domenica 15 marzo 2020

Storia della filosofia greca (i presocratici) di Luciano De Crescenzo


Storia della filosofia greca 

(i presocratici) 

di Luciano De Crescenzo



Trama:
Può la storia della filosofia aprire la via della saggezza senza spalancare abissi di noia? Senza dubbio si. Quando la racconta Luciano De Crescenzo che con i filosofi ha una dimestichezza tutta particolare. A questo volume dedicato ai presocratici Talete, Pitagora e Zenone si confrontano amabilmente con Gennaro Bellavista, Peppino Russo e Tonino Conte. Illuminato divulgatore e partenopeo giocoso, De Crescenzo seduce tutti con il sorriso.
Chi della filosofia ha spiacevoli ricordi e chi finora l'ha amabilmente scansata. Un successo senza precedenti. Un libro che non ha eguali al mondo.

Pagine Libro: pag.240

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De Crescenzo ha avuto la capacità di farci comprendere come si siano susseguiti i vari filosofi, i loro pensieri e ha saputo darci modo di avere una dettagliata mappa mentale sulla cronologia del susseguirsi delle loro vite .

Molti filosofi , e sopratutto il primo, nacquero tutti a Mileto, una cittadina turca.

"I Sette Savi erano ventidue e precisamente: Talete, Pittaco, Biante, Solone, Cleobulo, Chilone, Periandro, Misone, Aristodemo, Epimenide, Leofanto, Pitagora, Anacarsi, Epicarmo, Acusilao, Orfeo, Pisistrato, Ferecide, Ermioneo, Laso, Panfilo e Anassagora. La cosa non ci deve tanto meravigliare: i Savi elencati dai testi sacri sono così numerosi per la colpa degli storici della filosofia che non riusciremo mai a mettersi d'accordo sui nomi, per meglio dire, cioè per Talete, Pittaco, Biante e Solone Tra l'altro c'era sempre chi, nello scrivere questi elenchi, coglieva la palla al balzo e ci metteva dentro un amico."

Talete credeva che tutte le cose avessero un'anima e che fossero piene degli Dei,avanzando anche la teoria che l'Essenza delle cose era racchiuso nell'elemento dell'acqua (che in realtà per lui era l'umido) in quanto  questo archè ( elemento primordiale) ci circonda e ogni cosa al mondo .

Mentre per  Anassimene l'archè era l'elemento Aria.


Anassimandro invece che era un allievo di Talete avallava la teoria che il principio vitale non era l'acqua ma una sostanza "indefinita" chiamata àpeiron dove tutto nasceva e ritornava a morire alla fonte, un tutt'Uno.
Disse che nessuno dei quattro elementi per lui avrebbe potuto avere una supremazia sugli altri , perché avrebbe fatto sì che solo uno fosse stato in grado di sopravvivere;  era convinto che Aria,Fuoco,Terra ed Aria fossero solo " entità limitate e che a comandare su loro ci dovesse essere un Super-Elemento invisibile allo stato naturale"

Facendoci capire come gli elementi fossero gli Dei in cerca di dominazione, come anche le stagioni stesse che si susseguono cercando un equilibrio .
In più Anassimandro  inventò l'orologio solare ( lo gnomone), non dimentichiamocene, mentre il suo maestro, Talete  ci donò il "calendario da 365 giorni" che attualmente usiamo.

Tornando ad Anassimene e l'aria, egli diede a questo elemento una prerogativa di Vita e di morte perché tutto l'universo era fatta del medesimo elemento, ed anche l'essere umano.

