martedì 17 ottobre 2017

La libreria degli amori inattesi di Lucy Dilon

La libreria degli amori inattesi 


di Lucy Dilon







Trama del libro :

Michelle ha deciso di ricominciare e vuole dare una svolta alla sua vita. Rilevare una libreria con l’amica Anna è il primo passo. Un giorno, mentre è intenta a riordinare gli alti scaffali, all’improvviso dietro uno scatolone colmo di libri spunta un buffo musetto. È Tavish, il cane del vecchio libraio: nessuno può più occuparsi di lui e il negozio è ormai la sua casa. In cerca di un padrone, non ha dubbi e sceglie Michelle. Proprio lei che, dopo il fallimento del suo matrimonio, ha chiuso le porte delle emozioni e ha paura di un nuovo legame. Prendersi cura di un cane è l’ultima cosa di cui ha bisogno ora che l’attività di libraia stenta a decollare. Eppure, dire di no a quei grandi e dolci occhi scuri è impossibile: non c’è altra scelta che tenerlo.
Quando il passato torna a bussare alla sua porta, Michelle scopre la forza di questa nuova amicizia. Perché l’uomo che l’ha fatta soffrire ha deciso di tormentarla ancora e lei sta per sprofondare di nuovo nelle proprie insicurezze. Ma la zampa di Tavish è lì pronta a portarla in salvo. Ormai non è più sola a risanare le ferite del suo cuore.
Giorno dopo giorno l’allegria e la vitalità del cagnolino l’aiutano a non arrendersi e a riscoprire una sensazione che non provava da tempo: la felicità. Michelle deve trovare il coraggio di riprendere in mano la sua vita. Ad attenderla dietro l’angolo c’è qualcosa di inaspettato che ha il sapore dell’amore. E solo Tavish conosce la strada...


Pagine del libro: 477
Traduttore italiano: Sara Caraffini
Titolo originale:  The secret of Happy Ever After


La copertina , come avrete capito, fa intendere che ''La libreria degli amori inattesi'' parli dei cani, in particolare uno.

Tavish è il cagnolino che alla fine di tutto, aiuterà Michelle e Rory a incontrarsi ed affrontare i dolori interni, creati dalla solitudine provata nelle loro vite.
Per quanto i cani appaiano ovviamente non è tutto incentrato su di loro ma ci sono le storie e i rapporti tra persone e vita quotidiana che fanno sì, che tutto sia accomunato al massimo.
C'è chi è rimasto deluso da questo, aspettandosi probabilmente un manuale per cani: ma Lucy Dilon ha saputo scrivere un libro che sa di realtà.
Ha saputo cogliere le vicissitudini di tutti i giorni.

Mi ha dato molti spunti su come ognuno dovrebbe lottare.
Le protagoniste Anna e Michelle hanno 30-31 anni, io ne ho 29 ora , nel 2018 ne farò 30: capite che questi libri finalmente riescono a parlare di persone, donne che hanno la mia fascia di età quando invece da piccola arrivare ad essere donna e leggerne, era un qualcosa di ancora distante e confuso, senza troppe aspettative.
Lo consiglio perché fa riflettere, su come tutti noi dovremmo lasciare che la felicità ci conquisti e non ci faccia sua schiava.

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Ad ogni capitolo, si inizia con la lettura di poche frasi (che andando avanti si scoprirà essere scritte va varie persone protagoniste del libro) che catturano le sensazioni dei libri che hanno letto, recensendoli con le proprie parole.

Ve ne sono di molto belle e riflessive, come quella che troviamo a pag.23 in cui Anna scrive:

''Adoravo la magica vigilia di Natale descritte nelle pagnine di Katy: desideri spediti su per il camino e famiglie grate ed affettuose.

Un Natale perfetto.''

Il libro a cui Anna fa riferimento è La Notte di Babbo Natale di Katy Jackson , libro illustrato in cui la magia della bontà del Natale prende vita.
Non è facile per nessuno ricominciare a sviluppare e far rifiorire indenni propri turbamenti...

Anna è una donna che ama profondamente la famiglia, il calore del Natale, e vorrebbe una famiglia come quella delle  March in Piccole Donne( romanzo scritto da Louisa May Alcott).

Il Natale è un qualcosa di magico anche per me, e capisco quella voglia di calore, di tepore e amore che Anna vuole.

