venerdì 10 novembre 2023

Cambia l'abitudine di essere te stesso - La fisica quantistica nella vita quotidiana ( Dr. Joe Dispenza)

Cambia l'abitudine di essere te stesso 
(La fisica quantistica nella vita quotidiana)
del Dr.Joe Dispenza





Trama:
Il dr. Dispenza crea un ponte tra scienza e spiritualità. 
Non sei destinato, né programmato geneticamente a essere ciò che sei per tutta la vita.
Infatti è nata una nuova scienza che restituisce all'individuo il potere di creare la realtà che desidera vivere.
Nel suo libro il dr. Dispenza combina la fisica quantistica con la neuro-scienza, la chimica del cervello, la biologia e la genetica per mostrarci cosa sia veramente possibile realizzare.
Non solo ricevi le conoscenze necessarie per cambiare qualsiasi aspetto di te, ma ti vengono consegnati anche gli strumenti da applicare passo dopo passo per realizzare profondi cambiamenti nella tua esistenza .
Una volta che hai cambiato l'abitudine di essere te stesso, e hai cambiato veramente il tuo modo di pensare, la tua vita non è più la stessa.

Traduzione italiana: Katia Prando
Titolo originale: Breaking the habit of being yourself (how to lose your mind and create new One)
Pagine Libro: pag.352

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"Cambiare la tua vita,
significa cambiare la tua energia,
ossia trasformare radicalmente  il tuo pensiero
e le tue emozioni"


Era da un poco di tempo che non portavo sul mio blog una recensione e ho deciso dopo questo fermo di quasi tre anni che  questo fosse il miglior modo di continuare il mio lavoro spirituale attraverso i libri, recensendo e riportando alla mia attenzione il libro :
 ''Cambia l'abitudine di essere te stesso'' di Dispenza, che in verità è il secondo di questo anno che recensisco ma mi sento di dire che con questo secondo podio, portero' alla vostra attenzione molte piu' riflessioni e mi inoltrerò insieme all'autore in qualcosa che possa aiutare in positivo tutti coloro che credono nel potere della mente.
Era da moltissimo tempo che non mi prendevo la libertà di esporre i miei pensieri attraverso i libri, in questo percorso che io propongo ai lettori, attraverso il mio Blog. Sono davvero emozionata di tornare a recensire, e lasciare una parte di ciò che ho imparato, a voi tutti, attraverso le letture.
Sicura che questo possa portare benefici a chi deciderà di crescere ed evolversi anche attraverso le esperienze della parola scritta.
Parola di Chridhe Of the Books

Ma ora cominciamo..

Ne emerge con questa lettura carica di emozioni e stimoli che tutte le versioni di noi sono reali e possiamo plasmare il nostro destino attraverso ciò che prende forma dentro i nostri pensieri più profondi, badando bene al rovescio della medaglia.
Come possiamo aiutarci, possiamo anche sabotarci e per la maggiore va il secondo caso.

Una citazione che mi sovviene alla mente, nitida e chiara è ''Non siamo ciò che crediamo di essere. Siamo tutto ciò che potenzialmente potremmo essere''

Due cose importanti da assimilare è che esiste una connessione tra il mondo fisico ed empirico, come anche una connessione tra  mondo interiore  e metafisico; questo ci porta a parlare di materia e pensiero come un'unica essenza dello stesso ''fardello dell'individuo'', e come ci spiega Dispenza vedremo un quadro ben chiaro del tutto.
Scienziati e fisici inizialmente,ci spiega Dispenza, attribuirono uno slegamento tra materia e pensiero, come due elementi distinti, che in primo luogo vennero denominati materia e pensiero e successivamente materia ed energia.

Renato Cartesio, un matematico/filosofo  francese, d'epoca rinascimentale dell'età moderna diceva:
 ''Io penso, dunque sono, ossia esisto''.
Il suo pensiero, così come espresso, sosteneva la calcolabilità delle leggi dell'Universo e del mondo stesso, ma la cosa non era applicabile all'individuo umano perchè quello non poteva che essere competenza spirituale e al tempo, spettava solo ai religiosi,non alla scienza. La competenza della ricerca interiore e dello stesso Dio non doveva essere mischiata e all'epoca nemmeno venne mai presa in considerazione.
Ecco dunque che materia e pensiero non potevano essere mischiati.
Dopo Cartesio venne Newton, che tutti conosciamo come uno degli scienziati più grandi di tutti i tempi,  che portò avanti l' avvalersi  della tesi di Cartesio in cui l'Universo non era altri che una ''macchina'', e che l'uomo tramite i suoi calcoli poteva quantificare nel mondo fisico ogni cosa possibile, avvalendosi dell'energia.
Un piccolo appunto è che per Newton:
''L'energia poteva essere intesa come una forza che muove gli oggetti o che cambia lo stato fisico della materia. ''

