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venerdì 10 novembre 2023

Cambia l'abitudine di essere te stesso - La fisica quantistica nella vita quotidiana ( Dr. Joe Dispenza)

Cambia l'abitudine di essere te stesso 
(La fisica quantistica nella vita quotidiana)
del Dr.Joe Dispenza





Trama:
Il dr. Dispenza crea un ponte tra scienza e spiritualità. 
Non sei destinato, né programmato geneticamente a essere ciò che sei per tutta la vita.
Infatti è nata una nuova scienza che restituisce all'individuo il potere di creare la realtà che desidera vivere.
Nel suo libro il dr. Dispenza combina la fisica quantistica con la neuro-scienza, la chimica del cervello, la biologia e la genetica per mostrarci cosa sia veramente possibile realizzare.
Non solo ricevi le conoscenze necessarie per cambiare qualsiasi aspetto di te, ma ti vengono consegnati anche gli strumenti da applicare passo dopo passo per realizzare profondi cambiamenti nella tua esistenza .
Una volta che hai cambiato l'abitudine di essere te stesso, e hai cambiato veramente il tuo modo di pensare, la tua vita non è più la stessa.

Traduzione italiana: Katia Prando
Titolo originale: Breaking the habit of being yourself (how to lose your mind and create new One)
Pagine Libro: pag.352

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"Cambiare la tua vita,
significa cambiare la tua energia,
ossia trasformare radicalmente  il tuo pensiero
e le tue emozioni"


Era da un poco di tempo che non portavo sul mio blog una recensione e ho deciso dopo questo fermo di quasi tre anni che  questo fosse il miglior modo di continuare il mio lavoro spirituale attraverso i libri, recensendo e riportando alla mia attenzione il libro :
 ''Cambia l'abitudine di essere te stesso'' di Dispenza, che in verità è il secondo di questo anno che recensisco ma mi sento di dire che con questo secondo podio, portero' alla vostra attenzione molte piu' riflessioni e mi inoltrerò insieme all'autore in qualcosa che possa aiutare in positivo tutti coloro che credono nel potere della mente.
Era da moltissimo tempo che non mi prendevo la libertà di esporre i miei pensieri attraverso i libri, in questo percorso che io propongo ai lettori, attraverso il mio Blog. Sono davvero emozionata di tornare a recensire, e lasciare una parte di ciò che ho imparato, a voi tutti, attraverso le letture.
Sicura che questo possa portare benefici a chi deciderà di crescere ed evolversi anche attraverso le esperienze della parola scritta.
Parola di Chridhe Of the Books

Ma ora cominciamo..

Ne emerge con questa lettura carica di emozioni e stimoli che tutte le versioni di noi sono reali e possiamo plasmare il nostro destino attraverso ciò che prende forma dentro i nostri pensieri più profondi, badando bene al rovescio della medaglia.
Come possiamo aiutarci, possiamo anche sabotarci e per la maggiore va il secondo caso.

Una citazione che mi sovviene alla mente, nitida e chiara è ''Non siamo ciò che crediamo di essere. Siamo tutto ciò che potenzialmente potremmo essere''

Due cose importanti da assimilare è che esiste una connessione tra il mondo fisico ed empirico, come anche una connessione tra  mondo interiore  e metafisico; questo ci porta a parlare di materia e pensiero come un'unica essenza dello stesso ''fardello dell'individuo'', e come ci spiega Dispenza vedremo un quadro ben chiaro del tutto.
Scienziati e fisici inizialmente,ci spiega Dispenza, attribuirono uno slegamento tra materia e pensiero, come due elementi distinti, che in primo luogo vennero denominati materia e pensiero e successivamente materia ed energia.

Renato Cartesio, un matematico/filosofo  francese, d'epoca rinascimentale dell'età moderna diceva:
 ''Io penso, dunque sono, ossia esisto''.
Il suo pensiero, così come espresso, sosteneva la calcolabilità delle leggi dell'Universo e del mondo stesso, ma la cosa non era applicabile all'individuo umano perchè quello non poteva che essere competenza spirituale e al tempo, spettava solo ai religiosi,non alla scienza. La competenza della ricerca interiore e dello stesso Dio non doveva essere mischiata e all'epoca nemmeno venne mai presa in considerazione.
Ecco dunque che materia e pensiero non potevano essere mischiati.
Dopo Cartesio venne Newton, che tutti conosciamo come uno degli scienziati più grandi di tutti i tempi,  che portò avanti l' avvalersi  della tesi di Cartesio in cui l'Universo non era altri che una ''macchina'', e che l'uomo tramite i suoi calcoli poteva quantificare nel mondo fisico ogni cosa possibile, avvalendosi dell'energia.
Un piccolo appunto è che per Newton:
''L'energia poteva essere intesa come una forza che muove gli oggetti o che cambia lo stato fisico della materia. ''

Ma L'energia è molto più di una forza esterna esercitata sulle cose materiali.
L'energia è il tessuto reale che compone tutte le cose materiali e reagisce alla mente.  (pag,29)
 
Duecento anni dopo, Einstein stupì tutti quanti mettendo in correlazione materia ed energia, attraverso lo studio della luce, che  si scoprì poteva curvare come un'onda, oltre che ad essere una particella. (Voi vi starete chiedendo cosa c'entri tutto questo ..ma ci arriviamo a breve)
Questi fatti portarono a nuova discussione le affermazioni di Cartesio e Newton che un determinato fenomeno può essere una cosa o l'altra, senza considerare la possibilità che invece  non tutto possa essere prevedibile, ma parte della stessa realtà.
Ragion per cui una cosa non esclude necessariamente l'altra.
Nel libro ci viene spiegato molto bene come l' avvalorare di questo venne saldato dallo studio sull'atomo, che portò alla rivelazione che lo stesso atomo è costituito dal 99% di energia e solo dallo 0,1% di materia.( non è ''niente'' a livello di materia se ci si pensa, al contrario di ciò che si supponeva)
Rafforzativo di questo fu anche un'altra scoperta, l'atomo non si comportava sempre nello stesso modo, non obbediva alle leggi della fisica in cui onda uguale energia ed particella uguale materia, ma avveniva un collasso della funzione d'onda.
( in pratica gli studiosi di quantistica scoprirono che la persona che si occupava della misurazione e dell' osservazione dell'atomo, ne influenzava il comportamento, l'energia e la sostanza;
solo se osservata la particella poteva manifestarsi, altresì modo, non poteva materializzarsi nello spazio-tempo, e questo, è il collasso d'onda.  Chi osservava l'atomo dava risultati sempre diversi e dunque fu una scoperta straordinaria oltre che paralizzante nel contempo, perché si scoprì che non vi era un calcolo capace di affermare quel dato specifico , dato che ogni volta era diverso )

"L'elettrone esiste come onda di probabilità in un preciso momento e successivamente appare come particella solida, per poi scomparire nel nulla e riapparire altrove'' (pag.36)

Materia e pensiero ci appaiono dunque correlate, riuscite a comprendere  il tutto adesso? 
L'energia/forma-pensiero, risponde alla consapevolezza della nostra attenzione, trasformandosi in materia.
Infinite possibilità  così ci appaiono davanti:
pensatela come aveste della creta in mano, potete plasmarla come volete, scegliendo voi e questo principio è lo stesso che possiamo applicare al nostro pensiero, alla nostra mente, perché le leggi dell'universo non sono calcolabili e nemmeno l'essere umano.

Il nostro pensiero è energia pura  e Dispenza ci fa un breve schemino introduttivo per permettere a tutti di poter capire meglio dove stiamo ponendo la nostra attenzione riguardo la forza di ciò che pensiamo.
 
''Da dove viene l'intelligenza che fa battere il nostro cuore?
Fa parte del sistema nervoso autonomo
Dov'è collocato questo sistema?
Nel cervello. Il sistema limbico  del cervello fa parte del sistema nervoso autonomo.
E all'interno del cervello, sono presenti tessuti specifici responsabili del battito cardiaco?
Si.
Questi tessuti sono fatti di cellule.
Le cellule sono fatte di molecole.
Le molecole sono fatte di atomi
Gli atomi di particelle subatomiche.
Le particelle subatomiche sono fatte di energia. ''

(pag52)

L'universo è composto di 0,1% di materia, e 99% di quel ''nulla''  chiamato energia... questo dovrebbe farci riflettere sul fatto che siamo in grado di cambiare la nostra vita  attraverso la nostra energia, cambiando interamente il nostro pensiero e principalmente le nostre emozioni.
Grazie a queste considerazioni comprendiamo l'importanza di entrare nell'ottica di acquisire uno stato di consapevolezza in cui possiamo riuscire a causare un effetto positivo nella nostra vita.