Nel Libro si inizia con le prime pagine che ci portano a Longhampton, una città che non ha molti negozi e con il centro città non troppo frequentato. Con le strade di un color grigio.

Michelle si era trasferita li da pochi giorni, per investire in un negozio, il suo: La Home Sweet Home.
Andò in un bar, in cui le famiglie si  rilassavano, chiacchieravano e il profumo di  dolci artigianali la invadeva sin dentro le profondità della mente.

Stava seduta tranquilla a scrutare ogni persona , con davanti a sè la sua fetta di torta alle carote, quando un cane  le si avvicinò allegramente, rovesciando il suo caffè per familiarizzare con il suo dolce .

La proprietaria del cane, ad una prima visione generale non era una donna che ne aveva passate di belle, quella mattina, e sembrava molto affaticata, ma gentile: si chiamava Anna e il cane, come nelle migliori delle Fiabe aveva nome Pongo ( eh già come Pongo della carica dei 101)

Michelle decise di non prendersela con Anna, ma al contrario di farla sedere al suo tavolo e dialogarci , per farle capire che era tutto apposto...
Con il passare del tempo le due divennero molto intime.

Anna era sposata con Phil, padre di 3 figlie che a un certo momento andarono ad abitare da loro : la più grande era Becca di diciotto anni che con la sua mente brillante avrebbe voluto andare ad università importanti , poi c'era Clhoe che sognava la vita da cantante di successo  e la piccola  Lily, che era la più piccina e ancora parlava con i pupazzi.

Phil si separò da Sarah( così infatti si chiama l'ex moglie) e trovò Anna, con la quale decise di avere con lei una nuova famiglia, ma non prima che fossero passati 4 anni dal loro matrimonio.
la vita però ha fatto si che Phil passati i 4 anni da quella promessa non volesse avere un bambino.

A pag.114 si incomincia a vedere le certezze di Anna vacillare, quando le figliastre partono per restare con la madre in vacanza, e Lei e Phil restano soli.
Anna vuole un figlio tutto suo da amare, che sia sangue del suo sangue non solo per affetto,  perchè per quanto lei si dedichi alle sue figliastre nel tentativo di farsi accettare, di farsi elogiare ed amare, non mancando in nulla... non sono di lei e suo marito; ma Phil  si considerava vecchio

''..il pensiero dei pannolini fradici ,notti insonni, vomito e il sentirsi uno zombi
 [...] 
Se pensi che Pongo faccia puzzare la casa aspetta di avere un incontro ravvicinato con 20 pannolini al giorno '

'Phil, non hai dimenticato di cosa abbiamo parlato quando ci siamo sposati vero?! Mi riferisco all'avere un figlio dopo 4 anni di matrimonio..''

''Non l'ho dimenticato.''

Non era la risposta che lei aveva sperato di sentire.

E come quella ne giunsero molte altre:
la delusione del non potere essere una madre completa la uccideva poco a poco, facendola diventare quasi egoista nel disagio che provava a vedersi strappare via quello per cui lei si sentiva pronta e desiderosa di condividere nel loro matrimonio: una parte di loro unica in un unica persona, un figlio che fosse solo loro, da poter amare incondizionatamente e da cui ricevere incondizionatamente amore. Qualsiasi situazione di dolore o gioia la vita paresse innanzi a loro.


Michelle invece man mano che il tempo passava aveva trovato un suo spazio a Longhampton e mentre il suo negozio cominciò ad animare le vie  della High Street della città,  la sua mente continuava a progettare nuove idee e non si fermava mai.
Era una donna  che stava facendo carriera e  che fondamentalmente  riuscì a trasformare un luogo come una vecchia pescheria in un qualcosa di stupendo.

''Le  prime cose che Michelle aveva fatto era stata staccare le insegne della pescheria e tinteggiare di un color miele chiaro l'esterno trascurato, 
dando risalto con pittura oro e cremisi alle rose di pietra intagliate lungo la vetrina.
Ormai da decenni nessuno, notava quelle rose.
Nel giro di un mese altri tre negozi sullo stesso lato della strada erano stati ristrutturati.
[...] 
Aveva la capacità di vendere ciò che le donne desideravano: gli oggetti più utili , belli ed originali
[...] 
su ogni angolo c'era qualcosa che sussurrava <Comprami>''


Presto la stessa Michelle si rese conto che le serviva un altro posto per ampliare la sua attività e trovò il posto giusto. 
Accanto al suo.
Ma non sapeva se fosse la sua voglia di ampliamento potesse essere un azzardo...
Scoprì poi che il negozio, e cioè la vecchia Libreria di Quentin, che lei adocchiò in una delle sue passeggiate mattutine, era in vendita.
Quentin era uno degli anziani a cui tra l'altro Anna andava a trovare, assieme alla madre di Phil,
alla casa di riposo Butterfields , per leggere alcuni libri e stimolare in quelle persone ricordi ed emozioni che le tenessero ancora attive mentalmente e le facessero sentire parte di qualcosa, nonostante il luogo.

