mercoledì 27 dicembre 2017

La risposta è la domanda di Alejandro Jodorowshy

La risposta è la domanda 

(Novantadue favole di saggezza)

di Alejandro Jodorowshy








Trama:

Nelle storie l'uomo nasconde la sua sapienza. Dentro dei semplici racconti incastona i suoi valori e i suoi insegnamenti, risponde ai suoi interrogativi più potenti.
In questo libro Jodorowsky ha scelto il meglio delle favole di saggezza delle culture di tutto il mondo: sufi, mediorientale, ebraica, indù, cinese, buddhismo... E con la sua lettura e la sua interpretazione ne ha tirato fuori gli aspetti più mistici e quelli più quotidiani.
Perchè anche gli adulti, qualche volta, hanno bisogno di favole.

"Ognuno dei racconti che riporto in questo libro mi ha aiutato a placare la mia fame e la mia sete. Sono tutti delle metà che ci vengono offerte dalla tradizione orale. Le altre metà abitano già nella nostra anima. Unendo ogni racconto con la sua interpretazione, plachiamo un poco la nostra fame. "

Pagine del Libro : 239 pag
Traduttore Italiano: Maria Nicola
Titolo Originale:  La sabidurìa de los cuentos
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''L'uomo più stupido del mondo:

C'erano una volta due fratelli. Uno aveva sempre fortuna, l'altro non ne aveva mai.
Quello che non aveva fortuna, e che era poverissimo,
un giorno andò a trovare l'altro, che abitava in un palazzo.
Sulla porta vide uno gnomo azzurro.
Gli domandò:
-Chi sei?
-Sono la fortuna di tuo fratello!-
-Ti prego, entra al mio servizio! - lo implorò lo sventurato.
-Tu mi chiedi l'impossibile- replicò lo gnomo azzurro.
-Io sono la fortuna di tuo fratello, non potrei mai essere la tua..-
-E la mia dov'è?- domandò il giovane.
-E' un piccolo gnomo verde che vive in cima a quella montagna. Và a cercarlo!-
-Ci vado di corsa!!!- disse il poveretto, che non stava più nella pella 
all'idea di poter avere la fortuna anche lui.
Cominciò ad arrampicarsi sulla montagna,
ma, dietro un'enorme roccia, si imbattè in un leone minaccioso.
Allora, con voce supplichevole, disse all'animale:
-Leoncino caro, non sbranarmi proprio adesso! 
Sto andando a svegliare la mia fortuna.
Fammi la domanda che vuoi e lei ti risponderà, 
perchè è piena di saggezza.-
-Va bene, ti lascio passare- replicò il leone.
-Ad ogni modo, dovrai necessariamente ripassare da qui.La mia domanda è la seguente, 
perchè ho sempre fame, e quando sarò saziato?-
Il bravo giovane riprese dunque il cammino e , 
in cima alla montagna,
trovò il suo gnomo verde addormentato.
Svegliatolo gli disse:
-Per prima cosa, devo rispondere alla domanda del leone.
Dimmi, quando sarà saziata la sua fame?-
-Quando mangerà il cervello dell'uomo più stupido del mondo- rispose lo gnomo.
E il giovane, lasciando lì la sua fortuna,corse subito in cerca del leone.
-Ho la risposta!- esclamò no appena lo vide.
-Quando mangerai il cervello dell'uomo più stupido del mondo, finalmente sarai sazio!-
-Benissimo! Allora ti mangio subito, visto che, di sicuro, 
il più stupido del mondo sei tu!- disse il leone,
avventandosi su di lui e mangiandoselo in due bocconi.

In questa storia troviamo un giovane geloso del fratello, del quale invidia la fortuna. 
Ma , come dice lo gnomo azzurro, ognuno ha la fortuna che ha. 
Nel suo caso, la fortuna non gli è di nessun aiuto.
E' troppo stupido per trarne vantaggio.
Uno stupido non dovrebbe aspirare ad avere ciò che possiede un altro.
E' meglio per lui adattarsi a quello che gli è toccato.
Se fai dei confronti può uscirne distrutto, mentre se accetta la propria sorte
può darsi che le cose gli vadano abbastanza bene.
Se qualcun altro riceve un premio e io no,
no ci rimango male.
A ciascuno la sua fortuna!
Se qualcun altro ha successo, e io no, sono fatti suoi. ,,




Attraverso questo libro l'autore quasi sorridendo assieme a noi, ci fa capire quanto a volte  quello che ci viene posto come aneddoto, racconto, fiaba, favola, possa regalarci attimi di lucidità in un mondo e in un contesto a noi a volte oscurato dalla folle brama di vivere.

Non ci si ferma mai, convinti che questo voglia dire farlo, che voglia dire essere vivi proprio perchè si corre tutto il tempo... eppure non ci soffermiamo mai a pensare realmente a quello che i racconti possono insegnarci, non prendendoci mai realmente il tempo di capire a fondo chi possiamo realmente essere se solo riuscissimo ad agire  guardando dentro noi stessi.
Per nulla banale, questo libro può anche dare piccoli punti di riflessione anche per chi vi sta attorno

Molto interessanti a mio avviso la storia :
 '' La zuppa di Hassan''a pag.25  in cui  attraverso una giornata di lavoro diversa dalle altre, Hassan che è un uomo ricco, impara dal suo maestro Abdul, come la dignità di un uomo non venga valuta attraverso le sue vesti molte volte, ma  attraverso le sue gesta quotidiane.

