sabato 2 maggio 2020

La ragazza della Torre di Katherine Arden (secondo libro del Ciclo la Notte d'Inverno)

La ragazza della Torre

 di Katherine Arden 

(secondo libro del Ciclo la Notte d'Inverno)




Trama:
Orfana e sola, costretta ad abbandonare il suo villaggio, Vasja dovrà rassegnarsi a trascorrere la vita in un convento o a permettere alla sorella maggiore di darla in sposa a un principe moscovita. Entrambe le strade la condannano a una vita in una torre, tagliata fuori dal vasto mondo che invece desidera esplorare. Così sceglie una terza via: travestendosi da ragazzo cavalca attraverso il bosco per sfuggire a un destino che altri hanno scritto per lei. A Mosca, intanto, la corte imperiale è scossa da lotte di potere e tumulti. Nelle campagne alcuni banditi razziano i campi, bruciano i villaggi e rapiscono le fanciulle. Dopo essere partiti per sconfiggere i briganti, il Gran principe e i suoi boiardi si imbattono in un giovane uomo in groppa a un magnifico destriero. Solo Saša, un monaco guerriero, capisce che il “ragazzo” altri non è che sua sorella, creduta morta dopo la fuga dal suo villaggio in seguito all’accusa di stregoneria. Ma quando Vasja dà prova del suo valore in battaglia, cavalcando con una destrezza eccezionale e con un’inspiegabile forza, Saša realizza che dovrà a tutti i costi mantenere il segreto della sua vera identità, per salvare la vita dell’unica persona in grado di fronteggiare le forze oscure che minacciano di distruggere l’impero…

Traduzione italiana: Maria Teresa De Feo
Pagine Libro: pag.332

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"Le cose sono o non sono Vasja,
se desideri una cosa,
significa che non ce l'hai,
significa che non credi che sia già lì,
e questo vuol dire che non ci sarà mai.
Il fuoco è,
o non è.
Ciò che tu chiami magia è solo non lasciare che il mondo sia altro da ciò che vuoi che sia"



Nel libro precendente "L'orso e L'usignolo", abbiamo lasciato nel finale una Vasya che andava nella foresta con Solovey, per ritrovarsi da Morozko, dopo aver preso la decisione di andarsene via e viaggiare per il mondo, perché non sarebbe mai potuta rimanere nel suo villaggio e sopportare le catene che l'essere nata donna davano sin dalla nascita; il villaggio la additava come strega e se fosse rimasta con la sua sorellastra Irina e suo fratello Alëša, di sicuro le sarebbe toccato si andare in convento o a sfornare figli..oppure come dicevo poco prima il villaggio ancora sotto l'influsso di Konstantin l'avrebbe potuta mettere al rogo.
Ecco perché nonostante tutto, nonostante ne avesse passate tante e le perdite subite le avessero spezzato una parte di anima, non poteva restare ferma, Vasja nel suo cuore aveva la determinazione di poter forgiare il suo futuro, e decise così di viaggiare per la Russia.


In questo secondo libro ritroviamo anche tre personaggi importanti:
la sorella maggiore Ol'ga oramai sposata e con figli, il fratello Saša (il monaco guerriero, figura da me molto amata in questa saga sin dal precedente libro per la sua tempra e il suo carattere) e Konstantin il batjuška(prete) che andando al villaggio di Lesnaja Zemlja si era innamorato di Vasja, ma fu soggiogato dall'Orso, che lo fece impazzire fingendosi la voce del Dio cristiano.

Le ambientazioni sia della natura che dell'architettura medioevale russa sono come sempre di una impeccabile e dettagliata realtà, tanto da fare sì che ci si senta parte integrante di ciò che leggiamo, riuscendo a vedere coi nostri stessi occhi il paesaggio/i che incontriamo  nel romanzo; si ha anche un'ottica ben precisa non solo sullo spaccato sociale dell'epoca riguardanti i destini delle donne, ma anche tra le gerarchie sociali degli uomini e delle azioni militari per il dominio di Mosca.
Un tema sempre importante è il peso della religione cristiana e di come le tradizioni pagane furono messe a poco a poco sempre più in ombra dal Cristianesimo, additando ad eretici (finendo così sul rogo) chiunque si opponesse alla nuova politica cristiana; tema davvero toccante se si pensa come sia sottile la linea che ci separa dall'essere ignoranti..