Immaginare una determinata situazione e crederci, sentirla ancora prima che sia manifestata e ci e sia avvenuta nel presente. Sentirne le emozioni.
Mi capitò questa manifestazione tre volte in tutta la vita, due consapevolmente anche senza nessuno che mi dicesse potesse essere così , e una inconsciamente.
Posso portare alla vostra attenzione questo.
La prima volta mi capitò con il viaggio che finalmente realizzai in Scozia.
La seconda volta ( questa fu inconsapevolmente)  quando ebbi la mia vita fuori controllo ma nella direzione che realmente volevo.
La terza volta con l'adozione delle mie gatte.
E qui un piccolo appunto per farvi capire meglio con l'ultima detta: 
nel mio cuore sapevo che esistevano Morgana e Dehya, erano solo da qualche parte li fuori ad aspettarmi.
Le ho desiderate, mi sono dedicata a loro già prima di conoscerle e trovarle, per poterle accogliere con amore e consapevolezza. Provavo ciò che ancora dovevo provare e sentivo quello che ancora dovevo sentire. 
Quando tutto in me si è allineato coi pensieri e con il corpo ,ovvero nei gesti quotidiani nel prepararmi ad accoglierle, è accaduto che le ho trovare.
Ora ho la mia famiglia, e sono l'estensione della mia vita, io ho adottato loro ma loro hanno adottato me.
 
Questo ci fa capire che dobbiamo entrare nell'ottica di acquisire uno stato di consapevolezza in cui possiamo noi per primi causare un effetto positivo nella nostra vita, immaginando una determinata situazione e crederci, sentendo quel futuro e non solo immaginandolo.
Dobbiamo provare l'emozione desiderata  futura come fosse già reale, per poi manifestarla nel presente.

Inversamente questo può  anche mutare in una cosa negativa.
Nella prima parte del libro siamo portati a riflettere maggiormente su quanto noi possiamo influire positivamente sulla creazione del nostro presente e sulla positività degli eventi che noi stessi ci immaginiamo o vogliamo, ma nella seconda parte cominciamo a capire quanto possa essere vero anche il pensiero negativo che ci portiamo dietro giorno dopo giorno e come sia importante calibrare la nostra attenzione con le giuste energie.

Riflettiamo  assieme a Dispenza anche su come il pensiero, rivissuto nella nostra mente , possa ricreare emozioni, ma che esse per la maggioranza della vita siano un loop di negatività che ci impedisce di portare positività nella nostra vita, stagnandoci su di un cappio che ci auto stringiamo alla gola.
Importantissimo è capire in che direzione lasciare che il pensiero divenga reale.

Ecco che la nostra personalità viene chiamata in causa, perché costruita sulla nostra routine emozionale che viviamo e che ci portiamo dietro giorno per giorno.

''Per poter cambiare, 
dobbiamo pensare più in grande rispetto a come ci sentiamo''

(pag.85)

Sentimenti come rabbia e frustrazione o irritazione e altre simili ,ripetute e ripercorse nella nostra mente fanno si che queste veicolino i nostri pensieri  controllandoli e mandando input negativi al nostro corpo, che ogni qual volta  tornerà su quegli stati d'animo, e non solo lì ricreerà nella nostra mente attraverso i pensieri , ma saranno gli stessi pensieri ad attivare quelle sensazioni orribili e già vissute, nel nostro corpo.
 
''L'abitudine più grande che dobbiamo cambiare è quella di essere noi stessi ''

Paradossalmente stare male ci fa sentire bene, perché appartiene a un modo d'essere che conosciamo già e avendo una risonanza molto grande e del tutto esclusiva con il vecchio Sé, viviamo continuamente rivolti al passato.
Ricreando con la mente i brutti pensieri o le brutte esperienze, le nostre ansie costringono il nostro corpo a rivivere assieme ad esso il tutto, e così i muscoli si contraggono , ci viene male alla testa o allo stomaco … quante volte vi è capitato? Anni fa ero molto più impulsiva e di solito una delle frasi che mi ripetevo era '' non tradire te stessa, rimani fedele a te stessa''. Ma quale me stessa? Quella che mi portavo dentro? Quella che ferita non aveva modo di digerire l'ansia e i dolori assimilandoli e gettandoli giù nel cuore, per contenerli ed essere migliore, migliore di chi e per cosa?
Cari lettori, che siete arrivati a questo punto della recensione, ogni esperienza che noi viviamo, si trasforma in un tratto della nostra personalità facendo si che il corpo diventi la memoria del nostro passato e non lasciando spazio a nuove emozioni.
Così facendo  ci precludiamo il nostro futuro e la sua creazione tramite il presente.

Andando avanti, l'autore, ci porta a riflettere anche sull'avere  la padronanza del nostro giudizio  su noi stessi, e riporta nella terza parte del libro, esercizi da poter mettere in pratica (fornendo  sempre degli esempi di vita altrui) su come poter superare i nostri blocchi.

"Non puoi pensare in un modo 
e sentire in un altro
e aspettarti che nella tua vita 
accada qualcosa di diverso "

Con questa ultima ma importantissima frase, spero di aver messo un poca di curiosità nello scoprire se stessi anche tramite questo bel libro.

mercoledì 23 settembre 2020

L'inverno della Strega di Katherine Arden (terzo ed ultimo libro del Ciclo La Notte dell'Inverno)

 L'inverno della strega

 di Katherine Arden 

(Terzo ed ultimo libro del Ciclo La Notte dell'Inverno)




Trama:

Una ragazza può fare la differenza...
Mosca è in preda alle fiamme, e per salvarsi Vasja deve fuggire via, inseguita da tutti coloro che la accusano di morte e distruzione. Raggiunge così il regno della Mezzanotte, una terra magica fatta di ogni mezzanotte passata, presente e futura.
Ma rimanere lì sarebbe una condanna a morte per tutta la sua famiglia e per le sue terre... Intanto il Gran principe di Mosca è in preda alla rabbia e alla frustrazione, e sceglie alleati che lo condurranno su un percorso di guerra e rovina. E, mentre Medved, il fratello gemello di Morozko, sta scatenando il caos nella città stanca, un esercito di Tatari si sta preparando ad attaccare e minacciare i confini della Rus.
Vasja si ritroverà nel mezzo di una guerra tra due Stati, tra religione e folklore e tra antichi fratelli.
Sarà in grado di salvare la Russia, Morozko e il magico mondo che custodisce?

Titolo Originale: The Winter of the witch
Pagine Libro: pag.384
Traduzione italiana: Maria Teresa Feo

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"Per quanto ho potuto, ti ho amato"


Eccoci giunti all'ultimo romanzo della saga di K. Arden facente parte del Ciclo la Notte dell'inverno, che vede come protagonista principale Vasilisa Petrovna e l'essere una strega in un mondo conteso tra il popolo dei Chyerty e quello cristiano ortodosso, in una Russia che vede anche Mosca contro i Tatari e un conflitto che va oltre il tempo tra i due gemelli , ovvero Morozko e Medved.


Non si era resa conto di quanto l'avessero segnata
 la violenza e il dolore di quegli ultimi giorni;
 non si era resa conto che lo portava ancora dentro di sé,
 aggrovigliati e pronti ad esplodere in qualunque momento. 
<<Perdonami>> ribadì.


Questo libro l'ho divorato in una giornata e mi ha emozionata davvero molto, facendomi capire bene sia le emozioni di Vasja che di suo fratello Saša.

In questo ultimo libro ci troviamo esattamente dopo l'incendio avvenuto in città: Vasja viene accusata di essere una strega per poi esser destinata al rogo, con l'accusa  di esser stata lei ad aver appiccato il fuoco a Mosca e le viene tolto per sempre Solovej, ucciso brutalmente.. 

Il tutto per mano di un uomo che con l'arco narrativo io stessa ho molto odiato per la sua follia cristiana : Padre Konstantin .
Da qui le prime pagine cominciano a metter davvero molto in gioco sin da subito, per quel che riguarda le dinamiche che si verranno a formare per l'ultimo atto narrativo di questa storia straordinaria.

Mi sono ritrovata immersa in questa terra Russa di altri tempi, ancora una volta, per altre 384 pagine, viaggiando anche io nelle terre di Mezzanotte, amando e odiando Inverno e Caos, e capendo come equilibri sottili  siano inevitabilmente legati, ma che le direzioni che le unisce sono delineate da una lotta eterna oppure legate nel collaborare, per avere qualcosa di più che la solita eternità fatta di certezze presenti e mai futuri nuovi.

L'eternità come vedremo per ognuna delle creature magiche può essere eterna, certamente, ma non per questo felice.

Ciò che in tutto il resto della saga e , soprattutto in questo ultimo libro che la chiude, si mette in evidenza è il rispetto per il dolore: 
esso non viene definito dal pianto e dunque dalle lacrime, ma un dolore silenzioso e forte che tiene in piedi il mondo, e che solo alla fine si permette di uscire sotto forma di lacrime per crescere in una gioia infinita di consapevolezza e coraggio maggiore.

Nessuno deve fingere di essere forte ma al contrario arriva al limite cercando di fare del proprio meglio, crolla e così comprende come il dolore sia giusto perché conseguenza  di azioni fatte e dunque inevitabile, per poi, da questa piena consapevolezza della propria anima  agire e trovare un nuovo luogo di speranza .

Vi è anche l'urgenza narrativa secondo me oltre che morale , di far sí che non esista bene e male ma solo il giusto modo di procedere in cui ognuno ha tutte le sfaccettature dell'uno e dell'altro, a propria disposizione sin dalla nascita. Senza distinzione tra uomini e/o Chyerty.
Cercare di distruggere qualcosa solo perché diverso senza cercare un equilibrio/compromesso che permetta di coesistere è solo un danno che arreca solitudine e oblio.

