Jordan la tenne sotto occhio per tutta la vita, riferendo anche a Lord Faa e al Farder Coram, altro capo gyziano, tutto della situazione.
La ragazzina senza che nessuno le abbia insegnato nulla riesce a prevedere grazie alla consultazione con la sua bussola un episodio spiacevole, che farà decidere a Lord Faa e Farder Coram di portarla con loro in una spedizione diretta al Nord per salvare tutti i bambini dall'Intendenza Generale per l'Oblazione.
Nel loro viaggio si fermeranno in una città di nome Trollesund che poteva comunicare con le comunità delle streghe attraverso un console: Farder Coram anni fa salvò la vita alla strega di nome Serafina Pekkala, e instaurò un rapporto molto forte con lei tanto da scambiarsi a volte dei favori.
Ecco dunque che le inviò un messaggio tramite un intermediario, che funzionò e fece sì che il Daimon della strega, un oca maestosa di nome Kaisa andò a porgere i propri ossequi all'uomo e rispose alle loro domande per avere aiuto nell'impresa che li attendeva al Nord.
Kaira delucidò loro su dove i bambini venivano portati e sul fatto che la sua Regina, e parte di essa, Serafina, non si era schierata da nessuna parte...e molte streghe la stavano in effetti pressando per questo.
Ci fu un incontro inatteso ma volutamente cercato anche : Iorek Byrnison.
Iorek era un orso corazzato che fu esiliato dalla sua terra, reso poi schiavo degli uomini di Trollesund che gli avevano nascosto l'armatura .
Lyra aiutò pero Iorek a ritrovarla e così scopri che l'orso fu esiliato dal suo popolo perché aveva ucciso un altro orso. Non aveva trattenuto la rabbia e questo gli era costato molto...
Alla fine l'orso corazzato si unì a Lyra e i gyziani nel cammino verso Nord, e si unì anche una vecchia conoscenza di Iorek :Lee Scoresby.
Succese pero che furono attaccati a sorpresa dai tartari e Lyra fu rapita e portata dove nessun bambino avrebbe voluto, nel laboratorio dove la Coulter teneva tutti i ragazzini e li separava dai loro Daimon,dalla loro anima.
Il finale e le scoperte che farete in quest'ultimo atto del libro avranno dell'incredibile e comincerete a farvi molte domande sulla realtà che viviamo, e vi porrete quesiti su che connessioni meravigliose e nuove possano essere scoperte attraverso un continuo cercarsi e capire noi stessi.


Come nella vita reale, nel libro le tematiche sui lavaggi del cervello alle persone, in nome di un unica verità, si fanno spazi, e danno modo di pensare che anche noi molte volte veniamo plasmati dagli altri a loro immagine, per conformarsi a ciò che loro credono vero... Eppure, eppure non sempre la verità costruita è la verità che realmente esiste.

In una scena si vede Lyra che si sente una morsa al petto, si sente sporca, privata di sé stessa e violata... Le toccavano il suo Daimon.

E mettere le mani sul Daimon altrui era un tabù che nessuno osava violare... Ed è tremendo, perché tocca un punto fondamentale per noi, perché anche a noi succede nella vita prima o poi di essere feriti, di sentirci sporchi e privati del nostro volere... Ingabbiati.

Sono argomenti delicati ma esposti con una delicatezza reale e crudelmente sinceri.

lunedì 10 dicembre 2018

Eppure cadiamo felici di Enrico Galiano

EPPURE CADIAMO FELICI
Non avere paura di ascoltare il rumore della felicità

di Enrico Galiano 



Trama: Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un’estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l’appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall’ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola.
Pagine Libro:381

________________________________________________________________________________

Gioia Spada . Gioia Spada vive lontan dal branco preconfezionato e stereotipato dei suoi 17 anni, e
Tonia la sua amica immaginaria, è l'unica che la ascolta e la consiglia  senza metterla di fronte a scelte frivole o che risultino farle del male e come lei, ama i Pink Floid.