Fu una sorpresa pero' quando Michelle  dovette parlare con il legale che si occupava della gestione di trattative per affittare la Libreria..
Rory , uno scozzese  che in realtà la irritava molto, probabilmente perchè non sapeva anticiparne in realtà le mosse.
Le disse chiaro che la Libreria sarebbe stata affittata solo se fosse rimasta tale per almeno 2 anni dall'affitto.

Fu un colpo duro perchè Michelle non era amante dei libri mentre Rory come Anna era il classico '' i libri sono la lifa vitale dell'umanità''.
Trovò il giusto compromesso coinvolgento Anna, che aveva sempre sognato gestire una libreria e immergersi in attività che comprendessero libri , storie , passioni : divenne dunque direttrice della Libreria. ( pag.89)

Michelle ebbe modo di avere anche a che fare nuovamente con l'unica persona della sua famiglia con cui avesse ancora un minimo di rapporto confidenziale, Owen, suo fratello di 24 anni.
Un ragazzo molto scapestrato e testa calda oltre che donnaiolo... che Michelle crebbe bene o male come una madre dal momento che la sua di madre, Carole, si rese conto che non aveva tempo e voglia di crescer un altro pargolo... solo dopo averlo messo al mondo.
Ma trovò subito il modo di metterlo al lavoro, facendolo lavorare sul sito della Home Sweet Home e della Libreria.

Un argomento non ancora affrontato è il passato di Michelle, ma lo andremo ad argomentare ora.
Harvey lavorava da anni come spalla nella concessionaria del padre di Michelle, finendo molti anni prima, a sposarla.
Fu un matrimonio voluto e imposto silenziosamente ma non ben predisposto dato che lei era solo il progetto da plasmare a suo gusto.

Ci fu un episodio che nel libro , in cui si capisce molto bene da pag.240  in cui si comprende ancora meglio come Harvey sapesse vendersi bene.

La famiglia di Michelle non le avrebbe mai creduto perchè aveva sempre taciuto su cosa realmente le facesse psicologicamente.
Per raccontarvi un episodio, bè, Harvey e Michelle avevano una festa con degli amici, ma lui considerò il suo vestito peggio di un abito da puttana, e la rinchiuse in una stanza andando alla festa e dicendo che invece Michelle no era andata perchè aveva sbagliato il taglio di capelli dal parrucchiere.
La costrinse una volta tornato a casa a farsi un brutto taglio di capelli per essere tutto più realistico...

Nessuno l'aveva ascoltata, e nessuno le aveva mai dato la chance di poter ''scappare'' senza fare rumore : per permettere di mantenere una buona immagine della famiglia dato Harvey era in società con il padre ed ai conoscenti di non intromettersi e credere sia stata una cosa avvenuta con il tempo la loro separazione, Michelle non chiese il divorzio subito, ma decise dopo un tot di anni, di andarsene... ma questa sua scelta passò per un colpo di testa di una ragazzina di 31 anni che faceva i capricci.

''Non sempre, sappiamo cosa succede in un matrimonio''

Per quanto Owen fosse il suo amato fratello, e confidente, nemmeno lui sapeva la verità su Harvey perchè lei si vergognava e non voleva deluderlo.
Troppe bugie emesse per proteggere se stessa dall'errore di non essersi accorta prima della sua ingenua stupidità.

''Harvey aveva fatto affiorare anche altre riflessioni più cupe su di lei e su ciò che era. Lui aveva ragione nel dire che nessuno la conosceva davvero.
Nemmeno Anna, non fino in fondo.
Michelle era stata così meticolosa nel costruirsi una nuova vita, nel ristrutturare seè stessa proprio come aveva ristrutturato la sua casa e il suo negozio, che a volte se ne dimenticava pure lei.
La ricomparsa dell'uomo aveva smosso gli strati di polvere e adesso le si stava agitando dentro qualcosa che la spaventava.''