"Non esistono" ripetè l'Orso.
Non esistono mostri,
in questo mondo,
e nemmeno santi.
Esistono solo infinite tonalità,
unite per formare un unico chiaroscuro mosaico.
Il mostro di un uomo è l'amante di un altro.
I sapienti sanno riconoscere questa verità."
Pag.72


Medved e tutto ciò che rappresenta mi ha colpita molto in questo capitolo finale, lasciando ben capire come  le mie ultime considerazioni abbiano avuto nascita.

In conclusione, posso solo che elogiare questo lavoro fatto in anni di ricerche, passione e storia del folklore russo e di ciò che la Russia ha subito, da parte  dell'autrice.

Libri così intensi che ti fanno sentire  parte di essi sono un qualcosa di davvero prezioso come le perle.








sabato 13 giugno 2020

Il codice dell'anima di James Hillman

Il codice dell'anima 

(carattere, vocazione, destino)

di James Hillman





Trama: "Per decifrare il codice dell'anima e capire il carattere, la vocazione, il destino, nel suo best seller Hillman si ispira al mito platonico di Er: l'anima di ciascuno di noi sceglie un "compagno segreto" (daimon lo chiamavano i greci, genius i latini, angelo custode i cristiani). Sarà lui a guidarci nel cammino terreno. Eminenti modelli sfilano sotto l'occhio stregonesco di Hillman ... Il suo set è affollatissimo. Judy Garland, Joséphine Baker, Woody Allen, Quentin Tarantino, Hannah Arendt, Manuel Manolete, Henry Kissinger, Richard Nixon, Truman Ca-pote, Gandhi, Yehudi Menuhin, Elias Canetti e tanti altri, con le loro storie d'infanzia e maturità abilmente sezionate dal bisturi analitico, testimoniano apoteosi e disastri. Ma nell'età della psicopatia il ruolo del protagonista spetta a Hitler: il suo demone gli ha cucito addosso la divisa di un prototipo, il criminale dei tempi moderni. Forse di tutti i tempi." (Enzo Golino)

Titolo Originale: TheSoul's Code: In Search of Character and Calling
Traduzione libro: Adriana Bottini
Pagine Libro:410
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Comincerò con il dire che il Daimon come figura è già stata portata tante volte alla nostra attenzione, basti pensare all'autore  della saga di Queste Oscure Materie, meglio nota come la saga de La bussola d'oro di Philip Pullman.

Per nostra concezione è molto più semplice accettare Luce ed Ombra ma non la concezione di Anima.
Hillman parla dei Daimon, come un prolungamento di noi stessi: la nostra Anima, la quale sa ogni cosa della sorte che abbiamo deciso di vivere e ci aiuta ad adempiere alla nostra missione di crescita, perché sarà la nostra vocazione.

Alla nostra attenzione viene portata :
La  teoria della ghianda, nella quale ognuno di noi incarna l'idea di stesso, e come la quercia nasce dalla piccola ghianda, anche la persona porta dentro di sé un parte di verità, o un'immagine, in attesa di essere vissuta ma è invisibile agli occhi.. quella piccola ghianda non a caso rappresenta la nostra chiamata personale sulla Terra.
Ogni ghianda può diventate una quercia, proprio come la nostra anima può portarci a compimento del nostro destino sulla Terra, aspirando a una ragione per la quale siamo e viviamo.

L'umanità ha smesso di comunicare con la propria anima e dunque sono sorti molteplici problemi e ad oggi molti ancora sbagliano nella loro visione che è solo il corpo a dover essere preso in considerazione.
È proprio con questo approccio sbagliato che ci si ammala e non solo fisicamente.

Infatti Hillman ci dice subito :

"Voglio rovesciare il modo di pensare della psicologia quale è insegnata e praticata oggi, 
nel tentativo ambizioso di redimere alcuni dei suoi peccati."

Ciò che  impariamo leggendo questo libro è che due sono le spinte verso questa vita che poi raggiunge il compimento iniziale, una volta venuti al mondo : Ragione(Nous, la mente ) e Necessità (Ananke).

Per quanto la ragione tenti di sovrastare e  sia sempre stata più forte, nell'essere ascoltata, alla fine sarà sempre necessario vivere ciò che viviamo e quindi, avremo una causa mutevole  che rompe gli schemi nel momento stesso in cui non ce lo aspettavamo: la nostra parte irrazionale ci parla e piu non viene ascoltata, più premerà per esserlo.

"Ciò che facciamo, 
è solo ciò che poteva essere.
Ciò che poteva essere è un' astrazione 
che resta una possibilità perpetua 
solo nel mondo delle ipotesi.
Ciò che potrà essere e ciò che è stato..
Tendono a un solo fine,
che è sempre presente" cit.T.S.Elliot



Platone in un suo scritto disse infatti che :
ciascuna anima ricevente la sorte a lei assegnata (e scelta)  grazie alle Moire.
Queste divinità altri non erano che Ananke ( Necessità o anche chiamata Atropo) che sedeva sul trono con alla sua sinistra la figlia Clòto e alla sua destra la figlia Lachèsi che l'aiutavano  a rendere il passaggio dell'anima sulla Terra irreversibile, su una tela.
Ananke infatti stabilisce la sorte scelta dal Daimon donando la necessità ... né cattiva né buona, né garante né vuota, solo necessaria al percorso che inevitabilmente dovrà affrontare.

Un tema che tocca particolarmente le prime pagine, e che ci porta a una propria visione romantica del divenire attraverso il nostro ascolto del Daimon (o se avete più piacere angelo custode, parte di noi, cuore, ecc) è  che ci dà strumenti adatti per capire che so
guardando al bambino/a che si era, si potrà vedere e capire che era già tutto scritto e che tutto quello che è stato è stato necessario.


Una cosa che è molto importante e Hillman ce la fa capire bene è che non si deve definire noi stessi in base a come gli altri ci definiscono.
Non e importante quante che sia le cose che possano sembrarci disgrazie o dolori o gioie, ma è importante il comprenderci e riuscire ad andare di pari passo con il proprio Daimon.

Dobbiamo ricominciare a comprenderci.. non di andare in terapia o soffocare con qualche pillolina il nostro Essere e cercare le risposte al di fuori  di noi stessi.
E soprattutto nei bambini, parte principale di questo libro meraviglioso, non bisogna fermarsi a vedere i loro disturbi comportamentali come sintomi di malattie incurabili, ma vederle sotto una nuova veste di preparazione per l'adulto che si manifesterà poi nel tempo.
Molti esempi vengono presi e portatici ad esempio e io per prima a pensarci ho trovato svariate manifestazioni della mia volontà nella me stessa bambina che riportano al mio divenire ora, adesso, nel mio presente.


Ma a me non può che venir anche alla mente  una bellissima frase che sentii durante una conferenza in cui si faceva riflettere su come l'uomo sia stato privato della capacità di guardarsi dentro.. su come una volta, gli antichi avessero ben più chiara la cura a molte malattie.. "non consideravano Dio in Cielo, ma nel proprio cielo" ed è una grossissima differenza ,di una differenza non da poco.
Tremenda.
Specie se la si considera per quel che realmente sta a intendere.

Nel libro viene anche detto come esista anche la parte malvagia e non solo quella idilliaca dell'Anima..
Verrà trattata anche la parte più spaventosa della ghianda, quella del "Cattivo Seme" come fu quella di Hitler e altri serial killer

"La ghianda si manifesta non soltanto come angelo che guida, 
ammonisce, 
protegge, 
consiglia, 
esorta, 
e chiama. 
Si esprime anche con una violenza implacabile "


Se è vero che non abbiamo scelta, perché già tutto scelto, non vuol dire che le nostre azioni siano giustificate... 
Ricordiamoci come se pur tutto sia già stato deciso, non è ancora compiuto ed è necessario viver sulla propria pelle la vita, senza guardare a rimpianti o rimorsi che non fanno che bloccare ciò che siamo e stiamo diventando nell'ora.

Insomma.. alla fine questo libro come molti altri di James Hillman   fu un lascito all'umanità preziosissimo.

Vi lascio anche a chi potesse interessare 
Il link per accedere alla homepage dell'istituto James Hillman Italiano.

https://www.istitutojameshillman.org/it/


sabato 9 maggio 2020

Percorsi di alchimia personale-Mente Respiro Meditazione- Di Erica Holland, Giovanni Gnecchi, Carlo Dorofatti


Percorsi di alchimia personale-Mente Respiro Meditazione-

Di Erica Holland, 
Giovanni Gnecchi, 
Carlo Dorofatti



Trama :
Questo manuale pratico, semplice ed efficace, si suddivide in sezioni perfettamente coerenti tra loro, dedicate alla Mente, al Corpo e allo Spirito e curate rispettivamente dai tre Autori, i quali condividono da anni la passione per la ricerca e la divulgazione

Casa editrice:Anima Edizione
Pagine 228

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Mano a mano che leggeremo comprenderemo sempre meglio la struttura  del libro, che oltre ad essere divisa in tre parti ben definite e oltreche coerenti con i vari collegamenti degli autori, è anche incentrato sull'Io.


Il libro inizia con la prima parte, a cura di E.Holland in cui si viene messo di fronte al problema che noi stessi come individui, inconsapevolmente, e poi quasi per abitudine, ci portiamo dietro per tutta la vita (o quasi) sin da neonati.. ove le etichette che gli altri ci fanno, lasciano agli stessi la possibilità  di definirci o darci per scontato. Senza darci possibilità alcuna, di crescere o di cambiare.