Tutta questa storia di avere un amica immaginaria che riflette una sè stessa forte e amorevole e severa al momento giusto, non è poi così strana come può apparire, ma al contrario, è affascinante.
Gioia si è rinchiusa nel suo mondo in cui nulla la sfiora, e forse il problema è che si è trasferita da pochi mesi in un altra scuola e vive assieme a sua madre e a sua nonna ( che non parla oramai più e non si sa nemmeno se riesce a capirla quando le parla).
Il padre e la madre stanno avendo serie difficoltà perchè come ogni genitore non compatibile, anzichè separarsi e tanti saluti e baci, si fanno la guerra e lei ci va di mezzo.

A 17 anni si dovrebbe avere la testa piena di voglia di fare, orizzonti infiniti e amore:
assaporare sulla punta della lingua quella parola e goderne sino all'orgasmo. Eppure non è che Gioia lo stia seriamente facendo, e questo non è un classico '' devi scopare'' allora diventi adulta, o lo scontato '' devi essere assieme a qualcuno a 17 anni '' per provare amore.
L'amore a quell'età deve essere orgasmico sopratutto quando si parla dei propri sogni e progetti, e realizzazioni.

Tra problemi a casa e il fatto che Gioia non si amalgami ai compagni di classe, fa si che lei viva la sua vita in un modo che gli altri non comprendono.

''  Alla fine, 
trovare qualcuno con cui parlare é difficile, 
Sì,    
ma non è quella la cosa piu difficile.
 Il difficile è trovare chi ti sappia fare le domande giuste
 quelle per cui hai la risposta lì da anni 
senza neanche saperlo."

Un personaggio che inizialmente troviamo è anche uno dei professori di Gioia, Bove, che è l'unico che la ragazza ritiene degno di un sincero ''Buongiorno'' di rimando quando entra in aula e saluta gli alunni; è l'unico a cui interessa davvero salutare i ragazzi prima di fare lezione e che sa perfettamente chi cè o meno di presenza alle sue lezioni, il chè risulta molto rassicurante.
Un episodio legato al professore Bove è quello del pasticcino: una lezione di vita per tutti.
 Da pagare 49-54  ci viene impartita una delle prime lezioni di vita piu importanti : il tempo sarà sempre contro di noi se lo lasciamo dare. Sta a noi capire cosa vogliamo e cosa sia giusto per noi, e se ci domandiamo "se avessi scelto questo al posto di questo" allora ció che abbiamo non è la nostra scelta, dobbiamo cambiare e, solo quando non ci porremo nessuna domanda, sapremo che la strada che stiamo percorrendo é quella giusta per  noi.

Perche nella vita si lascia sempre il meglio per dopo, ma se la vita decide di non farti arrivare al meglio, decide. E tu non puoi farci nulla.

(Mi e venuto alla mente uno dei film di Robin Williams in cui facevamo stesso discorso se pur con parole struggenti ai suoi allievi  in "L'Attimo Sfuggente" e ovviamente : Carpe Diem, cogliete l'attimo ragazzi e rendete la vostra vita Straordinaria)

Lorenzo detto Lo, è un ragazzo che come Gioia si astiene dalla follia del mondo che lo circonda e fa amicizia con lei.
Tutti e due si ritrovano ad avvicinarsi, e volersi vicini, a ridere e confidarsi come fosse la cosa piu naturale e come se fosse sempre stato così tra loro.

Due curiosi linguaggi accomunano Gioia e Lo: ognuno cerca quel senso di appartenenza e di amore e protezione che ognuno cerca sin da che ne ha coscienza.
Se da un lato Gioia colleziona parole, in tutte le lingue basta che racchiudono mille emozioni, che possano parlare di una vita intera in sole poche lettere per sentirvi viva... Lo colleziona sassi, ogni sasso proviene da un luogo in cui ha provato quel senso di vita e felicità che rende le emozioni importanti che non vanno dimenticate.
Qualunque sia il mezzo o i modi, alla fine, tutti ricerchiamo la felicità.