Vasja che in questo caso come sua madre e sua nonna ereditò il potere di vedere gli spiriti e i demoni pagani che abitavano da sempre la terra Russa, e continuò a osservare i ringraziamenti e il dovuto rispetto per le tradizioni, fu additata come sciagura e demone lei stessa; ci fu un tempo in cui invece chiunque avrebbe pagato ciò che non poteva con qualsiasi mezzo, pur di riuscire a vedere quel mondo che agli uomini era precluso alla vista...
(Un po' come Avalon..alla fine sempre quello è il discorso, le religioni sono il male del mondo. La politica governa attraverso la finta fede)
Morozko, donando l'amuleto a Vasja attraverso suo padre, volle legare la sua anima a quella della giovane per non scomparire, infatti se pur immortale non può morire ma solo essere dimenticato e dunque essere impotente al mondo ...
(Mi viene da riportarvi la  storia Disney di Jack Frost ne 'Le 5 leggende' in cui ben si spiegava questa cosa)

Lascio però a voi scoprire chi è La ragazza che sta nella  torre di Mosca e che nesso abbia tutto questo con l'amuleto, con Vasja e il suo destino e Morozko stesso...

Ma dicevamo, alla fine Vasja torna da Morozko, e con il suo aiuto riuscirà a fare la viaggiatrice come tanto sognava, ma alla fine si ritroverà a Mosca, travestita da ragazzo e mettendo a dura prova la pazienza dei ritrovati fratelli Ol'ga e Saša coi quali dovrà per forza di cose affrontare qualcosa che cambierà tutto, ancora.

In una delle conversazioni che Vasja ha con entrambi i fratelli, in momenti differenti, si capisce bene come tutti siano cresciuti e abbiano preso le proprie decisioni, e di come la vita li abbia cambiati.

Ol'ga ringrazia di non avere il potere della veggenza come la madre, la nonna e come Vasja, ma al contrario di come lei possa essere una principessa nonostante tutti i divieti di una vita libera perché così non dovrebbe avere la paura costante del rogo: a pagina 256 c'è infatti una frase che riporta che fa ben capire questo (anche se si capisce ben prima, sin dalle prime pagine in cui la reincontriamo):

" <Tu sei fortunata> mi disse questa anziana donna <a non essere come lei.
Lei era una creatura di fumo e di stelle,
arrivò cavalcando a Mosca nonostante sembrasse che l'inverno la stesse inseguendo in sella a un cavallo grigio.
Sposò Ivan senza indugio e pianse tanto la notte prima del matrimonio.
Cercò di essere una brava moglie,
 e forse lo sarebbe stata se non fosse stato per la sua natura selvaggia.
Soleva camminare nel cortile,
guardare il cielo,
parlava con nostalgia del suo cavallo grigio,
che scomparve la notte del suo matrimonio.
Perché sei rimasta?!,
 le chiedevo,
ma lei non rispondeva mai.
Nel suo cuore era già morta molto tempo prima di morire davvero,
e io fui contenta quando sua figlia,
Marina,
si sposò e andò a vivere lontano dalla città..>
Questo significa che io non sono come mia nonna,
e sono adesso sono una principessa,
padrona della mia casa,
ed è una vita piacevole coi suoi pregi e coi suoi difetti"

Evidente invece come Vasja sia in simbiosi con il fratello Saša, che nel primo libro decise contro il volere del loro Padre di entrare nel monastero e seguire il volere di Dio, anche se in uno dei tanti confronti con Vasca, la stessa capirà come anche lui stesso, che nonostante sia un monaco non riusciva a testare rinchiuso a pregare ma al contrario  amava l'avventura e tramite essa consacrava al suo Dio la vita e aiutava in maniera attiva le persone .

"Il pericolo a cui andava incontro per ogni parola che pronunciava in mezzo a tutte queste persone importanti,
la inebriava,
come il vino nelle vene,
come l'acqua in una terra arida.
Forse,
pensò,
era per questo che Saša aveva lasciato casa.
Non per Dio o per sfidare Padre,
ma perché voleva trovare una novità dietro ogni angolo,
e questo non sarebbe mai successo a Lesnaja Zemlja."

Tematiche molto importanti sono come sempre toccate dall'autrice che mi ha lasciata a bocca aperta molte volte anche in questo secondo romanzo della saga.
Sono assolutamente sicura che molto altro verrà finalmente a galla dal terzo libro e se è come i primi due, sicuramente ci sarà da divertirsi nella lettura che anche se in questo libro è risultata più lenta, è stato uno stato di lettura lenta perché ricco di particolari da assimilare e ho davvero apprezzato tutto ciò.

Una cosa che ho constatato nel primo libro e ho ritrovato nel secondo è come la Arden riesca a destreggiarsi nei caratteri degli spiriti/demoni russi senza cadere nel banale ma facendo venire i brividi nonostante tutto, nell' incontrarli durante la lettura.
Lo stesso Morozko o Mezzanotte o altri riescono a comunicare con la protagonista e con noi lettori, in maniera tale che non ci risulti una farsa ma si crei nella nostra mente un collegamento con il non visibile quasi spettrale e inaspettato, proprio come ci si aspetterebbe da chi non è mortale.

Ho adorato tutto e non vedo l'ora di concludere l'avventura russa con il terzo libro uscito ieri Venerdì 1 maggio 2020.




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