Capiamo attraverso questo primo approccio con il libro che anche la comunicazione verso gli altri è importante: il modo in cui rispondiamo, i nostri toni di voce.
Tutto ciò è una valvola che fa scattare una baruffa, un litigio o un incomprensione e accade quando noi per primi non diamo spazio all'altra persona di esprimersi, di spiegarsi, interpretando e catalogando come vogliamo un espressione o una parola.
"non siamo ciò che crediamo di essere.
Siamo ciò che potenzialmente potremmo diventare"

Nella seconda parte iniziamo con il comprendere gli schemi di pensiero e delle emozioni che influenzano la nostra vita, con il secondo autore, G.Gnecchi.

Nel profondo impariamo il soffio vitale che armonizza mente e corpo con 3 domande che ci aiutano a riequilibrare il proprio respiro se comprese:

1) DOVE : zone di respiro quali petto, ventre, plettro solare

2)QUANDO :
Il volume di aria che respiriamo nei nostri 5-10 anni di vita ci influenzano

3)COME : attraverso l'inspirazione e l'espirazione

Da pag.121 vi è  tutta l'analisi del respiro per proseguire poi con degli esercizi che aiutano a gestire il dolore attraverso la semplice respirazione e aprire attraverso la stessa  ciò che siamo.
Lo scopo del respiro diaframmatico è l'integrazione.
Ciò significa che attraverso la respirazione possono affiorare nel mentre, ricordi, immagini, sensazioni, emozioni represse, idee e/o intuizioni.
Tutto questo ha lo scopo di smuovere le energie stagnanti che generano in noi dei blocchi al nostro sistema fisico, psichico e transpersonale

Accompagnati sino a qui arriva con gran gioia anche il terzo pezzo del puzzle che compone questo libro, con C.Dorofatti che ci dà modo di comprendere la meditazione e la consapevolezza che l'accompagna.

Vediamo chiaramente come sia possibile il cambiamento interiore che fa sì l'Universo stesso possa venirci incontro, trasformando i giudizi in cambiamento.
La sincronicità del nostro Io, questo è ciò che si comprende volere determinare dall'ultima lettura di questo libro veramente ben fatto.

"tutte le bitudini verranno spontaneamente messe in discussione a favore di scelte più coerenti'.

Pratica di presenza: questo è ciò che a livello individuale nella meditazione propostaci si impara per centrare il proprio Io.

Si prende spazio per se stessi e in caso con un gruppo di persone se più avanti ne converremmo il piacere di condivisione.


Un libro estremamente ben fatto.

Seguendo Carlo Dorofatti  e avendo letto tutti i suoi libri e, a ragione seguendone le conferenze online su YouTube oltre che per mail con la newsletter del Centro Studi Ascensione 93/ Accademia Acos  credo sia dovere di tutti cominciare questa lettura se si sta intraprendendo una propria continua ricerca di Sé.



sabato 2 maggio 2020

La ragazza della Torre di Katherine Arden (secondo libro del Ciclo la Notte d'Inverno)

La ragazza della Torre

 di Katherine Arden 

(secondo libro del Ciclo la Notte d'Inverno)




Trama:
Orfana e sola, costretta ad abbandonare il suo villaggio, Vasja dovrà rassegnarsi a trascorrere la vita in un convento o a permettere alla sorella maggiore di darla in sposa a un principe moscovita. Entrambe le strade la condannano a una vita in una torre, tagliata fuori dal vasto mondo che invece desidera esplorare. Così sceglie una terza via: travestendosi da ragazzo cavalca attraverso il bosco per sfuggire a un destino che altri hanno scritto per lei. A Mosca, intanto, la corte imperiale è scossa da lotte di potere e tumulti. Nelle campagne alcuni banditi razziano i campi, bruciano i villaggi e rapiscono le fanciulle. Dopo essere partiti per sconfiggere i briganti, il Gran principe e i suoi boiardi si imbattono in un giovane uomo in groppa a un magnifico destriero. Solo Saša, un monaco guerriero, capisce che il “ragazzo” altri non è che sua sorella, creduta morta dopo la fuga dal suo villaggio in seguito all’accusa di stregoneria. Ma quando Vasja dà prova del suo valore in battaglia, cavalcando con una destrezza eccezionale e con un’inspiegabile forza, Saša realizza che dovrà a tutti i costi mantenere il segreto della sua vera identità, per salvare la vita dell’unica persona in grado di fronteggiare le forze oscure che minacciano di distruggere l’impero…

Traduzione italiana: Maria Teresa De Feo
Pagine Libro: pag.332

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"Le cose sono o non sono Vasja,
se desideri una cosa,
significa che non ce l'hai,
significa che non credi che sia già lì,
e questo vuol dire che non ci sarà mai.
Il fuoco è,
o non è.
Ciò che tu chiami magia è solo non lasciare che il mondo sia altro da ciò che vuoi che sia"



Nel libro precendente "L'orso e L'usignolo", abbiamo lasciato nel finale una Vasya che andava nella foresta con Solovey, per ritrovarsi da Morozko, dopo aver preso la decisione di andarsene via e viaggiare per il mondo, perché non sarebbe mai potuta rimanere nel suo villaggio e sopportare le catene che l'essere nata donna davano sin dalla nascita; il villaggio la additava come strega e se fosse rimasta con la sua sorellastra Irina e suo fratello Alëša, di sicuro le sarebbe toccato si andare in convento o a sfornare figli..oppure come dicevo poco prima il villaggio ancora sotto l'influsso di Konstantin l'avrebbe potuta mettere al rogo.
Ecco perché nonostante tutto, nonostante ne avesse passate tante e le perdite subite le avessero spezzato una parte di anima, non poteva restare ferma, Vasja nel suo cuore aveva la determinazione di poter forgiare il suo futuro, e decise così di viaggiare per la Russia.


In questo secondo libro ritroviamo anche tre personaggi importanti:
la sorella maggiore Ol'ga oramai sposata e con figli, il fratello Saša (il monaco guerriero, figura da me molto amata in questa saga sin dal precedente libro per la sua tempra e il suo carattere) e Konstantin il batjuška(prete) che andando al villaggio di Lesnaja Zemlja si era innamorato di Vasja, ma fu soggiogato dall'Orso, che lo fece impazzire fingendosi la voce del Dio cristiano.

Le ambientazioni sia della natura che dell'architettura medioevale russa sono come sempre di una impeccabile e dettagliata realtà, tanto da fare sì che ci si senta parte integrante di ciò che leggiamo, riuscendo a vedere coi nostri stessi occhi il paesaggio/i che incontriamo  nel romanzo; si ha anche un'ottica ben precisa non solo sullo spaccato sociale dell'epoca riguardanti i destini delle donne, ma anche tra le gerarchie sociali degli uomini e delle azioni militari per il dominio di Mosca.
Un tema sempre importante è il peso della religione cristiana e di come le tradizioni pagane furono messe a poco a poco sempre più in ombra dal Cristianesimo, additando ad eretici (finendo così sul rogo) chiunque si opponesse alla nuova politica cristiana; tema davvero toccante se si pensa come sia sottile la linea che ci separa dall'essere ignoranti..

Vasja che in questo caso come sua madre e sua nonna ereditò il potere di vedere gli spiriti e i demoni pagani che abitavano da sempre la terra Russa, e continuò a osservare i ringraziamenti e il dovuto rispetto per le tradizioni, fu additata come sciagura e demone lei stessa; ci fu un tempo in cui invece chiunque avrebbe pagato ciò che non poteva con qualsiasi mezzo, pur di riuscire a vedere quel mondo che agli uomini era precluso alla vista...
(Un po' come Avalon..alla fine sempre quello è il discorso, le religioni sono il male del mondo. La politica governa attraverso la finta fede)
Morozko, donando l'amuleto a Vasja attraverso suo padre, volle legare la sua anima a quella della giovane per non scomparire, infatti se pur immortale non può morire ma solo essere dimenticato e dunque essere impotente al mondo ...
(Mi viene da riportarvi la  storia Disney di Jack Frost ne 'Le 5 leggende' in cui ben si spiegava questa cosa)

Lascio però a voi scoprire chi è La ragazza che sta nella  torre di Mosca e che nesso abbia tutto questo con l'amuleto, con Vasja e il suo destino e Morozko stesso...

Ma dicevamo, alla fine Vasja torna da Morozko, e con il suo aiuto riuscirà a fare la viaggiatrice come tanto sognava, ma alla fine si ritroverà a Mosca, travestita da ragazzo e mettendo a dura prova la pazienza dei ritrovati fratelli Ol'ga e Saša coi quali dovrà per forza di cose affrontare qualcosa che cambierà tutto, ancora.

In una delle conversazioni che Vasja ha con entrambi i fratelli, in momenti differenti, si capisce bene come tutti siano cresciuti e abbiano preso le proprie decisioni, e di come la vita li abbia cambiati.