Non c'è un modo giusto forse, ma ognuno di noi può essere felice. E questo comprende fare scelte che gli altri non sono in grado di poter fare.

Uno dei personaggi che ho amato è Bove, un professore che fa da papà a Gioia, nell'ascoltare le domande che lei ha dopo ogni lezione che lui tiene.
Perché in classe tutti lo sappiamo bene,  esprimersi e porre domande non è semplice. I compagni sono pronti a crederti stupida/o se fai domande apparentemente incoerenti o che non comprendono e che semplicemente non vogliono sentire.


In questo racconto si scopre un nuovo modo e una nuova prospettiva: chi potenzialmente eravamo e come ci siamo arrivati.
Per tutto il libro ho ripercorso la mia adolescenza.
Vengo da una famiglia di separati e con tutte le problematiche che ne seguono, eppure è sempre affascinante vedere come io per prima sia "caduta felice".

Ho compreso molto bene questo libro e so verrà accolto con amore da chiunque voglia intraprenderne la lettura.

mercoledì 5 dicembre 2018

Le nebbie di Avalon - Prima Parte, il ciclo di Avalon- di Marion Zimmer Bradley



LE NEBBIE DI AVALON 

Prima Parte
( Il ciclo di Avalon) di Marion Zimmer Bradley




Trama:
Potente maga dotata della Vista, Morgaine ha sempre avuto la capacità di scrutare nella mente delle persone e di conoscere i loro pensieri. Ora, in là con gli anni e in pace con il mondo e con se stessa, ha deciso di ripercorrere la propria vita e di narrare l'epica storia dell'ascesa e della caduta di Camelot. E ha scelto di farlo non attraverso le gesta eroiche dei cavalieri della Tavola Rotonda, ma attingendo a ciò che il suo potere le ha permesso di conoscere, per dare finalmente voce alle donne che, insieme a lei, hanno visto il mondo che conoscevano cambiare radicalmente e l'Isola Sacra di Avalon svanire per sempre nelle nebbie. È una storia che inizia quando Morgaine è ancora bambina, con una visione che annuncia a sua madre Igraine l'imminente visita della sorellastra Viviane, la Dama del Lago, e di Taliesin, il Merlino di Britannia, messaggero degli Dei. Sono giunti fino a Tintagel per annunciarle che sarà lei a portare in grembo il Sommo Re, l'uomo destinato a salvare il regno e a garantire la pace e l'unità tra i popoli. Stanca di essere una pedina al servizio di poteri più grandi, Igraine cerca di ribellarsi con tutta se stessa a quella profezia. Ma non si può sfuggire al destino, e ben presto la giovane donna si trova in viaggio verso Londra e verso un futuro che cambierà non solo la sua vita, ma anche quella di sua figlia Morgaine.

Pagine Libro: 601
Traduzione Italiana: F.Santi
Titolo Originale: The mist of Avalon 


Noi tutti conosciamo solo in parte la vera storia che condusse Arthur al trono di Britannia unendo i regni  sotto un unica corona;facendo si che i due mondi religiosi quali l'Antica Religione e il Cristianesimo vivessero e coesistessero assieme.
Purtroppo se da una parte l'una professava il rispetto per tutti gli Dei, ( inclusi quelli che non erano i loro, sapendo che alla fine pur se diversi i Credo delle persone, alla fine Dio è uno e si mostra sotto molti aspetti e volti) , si contrapponevano a tutto questo, i cristiani con il loro unico Dio fatto più di peccato e giudizi e intolleranza e fiamme dell'inferno.
Non è che sia cambiato molto da allora, perchè ancora oggi sento molto parlare le persone come se la verità fosse unica e tutto il resto fosse un infamia... e la tematica religione mi sta molto a cuore.