Ma L'energia è molto più di una forza esterna esercitata sulle cose materiali.
L'energia è il tessuto reale che compone tutte le cose materiali e reagisce alla mente.  (pag,29)
 
Duecento anni dopo, Einstein stupì tutti quanti mettendo in correlazione materia ed energia, attraverso lo studio della luce, che  si scoprì poteva curvare come un'onda, oltre che ad essere una particella. (Voi vi starete chiedendo cosa c'entri tutto questo ..ma ci arriviamo a breve)
Questi fatti portarono a nuova discussione le affermazioni di Cartesio e Newton che un determinato fenomeno può essere una cosa o l'altra, senza considerare la possibilità che invece  non tutto possa essere prevedibile, ma parte della stessa realtà.
Ragion per cui una cosa non esclude necessariamente l'altra.
Nel libro ci viene spiegato molto bene come l' avvalorare di questo venne saldato dallo studio sull'atomo, che portò alla rivelazione che lo stesso atomo è costituito dal 99% di energia e solo dallo 0,1% di materia.( non è ''niente'' a livello di materia se ci si pensa, al contrario di ciò che si supponeva)
Rafforzativo di questo fu anche un'altra scoperta, l'atomo non si comportava sempre nello stesso modo, non obbediva alle leggi della fisica in cui onda uguale energia ed particella uguale materia, ma avveniva un collasso della funzione d'onda.
( in pratica gli studiosi di quantistica scoprirono che la persona che si occupava della misurazione e dell' osservazione dell'atomo, ne influenzava il comportamento, l'energia e la sostanza;
solo se osservata la particella poteva manifestarsi, altresì modo, non poteva materializzarsi nello spazio-tempo, e questo, è il collasso d'onda.  Chi osservava l'atomo dava risultati sempre diversi e dunque fu una scoperta straordinaria oltre che paralizzante nel contempo, perché si scoprì che non vi era un calcolo capace di affermare quel dato specifico , dato che ogni volta era diverso )

"L'elettrone esiste come onda di probabilità in un preciso momento e successivamente appare come particella solida, per poi scomparire nel nulla e riapparire altrove'' (pag.36)

Materia e pensiero ci appaiono dunque correlate, riuscite a comprendere  il tutto adesso? 
L'energia/forma-pensiero, risponde alla consapevolezza della nostra attenzione, trasformandosi in materia.
Infinite possibilità  così ci appaiono davanti:
pensatela come aveste della creta in mano, potete plasmarla come volete, scegliendo voi e questo principio è lo stesso che possiamo applicare al nostro pensiero, alla nostra mente, perché le leggi dell'universo non sono calcolabili e nemmeno l'essere umano.

Il nostro pensiero è energia pura  e Dispenza ci fa un breve schemino introduttivo per permettere a tutti di poter capire meglio dove stiamo ponendo la nostra attenzione riguardo la forza di ciò che pensiamo.
 
''Da dove viene l'intelligenza che fa battere il nostro cuore?
Fa parte del sistema nervoso autonomo
Dov'è collocato questo sistema?
Nel cervello. Il sistema limbico  del cervello fa parte del sistema nervoso autonomo.
E all'interno del cervello, sono presenti tessuti specifici responsabili del battito cardiaco?
Si.
Questi tessuti sono fatti di cellule.
Le cellule sono fatte di molecole.
Le molecole sono fatte di atomi
Gli atomi di particelle subatomiche.
Le particelle subatomiche sono fatte di energia. ''

(pag52)

L'universo è composto di 0,1% di materia, e 99% di quel ''nulla''  chiamato energia... questo dovrebbe farci riflettere sul fatto che siamo in grado di cambiare la nostra vita  attraverso la nostra energia, cambiando interamente il nostro pensiero e principalmente le nostre emozioni.
Grazie a queste considerazioni comprendiamo l'importanza di entrare nell'ottica di acquisire uno stato di consapevolezza in cui possiamo riuscire a causare un effetto positivo nella nostra vita.