Ol'ga ringrazia di non avere il potere della veggenza come la madre, la nonna e come Vasja, ma al contrario di come lei possa essere una principessa nonostante tutti i divieti di una vita libera perché così non dovrebbe avere la paura costante del rogo: a pagina 256 c'è infatti una frase che riporta che fa ben capire questo (anche se si capisce ben prima, sin dalle prime pagine in cui la reincontriamo):

" <Tu sei fortunata> mi disse questa anziana donna <a non essere come lei.
Lei era una creatura di fumo e di stelle,
arrivò cavalcando a Mosca nonostante sembrasse che l'inverno la stesse inseguendo in sella a un cavallo grigio.
Sposò Ivan senza indugio e pianse tanto la notte prima del matrimonio.
Cercò di essere una brava moglie,
 e forse lo sarebbe stata se non fosse stato per la sua natura selvaggia.
Soleva camminare nel cortile,
guardare il cielo,
parlava con nostalgia del suo cavallo grigio,
che scomparve la notte del suo matrimonio.
Perché sei rimasta?!,
 le chiedevo,
ma lei non rispondeva mai.
Nel suo cuore era già morta molto tempo prima di morire davvero,
e io fui contenta quando sua figlia,
Marina,
si sposò e andò a vivere lontano dalla città..>
Questo significa che io non sono come mia nonna,
e sono adesso sono una principessa,
padrona della mia casa,
ed è una vita piacevole coi suoi pregi e coi suoi difetti"

Evidente invece come Vasja sia in simbiosi con il fratello Saša, che nel primo libro decise contro il volere del loro Padre di entrare nel monastero e seguire il volere di Dio, anche se in uno dei tanti confronti con Vasca, la stessa capirà come anche lui stesso, che nonostante sia un monaco non riusciva a testare rinchiuso a pregare ma al contrario  amava l'avventura e tramite essa consacrava al suo Dio la vita e aiutava in maniera attiva le persone .

"Il pericolo a cui andava incontro per ogni parola che pronunciava in mezzo a tutte queste persone importanti,
la inebriava,
come il vino nelle vene,
come l'acqua in una terra arida.
Forse,
pensò,
era per questo che Saša aveva lasciato casa.
Non per Dio o per sfidare Padre,
ma perché voleva trovare una novità dietro ogni angolo,
e questo non sarebbe mai successo a Lesnaja Zemlja."

Tematiche molto importanti sono come sempre toccate dall'autrice che mi ha lasciata a bocca aperta molte volte anche in questo secondo romanzo della saga.
Sono assolutamente sicura che molto altro verrà finalmente a galla dal terzo libro e se è come i primi due, sicuramente ci sarà da divertirsi nella lettura che anche se in questo libro è risultata più lenta, è stato uno stato di lettura lenta perché ricco di particolari da assimilare e ho davvero apprezzato tutto ciò.

Una cosa che ho constatato nel primo libro e ho ritrovato nel secondo è come la Arden riesca a destreggiarsi nei caratteri degli spiriti/demoni russi senza cadere nel banale ma facendo venire i brividi nonostante tutto, nell' incontrarli durante la lettura.
Lo stesso Morozko o Mezzanotte o altri riescono a comunicare con la protagonista e con noi lettori, in maniera tale che non ci risulti una farsa ma si crei nella nostra mente un collegamento con il non visibile quasi spettrale e inaspettato, proprio come ci si aspetterebbe da chi non è mortale.

Ho adorato tutto e non vedo l'ora di concludere l'avventura russa con il terzo libro uscito ieri Venerdì 1 maggio 2020.




lunedì 27 aprile 2020

L'orso e l'usignolo di Katherine Arden (primo libro del Ciclo la Notte d'Inverno)

L'orso e l'usignolo 

di Katherine Arden 

(primo libro del Ciclo la Notte dell'Inverno)



Trama:
In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l'inverno dura la maggior parte dell'anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alësa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell'inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può "vedere" e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell'intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l'unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l'Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini. Nell'incantevole scenario della tundra russa, il primo capitolo di una nuova trilogia fantasy.

Traduzione italiana:Maria Teresa De Feo
Pagine libro: pag. 294



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<Ricordo e conosco molto più di te, 
e lo farò per tanto tempo.
Parliamo con pochi
e lo spirito del cavallo non si rivela a nessuno.
C'è della magia dentro di te.
Devi imparare a gestirla.>
<Allora sono dannata?>
<Non comprendo , "dannata".
Tu sei.
 E, 
per tanto, 
puoi andare dove desideri,
nella quiete,
nell'oblio,
o nelle fosse infuocate,
ma dovrai sempre scegliere.>


Avete mai sognato di leggere un libro che riuscisse a farvi provare emozioni delle Fiabe e del Fantasy?! Nel primo libro dell'autrice, sono riuscita a trovare situazioni magiche, epiche e così reali nel leggerle che sono riuscita a provare la sensazione di camminare sulla neve durante l'equinozio invernale, di udire anche dentro al cuore il soffio del gelo di Morozko, lo scoppiettio che fa il ciocco di legno dentro al forno per scaldare la casa, la voce degli alberi, gli spiriti che proteggono tutte le cose che ci circondano, sono riuscita a cavalcare una giumenta assieme alla protagonista.

La Russia è un posto che di per sé ha sempre creato grazie ai suoi miti popolari sogni fatti di fiabe con grandi insegnamenti/ammonimenti dell'anima

L'orso e l'usignolo è una storia che ha origine in un villaggio medioevale russo, Lesnaja Zemlja,  situato molto a Nord, lontano due settimane almeno da Mosca; per sei mesi l'anno quelle terre sono desolate e il gelo non risparmia nessuno se non si è pronti per affrontarlo.

In questa storia si fa inizialmente conoscenza con Marina, una donna dai forti valori, pia alle tradizioni pagane del suo popolo, con  quattro figli; sposa del signore del villaggio di Lesnaja Zemlja, prima di morire da alla luce una bambina a cui da il nome di Vasilisa (Vasja) e nella quale ha riposto un grande fato : la piccola sarà colei che potrà salvare l'anima delle persone, salvare il popolo che abita il bosco e gli antichi spiriti che regnano sul mondo.

Una strega. Una veggente.

Nel corso degli anni la bambina crescerà, selvaggia, libera e sempre con gli occhi puntati addosso perché la gente del villaggio dimenticando  gli spiriti e i demoni che abitavano quei luoghi, non lasciavano più nessuna offerta per avere protezione o anche solo per ringraziare del raccolto, da quando subentrò peggio del gelo, la religione cristiana  e il prete Konstantin,e quindi vedere Vasja comportarsi come l'antico popolo, ringraziare ad esempio il Domovoj che proteggeva la casa, o altri spiriti,  fece si che la additassero come diversa e  figlia del male.

Nel libro si percepisce molto bene come possa fare male essere dimenticati e abbandonati per follie di un nuovo potere che si basa sul terrore ,quale il Cristianesimo.

Il Re dell'inverno, Morozko , avrà un ruolo molto importante perché non era solo Marina a sapere quale destino avrebbe atteso sua figlia; non fu per niente facile perché Morozko  attendeva da tempo il risveglio di suo fratello, l'Orso, che dentro di sé non aveva Morte e rinascita come lui, ma solo distruzione e ira.
Per combatterlo serviva qualcuno di straordinario : Vasja.

"Dai troppa importanza all'apparenza delle cose.
Devi lasciare che le cose siano ciò che si adatta meglio ai tuoi scopi,
e solo allora lo diventeranno davvero.
[..]
Nulla cambia Vasja,
le cose sono,
o non sono.
La magia è dimenticare che qualcosa sia stato diversod da ciò che volevi che fosse."


Ci sono delle lezioni molto preziose in questo libro:

 -le religioni sono il male del mondo specialmente quando sono imposte e non lasciano che le persone possano credere con il loro cuore e non con il terrore e la redenzione creata dai potenti

- le donne purtroppo erano come delle giumente da spremere, o da mettere in convento .

- dimenticare è male,l nostre origini non vanno dimenticate o sostituite.
Nessuno deve mettere in catene lo spirito degli uomini e tanto meno sputare sul folklore del proprio popolo per una croce imposta, creata per controllare la massa.

- la forza dell'amore, della famiglia può essere la chiave per riuscire a comprendere la tolleranza.

- anche le persone diverse da noi possono esserci amiche, e ognuno, sia nel piano materiale che spirituale può avere del male o del buono. Nessuno può essere luce senza ombra e viceversa, perché non esisterebbe completamente,ignorando una parte di sé.

- abbiamo il libero arbitrio sul nostro destino, ma per farlo bisogna essere consapevoli di chi siamo.

-anche se le persone dubitano di te, il fallimento lo avrai solo ed esclusivamente se sarai tu a pensarlo di te, e la colpa sarà tua non degli altri

- un atto di gentilezza può essere come la  goccia che cadendo continuamente e lentamente sulla dura roccia, riesce a levigarla

Difficilmente riusciremo a percepire dove inizia la fiaba e dove finisce la realtà mano a mano che intraprenderemo la lettura di questo libro.
Un piccolo usignolo, può sconfiggere un orso pieno di ira?! Quanta forza uccellino, per poter vivere, eppure quanta facilità se si è fedeli a sé stessi, riuscendo a crescere e a non disimparare a guardare veramente non solo con gli occhi, ma con tutti i nostri sensi.

Non ho potuto non apprezzare  i tempi di lettura, perché ogni capitolo si prendeva il proprio tempo per fare conoscere i personaggi e le loro emozioni, la loro psicologia fragile e forte, i sentimenti , le paure e la crescita dei loro spiriti.
Ognuno ha un suo sentiero e ognuno va dove lo porta le proprie scelte.