Cresciamo con chi ci alleva, e la maggior parte del mondo viene allevata da chi crede nel Dio Cristiano. 
Il problema è  tra i molti, nessuno ricerca nel suo piccolo la verità e restano solo affascinati da altri modi di credere e vedere il mondo circostante.

Una tematica molto importante che Marion Zimmer Bradley ha portato dal 1986 ad oggi e sicuramente che porterà anche in futuro, grazie all'eterno racchiuso nel libro che ha voluto scrivere, è la storia, divenuta leggenda che tutti sanno.
Quante volte abbiamo visto serie tv o letto di libri con annessa la leggenda di Arthur, Lancelot e  il regno di Camelot.


_____________________________________________________________________________


''E forse tra le due versioni spunterà un barlume di verità. 
Questo, infatti, è ciò che i preti ignorano, 
con il loro Dio Unico e la loro Unica Verità: 
non esista un racconto che risponde al vero.  
La verità ha molte facce,
 è come l'antica strada che portava ad Avalon: 
dipende dalla tua volontà, 
dai tuoi pensieri, 
da dove la strada  ti condurrà, 
se alla fine giungerai all'Isola Sacra dell'Eternità 
oppure 
dai Preti con le loro campane, 
la loro morte, 
il loro Satana, 
l'inferno e la dannazione eterna... 
ma forse sono ingiusta nei loro confronti.
 Persino la Dama del Lago,
 che odiava l'abito nero dei preti come fosse una serpe velenosa 
-e aveva le sue ragioni-
 una volta mi rimproverò per aver parlato male del loro Dio. 
<Tutti gli Dei sono un solo Dio> mi disse. ''



Chi non ha sognato sin da bambino la magia?! Quei regni fatti di amore e mistero, in cui la libertà  del proprio essere veniva espressa, senza paura, senza vergogna.
...però era bella solo se narrata, ma mai se desiderata al tempo stesso, perchè sarebbe stato un qualcosa di cattivo e di marcio. Perchè la Chiesa per prima, diceva che l'unica magia era quella di Gesù. Inutile dire che io ero  tra le persone che non ascoltava queste fandonie e per quanto ne ascoltassi, sapevo c'era altro, e che Camelot alla fine era esistita e anche se solo un battito di verità è giunta a noi, tramite la fantasia di un romanzo, di un singolo scrittore che ne aveva prodotto un fantasy narrativo, bè allora sicuramente doveva esserci dell'altro, e valeva la pena approfondire.

Sin dalle prime note melodiche che Marion ci narra attraverso la voce scritta di Morgaine capiamo come tutto abbia un senso e come esista la solitudine della verità, perchè è sempre stata al nostro cospetto, e ce ne accorgiamo grazie a quello che il personaggio del libro ci rivela, che la verità a volte ci porta a restare soli, ma in fondo non siamo gli unici ad esserlo e molti altri lettori pensano come noi e si sentono parte integrande di quelle verità perdute nell'arco dei tempi.
La cosa bella è che potremmo cambiare il mondo se solo volessimo.
Ci si rende conto di come  la religione abbia sempre imposto e creato mostri di paura, a partire dal togliere la possibilità alle donne di non sentirsi il peccato originale.
Molte tematiche importanti, delicate e vere vengono interposte tra ciò che ci hanno insegnato e ciò che realmente percepiamo.

Nel libro si inizia  leggere le parole di Morgaine ( in italiano per noi fu Morgana che significa anche nella lingua antica, corvo, e sacerdotessa), in cui prova a raccontare a tutti cosa fu e cosa successe nella sua vita, e al regno di Britannia con la conquista dei cristiani e di come andarono le cose, fino in fondo, per ritrovarsi con il regno di Avalon ''perduto''  nel celarsi a chi in terra non credeva pià alle antiche usanze.

Non appena i cristiani conquistarono parte delle terre di Britannia, tentarono di eliminare  le pratiche dell'antica religione: 
sbarcarono in un mondo in cui le donne erano al pari degli uomini, in cui le sacerdotesse e i druidi  praticavano arti che loro non conoscevano perchè in sintonia con la natura.