''Il grammatico'' a pag.99 che alla fine ci insegna come dobbiamo applicare alla vita, ciò che impariamo oppure non ha senso.

''Ogni cosa può essere per noi maestro'' a pag 181 dove ogni cosa ove posiamo lo sguardo racchiude il divino e un insegnamento, e non basta sapere poggiare il nostro cuore a volte, bisogna anche saper vedere dove lo poggiano e non dimenticarcene.


Quante volte da bambini vi sarà capito di ascoltare anche voi  delle storie o anche dei semplici esempi di vita, e magari non capire in effetti cosa caspita volessero intendere gli adulti... dato a voi la vita pareva così chiara e limpida... Si certo alcune cose non le si capiva ma  cosa importava al momento?!
Ebbene , crescendo  torna a galla il dubbio.
Magari non eran solo cose tanto per dire, ma erano storie , attimi, momenti di realizzazione personale che  ci coglievano soltanto al momento sbagliato.
Possiamo sempre imparare... a qualsiasi età.

L'unico rammarico è che se gli adulti vedessero il potenziale dei bambini e lo nutrissero adeguatamente, gli adulti che poi questi stessi bambini diventerebbero, riuscirebbero a realizzare molte più cose e avrebbero meno paure di usare il loro vero potenziale.


venerdì 8 dicembre 2017

Billy Nebbia di Guillaume Bianco

Billy Nebbia

- il bambino che non credeva più a Babbo Natale -

Volume 2   




Trama: 
Quindi volume è  la seconda avventura del bambino che diventa esperto dell'occulto, e parla di lui  che cerca di riportare in vita il gatto ormai morto. Se nemmeno Babbo Natale però può esaudire il suo desiderio, allora Billy incomincia a dubitare l'esistenza, del vecchietto che porta i doni ai bambini nella notte di Natale.
Dovrà andare a fondo della questione - esiste o no Babbo natale?-



Pagine del Libro : 103pag
Traduttore Italiano: Francesco Savino
Titolo Originale:  Billy Brouilard - le petit garcon quine  ne croyait plus au Père Nöel


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Billy Nebbia è un bambino di 7 anni, e ha perso il suo micio di nome Tarzan.
La morte se lo è portato via...  ma una piccola speranza forse la si trova..

''Dicono che l'inverno sia provocato dalla tristezza della Dea Demetra 
che piange la figlia Persefone,
rapita da Ade, il Dio degli Inferi..
[...]
quest'anno però,
la neve non è scesa.. ''

Billy attraverso i suoi sogni reali, trova la vita e raccoglie il Dente del Diavolo, uno dei quattro amuleti che gli permetteranno di riportare indietro Tarzan.
Purtroppo Babbo Natale è  una favola raccontata ai bambini per tenerli in pugno tutto il tempo, con scuse come '' Babbo Natale vede qualsiasi cosa e tutto sa di te, se non fai il bravo, e non credi in lui, non avrai nulla sotto l'albero''...

Non credeva in quell'uomo vestito di rosso, con stivali, guanti, cappello e renne e tutto il resto...

Billy attraverso l'onirico e non, si mise in viaggio alla ricerca dei quattro amuleti :
Il Dente di Diavolo ( trovato in sogno e che si materializzò nella realtà)
L'uovo di Sirena
La maschera della peste
L'uccello del malaugurio.

''Le cose non esistono perchè le vedi, 
ma perchè ci credi''

Purtroppo Tarzan non c'era più, il uso micio era morto e per provare l'esistenza di Babbo Natale o la sua smentita, chiese in silenzio più volte, un silenzio che si sentiva riecheggiare ovunque, che Tarzan gli fosse restituito..
Attraverso i sogni viveva il percorso che lo avrebbe riportato al suo amico.
Grazie al dormiveglia passava da vari luoghi e situazioni, ma più cercava gli amuleti più il pensiero di dover dire addio lo feriva.

Era la vigilia di Natale e tutto poteva capitare... 

Billy doveva comunque crescere, e questo significava lasciare che tutto quello che gli altri non vedevano, tutto ciò che lui faceva vivere , non lo avrebbe rivisto più... incluso Tarzan.

Tutti dobbiamo crescere e non possiamo fare finta di nulla , cercando di aggrapparci al niente...
e Billy attraverso il suo non credere in Babbo Natale, perdendo la certezza ancor prima di un segno, stava scoprendo l'andara avanti e il crescere.


Tra gli incontri più carini in questo percorso mi è piaciuto molto quello con la sirena, molto molto divertente e amorevole.
Il libro racconta come tutto possa accadere la notte prima della vigilia di Natale, e come Babbo Natale e l'uomo nero, in fondo siano parte di una crescita personale che prima o poi amaramente tutti dobbiamo affrontare, ma non necessariamente abbandonando i  nostri sogni: 
chi riesce a vivere di sogni e non morire senza di essi continua a vivere con un senso per se stesso.
Perchè la morte è una compagna fedele, e non la si deve temere, ci accompagna sin da subito, in ogni momento della nostra vita... 

Anche attraverso una vigilia di Natale......