Una cosa è certa, il personaggio che più ho odiato è stata Anna, nonostante inizialmente prima del matrimonio mi facesse pena.. mentre alla fine del libro non ho potuto che ponderare tutti i miei sentimenti e confermare la cosa.

Konstantin, il prete invece nonostante fosse un narcisista con un ego  spaventoso e tutto ciò che faceva lo faceva per sua lussuria personale, mi ha fatto pena. Il suo animo era corrotto dal sentirsi un Dio per i mortali. Come gran parte di chi professa il cristianesimo.

(Oramai penso che dopo tanto tempo chi mi legge sa perfettamente che gli unici che io rispetti, sono i francescani)

Finendo il libro non ho potuto che riguardarmi tutti i cartoni  russi che da piccola guardavo in televisione.
Mi è rimasto nel cuore quello intitolato "i 12 mesi" .. che dejavu meraviglioso per l'animo.

Al prossimo libro


giovedì 26 marzo 2020

Il signore degli anelli (Trilogia completa) di J.R.R. Tolkien


Il signore degli anelli

(Trilogia completa)
di J.R.R. Tolkien




Buongiorno! Quest'oggi con un gruppo chiamato #lelettriciesaurite di cui sudaccio parte su instagram,abbiamo  deciso di pubblicare un libro da cui poi è stato tratto un film.
Ho ponderato per bene dentro di me e ho scelto "Il Signore degli Anelli" di John Ronald Reuel Tolkien.

Trama:Nella Terra di Mezzo l'oscuro potere di Sauron si è risvegliato e sta raccogliendo le empie legioni di Orchi per sferrare un attacco alle razze che popolano la regione. Per poter riavere la potenza persa millenni prima, il Male ha però bisogno dell'Unico Anello, un anello magico in grado di controllare la volontà degli altri anelli magici e di chi li porta, ed esso è stato smarrito per finire poi nelle mani del pacifico avventuriero hobbit Bilbo Baggins. L'Anello racchiude in sé un forte potere di corruzione, portando il proprio possessore al Male e, infine, a tornare al dito del suo malvagio creatore: per impedire che ciò accada, lo stregone Gandalf convince Bilbo a consegnare l'Anello al nipote Frodo, che si incamminerà in una lunga e pericolosa marcia per portare l'oscuro oggetto alla distruzione.

Traduzione italiana:Quirino Principe
Pagine Trilogia: 1253
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"ᴄᴀɴᴛᴀᴠᴏ ᴅɪ ғᴏɢʟɪᴇ, ᴅɪ ғᴏɢʟɪᴇ ᴅᴏʀᴀᴛᴇ, ᴇ sᴜʟʟᴇ ғᴏɢʟɪᴇ ʟ'ᴏʀᴏ ʙʀɪʟʟᴀᴠᴀ,  ᴄᴀɴᴛᴀᴠᴏ ᴅᴇʟ ᴠᴇɴᴛᴏ, ᴇ ɪʟ ᴠᴇɴᴛᴏ ɪɴᴄᴀɴᴛᴀᴛᴏ ᴛʀᴀ ʟᴇ ғʀᴏɴᴅᴇ ᴇ ʟᴇ ғᴏɢʟɪᴇ ɢɪᴏᴄᴀᴠᴀ.  ᴀʟ ʟᴜᴍᴇ ᴅᴇʟ sᴏʟᴇ, ᴀʟ ʀᴀɢɢɪᴏ ᴅɪ ʟᴜɴᴀ, sᴜʟ ᴍᴀʀᴇ ʙʀɪʟʟᴀᴠᴀ ʟᴀ sᴄʜɪᴜᴍᴀ.  ᴜɴ ᴀʟʙᴇʀᴏ ᴅ'ᴏʀᴏ, ᴀ ɪʟᴍᴀʀɪɴ ᴇʀᴍᴏ, sᴜ ʟɪᴅɪ ᴇ sᴜ sᴘɪᴀɢɢᴇ ᴘʀᴏғᴜᴍᴀ.  ᴀʟ ʟᴜᴍᴇ ᴅɪ sᴛᴇʟʟᴇ ᴅɪ sᴇᴍᴘʀᴇ-ᴠᴇsᴘʀᴏ ᴇssᴏ sɪ ᴠᴇᴅᴇᴀ ʙʀɪʟʟᴀʀ,  ᴀɪ ᴘɪᴇᴅɪ ᴅᴇʟʟᴇ ᴍᴜʀᴀ ᴅᴇʟʟ'ᴇʟғɪᴄᴀ ᴛɪʀɪᴏɴ, ʀɪғᴜʟɢᴇᴠᴀ ᴀ ᴇʟᴅᴀᴍᴀʀ.  ɪᴠɪ ᴅᴀ ᴀɴɴɪ ᴇ ᴀɴɴɪ ᴄʀᴇsᴄᴏɴ ʟᴇ ғᴏɢʟɪᴇ ᴅ'ᴏʀᴏ,  ǫᴜɪ sᴜɪ ᴍᴀʀɪ ɴᴇᴍɪᴄɪ ɢʟɪ ᴇʟғɪ ᴘɪᴀɴɢᴏɴᴏ ɪɴ ᴄᴏʀᴏ,  ᴏʜ ʟòʀɪᴇɴ! ɢɪᴜɴɢᴇ ʟ'ɪɴᴠᴇʀɴᴏ, ʟ'ᴏʀᴀ ɴᴜᴅᴀ ᴇ sᴘᴏɢʟɪᴀ,  ɪʟ ғɪᴜᴍᴇ ғᴜɢɢᴇ ᴠɪᴀ, ᴇ ᴛʀᴀsᴄɪɴᴀ ᴄᴏɴ sè ʟᴀ ғᴏɢʟɪᴀ.  ᴏʜ ʟòʀɪᴇɴ! sᴜʟʟᴀ ʀɪᴠᴀ ᴄɪᴛᴇʀɪᴏʀᴇ ᴛʀᴏᴘᴘᴏ ᴛᴇᴍᴘᴏ ʜᴏ ᴘᴀssᴀᴛᴏ,  sʙɪᴀᴅɪᴛᴀ è ʟᴀ ᴍɪᴀ ᴄᴏʀᴏɴᴀ ᴅ'ᴇʟᴀɴᴏʀ ᴅᴏʀᴀᴛᴏ.  ᴍᴀ sᴇ ᴀᴅᴇssᴏ ᴅɪ ɴᴀᴠɪ ᴅᴏᴠᴇssɪ ᴄᴀɴᴛᴀʀᴇ, ǫᴜᴀʟ ɴᴀᴠᴇ ᴠᴇᴅʀᴇɪ ᴀʀʀɪᴠᴀʀᴇ,  ǫᴜᴀʟ ɴᴀᴠᴇ ᴘᴏᴛʀᴇʙʙᴇ ᴏʀᴍᴀɪ ᴘᴏʀᴛᴀʀᴇ ɢᴀʟᴀᴅʀɪᴇʟ ᴀʟ ᴅɪ ʟà ᴅᴇʟ ᴍᴀʀᴇ? "

(Presto nuovo aggiornamento del post sul blog sulla trilogia)

mercoledì 22 gennaio 2020

L'uomo che scrisse la Bibbia di Marco Videtta

L'uomo che scrisse la Bibbia 

di Marco Videtta





Trama:
Questo romanzo narra la storia di William Tyndale il Traduttore, l’uomo che scrisse il libro più letto nella storia dell’Occidente: la Bibbia in inglese. È una storia popolata da sicari, vescovi oltranzisti, avidi mercanti, subdoli traditori, alchimisti e re, e ambientata in una delle epoche più turbolente, complesse e avvincenti che l’Europa abbia conosciuto: la prima metà del Cinquecento, il secolo che si apre con la scoperta dell’America, la Riforma luterana e la definitiva spaccatura fra Oriente e Occidente.
Narra di un genio che osò scrivere la Bibbia come se fosse la prima volta, nella lingua del popolo e non dei potenti, e che, così facendo, inventò l’inglese moderno, la lingua di Shakespeare. Dalla sua penna sono scaturiti neologismi come «il sale della terra», «i segni dei tempi», «capro espiatorio» e frasi piene di ritmo che Tyndale afferra «a orecchio» dalla gente comune, dal modo di esprimersi di quei commercianti, tessitori, marinai, tosatori, sarti e venditori di stoffe che ha conosciuto da ragazzo, nel Gloucestershire, la terra di confine affacciata sul mare dove è nato e cresciuto.
È, infine, il racconto di un viaggio, avventuroso e insidioso come quello dei primi esploratori, che porta da una lingua misteriosa, l’ebraico del Vecchio Testamento, a una lingua non ancora nata. Un viaggio in cui, per un libero pensatore alle prese con i demoni della propria creatività, per un rivoluzionario braccato da potenti nemici, il prezzo da pagare è sempre molto alto.

Pagine del Libro: pag.237

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Un romanzo storico, questo, che mi colpì molto già solo dal titolo e che volli in regalo (già che mi si chiede che libro avrei gradito per Natale).

L'autore Marco Videtta ha saputo rendere realmente di mio interesse ogni singola parola.

Il libro inizia con il vagabondare di un alchimista che si rifugia in una casa all'apparenza abbandonata, ma che al suo interno nasconde un uomo moribondo.
Trovando nella casa molti strani scritti e traduzioni di testi sacri, Eleuterius decise di adoperarsi per salvare quell'uomo da morte certa.