Per i primi tempi tentarono di comunicare anche grazie ai pagani che nonostante non credevano al Cristo, accettavano che taluni potessero percorrere vie religiose differenti, e in pace con tutti, per arrivare li dove giunge lo stesso Dio, che aveva molte forme.
Si sbagliarano... e fu una lotta dover nascondere il cuore del loro regno, Avalon.
Solo chi aveva fede avrebbe potuto ritornare ad Avalon, che oramai era ricoperto da una nebbia fitta che avrebbe fatto vagare in eterno chi non avesse avuto fede nella Dea e nel Dio.
Ecco perchè non era per tutti.
Ma cè da dire e ricordare che per la pace e la sopravvivenza ci furono anche accordi tra i regni che vi andavano formandosi nei tempi.
I matrimoni.
Viviane, Dama del Lago e sacerdotessa di Avalon decise di dare in sposa una delle sue sorelle a Gorlois il Duca di Cornovaglia:  la prescelta fu Igraine. Morgause la seguì per farle compagnia.

Con il tempo però chi si allontanava da Avalon perdeva la connessione con il regno e poteri come la Vista divengono più difficili .

La Vista è una cosa che noi tutti abbiamo e lo dico sinceramente, può essere chiamata premonizione, o salto nel tempo, in mille modi.. e come tutte le cose, può aiutare solo se ci si crede e si fa pratica.
(Un pizzico passato come già dicevo, e un pizzico del nostro presente traspare da ogni nota melodica di queste parole scritte, dalla nostra Marion Z.B. )


Igraine diede a Gorlois una figlia, a cui diede nome Morgause, e assomigliava a una fata, da li al resto della sua esistenza, la piccola avrebbe sempre sofferto perchè le sarebbe stato dato l'appellativo di Morgause delle fate. E non era una cosa da definirsi bella, perchè chi lo diceva, era cristiano per la maggior parte delle volte e non era un nome da loro pronunciato con rispetto ma con paura e a volte disgusto per quelle cerature.

Con il passare del tempo però Viviane e Taliesin ( il Merlino)  andarono a Tintagel dove Igraine e Morgause vivevano per dir loro che il volere della Dea stava arrivando... e Igraine avrebbe dovuto compierlo dando un figlio a Uther Pendragon , futuro re che sostituirà Ambrosius oramai in fin di vita.

Ovviamente Igraine che fu data in moglie a soli 15 anni e gettata via da Avalon come nulla fosse non ne fu proprio entusiasta ma alla fine compì il suo destino così come fu previsto da Viviane e Taliesin.

Diede alla luce Gwydien ovverò il futuro Re Arthur.

Gli anni che susseguirono  videro Morgause sposarsi a Lot, signore delle Orcadi, che come lei aveva una grande brama di potere, e anche ambizione.
Morgaine venne data in custodia a Viviane che la allevò come  erede e sacerdotessa di Avalon, in virtù della figlia che mai aveva partorito.
Arthur venne affidato a una famiglia che lo avrebbe protetto e fatto crescere al sicuro da chi lo voleva morto prima di poter succedere al trono.
Mentre Igraine decise di prendere i voti e abbandonare per sempre l'antica religione..

Morgaine conobbe uno dei figli di Viviane mentre studiava per intraprendere il suo cammino: conobbe e si innamorò di Galahad  detto Lancelet ( per noi fu Lancillotto) che si rifiutò di seguire la via del Merlino, e di non studiare da bardo, ma al contrario fare come Ban uno dei suoi fratelli, e restare alla corte di colui che un giorno avrebbe preso il trono, ovvero Arthur.
Nel periodo in cui era ad Avalon conobbe  Gwenhwyfar ( in italiano altri non è che Ginevra) che si perse tra la nebbia  che separava i ''due mondi'' o meglio nascondeva Avalon dalla follia cristiana.

