mercoledì 22 gennaio 2020

L'uomo che scrisse la Bibbia di Marco Videtta

L'uomo che scrisse la Bibbia 

di Marco Videtta





Trama:
Questo romanzo narra la storia di William Tyndale il Traduttore, l’uomo che scrisse il libro più letto nella storia dell’Occidente: la Bibbia in inglese. È una storia popolata da sicari, vescovi oltranzisti, avidi mercanti, subdoli traditori, alchimisti e re, e ambientata in una delle epoche più turbolente, complesse e avvincenti che l’Europa abbia conosciuto: la prima metà del Cinquecento, il secolo che si apre con la scoperta dell’America, la Riforma luterana e la definitiva spaccatura fra Oriente e Occidente.
Narra di un genio che osò scrivere la Bibbia come se fosse la prima volta, nella lingua del popolo e non dei potenti, e che, così facendo, inventò l’inglese moderno, la lingua di Shakespeare. Dalla sua penna sono scaturiti neologismi come «il sale della terra», «i segni dei tempi», «capro espiatorio» e frasi piene di ritmo che Tyndale afferra «a orecchio» dalla gente comune, dal modo di esprimersi di quei commercianti, tessitori, marinai, tosatori, sarti e venditori di stoffe che ha conosciuto da ragazzo, nel Gloucestershire, la terra di confine affacciata sul mare dove è nato e cresciuto.
È, infine, il racconto di un viaggio, avventuroso e insidioso come quello dei primi esploratori, che porta da una lingua misteriosa, l’ebraico del Vecchio Testamento, a una lingua non ancora nata. Un viaggio in cui, per un libero pensatore alle prese con i demoni della propria creatività, per un rivoluzionario braccato da potenti nemici, il prezzo da pagare è sempre molto alto.

Pagine del Libro: pag.237

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Un romanzo storico, questo, che mi colpì molto già solo dal titolo e che volli in regalo (già che mi si chiede che libro avrei gradito per Natale).

L'autore Marco Videtta ha saputo rendere realmente di mio interesse ogni singola parola.

Il libro inizia con il vagabondare di un alchimista che si rifugia in una casa all'apparenza abbandonata, ma che al suo interno nasconde un uomo moribondo.
Trovando nella casa molti strani scritti e traduzioni di testi sacri, Eleuterius decise di adoperarsi per salvare quell'uomo da morte certa.

Grazie alle sue conoscenze alchemiche di piante e fiori riuscì a salvare quell'uomo, scoprendo che la causa del suo quasi morire era stato per colpa di alcuni funghi che aveva ingerito e riuscì anche a scoprire che l'uomo si chiamava William Tyndale e che se non erano stati i funghi a ucciderlo, probabilmente sarebbero state le persone del Clero... Tyndale,come scoprí Eleuterius, era infatti una di quelle persone che come lui stesso, erano allontanate per la loro ereticitá nel comprendere verità più grandi e per la problematica dell'essere delle persone che amano la conoscenza.

Stiamo parlando di un epoca in cui la Chiesa di Roma era facile uccidere anche solo per aver udito una domanda a fin di voce, e Tyndale era un prete che fu scomunicato perché aveva provato  a convincere la Chiesa a tradurre nella lingua del popolo la parola che, tecnicamente, sarebbe dovuta essere nutrimento per i fedeli, tanto da farsi capire, e non un estro di vocaboli inventata dai preti.

In quel tempo (non che ad oggi sia diverso veramente)  le persone credenti in Dio, avevano una vita basata sulla negazione, sul dolore, sul pentimento, sull'essere impuri e non potevano avere che (forse) un aiuto tramite i preti con le confessioni, con il versamento di denaro alle Chiese e tramite litanie ripetute all'infinito... 
Nessuno poteva sentirsi collegato a Dio in alcun modo e non si poteva neanche pensare di leggere da sé il Sacro testo con le parole che il Signore rivolgeva al suo popolo, perché la lingua usata era il Latino e il popolo non sapeva quella lingua.
Tyndale capì che qualcosa non quadrava, era un prete con troppa curiosità e intelligente e volle riuscire nell'impresa titanica di tradurre le Sacre Scritture direttamente dalla sua lingua originaria:l'ebraico.

Quello che ne venne fuori fu molto più di ciò che egli stesso si aspettava e ammetto che l'amore che trapela dalle parole di quello scritto sono confortevoli per il cuore e qualsiasi Credo uno abbia o non abbia, sicuramente ne si può trarre beneficio.

Nessuna chiesa, nessun denaro tra l'uomo e Dio per mezzo di invenzione del Purgatorio(che non vi è nei Vangeli), nessuna discriminazione tra uomo e donna, solo Amore.

"In principio era l'ebraico.
Poi la koinè,
il greco del popolo.
E tutti poterono capire la parola del Signore.
Poi venne il latino e solo poche persone capirono,
e male.
[..]
Non trovo il papa nella Bibbia.
Non trovo niente che provenga dal papa nella Bibbia."

Pagò purtroppo un caro prezzo, come sfortunatamente tutti coloro i quali credendo in un qualcosa di diverso dalla Chiesa. 

La ridicolezza della Chiesa è così grande che in questo romanzo storico si ha comunque un senso di oppressione da parte del mondo che circonda il tutto... Anche la stessa gente cristiana viene ingannata e questo non fa che provocare una rabbia dentro ai cuori innegabile.
Consiglio sicuramente questo libro, abbinato in lettura a La messa è finita di Michele Giovagnioli di cui trovate la recensione sul mio blog.





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