Grazie alle sue conoscenze alchemiche di piante e fiori riuscì a salvare quell'uomo, scoprendo che la causa del suo quasi morire era stato per colpa di alcuni funghi che aveva ingerito e riuscì anche a scoprire che l'uomo si chiamava William Tyndale e che se non erano stati i funghi a ucciderlo, probabilmente sarebbero state le persone del Clero... Tyndale,come scoprí Eleuterius, era infatti una di quelle persone che come lui stesso, erano allontanate per la loro ereticitá nel comprendere verità più grandi e per la problematica dell'essere delle persone che amano la conoscenza.

Stiamo parlando di un epoca in cui la Chiesa di Roma era facile uccidere anche solo per aver udito una domanda a fin di voce, e Tyndale era un prete che fu scomunicato perché aveva provato  a convincere la Chiesa a tradurre nella lingua del popolo la parola che, tecnicamente, sarebbe dovuta essere nutrimento per i fedeli, tanto da farsi capire, e non un estro di vocaboli inventata dai preti.

In quel tempo (non che ad oggi sia diverso veramente)  le persone credenti in Dio, avevano una vita basata sulla negazione, sul dolore, sul pentimento, sull'essere impuri e non potevano avere che (forse) un aiuto tramite i preti con le confessioni, con il versamento di denaro alle Chiese e tramite litanie ripetute all'infinito... 
Nessuno poteva sentirsi collegato a Dio in alcun modo e non si poteva neanche pensare di leggere da sé il Sacro testo con le parole che il Signore rivolgeva al suo popolo, perché la lingua usata era il Latino e il popolo non sapeva quella lingua.
Tyndale capì che qualcosa non quadrava, era un prete con troppa curiosità e intelligente e volle riuscire nell'impresa titanica di tradurre le Sacre Scritture direttamente dalla sua lingua originaria:l'ebraico.

Quello che ne venne fuori fu molto più di ciò che egli stesso si aspettava e ammetto che l'amore che trapela dalle parole di quello scritto sono confortevoli per il cuore e qualsiasi Credo uno abbia o non abbia, sicuramente ne si può trarre beneficio.

Nessuna chiesa, nessun denaro tra l'uomo e Dio per mezzo di invenzione del Purgatorio(che non vi è nei Vangeli), nessuna discriminazione tra uomo e donna, solo Amore.

"In principio era l'ebraico.
Poi la koinè,
il greco del popolo.
E tutti poterono capire la parola del Signore.
Poi venne il latino e solo poche persone capirono,
e male.
[..]
Non trovo il papa nella Bibbia.
Non trovo niente che provenga dal papa nella Bibbia."

Pagò purtroppo un caro prezzo, come sfortunatamente tutti coloro i quali credendo in un qualcosa di diverso dalla Chiesa. 

La ridicolezza della Chiesa è così grande che in questo romanzo storico si ha comunque un senso di oppressione da parte del mondo che circonda il tutto... Anche la stessa gente cristiana viene ingannata e questo non fa che provocare una rabbia dentro ai cuori innegabile.
Consiglio sicuramente questo libro, abbinato in lettura a La messa è finita di Michele Giovagnioli di cui trovate la recensione sul mio blog.





lunedì 20 gennaio 2020

La messa è finita di Michele Giovagnoli

La messa è finita 

(Come liberarsi dal più subdolo dei Parassiti.Gli acutissimi strumenti di dominio in dotazione al Clero)

di Michele Giovagnoli





Trama:
Fin dove è giunta l'azione clericale? Fin dentro al nostro DNA. Ha contaminato la cultura, l'ambiente naturale, i contesti sociali, il mondo economico e finanziario. Il clero è ovunque. Ovunque c'è una croce dentro e fuori di noi.
La messa è finita è un'analisi spietata dell'ingerenza della Chiesa cattolica nel quotidiano biologico e psichico dell'umanità e mette a nudo strategie e tecniche sopraffine utilizzate nei secoli per la costruzione e la gestione del proprio dominio.
Si evince una natura tutt'altro che umana, e una intelligenza tutt'altro che normale. Si aprono spiragli logici che mettono in crisi la storia ufficiale dei popoli, si tocca con mano l'infezione mentale che governa la quasi totalità dei nostri atteggiamenti.
Infine si propongono vie di fuga personali e al contempo l'eccitazione viva di contribuire a un cambio radicale di questo paradigma esistenziale.

Pagine Libro: pag.175
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Partendo dalla scelta della copertina,  è sicuramente un immagine precisa della magnificenza alla quale si può accedere se si oltrepassa la paura, perché solo così si sarà liberi di scoprire cosa sia il vero Amore che ci farà evolvere l'anima.

L'autore del libro è stato per me una scoperta appena ha pubblicato questo libro, nell'inizio del 2019, grazie a Carlo Dorofatti che seguo da molti anni e di cui ho profonda stima, attraverso una conferenza  tenutasi nella sua associazione, l'Accademia Acos.

Un libro quello di Giovagnoli che esprime in maniera chiara il CANCRO che è, lo Stato della Chiesa, e cui libro può essere spunto di profonda riflessione,nella sua semplicità, data da un estrema conoscenza dell'argomento, che rende a tutti, il testo capibile.

Da agnostica e apostata da anni della chiesa cattolica apostolica romana ufficialmente con atto appeso in casa con orgoglio, non posso che consigliare letture del genere, per fare sì che le persone possano un minimo Svegliarsi fuori.. e smetterla di ragionare in una determinata maniera per tradizioni imposte e dogmi praticamente portati avanti per pigrizia dell'essere,  riuscendo così a crescere e realizzare la nostra vita e ciò che siamo con la propria individualità, non facendosi sottrarre l'anima da un sistema quale quello della Chiesa.


L'autore attraverso il suo attento studio, è riuscito a portare punto per punto argomentazioni giuste e oneste su quello che realmente è la Chiesa.

Un susseguirsi di annientamento dell'Io, in cui  generazione dopo generazione il clero si è insinuato nelle menti della gente, come ben delineato dall'autore, in modo parassitale, non affrontando le persone a tu per tu ma girandoci intorno con meschini trucchi dati anche dall'ignoranza del popolo che si è fatto sottomettere senza battere ciglio purtroppo in una promessa di salvezza che mai fu più falsa.

Nel libro  si parla di come è stata creata dal nulla la Chiesa, di come tutt'ora questa resista e poco si curi del genere umano.
Hanno per anni fondato un impero romano tutto loro, in cui morte e distruzione e penitenza e sottomissione sono stati i primi a governare, e tutt'oggi governano.

A partire dal battesimo, un essere non senziente viene preso e fatto schiavo della Chiesa, ( vi è una pustilla in piccolo che non credo i genitori leggano  ......) invece bisognerebbe avere una scelta consapevole se mai si volesse, da adulti..
Ogni fase della vita fino alla morte viene scandita da un estraneo che metterà bocca su faccende che non sa.

Io avevo molta paura della morte. Ero terrorizzata di dover subire la morte della Chiesa. E fu una liberazione poter essere libera quando decisi (perché scoprii di poterlo fare) di levarmi dai registri di quel  cancro enorme che voleva divorare ogni anima del mondo sino alla fine dei tempi .
 Molte persone invero per legami affettivi e ricordi famigliari,  pur sapendo  non lo fanno, dandosi come scusa il pensiero di ciò che la gente penserebbe e di come i parenti la prenderebbero... Ebbene, sappiate che così la date vinta a loro, ai quali così possono comunque disporre di voi , qual'ora necessitassero, come vorrebbero, perché purtroppo se  pur non ci si pensa, e si danno per scontate o ovvie le vite vissute... Tutto ha un suo prezzo e quello della Chiesa Ve ne sta facendo pagare uno molto alto.


" Nell'essere umano adulto, 
va sempre cercato il bambino che non è potuto essere.
Con due sole occhiate,
è facile comprendere tutta una vita"


Ci sono tantissimi punti che vengono profondamente analizzati e portati a far poi riflettere le persone.
Ovvio che perle ai porci è inutile darle se poi già di partenza uno non ascolta o legge seriamente ciò che ha sotto gli occhi, perché l'ignoranza è ciò che essi vogliono per tutti noi.
La conoscenza non è mai ben vista perché una persona che pensa è una persona libera e una persona libera di accrescere la propria persona solo tramite le sue forze, attingendo dal mondo stesso la forza, non servirà a nulla per loro , perché non controllandovi avranno meno potere.


Per anni hanno raso al suolo luoghi sacri, abbattuto foreste con alberi secolari per cancellare i luoghi di culto delle antiche religioni.
Per anni la Chiesa ha inventato di avere la parola di Dio, ma Dio se proprio bisogna  dirla come fu originariamente, mai menzionò Chiese, perché non esistevano e parlava di Amore e di come ogni persona può trovare Dio dentro si sé.

Per cui a cosa serve la Chiesa?! A nulla!

Come l'invenzione del Cristo in croce, della donna con il peccato originale (ricordiamoci di Lilith che fu cacciata perché si ribellò a essere sottomessa a un uomo! Ma che di rado viene menzionata e se lo fanno la menzionano come il male... E poi arrivò Eva povera scema che ha deciso di farsi sottomettere ) , dell'invenzione dei preti che però si fanno elevare a Padri mentre le suore sono solo sorelle e non madri di perché la donna vale meno di un uomo, di come il cristianesimo sia fondato su sangue e martiri e buio, in cui il sesso è sbagliato, la donna è sporca del peccato e la gente non deve avere un pensiero proprio... E molto molto altro...che nel libro in questione verrà portato passo per passo alla luce.