Fu un incontro che segnò i destini in quanto  Gwenhwyfar  e Lancelet sarebbero stati per sempre innamorati , Morgaine avrebbe sofferto per non essere lei quella amata e in più perchè a breve ci sarebbe stata la festa di Beltaine, in cui avrebbe fatto scendere su di lei la Dea, che avrebbe portato in grembo il figlio del Dio Cervo.

Per volere di un destino più complesso e di eventi per salvaguardare il regno della Dea, e l'equilibrio tra i mondi, come fu per Viviane, come fu per Igraine e come sarebbe dovuto essere presto per Morgaine ... ci sarebbero stati eventi più grandi di tutti e incontrollabili.

Morgaine divenne Dea, tanto quanto Arthur quella sera divenne il Dio Cervo.
Quando  scoprirono tutto, oramai era troppo tardi, e Arthur che non vedeva da anni sua sorella le promise prima di sapere, il suo amore eterno e cosi fu per gli anni a seguire.

Fu così anche dopo che si sposò con ( beffa del destino) Gwenhwyfar, per far si che il padre della stessa stringesse un alleanza con il suo regno.

Il figlio di Morgaine fu chiamato : Gwydion, come il nome vero di suo padre, ma per tattiche della zia Morgause, non fu la madre ad allevarlo e ad instaurare un legame..ma lei.

Nessuno a parte la zia sapeva la verità.

Arthur aveva giurato di proteggere i due Credo,di portare pace a entrambe le fazioni,eppure non era facile, neppure con Excalibur che lo proteggeva grazie anche alla magia di cui la sacerdotessa Morgaine imbevve il fodero della sacra spada forgiata coi più benevoli degli intenti: proteggere.

Come potete immaginare tutto divenne complicato, e molto di più significarono questi intrecci del destino perchè anche la più minuscola e insignificante parola era un presagio ..

E Morgaine se ne andò. Quattro e piu gli anni in cui ne la terra di Avalon nè il suolo cristiano,videro la donna...e molto accadde.


Molti argomenti toccati in questa prima parte del libro sono basati sull'equilibrio.
Il secondo volume ,ovvero Il ciclo di Avalon parte 2 uscirà all'inizio del 2019.

martedì 4 dicembre 2018

After Dark di Haruki Murakami

After Dark 

di Haruki Murakami





Trama: Un giovane jazzista, un esperto informatico, una prostituta picchiata da un cliente, la manager di un love hotel, una ventunenne che vegeta in uno stato semi-comatoso, e sua sorella, ragazza solitaria e inquieta. In una Tokyo aliena, nell'arco di una sola notte i destini di queste persone finiscono per incrociarsi facendo emergere un inatteso senso di umana solidarietà.

Pagine Libro:178
Traduzione italiana:Antonietta Pastore
Titolo Originale: Afutā Dāku

Ad alcuni questo libro non è piaciuto perchè al contrario di altri dello stesso Murakami, scorre veloce, e nell'arco di una notte, se pur abbiamo il completo quadro di due personaggi principali, il resto pare scivolare via laciandoci un sacco di domande.
Ma non è questo alla fien lo scopo della notte?! Io credo di si. Perchè come in questa Tokyo, del libro, le persone di notte vivono le paure, i pensieri e la loro vita anche nello scorrere del sonno e non ci rendiamo conto che la stiamo vivendo, la lancetta non si ferma... nemmeno se noi chiudiamo gli occhi.
______________________________________________________________________________