"L'aria è sopra di noi, è sotto di noi,
 è dentro di noi. 
Sfugge alla tua vista perché per mostrarsi ha bisogno dell'aiuto del caldo e del freddo, 
del secco e dell'umido. 
A volte s'illumina di folgori, 
come fa il mare allorché viene tagliato dai temi,
 e questo accade quando il vento squarcia le nubi:
a volte si tinge dei colori dell'iride,
 e questo succede dopo le tempeste, 
quando i raggi del Sole ne vestono gli strati più densi. 
È aria tutto quello che vedi e tutto quello che non vedi. "

Come non parlare di Pitagora, l'uomo che visse tante reincarnazioni a quanto fu detto da egli stesso.
Era molto attratto dai riti mistici e formò una vera e propria congrega  o per meglio dire setta, con regole molto ferrere e con l'idea che vi erano due categorie di persone: chi  poteva parlare perché aveva accesso alla saggezza e chi doveva solo ascoltare.

Su questo devo dire mi ha stupito molto la regala che diede di  mangiare le fave...

Aveva creato una sua religione e nessuno doveva metterci bocca.
A pag.68 si parla di come Pitagora non si mostrasse al popolo e mi è balzata alla mente il Mago di Oz, il quale riceveva le persone ma non si concedeva alla loro vista.

" Tutte le notti il maestro parlava. Ad ascoltarlo venivano da ogni parte del mondo. Lui però non si mostrava a nessuno: parlava tenendosi nascosto dietro a una tenda. "

Pitagora basava il suo essere sulla metempsicosi (parola che anche io ho imparato in lettura del libro invero, la quale altri non è che l'affermazione di aver vissuto altre vite, le quali attraverso un processo di reincarnazione vengono a crescere o regredire di evoluzione dell'anima a seconda del comportamento avuto in Terra) , sul Numero ( 1-2-3-4 erano i più illustri dei numeri) il quale ha un significato per ogni cifra e funzioni terapeutiche) e sulla visione del cosmo ( esiste l'infinito e un concetto di spazio che si prolunga al di là di ciò che crediamo).


A un certo punto bisogna si faccia i conti con Eraclito detto "il filosofo oscuro" : le due affermazioni, i suoi concerti e teorie sono le due facce di una stessa medaglia, la quale interpretazione varia a seconda del soggetto che la esprime o espone.
Nacque ad Esso ed era un aristocratico che non amava le persone.

"Il suo disprezzo per le masse era secondo solo a quello che provava per Zeus e per tutta la comitiva dell'Olimpo.
 Il mondo -diceva- non era stato fatto da nessuno degli Dei"

Però non si sa bene se sia un filosofo del "Fuoco" ovvero dalla parte di un inizio che dopo la nascita andrà a morire nello stesso punto oppure del "divenire" , inteso come lotta tra gli opposti in cui si cerca un equilibrio per vedere l'Uno.

La realtà secondo Eraclito è un'incessante fluire e trasformarsi delle cose, in cui non c'è un oggetto o vita animale o umana che non subisca una trasformazione nell'arco del tempo che vive .

Tra i vari altri filosofi che incominciamo a  conoscere, vi è Senofane il cantautore,  un filosofo eleato proveniente da Elena il quale dice che Dio è ingenerato ed eterno e gli Dei non possono essere in molti perché avverrebbe , che ne esistano di più potenti e di meno potenti dando inizio a una contraddizione dell'avere qualcuno di Supremo.

Parmenide invece dal canto suo dice che il pensare  implica l'Essere e il non essere non è pensabile; un altro suo concetto è

" Tu devi conoscere entrambe le strade:
sia il saldo cuore della rotonda verità
(la scienza)
sia l'opinione dei mortali
(le apparenze)
nelle quali non v'è nulla degno di fede."

A sua spalla vi è Zenone che nacque ad Elea,e gli fu fedele allievo e famoso per i suoi paradossi.

De Crescenzo ci fa conoscere anche Melisso, primo ammiraglio che sia divenuto un filosofo, Empedocle, Anassagora, Leucippo, Democrito ,I sofisti, Protagora e Gorgia.. per trovarci poi con molto pensieri da appuntati e su cui ragionare.

La visione del mondo è stata storia, una storia che ci è giunta grazie a chi si è interessato alla sua longevità attraverso il tempo passato.
Un libro che può aprire la curiosità e dare buoni spunti di studio per ampliare il proprio pensiero, o arricchirlo, o cambiarlo.

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