Immaginare una determinata situazione e crederci, sentirla ancora prima che sia manifestata e ci e sia avvenuta nel presente. Sentirne le emozioni.
Mi capitò questa manifestazione tre volte in tutta la vita, due consapevolmente anche senza nessuno che mi dicesse potesse essere così , e una inconsciamente.
Posso portare alla vostra attenzione questo.
La prima volta mi capitò con il viaggio che finalmente realizzai in Scozia.
La seconda volta ( questa fu inconsapevolmente)  quando ebbi la mia vita fuori controllo ma nella direzione che realmente volevo.
La terza volta con l'adozione delle mie gatte.
E qui un piccolo appunto per farvi capire meglio con l'ultima detta: 
nel mio cuore sapevo che esistevano Morgana e Dehya, erano solo da qualche parte li fuori ad aspettarmi.
Le ho desiderate, mi sono dedicata a loro già prima di conoscerle e trovarle, per poterle accogliere con amore e consapevolezza. Provavo ciò che ancora dovevo provare e sentivo quello che ancora dovevo sentire. 
Quando tutto in me si è allineato coi pensieri e con il corpo ,ovvero nei gesti quotidiani nel prepararmi ad accoglierle, è accaduto che le ho trovare.
Ora ho la mia famiglia, e sono l'estensione della mia vita, io ho adottato loro ma loro hanno adottato me.
 
Questo ci fa capire che dobbiamo entrare nell'ottica di acquisire uno stato di consapevolezza in cui possiamo noi per primi causare un effetto positivo nella nostra vita, immaginando una determinata situazione e crederci, sentendo quel futuro e non solo immaginandolo.
Dobbiamo provare l'emozione desiderata  futura come fosse già reale, per poi manifestarla nel presente.

Inversamente questo può  anche mutare in una cosa negativa.
Nella prima parte del libro siamo portati a riflettere maggiormente su quanto noi possiamo influire positivamente sulla creazione del nostro presente e sulla positività degli eventi che noi stessi ci immaginiamo o vogliamo, ma nella seconda parte cominciamo a capire quanto possa essere vero anche il pensiero negativo che ci portiamo dietro giorno dopo giorno e come sia importante calibrare la nostra attenzione con le giuste energie.

Riflettiamo  assieme a Dispenza anche su come il pensiero, rivissuto nella nostra mente , possa ricreare emozioni, ma che esse per la maggioranza della vita siano un loop di negatività che ci impedisce di portare positività nella nostra vita, stagnandoci su di un cappio che ci auto stringiamo alla gola.
Importantissimo è capire in che direzione lasciare che il pensiero divenga reale.

Ecco che la nostra personalità viene chiamata in causa, perché costruita sulla nostra routine emozionale che viviamo e che ci portiamo dietro giorno per giorno.

''Per poter cambiare, 
dobbiamo pensare più in grande rispetto a come ci sentiamo''

(pag.85)

Sentimenti come rabbia e frustrazione o irritazione e altre simili ,ripetute e ripercorse nella nostra mente fanno si che queste veicolino i nostri pensieri  controllandoli e mandando input negativi al nostro corpo, che ogni qual volta  tornerà su quegli stati d'animo, e non solo lì ricreerà nella nostra mente attraverso i pensieri , ma saranno gli stessi pensieri ad attivare quelle sensazioni orribili e già vissute, nel nostro corpo.
 
''L'abitudine più grande che dobbiamo cambiare è quella di essere noi stessi ''

Paradossalmente stare male ci fa sentire bene, perché appartiene a un modo d'essere che conosciamo già e avendo una risonanza molto grande e del tutto esclusiva con il vecchio Sé, viviamo continuamente rivolti al passato.
Ricreando con la mente i brutti pensieri o le brutte esperienze, le nostre ansie costringono il nostro corpo a rivivere assieme ad esso il tutto, e così i muscoli si contraggono , ci viene male alla testa o allo stomaco … quante volte vi è capitato? Anni fa ero molto più impulsiva e di solito una delle frasi che mi ripetevo era '' non tradire te stessa, rimani fedele a te stessa''. Ma quale me stessa? Quella che mi portavo dentro? Quella che ferita non aveva modo di digerire l'ansia e i dolori assimilandoli e gettandoli giù nel cuore, per contenerli ed essere migliore, migliore di chi e per cosa?
Cari lettori, che siete arrivati a questo punto della recensione, ogni esperienza che noi viviamo, si trasforma in un tratto della nostra personalità facendo si che il corpo diventi la memoria del nostro passato e non lasciando spazio a nuove emozioni.
Così facendo  ci precludiamo il nostro futuro e la sua creazione tramite il presente.

Andando avanti, l'autore, ci porta a riflettere anche sull'avere  la padronanza del nostro giudizio  su noi stessi, e riporta nella terza parte del libro, esercizi da poter mettere in pratica (fornendo  sempre degli esempi di vita altrui) su come poter superare i nostri blocchi.

"Non puoi pensare in un modo 
e sentire in un altro
e aspettarti che nella tua vita 
accada qualcosa di diverso "

Con questa ultima ma importantissima frase, spero di aver messo un poca di curiosità nello scoprire se stessi anche tramite questo bel libro.