''E' divertente sai?! 
La memoria umana è veramente qualcosa di strano. 
Cè conservato dentro un sacco di cianfrusaglie, 
come un cassetto.
Mentre le cose importanti, 
quelle realmente necessarie,
 svaniscono una dopo l'altra. (...)
Sai per la gente i ricordi sono solo un combustibile per la vita. 
Che un ricordo sia importante o meno, 
in pratica fa lo stesso, 
è soltanto combustibile. 
La vita và avanti comunque.
 Un foglio di giornale,
 un libro di filosofia, 
una stampa erotica,
 un mazzetto di biglietti da diecimila...
è uguale, 
quando finiscono nel fuoco,
 diventano semplici fogli di carta.
Non è che il fuoco mentre brucia pensa 'Thò, questo è Kant'
 oppure
 'Ecco l'edizione serale dello Yomiuri Shinbun'
 oppure 
'Ma guarda che belle tette'. 
Per il fuoco sono soltanto fogli di carta, 
niente di più.
 Bè con i ricord iè la stessa cosa.
Quelli importanti, 
quelli cosi-così, 
quelli completamente inutili, 
sono solo combustibile,
 tutti quanti senza distinzione (...) ''

Il romanzo After Dark, si svolge tutto nell'intero arco di una notte ed ogni capitolo del libro ha segnata un ora, sotto forma di orologio che ne scandisce la sceneggiatura che andremo a leggervi.
L'inizio è al Denny's bar in cui incontriamo una giovane di nome Mari che se ne sta per i fatti suoi in un tavolo, a sbuffare perchè non ha fatto in tempo a prendere il treno che l'avrebbe riportata a casa.
Studiava cinese e questo tra qualche pagina potrebbe tornarci utile ricordarlo.

Da pg.14-15 vediamo apparire Takahashi, un ragazzo che entrato al bar riconobbe in Mari qualcuno di conosciuto. 

Eri la sorella di Mari, era persa per un ragazzo, e chiese a quest'ultima di andare ad un appuntamento a quattro per aiutarla.
Takahashi era il designato a reggere il moccolo alla coppietta assieme a Mari, ma lei non ne fu molto felice quando si vide questo ragazzo prendere la sedia, sedersi di fronte a lei e cercare di attaccare bottone come se fossero grandi amici.

Per questo a un certo punto il ragazzo prende e se ne va dicendole che avrebbe suonato poco più avanti con un gruppo a casa di amici e volendo avrebbe potuto raggiungerlo, cosa che lei non si sognava momentaneamente di fare.

Fatto sta che però Mari a un certo punto vede una donna che va da lei dicendo che Takahaskih glielo ha suggerito:  la signora gestisce un Love Hotel di nome Alphaville, e una delle sue ragazze è stata picchiata dal cliente, ma il problema è che è cinese e nessuno la capisce.
A parte le domande iniziali che ogni lettore si possa porre su Takahashi ( tranquilli la motivazione è meno erotica di quello che sembra e ancora più logica di quanto si immagini) , è bello soffermarsi sul nome del Love Hotel.
Ricercando per internet tra recensioni e opinioni di chi è appassionato di Murakami e i suoi libri e tutto quello che ne consegue, oltre a confronti personali con le persone ne è venuto fuori che il nome è preso da un film, e che lo stesso fa riferimento alle punizioni inferte a tutti coloro che osavano rendere partecipi gli altri delle proprie emozioni.
Ed è molto interessante, se pensate a cosa Murakami lo ha associato.

A pag.36 Mari che alla fine decide di aiutare la donna, viene a scoprire che la ragazza cinese è stata picchiata perchè non poteva soddisfare le esigenze del cliente, e una volta postogli il problema dell'avere il ciclo, questo si è talmente infuriato che è successo ciò che sappiamo.

Ovviamente dopo quanto accaduto Mari non può fare altro che andare da Takahashi e riferirgli cosa era successo e come si erano evolute le cose. 


Si incomincia dunque da qui a conoscere Mari ...che si scopre soffre perchè si crede inferiore alla sorella Eri che fa la modella ed è di una bellezza abbagliante. 
 Eri dal suo canto non ha mai compreso la sofferenza della sorella dal momento la sua bellezza e il suo lavoro non sono motivo di pregio nella sua vita, perchè non le portano felicità, al contrario da due mesi è diventata un involucro vuoto e dormiente.