Ma ben presto una sopresa piacevole avrebbe portato calore alla sua vita.
Tavish, il cane del signor Quentin, un cane anziano che si nascose in Libreria, per tutto il tempo dei lavori, e che aveva conquistato i cuori di tutti.
Era il classico cane da negozio....

Michelle e Rory ne presero l'affidamento congiunto, grazie anche all'approvazione di Rachel che lavorava come supervisore del canile.
Purtroppo uno dei magoni e rimpianti di Michelle fu non lottare per l'affidamento di Flash, il cane che aveva assieme al suo ex marito... e non fu facile decidere di dare attenzioni e cure amorevoli a Tavish, senza pensare al suo vecchio amico a quattro zampe.
Il cagnolino era perfetto, stava acciambellato nel suo angolo in Libreria e sembrava proprio quello il suo posto, in mezzo ai libri, come ha fatto per tutta una vita accogliendo i clienti.

A pag. 351  troviamo una Michelle che dichiara apertamente a se stessa il voler ritrovare l'amore, e il tremolio alle ginocchia travolgerla di passione.
''Avvertì una stretta al cuore
 [..]
<Voglio essere amata>, pensò con un unica,improvvisa e chiara fitta di dolore.
<Voglio essere abbracciata.Voglio perdere al testa per qualcuno. Quando è stata l'ultima volta  in cui qualcuno mi ha baciato e io ho provato qualcosa del genere? >
 [...]
Non sapeva assolutamente da dove arrivasse tutta quella sofferenza, ma aveva il corpo dolorante tanto quanto il cuore, e forti singhiozzi le stavano squassando il petto: erano il genere di singhiozzi da bambino,
 [..]
 che non cessavano fin che  il dolore non si esauriva completamente.''

Ma Rory e il cagnolino Tavish sono li per lei, e finalmente Rory si svela, e racconta di sè.
Oltre ad essere il legale del vecchio libraio Quentin, Rory abita sopra alla libreria stessa, e all'inizio sembra solo uno scozzese brontolone e testardo che ha lasciato la sua ex e suo figlio godendone.
Ma in realtà è solo un apparenza, e Michelle avrebbe dovuto sapere meglio di chiunque altro che bisogna sapere ascoltare anche i silenzi.
Invece veniva accusato di fare volontariato nella casa di riposo ( la stessa di Anna)  solo per il suo giro d'affari, di essere un padre assente ( dato all'inizio scoprirono aveva un figlio e che ha lasciato una donna incinta ), il pensare non sappia prendersi cura di Tavish e il fatto di essere uno stronzo..

La verità su Rory non era quella: è sempre stato un brav' uomo, che come tutti ha i suoi difetti e le sue perplessità , uno di quelli che si innamora di una donna tanto da andarci a vivere insieme per poi scoprire che la stessa invece di mollarlo perchè non accetta di non sposarsi, andava a letto con un altro  di nascosto e alla fine rimase incinta...
 Ma con il passare degli anni  la sua ex fece il test del Dna e scoprì il padre del bambino era Rory e il compagno attuale, per cui Rory si prese le sue responsabilità anche se vide solo 3 volte il piccolo.

''Mi giudichi ancora un bastardo  abbandona neonati?''
''No,uno incasinato e prepotente forse.''

Siete curiosi di scoprire come finisce tra Anna e Phil, come continua la storia di Michelle, Rory e Tavish?! 


Spero  di essere riuscita ad incuriosirvi e darvi come sempre la voglia di prendere un libro in mano, trovare il tempo di leggerlo e il tempo per voi stessi di farlo.


Una storia che intreccia molte vite  quella raccontata da La Libreria degli amori inattesi di Lucy Dilon, che fa capire come a volte l'incontro di un cane possa cambiare il proprio atteggiamento, le proprie abitudini e la propria routine arrivando a farci riflettere su tante piccole cose.





venerdì 13 ottobre 2017

Aggiornamento

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Questo mio blog sui libri è incentrato sulla spiritualità che ognuno accresce nella propria vita, attraverso la propria esperienza e i libri che legge.

Un blog in cui ogni libro accresce l'anima, e porta ogni tasselli al suo posto.

Un blog in cui ogni libro che lascia qualcosa dentro, riesce a lasciare curiosità di esplorazione in altri contesti e in nuovi libri.


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