lunedì 10 dicembre 2018

Eppure cadiamo felici di Enrico Galiano

EPPURE CADIAMO FELICI
Non avere paura di ascoltare il rumore della felicità

di Enrico Galiano 



Trama: Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un’estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l’appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall’ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola.
Pagine Libro:381

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Gioia Spada . Gioia Spada vive lontan dal branco preconfezionato e stereotipato dei suoi 17 anni, e
Tonia la sua amica immaginaria, è l'unica che la ascolta e la consiglia  senza metterla di fronte a scelte frivole o che risultino farle del male e come lei, ama i Pink Floid.

Tutta questa storia di avere un amica immaginaria che riflette una sè stessa forte e amorevole e severa al momento giusto, non è poi così strana come può apparire, ma al contrario, è affascinante.
Gioia si è rinchiusa nel suo mondo in cui nulla la sfiora, e forse il problema è che si è trasferita da pochi mesi in un altra scuola e vive assieme a sua madre e a sua nonna ( che non parla oramai più e non si sa nemmeno se riesce a capirla quando le parla).
Il padre e la madre stanno avendo serie difficoltà perchè come ogni genitore non compatibile, anzichè separarsi e tanti saluti e baci, si fanno la guerra e lei ci va di mezzo.

A 17 anni si dovrebbe avere la testa piena di voglia di fare, orizzonti infiniti e amore:
assaporare sulla punta della lingua quella parola e goderne sino all'orgasmo. Eppure non è che Gioia lo stia seriamente facendo, e questo non è un classico '' devi scopare'' allora diventi adulta, o lo scontato '' devi essere assieme a qualcuno a 17 anni '' per provare amore.
L'amore a quell'età deve essere orgasmico sopratutto quando si parla dei propri sogni e progetti, e realizzazioni.

Tra problemi a casa e il fatto che Gioia non si amalgami ai compagni di classe, fa si che lei viva la sua vita in un modo che gli altri non comprendono.

''  Alla fine, 
trovare qualcuno con cui parlare é difficile, 
Sì,    
ma non è quella la cosa piu difficile.
 Il difficile è trovare chi ti sappia fare le domande giuste
 quelle per cui hai la risposta lì da anni 
senza neanche saperlo."

Un personaggio che inizialmente troviamo è anche uno dei professori di Gioia, Bove, che è l'unico che la ragazza ritiene degno di un sincero ''Buongiorno'' di rimando quando entra in aula e saluta gli alunni; è l'unico a cui interessa davvero salutare i ragazzi prima di fare lezione e che sa perfettamente chi cè o meno di presenza alle sue lezioni, il chè risulta molto rassicurante.
Un episodio legato al professore Bove è quello del pasticcino: una lezione di vita per tutti.
 Da pagare 49-54  ci viene impartita una delle prime lezioni di vita piu importanti : il tempo sarà sempre contro di noi se lo lasciamo dare. Sta a noi capire cosa vogliamo e cosa sia giusto per noi, e se ci domandiamo "se avessi scelto questo al posto di questo" allora ció che abbiamo non è la nostra scelta, dobbiamo cambiare e, solo quando non ci porremo nessuna domanda, sapremo che la strada che stiamo percorrendo é quella giusta per  noi.

Perche nella vita si lascia sempre il meglio per dopo, ma se la vita decide di non farti arrivare al meglio, decide. E tu non puoi farci nulla.

(Mi e venuto alla mente uno dei film di Robin Williams in cui facevamo stesso discorso se pur con parole struggenti ai suoi allievi  in "L'Attimo Sfuggente" e ovviamente : Carpe Diem, cogliete l'attimo ragazzi e rendete la vostra vita Straordinaria)

Lorenzo detto Lo, è un ragazzo che come Gioia si astiene dalla follia del mondo che lo circonda e fa amicizia con lei.
Tutti e due si ritrovano ad avvicinarsi, e volersi vicini, a ridere e confidarsi come fosse la cosa piu naturale e come se fosse sempre stato così tra loro.

Due curiosi linguaggi accomunano Gioia e Lo: ognuno cerca quel senso di appartenenza e di amore e protezione che ognuno cerca sin da che ne ha coscienza.
Se da un lato Gioia colleziona parole, in tutte le lingue basta che racchiudono mille emozioni, che possano parlare di una vita intera in sole poche lettere per sentirvi viva... Lo colleziona sassi, ogni sasso proviene da un luogo in cui ha provato quel senso di vita e felicità che rende le emozioni importanti che non vanno dimenticate.
Qualunque sia il mezzo o i modi, alla fine, tutti ricerchiamo la felicità.

Non c'è un modo giusto forse, ma ognuno di noi può essere felice. E questo comprende fare scelte che gli altri non sono in grado di poter fare.

Uno dei personaggi che ho amato è Bove, un professore che fa da papà a Gioia, nell'ascoltare le domande che lei ha dopo ogni lezione che lui tiene.
Perché in classe tutti lo sappiamo bene,  esprimersi e porre domande non è semplice. I compagni sono pronti a crederti stupida/o se fai domande apparentemente incoerenti o che non comprendono e che semplicemente non vogliono sentire.


In questo racconto si scopre un nuovo modo e una nuova prospettiva: chi potenzialmente eravamo e come ci siamo arrivati.
Per tutto il libro ho ripercorso la mia adolescenza.
Vengo da una famiglia di separati e con tutte le problematiche che ne seguono, eppure è sempre affascinante vedere come io per prima sia "caduta felice".

Ho compreso molto bene questo libro e so verrà accolto con amore da chiunque voglia intraprenderne la lettura.

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