Purtroppo Eri prende dei farmaci, e non è più presente a se stessa. Cercare di essere sempre perfetta non è che sia una vita acqua e rose. Durante la lettura lei è sempre dormiente,  quasi da dare fastidio mentre a letto diventa paranoica e piccola, minuscola, con le sue paure di svanire mentre un uomo in ombra la osserva come a ricordarle che tutti sanno delle sue debolezze.

Poco più avanti si conoscerà anche Shirakawa, un impiegato sposato e con un lavoro, che però alla sera è facile vada con le prostitute, tanto che una sera si ritroverà ad averne picchiata  e poi lo si vedrà tornare al suo lavoro come se nulla fosse. Come se tutto ciò che era accaduto fino a un attimo prima non avesse importanza. Nella società giapponese non ha sfogo, e quest'uomo che non è normale a dire della sottoscritta, non si sofferma minimamente a pensare alle sue azioni.
Ha perso il controllo, e la poveretta cinese non aveva colpa ma nonostante tutto cè un immagine in cui si capisce come la realtà per lui sia staccata alla notte: davanti allo specchio si guarda e vede la sua immagine come una proiezione del vero se stesso, quello che vive realmente, con cattiveria ed odio per il mondo, ma non fa che osservarle quell'immagine, mettersi a posto e ignorare il riflesso per poi continuare la sua vita. Come se tanto le proprie azioni non valessero il peso che comportano per chi le subisce.

Ci sarà anche Takahashi, un giovane che  alla fine, prova dei sentimenti per Mari e le racconta della sua vita, e di come sia cambiato da quando ha scelto di seguire i corsi di giurisprudenza.
Andando a fare  il giurato in tribunale, inizialmente era annoiato, e gli sembrava sempre tutto programmato, ma dal momento che cominciò a capire quanto potessero essere importanti le decisioni dei giurati, e come una vita innocente potesse essere spezzata per la noia, o per la superficialità di ciò che poteva essere la presenza di quelle persone che venivano chiamate dalla corte per aiutare il parere del giudice, bè... decise al sua strada, perchè quello che succedeva lì, in tribunale, apparteneva a tutti.
Chiunque non ne era fuori, e voleva fare qualcosa.


All'inizio, prima di spiegarvi di cosa tratta il libro ho voluto come sempre riportarvi una frase che del libro, mi ha colpita,  e ho scelto quella inerente ai fogli di carta che bruciando in una fiamma possono essere di mille sfumatore, mille e più provenienze e qualità di carta diverse, ma sempre uguali quando bruciano assieme nel fuoco; quel discorso lo sta tenendo Mari e la gestrice del Love Hotel, e da molti spunti su come le persone vivano aggrappate a ciò che era e non vivano ciò che cè nell'ora.

Io non sono un amante accanita di Murakami, ma ne ho sempre sentito parlare molto bene ed ho ovviamente voluto incominciare a leggere le sue opere.
Come dice in uno dei suoi libri : '' Se leggete solo i libri che stanno leggendo tutti gli altri, state pensando solo ciò che chiunque altro sta pensando''.
 La frase è presa da Norwegian Wood, altra opera dello stesso che però è un poco più pesante di atmosfera, ma è vera, è una frase vera che delinea come sia facile farsi abbindolare e dare giudizi.
Leggete quanto più potete.
Certamente ognuno ha i suoi gusti, e ognuno ricerca ciò di cui ha bisogno.. io per prima non andrei mai nel settore thriller o gialli, ma perchè negli anni della mia vita ho sempre preferito e avuto bisogno di altro, ma ciò non toglie che io abbia letto molti gialli e qualche thriller per poter avere una mia opinione, e semmai dovesse essere, un libro è sempre un libro.

Ecco dunque che invito le persone a leggere anche Murakami come ho fatto io, e moltri altri autori giapponesi perchè ci sono molte cose interessanti anche nella loro scrittura e nel loro raccontarsi.