"Un giorno di donna è la vera apocalisse clericale"

In Italia la Chiesa ha continuato a portare dolore. Fatevi un favore e non fermatevi alla vita che vi hanno fatto vivere, datevi un opportunità di rinascita.

Non è semplice, perché non tutti fanno il percorso uguale per arrivare in un determinato punto.
Ma datevi modo di essere liberi.
Datevi una scelta, un opportunità di capire che non siete mai stati sbagliati voi e nemmeno i vostri genitori.. ma che semplicemente è una catena che si trascina da generazioni e generazioni, tanto da non ricordarsi più dove inizia la finzione e dove sta la verità, e pochi pur sapendo hanno la volontà di abbandonare la falsità perché senza palle. Ma non lo dico per giudicare o puntare il dito, bensì per dire le cose come realmente sono..

Un esempio bellissimo sempre tra le pagine del libro è in relazione a un gruppo di scimmie che cercano di prendere una banana che però appena viene messa sotto i loro occhi li porta a cadere in dell'acqua gelata tanto da fare male.
Alchè pur tentate non ci proveranno mai.
A mano a mano viene fatta entrare una nuova scimmia che non sa della banana che porta al dolore , verrà fatta uscire una vecchia scimmia (originaria dell'accaduto, e che quindi sa bene perché non si può toccare la banana).
In tutto ciò la nuova scimmia viene mal menata per non farla cadere in tentazione e paradossalmente salvarla.. ma lei non ha mai vissuto il vero motivo che ha portato le altre a reagire così, va a fiducia delle più anziane.

Dunque alla fine se una entra e una delle originarie esce, e ci è sempre lo stesso procedimento, alla fine resteranno solo scimmie che hanno subito senza sapere perché. E continueranno con altre nuove scimmie a dare lo stesso identico messaggio ...


La società umana per colpa della Chiesa ha fatto così fino ai giorni nostri .
Capite che questo è un problema?
A meno che uno non si ribelli al sistema e viva  la propria vita accrescendo il proprio io spirituale e sessuale non potrà mai evolversi.

Una cosa che sapevo in cuore mio ma che speravo di non autenticare mai è che il Tribunale della Santa Inquisizione tutt'oggi è vivo, ha solo cambiato nome nel 1965 in  Congregazione per la dottrina della fede.
Rifletteteci.


I punti toccati dai vari capitoli sono dunque 17 e tutti in ordine cronologico di tempo.
Un lavoro meraviglioso di cui ringrazio l'autore che ha dato molti spunti di ulteriore ricerca.
Un libro da leggere e rileggere.

Insomma non mi resta che augurarvi una buona lettura, e a presto con una nuova recensione.

martedì 3 dicembre 2019

Canto di Natale di Charles Dickens

Canto di Natale

di Charles Dickens 




Trama:
Nella gelida notte della vigilia di Natale il vecchio Scrooge, che ha passato tutta la sua vita ad accumulare denaro, riceve la visita terrificante del fantasma del suo socio. Ma è solo l'inizio: ben presto appariranno altri 3 spiriti per trasportarlo in un vorticoso viaggio attraverso il Natale passato, presente e futuro. Un viaggio che metterà Scrooge di fronte a quello che realmente è diventato: un vecchio tirchio insensibile e odiato da tutti, che ama solo la compagnia della sua cassaforte. Riuscirà la magia del Natale a operare un miracolo sul suo cuore inaridito!?
Titolo Originale: A Christmas Carol
Pagine Libro: pag. 144
Traduzione Italiana: Davide Sala

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Da bambina amavo profondamente la versione di Canto di Natale, animata di Topolino: ricordo ogni anno riproducevano alla vigilia di Natale il cartone è io piangevo sempre di gioia tanto mi piaceva.
Arrivata ad oggi è ancora così,  e lo stesso effetto sortisce la versione film dei Muppets intitolata appunto Muppets and the Christmas Carol.

Il libro ha la stessa forza del cuore del Natale con cui sono cresciuta, rappresentando l'origine di questo meraviglioso racconto a cui tutti poi si sono ispirati.

Se ci mettessimo tutti a riflettere, capendo quanto un sorriso possa davvero cambiare la giornata delle persone che incontriamo, oppure che un nostro gesto è il classico sbattere d'ali di una farfalla che provoca un terremoto.. Bè, allora, è solo allora potremmo davvero riuscire a fare parte del tutto ed amare il prossimo.

Scrooge é un vecchio uomo a cui la vita non ha portato nulla se non a insegnargli quanto sia importante il denaro. 
Viviamo ancora oggi paradossalmente in una società ove il denaro è la chiave della felicità, eppure non era così nell'età vittoriana e non lo è certamente adesso. 
Ssonp dell'opinione che io denaro sia sì importante, ma che lo sia abbianato in un giusto contesto e in una giusta necessità. 

Il socio oramai morto di Scrooge, provando affettività per colui che in vita era come un fratello e un suo affine in fatto di sentimenti per il denaro e sdegno per le persone, gli apparì per avvertirlo del pericolo che la sua vita priva di amore, stava corrodendolo e facendolo marcire sin dentro l'anima; cosa da non poco conto é l'aiuto del suo socio morto che gli manda in aiuto, per cercare una redenzione, di tre Spiriti :passato , presente e futuro. 

Ogni Spirito ha una sua dinamica, un suo modo di raccontarsi e raccontare ciò che il nostro protagonista cela all'interno del suo cuore o, che semplicemente non è mai uscito allo scoperto. 


" Su questa tua terra
<rispose lo Spirito> 
vivono alcuni che si immaginano di conoscerci, 
 e compiono a nome nostro le loro azioni di ira, 
di orgoglio, 
di malvagità, 
di odio, 
invidia,
 ipocrisia, 
egoismo.
Proprio loro sono estranei a noi e a tutta la nostra famiglia 
come se non fossero mai venuti al mondo.
Ricordatelo, 
e addebita le loro azioni a loro, 
non a noi. "

Accusiamo spesso gli altri per ciò che ci accade, accanendoci con la vita è tutto ciò che ci toglie.. Ma non è forse vero che diamo 0 riceviamo in eugual misura zero!? Eppure ci stupiamo ancora.
Il donare, anche solo una parola di conforto, deve venirci dal cuore, dalla nostra parte buona e senza  vergogna.

" Io onoreró sempre il Natale nel mio cuore,
Ne serveró il culto tutto l'anno. 
Vivrò nel passato, 
Nel presente e nel futuro 
Tutti e tre gli Spiriti parleranno dentro di me, 
E non dimenticherò le loro lezioni. 
Ma dimmi, 
Dimmi che mi sarà dato di cancellare la scritta su quella pietra!"

Lo Spirito che ho sempre amato più di tutti è quello del Presente. Anche quest'anno è la figura del Futuro che mi coglie più che mai, per il semplice motivo che il suo Silenzio è il suo modo di far vedere ciò che può svolgersi è dettato dal darci una Scelta.
Dal darci, una possibilità di redenzione con noi stessi.

Alla fine della notte, il nostro protagonista ha oramai capito che vivere la propria esistenza disprezzano tutto e tutti non fa male che a sé stesso.: le persone vivono anche se qualcuno le detesta, le persone vanno avanti anche senza le approvazioni o le disapprovazioni altrui.
Ci precludiamo tante volte delle gioie perché crediamo di aver tempo, di essere in possesso di qualcosa che può a lungo termine arrivare in più, ma il tempo non è clemente con il nostro ego.
Natale rappresenta la famiglia.
Natale rappresenta la bontà che deve esserci ogni giorno nei nostri cuori.
La generosità portata a tutti, non perché debba esistere solo quei giorni, ma come simbolo di una magia in cui tutto può avverarsi e che se tutti siamo disposti a esser felici  allora lo saranno anche le persone che incontreremo e sarà una ruota d'amore che alla fine tornerà da noi con il massimo del bene.

In questo libro non si dice che tutto verrà cancellato e che le cattive azioni verranno eliminate dalla memoria. Nessuna ipocrisia.
Al contrario a mio dire, viene messo in risalto come il passato non debba influire su ciò  che siamo e vogliamo essere, perché il bene può essere fatto nonostante tutto, anche se in passato si sono fatti errori.
In questo libro vi è la speranza di una condivisione di felicità, in cui il Bene viene riconosciuto, indipendentemente da ciò che si era.
Il presente definisce il nostro domani.
Il domani è il nostro passato.
Ma il presente è oggi, è ogni nostro giorno e dobbiamo prenderne coscienza.

" Alcuni risero del suo cambiamento, 
ma lui li lasciava fare e non ci badava, 
perché sapeva che le cose buone, 
su questa terra, 
iniziano sempre col suscitare il riso di certa gente" 

Essere gentili, buoni, dare affetto, non deve essere una finzione ma al contrario debbono esser gesti fatti con la coscienza di donare qualcosa di positivo.
Ho sentito l una frase intelligente qualche giorno fa di ua persona che diceva a tutti che bisogna diffidare di chi parla troppo, e guardare invece le sue azioni, per capir chi abbiamo davanti.